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Creare relazioni con figure di mentore

Il compito dell'era del mentore è sostenere e facilitare il sogno del suo protetto. Nella prima età:

  1. Intraprendere un'attività lavorativa adulta
  2. Instaurare relazioni intime fino al matrimonio e alla formazione di una famiglia
  3. Costruire relazioni di mutua amicizia e collaborazione

Gli esperti presentano l'età media come il momento del confronto e della reintegrazione di 4 polarità all'interno delle persone:

  1. Giovane/anziano: questi concetti sono solo legati in maniera marginale all'età cronologica, ognuno di noi è troppo grande o piccolo per fare alcune cose.
  2. Distruzione/creazione: il compito di questa era è venire a patti con la colpa che riguarda la nostra distruttività verso gli altri e la nostra rabbia per la loro distruttività nei nostri confronti.
  3. Maschile/femminile:
  4. ...

Attaccamento/separazione: la separazione prevale quando ci troviamo nel nostro mondo interiore. L'attaccamento è il meccanismo mediante il quale soddisfiamo i nostri bisogni di essere impegnati, coinvolti e radicati.

L parla di evoluzione della coscienza adulta nel momento in cui ci liberiamo dei vincoli e dei legami della coscienza infantile. L'individuo deve liberarsi dagli obblighi dell'infanzia e sostituirli da valori e assunti più suoi.

Questo processo di crescita e trasformazione ha luogo nel momento in cui vengono corretti i falsi assunti che ci hanno accompagnato fino a quel momento che ci hanno limitato. La prospettiva di può essere prevista come una serie di compiti di sviluppo legati all'età. I falsi assunti messi in discussione durante l'età adulta:

  1. Apparterrò sempre ai miei genitori e crederò sempre nel loro mondo.
  2. Tarda adolescenza - - se

Diventerò + indipendente sarà un inizio 20 anni catastrofe.

Il 1° falso assunto viene messo in discussione assunti dei miei genitori quando lasciamo la casa.

Solo loro possono garantire la mia sicurezza dei ns.

Devono essere la mia sola famiglia.

Non possiedo il mio corpo.

Seguire i dettami dei miei genitori, con volontà e perseveranza, darà probabilmente buoni frutti. Ma se mi sentirò frustrato, confuso o stanco, o in difficoltà, loro verranno e mi indicheranno la strada.

Il compito da realizzare in questa fase è quello di diventare sufficientemente indipendenti.

Vi è un solo modo corretto di fare le cose.

I miei cari sono in grado di fare per me ciò che io non sono stato capace di fare per me stesso.

La razionalità, l'impegno e lo sguardo verso l'esterno.

La vita è semplice e controllabile. Non vi sono forzecontraddittorie significative che coesistono dentroFine dei 20 anni inizio di me30 anni - Ciò che conosco intellettualmente, lo conoscoSguardo verso emotivamentel'interno. Il 3° falso - Sono diverso dai miei genitori nelle cose in cuiassunto viene messo in desidero essere diversodiscussione d questo - Sono in grado di vedere chiaramente la realtàconfronto con il sé. di coloro che mi sono a fianco- Le minacce alla mia sicurezza nono sono realiNon esiste male in me o morte nel mondo. Ciò che è35- 50 anni funesto è stato eliminatoAttraverso la negazione - Il mio lavoro o la mia relazione (per le donne)dei 4 assunti si arriva al mi garantisce l'immunità dalla morte e dalriconoscimento del pericoloproprio sé che sarà il - Non esiste vita al di là della famigliacentro della ns vita. - Sono

Cap 6 – Gli eventi e le transizioni della vita

Baltes e collaboratori hanno classificato gli eventi della vita in:

  1. N' : predominanti nell'infanzia
  2. ORMATIVI ASSOCIATI ALL'ETÀ
  3. I TIPI DI EVENTI DELLA VITA
  4. N : hanno un picco durante l'adolescenza
  5. N : età adulta
  6. ON NORMATIVI
  7. G M – LLI EVENTI DELLA VITA COME ARCATORI A DESCRIZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTI

Le dimensioni dell'evento descrivono le caratteristiche oggettive degli eventi stessi.

Le dimensioni della percezione riguardano l'impressione soggettiva delle persone toccate dall'evento o dalla loro valutazione degli eventi.

Reese e Smyer: 3 dimensioni degli eventi della vita:

  1. D' : risultati o conseguenze degli eventi
  2. D : impressione soggettiva
  3. D' : caratteristiche oggettive

Una tassonomia tridimensionale

La teoria degli eventi è stata compilata da Brim e Ryff sulla base di 3 elementi:

  1. La probabilità che un evento abbia luogo
  2. La correlazione dell'evento con l'età cronologica
  3. Il fatto che l'evento si verifichi per molte persone o per poche

Molte tassonomie degli eventi utilizzano solo una dimensione, la più nota è la CLASSIFICAZIONI Scala di valutazione del riadattamento sociale di Homes e Rahe ai soggetti DEGLI ENTI DELLA VITA intervistati veniva chiesto quale tra i 43 eventi classificati in base al grado distress che provocano, avessero affrontato negli ultimi 12 mesi. La somma delle valutazioni dello stress associato a questi eventi è considerata un indicatore della quantità di stress sperimentato dagli individui e indicatore della probabilità dell'insorgenza di problemi di salute legati allo stress.

