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Negli stessi anni (’48), la psico clinica fino ad allora esclusa dall’ambito universitario e
dalle istituzioni preposte alla salute mentale, assume un ruolo importante nell’affrontare i
problemi creati dalla guerra, richiedendo però forme differenti dalla classica relazione
diadica terapeuta-paziente. Questi costituiscono x SARASON, tasselli che hanno
contribuito alla formazione della nuova disciplina, della psico sociale, insieme sia alle
riforme promulgate da Kennedy e Johnson che ad altre innovazioni di ordine legislativo,
quali: Community Mental Healt Center Act (CMHCA): che riorganizza in chiave
- comunitaria il sistema sanitario relativo alle cure psichiatriche, stabilendo il principio
della territorialità dei servizi delle persone; questo ha portato a grandi cambiamenti,
riducendo i ricoveri negli ospedali psichiatrici e ampliando l’offerta dei trattamenti al
cittadino all’interno della propria comunità di residenza.
War on Poverty: che prevede riforme in senso socioassistenziale, in quel periodo
- infatti segnato dalla guerra in Vietnam, il governo istituisce programmi di
compensazione x bambini svantaggiati (Head Start), x giovani disoccupati e x il
recupero dei tossicodipendenti.
HEAD START, è un programma del dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati
Uniti, istituito x fornire ai bambini e alle famiglie disagiate, servizi di educazione, salute e
nutrizione. Implementato x la prima volta nel 1965, fino al 2005 ha visto coinvolti 22 milioni
di bambini in età scolare ed un coinvolgimento di 212.000 professionisti e un numero
ancor maggiore di volontari. L’Office of Economic Opportunity, ha lanciato il programma x
la prima volta in forma sperimentale in un campo estivo di 8 settimane; il programma è
stato progettato x ridurre le disuguaglianza, attraverso diverse attività di sostegno emotivo
e sociale, di salute ed educazione a partire dal periodo prescolare. In seguito, il Congresso
ha finanziato tale programma affinché fosse diffuso in tutti gli Stati Uniti. Esempi di diverse
attività di implementazione, sono:
Early Head Start: basato sullo sviluppo di un buon funzionamento famigliare e sul
- rinforzo positivo di uno sviluppo positivo dei bambini fino ai 3 anni.
Head Start: aiutare a creare uno sviluppo salutare in bambini svantaggiati
- economicamente dai 3-5 anni. Il programma offre servizi che mirano ad influenzare
gli aspetti della crescita e dell’apprendimento dei bambini.
Migrant and Seasonal Program Branch: offre assistenza ai figli di immigrati e dei
- lavoratori stagionali.
I servizi offerti all’interno dei vari programmi, sono orientati a parificare le condizioni di
accesso alla scuola primaria: quelle educativi al raggiungimento di alcuni standard definiti
a livello nazionale, quelli x la salute includono screening, check-up sanitari e dentistici a
cui normalmente le persone con basso reddito non accedono; i servizi sociali lavorano in
collaborazione con la famiglia x accedere alle risorse presenti in comunità.
Parallelamente a tutto questo, negli anni ’50 negli vi fu un altro episodio che innescò una
profonda crisi: la perdita degli Stati Uniti alla corsa allo spazio con l’Unione Sovietica, tale
sconfitta ha ferito l’orgoglio nazionale e ha generato grande preoccupazione che si è
concretizzata in una severa autocritica al sistema scientifico, a quello educativo e in modo
indiretto all’intera società. Secondo SARASON, questo evento ha concorso a trasformare
il contesto sociale, infatti, sono state attivate molte misure x migliorare il sistema educativo
e valorizzare le risorse intellettuali delle diverse categorie sociali.
In seguito a questi importanti cambiamenti sociali e alla contrapposizione al concetto di
igiene mentale di stampo medico, nel 1965 un piccolo gruppo di psicologi e di operatori
della salute mentale si riunirono a SWAMPSCOTT, evento fondamentale e primo atto
formale nella fondazione della disciplina della psico di comunità. Alcuni autori attribuiscono
a tale disciplina il ruolo di una terza rivoluzione: dopo aver riconosciuto la follia come
malattia e l’origine psicologica dei problemi comportamentali e dell’umore, la psico di
comunità invita a cercare nell’ambiente sociale, la causa dei problemi e le risorse x la loro
risoluzione; la comunità quindi, entra nella psico clinica come luogo in cui si generano e
manifestano le patologie, all’interno della quale possono essere risolte soprattutto in
chiave PREVENTIVA. La comunità assume un ruolo centrale.
Nonostante lo spostamento dell’intervento dalla cura alla prevenzione, nella sua prima
fase, la disciplina si occupa della malattia mentale continuando ad utilizzare il modello
medico e l’azione del singolo, dai primi anni ’70 comincia ad orientarsi verso
problematiche sociali più generali; secondo questa prospettiva, che affonda le sue radici
nel paradigma ecologico, oggetto di studio e di intervento della psico di comunità sono gli
‘individui in situazioni’ e l’obiettivo è il cambiamento sociale complessivo. Questa sfida
porta a concettualizzare aspetti individuali ad un livello collettivo e nonostante la
pervasività dell’ideologia individualistica, la psico di comunità pone l’accento sulle
influenze dei contesti di vita quotidiana, del sistema pubblico dei servizi e di quello
legislativo. Questa attenzione ai fenomeni collettivi determina un avvicinamento della
disciplina ad altre (antropologia, sociologia, salute pubblica, epidemiologia), facendo dell’
INTERDISCIPLINARITA’ una caratteristica distintiva della psico di comunità.
