Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A) La persona è stata esposta a eventi che hanno implicato morte o minaccia di morte o gravi
lesione, o violenze sessuali in una o più delle seguenti modalità
Esperienza diretta con l’evento traumatico;
• Testimone diretto dell’esperienza traumatica altrui;
• Venire a conoscenza che l’esperienza traumatica ha visti coinvolti un amico o un familiare, in
• caso di morte o minaccia di morte di un familiare o di un amico, l’evento deve essere violento o
accidentale; 23
L’evento traumatico sia ripetuto o che ci sia una esposizione continuativa dell’evento
• traumatico (per esempio: i primi soccorritori che raccolgono i resti umani, o i poliziotti che sono
testimoni continuativi sugli abusi dei minori)
B) Presenza di uno o più dei seguenti sintomi intrusivi associati all’evento traumatico, che si
manifestano a seguito dell’evento traumatico:
Ricordi dolorosi : ricorrenti, involontari e intrusivi dell’evento. Nota: nei bambini di età superiore
• a 6 anni si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti
riguardanti il trauma
Sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento. Nota: nei bambini possono essere presenti sogni
• spaventosi senza contenuto riconoscibile
Agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di
• rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback). Nota: nei
bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma
Disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che
• simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
Reattività fisiologica marcata a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o
• assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
C) Evitamento persistente degli stimoli associati con l’evento traumatico, iniziato dopo l’evento
Sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma
• Sforzi per evitare attività, luoghi o persone, oggetto e situazioni che evocano ricordi del trauma
• o sentimenti riguardanti o strettamente correlati con l’evento traumatico
D) Alterazioni negative di pensieri ed emozioni associati con l’evento traumatico che sono iniziate
o peggiorate dopo l’evento traumatico come provato da due o più dei seguenti:
Incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
• Opinioni o aspettative persistenti o esagerate rispetto se stessi, gli altri o il mondo (per
• esempio: “io sono cattivo”, “non ci si può fidare di nessuno”, “il mondo è totalmente pericoloso”,
“il mio intero sistema nervoso è irrimediabilmente compromesso”)
Persistenti, distorti pensieri riguardo la causa o la conseguenza dell’evento traumatico che
• portano l’individuo ad accusare se stesso o gli altri
Sentimenti negativi persistenti (ad esempio: paura, orrore, rabbia, colpevolezza, o vergogna
• Riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative
• Sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
• Affettività ridotta (per es. incapacità di provare sentimenti di amore)
•
E) Alterazioni marcate dell’arousal e della reattività associati con l’evento traumatico e iniziati o
peggiorati a seguito dell’evento traumatico stesso come indicato da due o più dei seguenti
punti
Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
• irritabilità o scoppi di collera
• ipervigilanza
• esagerate risposte di allarme
• difficoltà a concentrarsi
•
F) La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C, D ed E) è superiore a 1 mese
G) Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale,
lavorativo o di altre aree importanti
H) Il disturbo non è da riferirsi a cause di ordine fisiologico o ad assunzione di sostanze (per es.
farmaci, alcool) o ad altre condizioni mediche.
Altre sindromi:
- disturbi dell'adattamento: diagnosi data all'80% dei soggetti. Insieme di sindromi eterogenee e di
risposte di stress che si verificano dopo l'esposizione a un vento stressante (traumatico o meno)
- disturbo post traumatico da stress complesso–PTSDc: per trauma complesso intendiamo eventi
traumatici multipli che si ripetono per periodi prolungati. L’effetto è particolarmente grave se si
verifica nel periodo di maturazione della personalità. Caratterizzato da :
alterazione nella regolazione delle emozioni
• difficolta’ a modulare la rabbia
• comportamenti autolesivi
• 24
comportamenti o preoccupazioni suicidarie
• difficoltà nella modulazione del coinvolgimento sessuale
• tendenza eccessiva nei comportamenti a rischio
•
Il tango è la metafora della psicoterapia: c'è una persona che porta e una che esegue i passi
designati dall'altro attraverso movimenti impercettibili del corpo. Nella psicoterapia è il paziente che
dà il ritmo, che stabilisce dove si può arrivare attraverso atteggiamenti impercettibili; se il terapeuta
sa ascoltare ed osservare attentamente a 360° riesce a cogliere questi movimenti per regolarsi. In
questo modo si costruisce una relazione di fiducia.
La prima cosa da fare con un paziente migrante è la messa in sicurezza, da intendersi come
l’assetto da trovare nella relazione con la persona traumatizzata.
Esiste una finestra di tolleranza, ovvero il punto fin dove ci si può spingere con i pazienti migranti:
prestare attenzione che durante il racconto non siano inondati da ricordi, emozioni e sensazioni
fisiche che rischierebbero di sovrastarli e diminuirebbero il senso di sicurezza e controllo. Quando
siamo in relazione con vittime di traumi dobbiamo prestare attenzione al fatto che , durante il
racconto, non siano inondati da un eccesso di ricordi, emozioni e sensazioni fisiche. Questi, infatti,
rischierebbero solo di sovrastarli e diminuirebbero il senso di sicurezza e di controllo.