Gli elementi della vita come processi e dinamiche delle transizioni

PSICOSOCIALI

L'attenzione si sposta alle esperienze degli individui coinvolti negli eventi. Si possono riscontrare 7 stadi che rappresentano una sequenza generale delle relazioni che accompagnano una grande gamma di transizioni.

  1. Fase dello shock, ci si sente sopraffatti, raggelati. A PARALISI
  2. Esaltazione - minimizzazione A REAZIONE
  3. La dimensione del dubbio, può emergere con l'ansia, la rabbia o la tristezza. L DUBBIO SU DI SÉ
  4. È indispensabile accettare la realtà del cambiamento. ACCETTARE LA REALTÀ E LASCIAR ANDARE
  5. È un periodo di sperimentazione. TENTATIVI
  6. È una fase cognitiva, si cerca di trovare un senso a quanto è accaduto. A RICERCA DEL SIGNIFICATO
  7. Il processo è terminato quando l'individuo si integra nella nuova realtà. L'INTEGRAZIONE

4 F Schlossberg: ha elaborato un quadro di riferimento che individua 4 gruppi di fattori AFFRONTARE FRONTE ALLE che influenzano la

capacità individuale di affrontare le transizioni: far fronte alle transizioni, 4 punti (le 4 S): S – – – .

COPING ITUAZIONE SÉ SOSTEGNO STRATEGIE

  1. V : che cosa sta accadendo?
    1. Variabile situazione
      1. Elemento scatenante: cosa provoca le transizioni?
      2. Il momento: in che modo la transizione è associata alle norme sociali e allo stadio di vita che la persona sta attraversando?
      3. Il controllo: quali aspetti della transizione posso controllare?
      4. Il cambiamento di ruolo: la transizione, implica un cambiamento di ruolo?
      5. La durata: la transizione è considerata temporanea o permanente?
      6. Le esperienze precedenti: l'individuo ha vissuto esperienze simili?
      7. Lo stress associato: quali altre situazioni di stress vive la persona?
      8. La valutazione: l'individuo considera la transizione in positivo o negativo?
  2. V : A chi sta accadendo?
    1. Variabile del sé
      1. I fattori del sé importanti per far fronte alle situazioni sono:

Risorse personali ed demografiche

Stato socioeconomico

Sesso

Gruppo etnico

Età e fase della vita

Stato di salute

Risorse psicologiche

Maturità psicologica

Personalità

Impegno e valori

Quale aiuto è disponibile?

Le fonti del sostegno: es famiglia, amici, affetti. Importanti sono quelle definitive da Toffler: zone di stabilità: persone, idee, luoghi, oggetti, organizzazioni.

Le funzioni del sostegno sociale

Come affrontare la situazione?

Le strategie riguardano ciò che le persone fanno effettivamente. Sono previsti 4 obiettivi distinti, 2 orientati sull'ambiente e 2 alle persone:

Coping focalizzato sull'ambiente mediante:

  • Modifica della situazione
  • Fuga per evitare la situazione

Coping focalizzato sulle persone:

  • Sviluppo di strategie addizionali
  • Modifica della percezione e della valutazione della situazione

Perlin e Schooler individuano ulteriori 4 tematiche...

Cap 7 -

La continuità dinamica nelle narrazioni

La più importante alternativa all'approccio del cambiamento ordinato è rappresentata dall'orientamento alla continuità identificato da G, che si è concentrato sugli elementi di continuità.

STABILITÀ ERGENL parla di continuità statica e di continuità dinamica (che permette una serie di cambiamenti) e identifica una distinzione tra le strutture interne ed esterne.

La continuità esterna si manifesta con la tendenza a vivere in ambienti a noi familiari, con l'esercizio di attività e abilità a noi note e nell'interazione con persone che conosciamo bene. Ad esempio:

  • La continuità dell'ambiente:
  • La continuità delle relazioni:
  • Le aspettative e le richieste degli ambienti e dei ruoli: gli elementi coerenti del nostro ambiente fisico, politico e sociale

A CONTINUITÀ DEL CORSO DELLA VITA

La teoria di Atchley

contribuiscono alla continuità esterna delle nostre vite influenzando le situazioni che dobbiamo normalmente affrontare.
 Le aspettative e le richieste degli altri: generalmente le persone con le quali interagiamo, si aspettano da noi lo stesso comportamento già messo in atto in precedenza.
La continuità interna riguarda il mantenimento di un senso coerente di chi siamo, cioè del sé e dell'identità.
La continuità esterna è più minacciata di quella interna.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lore.to di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del ciclo di vita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tassi Fulvio.