Tra le motivazioni che hanno condotto all’istituzionalizzazione della disciplina si trova
anche il desiderio e la necessità di ridurre le ineguaglianze e le ingiustizie sociali, SZASZ
sottolinea come gran pare dei problemi emotivi e comportamentali si concentrino nei ceti
più svantaggiati. DOHRENWEND e DOHRENWEND (1969), hanno confrontato 25 studi
sulle differenze di classe sociale, riscontrando in 20 di essi un più alto tasso di disturbi
psichiatrici nelle persone provenienti dai livelli socioeconomici più disagiati, tra i fattori
demografici presi in considerazione vi sono: l’essere coniugati o meno, l’essere
disoccupati o meno, il sesso, e una minore incidenza dei disturbi psichiatrici si registra
negli uomini sposati occupati (4,4%). Tali ricerche sono ancora emblematiche sulla
RELAZIONE TRA CLASSE SOCIALE E DISTURBI MENTALI; Barbara Dohrewend a tal
proposito, nel tentativo di individuare l’eziologia di disturbi psichiatrici in alcuni gruppi
sociali (poveri), ha proposto un modello che è rimasto guida x molti psicologi di comunità:
MODELLO DI DOHRENWEND
Sviluppato all’interno del contesto epidemiologico-psichiatrico negli anni dominati
dall’approccio medico alla malattia che responsabilizzava il singolo della propria patologia,
il modello ha spostato l’accento dell’eziologia dei disturbi, dalle caratteristiche individuali a
quelle di alcuni gruppi sociali (come i poveri). Il modello oltre a sottolineare l’interazione tra
fattori contestuali e individuali nello sviluppo della psicopatologia, pone attenzione al
concetto di STRESS PSICOSOCIALE. Un altro aspetto rilevante è quelle che permette ai
professionisti di attivare interventi prima che possano essere richiesti (prevenzione). Infine,
pone l’accento sulla possibilità di concentrarsi sui singoli ma anche di intervenire su un
ambiente più allargato, che può essere utilizzato x guidare strategie mirate ad
incrementare il benessere e a prevenire psicopatologie.
Nel periodo dell’idealismo degli anni ’60, problemi come la povertà, le tensioni etniche, lo
svantaggio sociale creano un’insoddisfazione verso le terapie individuali che sembravano
favorire le classi più agiate e non contribuire nella risoluzione di tali problemi, è importante
quindi, attraverso la ridistribuzione delle risorse, promuovere la crescita dell’intera
comunità mediante la partecipazione attiva delle persone e la condivisione del potere.
È a questa SECONDA ANIMA (la prima riguardava lo spostamento dalla cura alla
prevenzione) che fa riferimento SARASON, introducendo il concetto di senso di
comunità, ossia, il sentimento di appartenenza e partecipazione attiva alla vita di
comunità.
Per l’autore, il senso di comunità è il valore sovraordinato con cui giudicare gli sforzi x
cambiare ogni aspetto del funzionamento della comunità, il cambiamento funzionale alla
crescita del contesto e al benessere degli individui, passa attraverso l’incremento del
senso di comunità, che può essere inteso sia come vissuto soggettivo che come forza
coesiva e motivante che agisce all’interno della comunità. Uno degli elementi costitutivi del
senso di comunità, insieme a SIMILARITA’, APPARTENENZA E INTERDIPENDENZA, è la
DISPONIBILITA’ A DARE AGLI ALTRI, si fa quindi riferimento ad un senso di vita sociale
fondata su rapporti spontanei, meno diretti al calcolo dell’utilità dello scambio, più ricchi di
solidarietà e sostegno.
Durante gli anni ’80, SARASON denunciò una diminuzione del senso di comunità, il che
poteva rappresentare un potenziale pericolo, soprattutto se vi si aggiungono fenomeni di
urbanizzazione aggressiva, di ondate migratorie, si ottengono ripercussioni in termini di
isolamento, paura e malessere poiché l’immagine della comunità e il suo senso di
appartenenza è un aspetto fondamentale al quale sorreggersi. Oltre a questo, sempre
nello stesso periodo, si assiste ad una crisi della psicologia di comunità dovuta a drastici
tagli alle politiche sociali operati da Reagan e soprattutto x il mutato clima socioculturale
che ha rivalutato il successo individuale a sfavore di quello collettivo. Proprio in questa
fase, gli psicologi di comunità aprono il loro campo d’azione a settori applicativi, ad oggi
ancora rilevanti:
La valutazione degli interventi nel sociale, in particolare dei programmi di
- prevenzione
La consulenza ai gruppi spontanei e ai gruppi di auto-aiuto
- Il lavoro di rete e la promozione del coordinamento tra enti pubblici diversi
- La consulenza alla programmazione e lo sviluppo di interventi nella scuola.
-
La psico di comunità statunitense, nasce dunque all’interno di un processo storico di
revisione critica degli strumenti tradizionali della psicologia; ma la disciplina non si è
limitata a criticare i limiti del tradizionale modello medico nel trattamento delle malattie
psichiche ma ha cercato di estendere i costrutti e le evidenze empiriche della ricerca
psicosociale x risolvere problemi come quello della povertà, delle ingiustizie sociali, delle
di