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PROCREATIVO
Per secoli la nascita dei figli è stata vissuta come un accadimento naturale. L'odierna possibilità di programmarli appare un fatto determinante sulla scena sociale.
Tecniche di fecondazione medicalmente assistita hanno un versante positivo in quanto consente di affrontare con successo il fenomeno della sterilità, ma ha anche risvolti negativi soprattutto quando il figlio è cercato "a tutti i costi" - il desiderio si trasforma in ossessione.
Tali tecnologie spingono a dar forma a quella andare oltre il limite che attrae l'uomo.
Dagli anni '70 ad oggi il fenomeno della procreazione medicalmente assistita (PMA) si è diffuso esponenzialmente; numerosi sono gli interventi:
- Tecniche di fecondazione omologa: consistono nell'unione artificiale di seme e ovulo che appartengono alla coppia che crescerà il bambino.
- Tecniche di fecondazione eterologa: consistono nell'utilizzo di
Fondamentale è anche il tema dell'omosessualità. Le ricerche hanno mostrato che i genitori omosessuali tendono ad avere atteggiamenti più liberali rispetto ai comportamenti sessuali dei figli e ad essere più aperti verso la diversità di genere. A volte però i genitori omosessuali indirizzano le preferenze dei figli verso l'eterosessualità, per "facilitare loro" la vita, il che non è semplificante per i figli che si trovano in difficoltà: se sono eterosessuali si trovano in una posizione di contrasto rispetto ai genitori e privi dell'esperienza della relazione uomo-donna che dovranno affrontare in età adulta; se sono omosessuali si trovano a deludere le aspettative dei genitori. Si configura una forma di "parentificazione". Questo tema è venuto alla luce soprattutto a proposito dei figli del divorzio rispetto al fatto che in tali situazioni spesso accade che uno dei due
genitori "adultizzare" tende ad il figlio, caricandolo di responsabilità e problemi a lui non pertinenti. Per evitare l'attacco dei genitori o per evitare di aggravare la loro condizione, i figli si caricano del compito di difenderli/proteggerli silenziando gli inevitabili disaccordi e crisi ed impegnandosi "a far bene" e a mostrarsi "adattati". genitore sociale le ricerche mettono in evidenza che è il "genitore mancante" a mettere più in difficoltà perché più debole; possono emergere sentimenti di colpa nei figli quando vanno alla ricerca del "genitore mancante" di cui tale figura in qualche modo è percepita occupare il posto. Un 2° aspetto trattato dalla ricerca qualitativa è lo stigma sperimentato nelle relazioni coi pari. Dai resoconti dei figli frequenti sono gli episodi di derisione, specialmente legati al fatto di avere genitori omosessuali. Di fronte a tale situazione di rischio,la partecipazione alla comunità LGBT può rappresentare una risorsa e sembra moderare l'impatto negativo che vivono. Un altro tema delicato è quello del "donatore". Oggi fa parte della coscienza collettiva la necessità di rivelare la verità ai figli nati da adozione. Rimane però possibile per la coppia la scelta di ricorrere a un donatore anonimo. Si profila così un probabile conflitto tra il diritto della coppia e il diritto del figlio di venire a conoscenza delle sue origini. Oggi la ricerca e l'intervento clinico hanno evidenziato "famiglia di nascita" come laoccupi uno spazio rilevante nella mente e nel cuore dei bambini/ragazzi adottati e rimanda sempre presente. Il genitore adottivo si fa carico del dolore dell'origine, inserendo il figlio in una nuova storia e genealogia familiare. La posizione della coppia adottiva e quella della coppia che ricorre a PMA eterologa sono diverse: nella 1° situazione ilgenitore si fa carico del trauma dell'origine del figlio di cui non è responsabile; nella 2° situazione il genitore sceglie volontariamente di mettere al mondo il figlio con un'origine "ferita" perché in parte sconosciuta, scelta di cui dovrà rendergli conto. 7576CAP. 6: IL DISTACCO DEI FIGLI: UNA LUNGA TRANSIZIONE FAMILIARE
OBBIETTIVO DELLA TRANSIZIONE: TRAGHETTARE LE GIOVANI GENERAZIONI ALLA CONDIZIONE ADULTA
giovinezza L'uscita dall'adolescenza coincide nella o meglio nella fase detta del "giovane - adulto".
La transizione alla vita adulta si delinea, infatti, come una "transizione": fase adolescenziale giovane - adulto dalla a quella del ( preparatoria) fase del giovane - adulto piena età adulta. dalla alla
Si tratta di un processo che avviene all'insegna della gradualità e che vede il giovane passare da una posizione di totale "marginalità".
sociale» ad una posizione di «marginalità parziale» ad una posizione sociale pienamente riconosciuta nella fase adulta.
famiglia d’origineMaggiore importanza acquista la .La famiglia ha oggi un ruolo importante perché si vive di più in famiglia.L’obiettivo pienaconsiste nel far raggiungere alla giovane generazione laresponsabilità adulta.
progettoTale riguarda:realizzazione lavorativasia unao l’impegno relazione affettiva stabilesia in una tesa alla costituzione di unao nuova famiglia. “transito”La transizione riesce se la famiglia si percepisce in e non perde latensione alla meta.
coppia genitorialeLa influenza (positivamente/negativamente) i conflitti relativiallo «svincolo». «differenziazione reciproca tra leTale «svincolo» viene anche chiamatogenerazioni» «individuazione correlata».oGENERAZIONE DI MEZZO E TRASFORMAZIONE GENERATIVAI genitori di giovani
– Gli adulti si trovano a dover assumere in questo momento molteplici ruoli, in quanto convergono in questo periodo: all’età adulta sia il passaggio dei figli, sia la propria transizione alla fase di mezza età, sia il sostegno alla prima generazione (visto il prolungamento di vita). Non a caso questa generazione viene denominata «sandwich generation». I genitori di mezza età costituiscono il fulcro delle relazioni intergenerazionali e dei compiti genitoriali. Una peculiarità di questa fase è che