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Un'altro importante contributo importante di Searle è l'analisi degli atti linguistici indiretti quegli

atti che se considerati letteralmente appartengono ad una data classe ma che hanno lo scopo

illocutorio tipico di un'altra classe. La distribuzione della forza illocutoria soprattutto nelle

conversazioni serve a porre ed a confermare i rapporti tra illocutori.

Moscovici

La tendenza prevalente dei vari approcci fino a quel momento era stata di considerare il processo di

comunicazione come un'astrazione con una relativa indifferenza per gli attributi sociali e psicologici

delle persone coinvolte. La psicologia sociale può fornire il quadro concettuale adeguato per

rendere espliciti ed analizzare rigorosamente la funzione comunicativa del linguaggio, e si interessa

soprattutto della produzione o generazione dei segni, regole ed eventi linguistici, nel corso di

un'interazione tra individui e gruppi il dato lingustico appare in due forme, il primo è un'indice del

rapporto tra individui, il secondo è la catena dei segni linguistici che sembra costruire un mezzo un

campo di interazione sociale nella misura in cui le loro proprietà sono utilizzate per contrubuire

precisamente ad un particolare effetto.

Moscovici parte dalla descrizione di variabili indipendenti legate ai processi di comunicazione e

dipendenti legati alla struttura linguistica per giungere alla formulazione di ipotesi sul loro rapporto.

A) Processi di comunicazione, distinzione tra sistemi e canali di comunicazione. Il processo di

comunicazione designa la relazione tra emittente e ricevente di un messaggio, il canale di

comunicazione è definito dalle caratteristiche fisiche del legame tra interlocutori e dalla attività

psicologiche richieste dall'emissione e dalla ricezione di un messaggio. Questi elementi

determinano le due funzioni che i partners adotteranno e le attività che sono richieste per svolgere

ciascuna di dette funzioni. Funzione regolatoria consistente nell'intenzione del soggetto di far

passare un'informazione per esercitare un'influenza. Funzione riproduttiva il soggetto deve essere

certo che il messaggio è adatto al medium che sta usando per la sua trasmissione.

B) Linguaggio. Due variabili: uso delle unità lessicali o la loro ripetitività in una catena verbale,

cioè la ridondanza delle parole pronunciate durante un'interazione verbale; e l'organizzazione

sintattica cioè l'associazione di vocaboli tenendo ruolo del loro ruolo come parti del discorso

secondo certe regole o diagrammi.

Ipotesi sulle relazioni tra i processi di comunicazione ed i componenti della struttura linguistica:

1) Le variazioni linguistica risultanti da cambiamenti di sistemi di comunicazione sono

soprattutto variazioni lessicali cioè si riferiscono alla ridondanza del linguaggio.

2) Le variazioni lingustiche risultanti dal passaggio da un canale di comuncazione ad un'altro

riguardano soprattutto le parti del discorso cioè l'aspetto sintattico.

Le proprietà del comportamento verbale possono essere spiegate esaminando le relazioni

interpersonali o le interazioni sociali e le norme o regole osservate dai partecipanti all'interazione.

Giles

Decodifica del comportamento linguistico e codifica.

Entrambi i processi comportano una serie complessa di operazioni socio-psicologiche ed è in

ambito psico-sociale che è possibile trovare alcune teorie in grado di fornire spiegazioni

appropriate.

Anche a livello metodologico la psicologia sociale può dare dei contributi in quanto dispone del

controllo sperimentale rigoroso e della manipolazione ingegnosa di molte variabili sociali, essa ha

gli strumenti metodologici per misurare gli stati psicologici complessi dell'emittente e del ricevente,

tali metodologie consentono di andare al di là delle analisi oggettivi e delle differenze di linguaggio

e di determinare la misura in cui interlocutori naive possono cogliere. Si ha così la possibilità di

valutare più pienamente il significato sociale reale del comportamento verbale. Per un approccio

socio-psicologico, nelle ricerche sul linguaggio diventa importante un'analisi dei processi linguistici

essi mediano le reazioni e la conseguente risposta all'altro mediante un'azione continua di controllo

e di manipolazione del proprio linguaggio.

Ragnar Rommetveit

La crisi profonda attraversata dalla psicolingustica di ispirazione Khomskjana deriva dal fatto che

essa ha ritenuto fondamentale indagare cosa il linguaggio è prima ancora di esplorare i problemi

relativi alla finalità e all'uso di esso. Questa impostazione ha portato gli psicologi ad adottare una

strategia di ricerca basata sull'esame di frasi in vacuo invece che su frasi inserite in contesti

comunicativi. Questa posizione rappresenta un ritorno ad una concezione preposizionistica pre-

newtoniana, infatti la nozione di una frase isolata dal suo contesto di interazione umana è assurda.

La proposta di un approccio alternativo basato sull'assunzione che il linguaggio è essenzialmente un

fenomeno sociale, ogni frase è inclusa in un'atto di comunicazione per cui i problemi relativi al

rapporto tra linguaggio e contesto assumono una rilevanza retorica centrale. Codifica e decodifica

sono attività complementari in quanto l'intero peseguito consiste nell'esplorare cosa il linguaggio è

quando viene usato allo scopo di rendere noto qualcosa.

