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La funzione genitoriale è complessa e multidimensionale
La funzione genitoriale è complessa e multidimensionale e non può coincidere con un'unica caratteristica del genitore. Belsky elabora uno dei primi modelli processuali e individua i fattori che si associano più spesso al maltrattamento infantile: storia personale, personalità, parenting, caratteristiche del bambino e fattori contestuali. A partire dagli anni 80 si ha un ulteriore evoluzione dei modelli: si passa da una prospettiva centrata sul comportamento manifesto del genitore a una prospettiva centrata sulle variabili cognitive e motivazionali. Dashion e McMahon propongono un modello in cui il parenting include: il sistema motivazionale del genitore, l'abilità di gestire attivamente i comportamenti del figlio, il monitorng inteso come una serie di comportamenti genitoriali che implicano attenzione e controllo per ciò che riguarda il bambino, la qualità emotiva della relazione. Gli autori sottolineano gli aspetti dinamici e
Il contesto del parentig si modifica dall'infanzia alla giovinezza e richiede un continuo adattamento del comportamento e degli atteggiamenti dei genitori. In questo modello la motivazione include anche i valori e le credenze, fattori che spesso agiscono implicitamente ma che influenzano lo sviluppo. I sistemi di credenze sono le conoscenze che derivano dall'esperienza e orientano i comportamenti del genitore e possono modificarli, sono fortemente influenzate da fattori culturali.
Rogoff ha analizzato la natura culturale dello sviluppo e i rapporti con l'educazione con una critica implicita alle teorie classiche della psicologia che hanno proposto il modello occidentale di cultura. Ogni società costituisce il proprio curriculum culturale e fornisce alle nuove generazioni occasioni informali per apprendere queste abilità. Nella famiglia quindi si realizza una sorta di apprendimento naturale attraverso la partecipazione guidata dei bambini alle interazioni con gli adulti.
Si va avanti con il concetto di "Nicchia evolutiva" che comprende ree sottosistemi interagenti: l'ambiente fisico e sociale, le pratiche e i modi di cura dell'infanzia, la psicologia del caregiver e in particolare le credenze dei genitori sui bisogni del bambino e l'orientamento affettivo. La nicchia è un sistema aperto in quanto si adatta alle caratteristiche del bambino e agli elementi del contesto. Esistono altri tre tipi di modelli familiari in cui emergono forme di parenting e sistemi di socializzazione con caratteristiche ben distinte: il primo è di "interdipendenza totale" tipico delle culture in cui l'economia è povera e le risorse sono limitate. In questo contesto viene favorito lo sviluppo del sé interdipendente, tipico delle culture a orientamento collettivistico. Il secondo modello è di "indipendenza" e si trova nelle società più avanzate. Il valore dominante nonè il benecomune ma la promozione dell'autonomia. Il terzo modello è di "interdipendenza psicologica" natodallo sviluppo socioeconomico e dalle spinte verso l'urbanizzazione che modificano le realtà piùtradizionali. Capitolo 3 Transazioni evolutive e parenting I cambiamenti tra figlio e genitore sono continui e dinamici anche se appaiono più marcati durantele transazioni evolutive. Ogni cambiamento individuale diventa significativo a livello familiare.Esistono alcuni cambiamenti che però sono considerati Normativi, cioè prevedibili e attesi. Le teorie sistemiche sottolineano gli aspetti dinamici della famiglia che mutua in funzione di eventi cheavvengono al suo interno o al suo esterno e questi cambiamenti alterano il funzionamento dellafamiglia a prescindere dal fatto che siano inattesi o percepito positivi. Le teorie più recenti integranogli aspetti di riorganizzazione dinamica del sistema familiare con.Un'attenzione ai mutamenti evolutivi scanditi da fasi di crescita dei figli che influenzano la qualità della relazione tra i membri. La nascita di un figlio sancisce il ruolo di padre e di madre ma i cambiamenti al livello psicologico sono più complessi: infatti questa può rappresentare una crisi per la coppia. La vita quotidiana viene riorganizzata e spesso le esigenze della coppia passano in secondo piano. Questo dipende non solo dalle risorse e dall'esperienza genitoriale ma anche, ad esempio, dal temperamento del neonato. Si può anche verificare una situazione depressiva come rischio per la qualità del parenting: aumenta la fragilità del genitore rispetto a eventi prima tollerati. Nei primi 3 mesi del bambino, sul piano emotivo, i genitori percepiscono il loro ruolo in modo negativo e ansioso e queste emozioni a volte sono accompagnate da rifiuto e ostilità verso i figli. La capacità della madre nell'affrontare ansie dipende
anche dalla qualità e della presenza del padre: in alcuni casi il padre potrebbe sentirsi escluso dal rapporto madre-figlio oppure non sviluppare un atteggiamento molto empatico nei confronti delle fatiche della compagnia e ciò facilita eventi distress. La qualità del rapporto tra i coniugi garantisce lo sviluppo di un parenting sensibile ed efficace. Un fattore a rischio per le coppie è la giovane età dei genitori. L'età compresa tra i 9 e i 18 mesi del bambino è una fase ricca di novità evolutive e oltre allo sviluppo del linguaggio e della comunicazione il bambino inizia a spostarsi da solo e le dimensioni del parenting che entrano in gioco sono il controllo e il dare limiti ai comportamenti infantili. Secondo LeVine a questa età la prima funzione di socializzazione è quindi la sicurezza e la protezione del bambino. Il secondo anno di vita è caratterizzato da interventi verbali ricchi di divieti e proibizioni, mentre.Negli anni successivi i controlli diminuiscono e iniziano a farsi strada le prime regole. Un controllo genitoriale carente e una custodia inadeguata diventano fattori di rischio per incidenti comuni. Secondo i teorici dell'attaccamento le relazioni che si stabiliscono in questa fase sono fondamentali per l'adattamento del bambino. Un attaccamento sicuro fornisce una base stabile per esplorare l'ambiente circostante. Un attaccamento insicuro sembra invece ostacolare il processo di indipendenza e qui si presenta il Fenomeno di Referenza: il bambino in presenza di estranei volge lo sguardo verso la madre per osservare le sue reazioni emotive e orientarsi in base alle sue risposte.
