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MACROSISTEMA D ESOSISTEMACBA1 A2MICROSISTEMA MESOSISTEMAPRIMA INFANZIAInterazione madre-bambinoDalla nascita alla conquista di un "dialogo": la costruzione delle prime relazioni (cfr. lezioni della Prof.ssa Nicoletti)

Il Sé

Un'entità ipotetica, è una "teoria" che ognuno di noi sviluppa su chi siamo e come ci inseriamo nella società.

Questa "teoria" si modifica costantemente durante l'infanzia alla luce dello sviluppo cognitivo e dell'esperienza sociale.

La sua funzione è quella di definirci, di integrare le diverse esperienze che facciamo.

Aspetti del Sé

IL CONCETTO DI SÉ: l'immagine che i bambini costruiscono di se stessi (sono una bambina generosa, sono mancina)

LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: la comprensione da parte dei bambini che ognuno è un essere distinto, un'entità separata da tutte le altre, dotato di un'identità propria

STIMA DI SÉ: l'aspetto valutativo del Sé che risponde alla domanda "Quando sono buono?" e che si riferisce al valore e alla competenza che l'individuo percepisce in relazione a sé.

Sviluppo del Sé: Lo sviluppo del Sé è strettamente legato allo sviluppo della comprensione dell'altro.

I teorici dello studio del Sé:

  • James (1882): Introduzione del Sé
  • Mead (1935): Altro generalizzato (gioco semplice e gioco organizzato)
  • Lewis e colleghi (Lewis e Brooks-Gunn 1979; Lewis, 1990): Sé categorico che organizza l'esperienza e Sé esistenziale che consente al bambino l'attività di autoriflessione.

Modello di trasformazione e sviluppo delle relazioni di Lewis (Genta, 2005):

Interazione (0-4 mesi)

M-B / B-O / B-A

Sviluppo Cognitivo

Componente Affettiva

Sviluppo del Sé (15-18/24 mesi)

Autoriconoscimento

Pronomi Personali

Gioco di Finzione

Sviluppo del Sé (15-18 mesi in

Avanti) Attaccamento Amicizie Comportamenti Sociali Empatia Condivisione

Età Prescolare

  • Esperienza di nuovi microsistemi: nido, scuola dell'infanzia
  • Autonomia
  • Iniziativa
  • Autoregolazione
  • Teoria della mente
  • Sviluppo dell'identità di genere
  • Sviluppo delle relazioni tra pari (amicizia)

Età Prescolare

  • Relazioni con i coetanei, una nuova immagine delle relazioni fra pari e la cultura dei coetanei (cfr. Genta; Corsaro)
  • Sviluppo delle relazioni e il ruolo dei fratelli (cfr. Dunn)
  • Cooperazione e Competizione
  • Tipologie e funzioni di gioco (cfr. capitolo di Smith in Genta, 2005)
  • Autoregolazione
  • Tipologia di relazioni: amicizia/antipatia, bullismo/vittimizzazione, accettazione/rifiuto sociale
  • Status sociale e competenza sociale

Due nuovi microsistemi

  • NIDO
  • SCUOLA DELL'INFANZIA

Esperienze di distacco dalla famiglia

Nuove figure di

Riferimento

Esperienze di gruppo-Prime esperienze di- (20-25 bambini)“gruppo” (6-7 bambini)

Sviluppo dell’identità di genere

Studi sulle differenze di genere

La differenza di genere è un fattore critico nell’organizzare il comportamento sociale dei bambini. In particolare per quanto riguarda:

  • La scelta dei giocattoli
  • La scelta dei compagni di gioco
  • Lo stile relazionale

Teorie sulla tipizzazione sessuale

Teorie biologiche: hanno enfatizzato i fattori biologici.

Teorie psicoanalitiche: hanno enfatizzato i fattori psicologici come l’identificazione con il genitore dello stesso genere.

Teorie dell’apprendimento sociale: hanno enfatizzato i fattori sociali ed educativi es. i modelli osservati e i rinforzi ricevuti.

Teoria cognitiva di Kohlberg e la Teoria dello schema di genere di Martin: hanno enfattizzato i fattori cognitivi.

Relazioni con i coetanei

Relazioni con i pari

Con il crescere dell’età le relazioni con i coetanei...