Nicoletta Pirovano - Il lavoro clinico con gli adolescenti di seconda generazione
Sciogliere nodi, intrecciare fili e ritessere trame..
Ogni processo migratorio comporta più o meno intensamente un trauma, e quindi dei nodi che
vanno sciolti, e vanno recuperati quei fili che sono stati persi per ritessere delle trame.
Se pensiamo ai migranti possiamo pensare a 4 categorie di adulti con diverse complessità, a cui
se ne aggiunge una quinta, la categoria dei nati in Italia, che comprende sempre persone straniere
ma non migranti.
1. residenti→ quelli che hanno il permesso di soggiorno, solitamente un lavoro, una casa, una
famiglia
2. ricongiunti→ persone arrivate in Italia a seguito della migrazione precedente di un familiare.
Nei paesi sudamericani spesso migrano le donne e in seguito arrivano i figli, mentre dall’Africa
sono spesso gli uomini a migrare per primi.
3. irregolari→ persone che non hanno un permesso di soggiorno, che sono arrivati
clandestinamente.
4. rifugiati→ persone presenti per motivazioni politiche, scappati dal loro paese per motivi di
guerra e che non possono rientrare nel loro paese perché altrimenti perderebbero il loro status
di rifugiato
5. nati in Italia→ non sono migranti.
Se pensiamo ai minori, abbiamo:
1. nati in Italia da genitori regolari→ stranieri de jure, italiani de facto. Sono quei ragazzi e quelle
ragazze nati nel nostro paese. Per loro, l’acquisizione della cittadinanza italiana, a llamaggiore
età, segue un iter agevolato.
2. immigrati con i genitori→ arrivano direttamente con i genitori, a seguito di diverse motivazioni
(lavoro, problemi nella terra d’origine..)
3. con una prolungata separazione dai genitori (left-behind)→letteralmente “lasciati dietro”.
Vengono ricongiunti con i genitori appena prima della maggiore età perché il ricongiungimento
con minori è più semplice.
4. figli di genitori irregolari e clandestini→ adulti che arrivano con i cosiddetti viaggi della
speranza spesso si portano anche i bambini
5. figli di rifugiati→ scappano dalla guerra
6. nomadi→ rom senza fissa dimora. Con i figli dei nomadi è difficile lavorare perché non si sa
dove sono nati, non hanno documenti
7. orfani→ non hanno i genitori, perché sono morti nel paese d’origine o in italia
8. Giunti in Italia tramite adozione internazionale 25
9. minori non accompagnati→ arrivano da soli. Su questi minori c’è un obbligo dello stato italiano
di prendere tutela di questi ragazzi. E quindi sono tutelati dal punto di vista fisico, economico,
sociale..
La caratteristica che accomuna gli adolescenti è il fatto di essere sospesi tra due mondi. La qualità
dell’incertezza caratterizza l’esperienza di chi migra in un’epoca della vita per sua natura incerta e
sospesa.
Problematiche con le quali questi ragazzi si scontrano:
affiliazione e appartenenza: da dove vengo, a chi appartengo, dove vado. Deve affrontare scelte
• educative, affettive, sessuali, mentre sperimenta la frammentazione del senso di sé nel tempo e
nello spazio
fragilizzazione del contenuto culturale con conseguente indebolimento dei legami di
• appartenenza. Contraddittorietà e confusione nelle identità sociali di genere e genitoriali
senso di solitudine nell’essere demiurghi di se stessi
• indecidibilità: non è possibile scegliere una delle due cultura perché ci si sentirebbe ridotti a metà
• rischio di traumatofilia: ricerca di un tempo zero per non stare nel mezzo
• rischio di devianza, marginalità, tossicomania: ricerca di un gruppo di affiliazione
• radicalismo religioso
•
I segnali di comportamento che ci dicono di un disagio che può essere in corso nel momento
dell’adolescenza sono:
avvertire un’assenza perenne, una distanza. Non essere presente nel qui ed ora. “Avere la testa
• altrove”
difficoltà a comprendere i nessi logici: spesso sembra che questi ragazzi abbiano abilità
• cognitive ridotte, un livello intellettivo basso. In realtà si tratta di un’inibizione emotiva
dell’intelligenza. È l’applicazione di questa intelligenza che viene bloccata e inibita dal punto di
vista emotivo (ansia, stress..)
silenzi, ritiro, diffidenza, aggressività
• modalità di comunicazione frammentata
• difficoltà a mettere in fila le parole, a costruire un discorso
• confusione circa la cronologia degli avvenimenti
• incer