Nell'ambito dello sviluppo il bambino deve percorrere sia uno sviluppo cognitivo che emotivo. Nel primo i bambini negli anni prescolari diventano capaci di svolgere più di un'azione e di comprendere le relazioni tra cause ed effetti. Mentre esistono tre strategie che favoriscono
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losviluppo emotivo:
- Modeling: gli adulti che interagiscono con lui fin dalla nascita mostrano reazioni emozionaliche da lui vengono osservate.
- Reazioni contingenti: reazioni che i genitori hanno e che cambiano con il corso dellosviluppo.
- Insegnamento: i genitori insegnano l'uso del linguaggio e diversi aspetti della vitaemozionale.
Alcuni comportanti dei genitori che favoriscono lo sviluppo linguistico sono: richiamarel'attenzione del bambino sugli eventi dell'ambienti per indicarli e denominarli, stimolarel'apprendimento facendo si che lo stimolo verbale accompagni il comportamento attentivo delbambino, rinforzare le espressioni linguistiche.
Il periodo della fanciullezza è caratterizzato dall'ingresso nel mondo della scuola con l'ampliamentodelle relazioni sociali. Il bambino inizia a costruire le prime relazioni di amicizia e le abilitàcognitive rivelano la comparsa del pensiero logico e l'ampliamento del vocabolario consente
È importante per un bambino esprimere idee e raccontare fatti. I ricercatori hanno studiato l'influenza del parenting su diverse aree dello sviluppo cognitivo sia ponendo in relazione fattori macrostrutturali (istruzione dei genitori) e sia studiando in modo analitico le relazioni familiari.
L'interazione del genitore si modifica in base al livello di competenza del bambino. I progressi nell'apprendimento attestano che la sensibilità e il sostegno da parte della famiglia sono preziosi per lo sviluppo nella zona prossimale: si tratta di una collaborazione reciproca, poiché il bambino è molto ricettivo alla guida del genitore e quest'ultimo risponde offrendo aiuto che verrà eliminato a mano a mano che il bambino raggiunge il livello successivo.
In questo periodo evolutivo i progressi nello sviluppo cognitivo influenzano anche la cognizione sociale e in particolare la capacità di autoregolazione dei comportamenti in conformità a regole o standard sociali.
Un altro aspetto cruciale è il senso di autostima e autoefficacia che i bambini possono sviluppare attraverso il successo scolastico o obiettivi sociali. I genitori esercitano qui un'influenza di rilievo. Importanti, inoltre, sono le attribuzioni che influenzano le aspettative personali di successo, la motivazione all'apprendimento e l'idea di sé come persona in grado di avere un controllo sugli eventi. Le attribuzioni sono il risultato della valutazione che gli altri hanno fatto delle cause del successo (o fallimento) nell'attività, ma con il succedersi delle esperienze i ragazzi formano le loro aspettative personali. Alcuni autori hanno studiato l'influenza del parenting sull'orientamento motivazionale dei bambini facendo la distinzione tra schemi di padronanza e impotenza. Il primo stile motivazionale è quello più funzionale all'apprendimento e favorisce la perseveranza nell'attività: è incentrato.sulla crescita e sullo sviluppo. Durante l'adolescenza, i giovani cercano di trovare la propria identità e di affrontare le sfide che si presentano loro. I genitori devono essere consapevoli di questi cambiamenti e offrire un sostegno emotivo e pratico ai loro figli. Durante l'adolescenza, i ragazzi possono sperimentare una serie di emozioni intense e altalenanti. È importante che i genitori siano disponibili per ascoltare e comprendere i loro sentimenti, offrendo un ambiente sicuro e accogliente. Inoltre, i genitori possono aiutare i loro figli a sviluppare abilità di problem solving e a prendere decisioni consapevoli. È anche importante che i genitori stabiliscano limiti e regole chiare per i loro figli durante l'adolescenza. Questo aiuta i giovani a sviluppare un senso di responsabilità e a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Tuttavia, è fondamentale che i genitori mantengano un equilibrio tra l'imposizione di regole e la concessione di autonomia ai loro figli. In conclusione, l'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti e sfide per i giovani e per i loro genitori. Offrire un sostegno emotivo, ascolto attivo e orientamento pratico può aiutare i giovani a navigare con successo attraverso questa fase di transizione e a sviluppare una sana autostima e un senso di identità.ridefinizione della loro identità e si amplificano quando la pubertà è precoce. Da un punto di vista cognitivo il ragazzo diventa capace di articolare forme di pensiero astratto e sviluppa capacità di riflessione.