Le interazioni tra coetanei diventano sempre più frequenti, complesse e ricche.
Prima infanzia: verso i 2 anni e mezzo-3 i bambini tendono ad imitare i compagni e l'interazione non è ancora coordinata.
Età prescolare: le interazioni sono coordinate e vi è la comparsa del gioco di finzione.
Fanciullezza: le interazioni diventano sempre più complesse e caratterizzate dalla segregazione di genere.
Adolescenza: i pari assumono un ruolo critico, soprattutto rispetto allo sviluppo dell'identità di genere.
Dinamiche relazionali fra pari
Processi di cooperazione e processi di competizione (Charlesworth, 1988; 1996)
Gerarchie di dominanza relativamente stabili (Blurton-Jones, 1972; McGrew, 1972; Strayer & Strayer, 1976)
Studi sui fratelli (Judy Dunn)
Una miscela di complementarietà e direciprocità.
Analisi delle conversazioni: dialogo caratterizzato da racconti su scherzi, situazioni buffe, sentimenti (lessico psicologico).

Regole sociali: possesso, imparzialità, condivisione, alternanza di ruoli.

Fattori: età, genere, temperamento e carattere di ciascuno.

AMICIZIA

ACCETTAZIONE-RIFIUTO RELAZIONI FRA PARI

BULLISMO-VITTIMIZZAZIONE

AMICIZIA

UNA RELAZIONE DUREVOLE FRA DUE PERSONE

CARATTERIZZATA DA: MUTUO

LEALTA' AFFETTO

FATTORI CHE DETERMINANO

L'AMICIZIA

1) Ipotesi dell'ATTRAZIONE PER COMPLEMENTARITA'

Scegliamo come amici le persone che possiedono attributi e caratteristiche che noi non possediamo, ma che desidereremmo possedere. In questo caso l'amico è una persona da ammirare, da cui imparare e, nei casi più estremi, addirittura da idealizzare.

2) Ipotesi dell'ATTRAZIONE PER SIMILARITA' (Omofilia)

Scegliamo come amici le persone che sono più simili a noi.

Cfr. Tani, Rossi e Smorti (2005); Bukowski (2004); Aboud e Mendelson (1996)

L'AMICIZIA E LE SUE ASSOCIAZIONI CON ALTRI ASPETTI DELLO SVILUPPO

Benessere generale

Cfr. Bukowski e

Sandberg (1999); Dunn (2002); Hartup e Abecasis(2002)Opportunità di un maggior sviluppo cognitivo e del linguaggio

Cfr. Gresham e Reschly (1987)Aumento del comportamento prosociale

Cfr. Costin e Jones (1992)Opportunità di protezione dal rischio di vittimizzazione

Cfr.Schwartz, Dodge, Pettit, Bates e John (2000)Supporto nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria

Cfr. Berndt (1989); Ladd et al. (1996)QUANDO I BAMBINI NON OFFRONO AMICIZIA, MA VITTIMIZZAZIONE e RIFIUTO CRONICO

Bambini con precoci esperienze di vittimizzazione o situazioni croniche di rifiuto hanno un maggior rischio di incorrere in vari problemi quando crescono:

a) Assenze ingiustificate a scuola

b) Problemi emozionali (ansia e depressione)

c) Comportamenti antisociali

Cfr. B. Kochenderfer-Ladd (2003); Parker et al. (1995)ETA' SCOLARE

L'amicizia in età scolare

L'ingresso nella scuola primaria aumenta notevolmente le possibilità d'interazione con

i coetanei (Hartup, 1983). Vi è un aumento delle capacità di comunicare informazioni e significati. Vi è un aumento delle capacità di collaborare e condividere le abilità. Vi è uno sviluppo delle competenze emotive e della capacità di leggere gli stati emotivi altrui. Vi è un aumento della stabilità delle relazioni.

Modello di Selman: stadio 1 e 2 l'amicizia come aiuto unilaterale, natura soggettiva del legame, iniziale considerazione delle caratteristiche psicologiche dell'altro, cooperazione in circostanze favorevoli, capacità di coordinare diversi punti di vista, iniziale consapevolezza della reciprocità del rapporto.

In generale, le interazioni tra coetanei nel corso dello sviluppo tendono a diventare più frequenti, intense, complesse, intime e cohesive.

Teorie sullo sviluppo morale:

  • Teorie psicoanalitiche: il Super-Io come interiorizzazione delle regole.
  • Teorie dell'apprendimento

sociale: l'apprendimento delle regole avviene per imitazione dei modelli.

Teorie cognitiviste: Piaget e Kohlberg in cui lo sviluppo cognitivo è strettamente connesso a quello morale.

PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
43 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei processi di socializzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Ingrassia Massimo.