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DECATEGORIZZAZIONE
L’ingroup bias è ridotto perché aumenta la distanza psicologica tra me e i membri dell’ingroup, ma non cambia la distanza
psicologica tra me e i membri dell’outgroup. Dunque, diminuisce la valutazione dei membri dell’ingroup e resta uguale la
dell’outgroup
valutazione dei membri .
IDENTITÀ COMUNE diminuisce dell’outgroup
L’ingroup bias è ridotto perché la distanza psicologica tra me e i membri , ma non cambia la distanza
psicologica tra me e i membri dell’ingroup. Dunque, aumenta la valutazione dei membri dell’outgroup e resta uguale la
dell'ingroup
valutazione dei membri .
Il modello prevede che diversi tipi di interdipendenza tra i gruppi, fattori cognitivi, percettivi, linguistici e ambientali
influenzino la rappresentazione cognitiva dei gruppi. Tali rappresentazioni, a loro volta, portano a determinate conseguenze
cognitive, affettive e comportamentali.
Le rappresentazioni cognitive hanno, dunque, almeno in parte, una funzione di mediazione.
Il processo può essere bidirezionale.
Problemi del modello
La salienza di un’identità sovraordinata può minare la distintività di gruppo degli individui
● In alcuni casi, le persone potrebbero non potere o non volere abbandonare l’identità dell’ingroup
● Non è chiaro come possa avvenire la generalizzazione
● DUPLICE
L’IPOTESI DELL’IDENTITÀ (GAERTNER E COLLABORATORI, 2000)
Per risolvere alcuni dei problemi legati al modello dell’identità comune, Gaertner e collaboratori (2000) hanno sviluppato il
modello dell’identità duplice, che rappresenta un’estensione del modello precedente.
Il modello dell’identità duplice è compatibile con il modello del contatto intergruppi (Hewstone & Brown, 1986), in quanto non
prevede l’eliminazione della precedente categorizzazione ingroup-outgroup.
Gli individui, per sviluppare un’identità comune, non devono abbandonare necessariamente le identità originarie. Inoltre,
abbandonare le identità originarie a favore di un’identità sovraordinata potrebbe ostacolare il processo di generalizzazione ai
membri dell’outgroup non direttamente presenti al momento del contatto.
Lo sviluppo di un’identità duplice prevede che siano salienti contemporaneamente sia le identità dei gruppi originari sia
sovraordinata
l’identità . problemi
L’identità duplice consente di risolvere due associati al modello dell’identità comune:
gli effetti positivi del contatto possono essere generalizzati più facilmente ai membri dell’outgroup;
●
non presenti la distintività di gruppo associata all’identità originaria degli individui può essere preservata.
● CAPOZZA, TRIFILETTI, VEZZALI, FALVO, & FAVARA, 2010
I partecipanti erano 243 lavoratori italiani (65 maschi, 167 femmine, 11 missing) di aziende private e pubbliche.
L’età media era 40.26 anni.
Questo studio dimostra come sia i processi cognitivi sia le emozioni giochino un ruolo chiave nella catena che va dal contatto
alla riduzione del pregiudizio.
L’ipotesi del contatto non spiega, inoltre, come avviene la generalizzazione degli effetti positivi a situazioni differenti, ai membri
dell’outgroup non presenti nell’interazione, ad outgroup non direttamente coinvolti nel contatto. A tal fine, Pettigrew (1998)
ipotizza un modello longitudinale che comprende tre fasi, corrispondenti ai tre modelli del contatto:
decategorizzazione: minimizza l’effetto negativo dato dall’ansia intergruppi, favorisce lo sviluppo di emozioni positive verso
● l’outgroup e riduce l’utilizzo di stereotipi
categorizzazione: la salienza dell’appartenenza categoriale favorisce la generalizzazione delle valutazioni positive generate
● durante il contatto
creazione di un ingroup comune: è lo stadio finale, prevede l’eliminazione della distinzione ingroup- outgroup. Non sempre
● può essere raggiunto.
MODELLO LONGITUDINALE DI PETTIGREW (1998
)
Contatto → Decategorizzazione → Salienza categoriale → Identità comune
Modello integrativo di Brown e Hewstone (2005): Categorizzazione + Decategorizzazione
Disegno sperimentale = 4 condizioni (between): decategorizzazione-categorizzazione, categorizzazione-decategorizzazione,
categorizzazione + decategorizzazione, controllo.
Tempo (within): T1 (una settimana dopo l’intervento) e T2 (sei mesi dopo l’intervento).
VEZZALI, DI BERNARDO, CAPOZZA, & HEWSTONE, 2017
Partecipanti: 216 italiani (49.5% maschi), studenti del primo anno di scuole superiori dell’Emilia Romagna.
Istruzioni (2 settimane dopo l’inizio della scuola) → “Molti studi in psicologia dimostrano che i rapporti iniziali tra membri di
gruppi etnici diversi sono molto importanti per lo sviluppo successivo delle relazioni interetniche…”
Decategorizzazione → “In particolare, è molto importante che le persone si focalizzino sulle caratteristiche e le preferenze
personali, così da conoscersi in profondità. Vi chiediamo di passare le prossime due settimane cercando di conoscere meglio i
vostri compagni immigrati o italiani per quello che sono davvero come persone. Per fare questo, potete servirvi delle domande
che adesso vi saranno date”. Il testo era seguito da domande stimolo tratte dalla procedura di Aron et al. (1997).
