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Riti d'iniziazione nell'adolescenza

In diverse comunità ragazzi e ragazze sono sottoposti a riti d'iniziazione che li rendono uomini o donne agli occhi della comunità. Questi riti degli adolescenti possono comportare forme maschili e femminili di circoncisione. I ragazzi, durante questi riti, possono essere strappati alle famiglie e condotti anche fuori di casa per un lungo periodo. Una risposta positiva a queste prove è considerata segno di maggiore maturità. Le culture che ricorrono a riti d'iniziazione nell'adolescenza in generale differiscono dalle altre. Il ricorso ai riti di iniziazione per i fanciulli può essere legato alla ridotta presenza di figure maschili nell'infanzia, infatti sono più frequenti dove il padre è poco presente. I riti sono più frequenti per le donne che per gli uomini e tale differenza può riflettere la preoccupazione della comunità circa il parto e la sopravvivenza madre e figlio. I riti d'iniziazione a cui sono sottoposti i giovani possono variare notevolmente da cultura a cultura.

Sottoposti i giovani riconoscono e promuovono le transizioni evolutive che registrano cambiamenti di status nella struttura della comunità. In molte culture sposarsi e divenire genitore segna l'ingresso nella vita adulta e benché in alcuni casi sia prevista un'età minima per il matrimonio, il passaggio all'età adulta al momento del matrimonio rappresenta una transizione evolutiva basata più sul cambiamento di ruolo che sull'età.

Oggi esistono ampie differenze nelle concezioni dei vari paesi sul ruolo dell'amore nella scelta del compagno, in quanto l'enfasi dell'amore romantico come fondamento del matrimonio sembra andare di pari passo con l'esaltazione della gratificazione individuale: non si accorda con l'idea del matrimonio diretto a proteggere e rafforzare legami tra famiglie nel corso delle generazioni.

L'amore romantico e l'attaccamento emotivo sono, invece, in alcune comunità.

considerati come una minaccia della famiglia allargata e talvolta della comunità. Oggi in alcune comunità di ceto medio viene individuato un periodo intermedio dell'età adulta: la mezza età. I confini sono considerati in termini di età cronologica, come il quarantesimo anno di vita. Questa fase di vita è caratterizzata da cambiamenti fisiologici come ad esempio la menopausa. In molte altre culture la mezza età non viene ritenuta uno stadio di vita distinto, ma anche se ciò non avviene, nel periodo in cui i figli diventano adulti e si sposano, i genitori attraversano dei cambiamenti anche riguardo al compito sociale che hanno. Per ciò che riguarda le differenze di genere nel mondo, le differenze osservate riguardo a ciò nei bambini sono in stretta relazione con i ruoli di genere degli adulti presenti nella loro comunità. In molte comunità i ruoli di genere sono stati ricondotti ai ruoli biologici della.

Maternità e paternità, con le opportunità e i limiti connessi. Da una prospettiva socioculturale non c'è sorpresa che i bambini, assistendo ai ruoli di genere nella loro società, assumeranno poi quel tipo di comportamento. Lo sviluppo nel ruolo di genere può essere anche visto come un processo di preparazione a ruoli adulti attesi culturalmente che si basano sulla specializzazione dei generi, nella specie umana, riguardo alla procreazione e alla cura delle generazioni successive.

Nel mondo, la cura dei bambini è più spesso retaggio del mondo femminile che di quello maschile. La nascita dei bambini e l'allattamento sono competenza delle donne, come anche l'educazione: infatti, le donne tendono a stare più vicine a casa rispetto agli uomini. I ruoli di genere dei bambini e delle bambine corrispondono a quelli degli uomini e delle donne della loro comunità nel momento in cui iniziano a seguire il comportamento degli adulti.

Tuttavia entrambi sono impegnati nei rispettivi lavori che dovranno svolgere. Nel corso degli anni anche il ruolo di molte donne negli Usa è cambiato: dalla partecipazione alle attività economiche produttive della famiglia contadine al ruolo ideale di donna della classe media, dedita alla maternità e alla conduzione della famiglia. Prima di ciò tutti i membri lavoravano in connessione con la comunità. Vi sono sia somiglianze sia differenze tra le varie comunità nei ruoli lavorativi e di potere previsti per uomini e donne. Alcuni fattori in comune riguardano differenze fisiche tra questi e la forza che essi posseggono. In alcune comunità, però, la divisione sessuale del lavoro è più flessibile che in altre e ciascun genere si adatta facilmente al lavoro dell'altro. I diversi modi in cui una cultura interpreta i ruoli maschili e femminili rispetto alla famiglia e alla comunità determinano la distribuzione di potere.

tra uomini e donne. L'autorità delle donne che esercitano in famiglia spesso viene sottovalutata ma in realtà ha una grande importanza all'interno di una comunità.