Gli atti di comunicazione implicano patti taciti tra gli interlocutori i quali si riferiscono ad una realtà

sociale temporaneamente condivisa.

− L'architettura dell intersoggettività (La comunicazione mira a trascendere i mondi privati dei

partecipanti e quindi a realizzare situazioni di intersoggettività. Se si tiene presente che la

comunicazione umana ha luogo in un mondo sociale sfaccettato conosciuto solo

frammentariamente e codiviso solo temporaneamente e parzialmente diventa necessario

ricorrere ad sistema minimo di coordinate che ci permettono di inrtretare il quid ed ora del

dialogo,

Rommetveit sostiene che il nostro dialogo ha una struttura seguenziale che rende possibile ad una

nuova informazione di essere intrecciata a quello che è già considerato il dato esistente, ciò che è

reso noto ad ogni fase non è solo parte di una realtà sociale comune ma serve anche come pre-

requisito per dare un senso al proprio atto a ciò che sarà detto successivamente. Fra le

presupposizione implicite che Rommetveit chiama prerequisiti fondamentali per l'intersoggettività

sono da ricordare la complementarietà delle intenzioni la capacità di adottare la prospettiva di

diversi altri la capacità di una categorizzazione ed attribuzione decentrata.

Da un punto di vista socio-psicologico ciò significa che esprimersi è un'attività sociale nel senso che

spontaneamente il parlante controlla il suo discorso in accordo con le assunzioni tacite riguardanti

ciò che entrambi gli interlocutori già conoscono e ciò che all'ascoltatore preme di più conoscere.

Ogni atto di comunicazione verbale è comprensibile all'interno di un quadro di regole comuni per

l'attribuzione di significati condivisi...questo porta alla scoperta di strutture di base comuni alla

forma mentis dell'emittente e del ricevente che ne rendono possibile l'incontro.

Capitolo 5

La comunicazione non verbale può essere considerata un linguaggio di relazione, mezzo primario

per segnalare i mutamenti di qualità nello svolgimento delle relazioni interpersonali, per esprimere e

comunicare le emozioni.

Il comportamento spaziale è strettamente condizionato da fattori culturali, socio-emozionali e dalla

struttura fisica dell'ambiente. I segnali di comunicazione non verbale (contatto corporeo, distanza,

orientamento e postura) hanno in comune la caratteristica di essere elementi spaziali e dalla loro

interazione ed integrazione nasce come risultato la configurazione spaziale dei diversi tipi di

interazione sociale. Costituiscono cioè importanti fonti di informazione circa il modo in cui gli

individui si pongono in relazione tra loro e con l'incontro con il tutto,

Nel tatto attivo prevale la dimensione esplorativa, mentre in quello passivo prevale la ricezione dei

segnali provenienti da un agente esterno, il contatto corporeo oltre a comunicare atteggiamenti

interpersonali produce altri effetti uno dei quali è l'attivazione fisiologica. Heslin ha proposto 5

categorie di contatto corporeo nelle relazione interpersonali:

1) funzionale professionale

2) sociale

3) amichevole

4) intimo, affettuoso

5) sessuale

Hall ha descritto 4 diverse distanze per l'interazione umana:

1) intima

2) personale

3) sociale

4) pubblica

A seconda della distanza operano diversamente i sensi.

Sommer e Little. La comunicazione in ambiente pubblico avviene a distanza minore rispetto ad un

ambiente privato, infatti la minor distanza in pubblico dimostra la sottlineatura dell'essere insieme,

fatto superfluo se si è in una stanza o un ufficio. La distanza così viene ad esprimere la relazione tra

l'incontro ed altre attività che possono svolgersi nello stesso luogo.

In genere la vicinanza fisica è importante in relazione all'intimità e alla dominanza. I soggetti di

sesso femminili adottano nell'interazione sociale una distanza inferiore rispetto ai soggetti di sesso

maschile, sia nel senso di avvicinarsi di più all'interlocutore, sia nel senso di tollerare un maggiore

avvicinamento da parte dell'altro. Questa tendenza è indpendente dal sesso dell'interlocutore.

La vicinanza fisica sembra seguire regole precise che variano in relazione alla situazione,

all'ambiente e alla cultura. L'orientazione è l'angolo secondo cui le persone si situano nello spazio

l'una rispetto all'altra, essa costituisce elemento di comunicazione degli atteggiamenti inter-

personali. Le due principali orientazioni sono: faccia a faccia e l'una di fianco all'altra. In altre

situazioni l'orientazione assunta è a 90 ° in rapporto gerarchico il superiore di posizionerà di fronte

all'interlocutore di grado inferiore.

Esistono posture dominanti inferiori e inferiori sottomesse, la postura varia con lo stato emotivo in

special modo lungo la dimensione rilassamento/tensione.

Sarbin e Harbyck hanno studiato il rapporto tra stato emotivo e postura mettendo in evidenza una

specifica correlazione tra tipo di postura ed alcune delle emozioni fondamentali.

Ekman e Frisen ritengono che la postura sia più rilevante per comunicare l'intensità delle emozioni

e non il tipo, rivelano che la postura sia meno controllabile del volto e del tono di voce perciò nel

legame tra stato emotivo e postura quest

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Publisher
A.A. 2014-2015
21 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ricky5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Caterina Roberto.