Categorizzazione → “quello che è più importante è avere informazioni sul loro gruppo di origine [..] Per questa ragione, vi
chiediamo di passare le prossime due settimane con i vostri compagni di origine straniera o italiani cercando di conoscere
meglio il loro gruppo. In particolare, vi chiediamo di scambiarvi informazioni che vi aiutino a capire la cultura di origine dei
vostri compagni, come informazioni sulle tradizioni, le feste, la mentalità, i modi di affrontare le cose, i modi per divertirsi, ecc.”
Decategorizzazione + categorizzazione → “In particolare, ci sono due aspetti molto importanti. Primo, è molto importante che le
persone si focalizzino sul loro gruppo di origine [..] Per questa ragione, vi chiediamo di passare le prossime due settimane con i
vostri compagni di origine straniera o italiani cercando di conoscere meglio il loro gruppo [..] Secondo, è importante conoscere i
membri degli altri gruppi etnici per quello che sono veramente. In particolare, è molto importante che le persone si focalizzino
sulle caratteristiche e le preferenze personali, così da conoscersi in profondità. Vi chiediamo di passare le prossime due
settimane cercando di conoscere meglio i vostri compagni immigrati o italiani per quello che sono davvero come persone..”
Istruzioni → “Fra due settimane, vi sarà chiesto di scrivere un tema su quello che avete imparato”.
Misure → (scala di risposta a 5 gradi): amicizie a scuola (3 item), identità comune (1 item), ansia intergruppi (12 item),
atteggiamento intergruppi (6 item; Wright et al., 1997), intenzioni comportamentali (approach, avoidance) (6 item).
Conclusioni:
E’ importante che il contatto sia strutturato sin dall’ingresso a scuola
● La combinazione di strategie migliore sembra essere quella che prevede prima la categorizzazione del contatto, seguita dalla
● decategorizzazione.
CONTATTO E CAMBIAMENTO SOCIALE
E’ importante capire cosa si intenda per contatto positivo: contatto piacevole? contatto che riduce il pregiudizio? contatto che
favorisce l’uguaglianza?
Inizialmente, il contatto è stato studiato come strumento per comprendere ma anche guidare il cambiamento sociale (si veda
Dixon, 2017). Negli anni però il focus è mutato e la variabile dipendente principale è diventata il pregiudizio. Secondo Dixon,
Durrheim e Tredoux (2005), promuovere la riduzione del pregiudizio non necessariamente influisce sul desiderio di
sociale
cambiamento .
Dixon, Durrheim e Tredoux (2007): il contatto con i bianchi portava i sudafricani neri a sostenere meno politiche sociali
compensative che aiutassero i neri nell’educazione e nell’impiego.
Wright e Lubensky (2009): molte condizioni che favoriscono il cambiamento sociale sono opposte a quelle che portano alla
riduzione del pregiudizio (es. categorizzazione, identificazione, riconoscimento della discriminazione, permeabilità).
SAGUY ET AL. (2009)
Si sono creati due gruppi minimali di tre persone ciascuno in laboratorio, uno con alto potere (che poteva assegnare risorse) e
uno di basso potere.
Prima di assegnare le risorse, i due gruppi hanno lavorato insieme focalizzandosi sulle comunanze o sulle differenze.
Focalizzarsi sulle comunanze (vs. differenze) ha portato a: migliori atteggiamenti intergruppi; minore attenzione
all’ineguaglianza; maggiore equità (non riscontrata alla prova dei fatti) da parte del gruppo di alto potere.
Vi sono ora varie evidenze del fatto che il contatto positivo possa diminuire il sostegno alle azioni di cambiamento sociale, un
effetto spesso presente anche nei gruppi di maggioranza (per una rassegna, si veda Saguy et al., 2017).
DI BERNARDO, VEZZALI, SAGUY, ANDRIGHETTO, & CAPOZZA, 2017
Si è pensato che, per comprendere a fondo il legame tra contatto e cambiamento sociale, sia importante combinare le
prospettive teoriche della ricerca sul contatto e di quella sull’identità sociale.
Partecipanti e Procedura: 557 studenti di scuola superiore (392 italiani, 165 immigrati). I partecipanti hanno compilato un
questionario. Il contatto, in certe condizioni, può anche facilitare il cambiamento sociale.
IL CONTATTO INDIRETTO
A volte, il contatto tra i gruppi non è possibile o è difficile da realizzare:
ambienti segregati
● poche opportunità di contatto
● motivi pratici
● basso numero di membri della minoranza rispetto alla maggioranza
●
Il contatto può anche essere indiretto.
esteso
Wright e colleghi (1997), contatto → Per ridurre il pregiudizio, è sufficiente avere un amico dell’ingroup che ha uno o
nell’outgroup vantaggi
più amici . Il contatto esteso ha numerosi rispetto al contatto diretto:
è applicabile con meno costi in termini di risorse
● può essere applicato in ambienti con scarse opportunità di contatto
● dato che l’appartenenza di gruppo è più facilmente evidente a un osservatore che al diretto interessato, ha maggiori
● probabilità di generalizzazione.
UN APPROCCIO MOTIVAZIONALE: LA TEORIA DELL’EQUILIBRIO COGNITIVO
Heider , 1958 → Le persone si rappresentano le situazioni sviluppando configurazioni triadiche tra la persona stessa, un&rs