Capitolo VI Autonomia e interdipendenza

Secondo molti autori, le pratiche culturali degli americani di origine europea sono caratterizzate da indipendenza e individualismo. I genitori americani considerano l'indipendenza come l'obiettivo a lungo termine più importante per i figli. Qui l'adolescenza, infatti, viene vista come l'età in cui ci si svincola dalla dipendenza dai genitori per iniziare una vita separata e indipendente. Nel quotidiano i temi sociali richiamano l'attenzione sui modi in cui le persone considerano il rapporto tra i propri interessi e quelli collettivi. In alcuni contesti, gli interessi individuali e quelli della comunità sono visti in opposizione. La dinamica autonomia-interdipendenza è evidente nell'evoluzione dei

Rapporti sociali tra adulti e bambini. Nelle relazioni sociali, le nuove generazioni apprendono modelli culturali che regolano il rapporto tra individui e comunità. In questo processo ogni generazione può mettere in questione e rivedere le usanze precedenti. In assenza di sovrapposizioni le tradizioni culturali rimangono implicite alimentando il senso comune della gente. Un fattore da considerare è quello dei bambini che dormono da soli: nelle famiglie americane si ritiene che dormire da solo sia una condizione importante per lo sviluppo dell'indipendenza e nella fiducia in se stesso. Tuttavia separare i bambini dalle proprie madri è una pratica insolita se considerata sulla prospettiva mondiale. I bambini americani, sono incoraggiati a dipendere dalla compagnia e dal conforto non di persone ma di oggetti. Prima di dormire, infatti, i bambini seguono un iter che prevede pulizia e racconto di favole. Una volta a letto è previsto che dormano da soli spesso.

con l'aiuto di un oggetto prediletto. In molte culture, invece, le relazioni diurne continuano anche di notte e i bimbi dormono con gli altri membri della famiglia. L'usanza di dormire insieme è comune anche in società anche tecnologicamente sviluppate, come il Giappone, dove i bambini dormono con la madre per la prima infanzia e dopo con altri componenti della famiglia. I giapponesi considerano l'abitudine degli americani come crudele. In molti gruppi culturali le pratiche nella cura e nell'educazione si discosta dall'addestramento all'individualità promosso nelle famiglie americane e i bambini vengono educati all'interdipendenza, ovvero alla capacità di coordinarsi con altri membri del gruppi anziché all'individualismo. Infatti, in queste culture i bambini sono stimolati a interagire con altri gruppi di persone e quindi anche i bambini piccoli raramente stanno da soli o interagiscono con una sola persona. Nelle culturedove è promossa l'interdipendenza essere coinvolti nel gruppo non implica necessariamente uno stretto contatto fisico ma semplicemente un orientamento dell'individuo verso il gruppo, stimolando anche un certo grado di autonomia. È possibile, infatti, comportarsi in modo coordinato con gli altri membri del gruppo pur mantenendo la propria autonomia. Quando partecipano a un gruppo interdipendente gli individui di molte culture, pur avvertendo la responsabilità di coordinarsi con gli altri si sentono liberi di prendere le loro decisioni. Nelle società occidentali sembra esserci un'eterna tensione tra autonomia e cooperazione. Il problema del controllo e della disciplina dei bambini da parte degli adulti richiama quello del rapporto tra autonomia e interdipendenza. In molte discussioni sull'educazione dei bambini il problema del controllo è concettualizzato come un rapporto tra due ruoli antagonisti: si tratta di stabilire chi ha autorità echi subisce il controllo. Questa visione è agli antipodi rispetto all'atteggiamento delle comunità in cui il rispetto per l'autonomia altrui è una premessa fondamentale. Tuttavia, nelle teorie americane spesso si assume che se gli adulti non hanno un controllo lo prendono i bambini. Nel xx secolo i dibattiti sull'educazione hanno affrontato il problema dell'autorità. In genere si è ritenuto che tra adulti e bambini solo una parte possa assumere il controllo. Una visione alternativa fu proposta da Dewey che esortò un cambiamento nelle pratiche educative per sostenere una maggiore partecipazione di tutti gli americani ai processi democratici. Secondo l'autore, gli adulti hanno il dovere di guidare i bambini ma questo non significa controllarli. Adulti e bambini non sono necessariamente su due lati opposti ma possono collaborare con ruoli e responsabilità differenti all'interno del gruppo. Il problema dellacomunità culturali. In alcune culture, come quella statunitense, il controllo dei genitori è spesso associato alla disciplina e all'educazione dei figli. La psicologa Baumrind ha identificato tre stili educativi comuni tra i genitori statunitensi: autoritario, permissivo e autorevole. Nel primo caso, i genitori sono molto rigidi e controllano strettamente i bambini, nel secondo caso sono molto permissivi e permettono ai bambini di fare ciò che vogliono, mentre nel terzo caso i genitori stabiliscono regole chiare ma consultano anche i bambini e incoraggiano la loro indipendenza e individualità. Nelle famiglie americane, lo stile autorevole è associato a un maggior grado di competenza sociale e scolastica rispetto agli altri due stili. Tuttavia, è importante notare che ci sono differenze tra le diverse comunità negli Stati Uniti. Alcune comunità possono avere una prevalenza di uno stile educativo rispetto agli altri e ciò può influenzare il grado di competenza sociale e scolastica dei figli. Ad esempio, nelle famiglie cinesi è comune adottare uno stile educativo più autoritario rispetto alle famiglie americane. Questo stile può essere caratterizzato da un controllo più stretto dei genitori sulle scelte dei figli. Tuttavia, è importante notare che anche all'interno della comunità cinese ci possono essere differenze individuali nello stile educativo adottato dai genitori. In conclusione, il controllo dei genitori sulle scelte dei figli può avere significati e implicazioni diverse nelle diverse comunità culturali. È importante considerare il contesto culturale e individuale quando si valuta l'effetto dello stile educativo sulla competenza sociale e scolastica dei bambini.comunità. Anche le punizioni fisiche sembrano avere diversi significati e conseguenze per i bambini nelle varie comunità: è possibile che l'uso di punizioni fisiche indichi una perdita di controllo nelle famiglie euroamericane ma non in quelle di altre culture.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei processi di socializzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Ingrassia Massimo.