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STILI DI ATTACCAMENTO PATTERN DI ATTACCAMENTO SICURO
Il soggetto ha avuto esperienze di accadimento costantemente sensibile, responsivo e consolatorio.
La persona percepisce come degna di ricevere amore ed è in grado di chiedere aiuto in maniera
appropriata. Il bambino è in grado di esplorare liberamente l’ambiente, o di far ricorso al genitore in
maniera spontanea, con capacità di calmarsi in seguito al conforto. Assenti racconti di inversioni di
ruolo, o di sentirsi rifiutati o trascurati. Non sono presenti neppure richieste affettive del genitore
vincolate a prestazioni di successo.
Regolazione emotiva
Ampio accesso alle proprie risorse emotive, sia positive, sia negative (che sono trattate con
indulgenza)
Accesso alla coscienza
Consapevolezza di situazioni emozionali positive e negative, evocate in maniera coerente, senza
timore di compromettere il legame di attaccamento. Riconoscimento adeguato delle esperienze
emotive, senza timore di essere sopraffatti dalla loro intensità, quindi senza tentativi di autoinganno.
Sistemi di memoria
Accesso ai ricordi facile espontaneo
Aspettative relazionali reciproche
Rapporto di fiducia e aspettative positive. Concetto della BASE SICURA: è la madre a cui il figlio
può tornare se è in difficoltà; questa sicurezza permette lo sviluppo di una forte autonomia e
capacità di esplorare il mondo.
PATTERN DI ATTACCAMENTO INSICURO – EVITANTE/DISTANZIANTE
Il soggetto ha avuto esperienze esperienze di accadimento costante scarsamente sensibile e
responsivo. La persona impara a non ricercare la cura del caregiver e inibisce le emozioni negative
perché non condivisibili, al contrario le emozioni positive saranno enfatizzate. Alta valorizzazione
del sé e autosufficienza nel far fronte alla difficoltà, autonomia superiore all’età. Il modello risulta
funzionale al mantenimento del legame d’attaccamento se rispetta i limiti della relazione imposti
dal caregiver.
Regolazione emotiva
Il ruolo delle figure d’attaccamento è minimizzato, così come le emozioni negative, disturbanti per
la relazione. Strategie di deattivazione come processo difensivo del legame.
Accesso alla coscienza
Pieno accesso delle emozioni positive, ridotto per quelle negative. Attitudine all’inversione di ruolo
con attenzione agli stati emotivi del caregiver, a discapito dei propri.
Sistemi di memoria
Mancato accesso ai ricordi dolorosi, insistenza sulla difficoltà a ricordare; tendenza alla
contraddizione al fine di garantire il mantenimento di un legame d’attaccamento positivo col
caregiver.
Aspettative relazionali reciproche
Percezione dell’altro come poco disponibile e autonomia conseguente nella cura e nel conforto.
PATTERN D’ATTACCAMENTO ANSIOSO – AMBIVALENTE (O INVISCHIATO)/
INSICURO – PREOCCUPATO
Il soggetto ha avuto esperienze di accadimento poco prevedibili con momenti di forte
coinvolgimento e momenti di distacco o rifiuto del caregiver. La richiesta di aiuto è ambivalente:
ricerca di cura, consolazione che se offerta viene rifiutata. Strategie di ipervigilanza sulla relazione
per verificare la disponibilità emotiva dell’altro. Enfasi sulle emozioni negative e scarsa fiducia.
Regolazione emotiva
Risposte emotive intense, soprattutto negative, rabbia irrisolta e incapacità di regolazione emotiva.
Strategie di iperattivazione come processo difensivo del legame.
Accesso alla coscienza
Genitore ricordato come intensamente coinvolto, ma si prediligono i contenuti di coscienza che
richiamano la conflittualità.
Sistemi di memoria
Rievocazione efficace, si prediligono episodi di tipo relazionale che sono resi attuali e vivificati
dall’emotività (soprattutto negativa) che viene provata.
Aspettative relazionali reciproche
Ricerca costante di vicinanza e, contemporaneamente, scarsa fiducia nell’altro e senso di inefficacia
delle relazione; il soggetto si sente dipendente dall’altro ma incapace di accettare la relazione.
PATTERN DI ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO O IRRISOLTO
Il soggetto si trova di fronte alla mancata elaborazione di esperienze traumatiche. Il sistema di
attaccamento è compromesso nei casi in cui vengono rievocati dal genitore contenuti traumatici,
nelle altre circostanze l’attaccamento può prendere le forme della sicurezza/insicurezza. Questi
soggetti saranno più vulnerabili di fronte allo stress verso i legami affettivi significativi. Il bambino
risponde talvolta in maniera evitante, talvolta dipendente, il genitore appare spaventato o
spaventante. Tendenza all’inversione di ruolo, attraverso modalità dominante e punitiva o sollecita e
accudente.
Regolazione emotiva
L’emotività risulta minacciante, lo stress emotivo non è gestito, sopraffazione del vissuto
Accesso alla coscienza
Perdita di continuità e coerenza nella rievocazione di ricordi traumatici implicano la mancata
elaborazione e risoluzione dei traumi.
Sistemi di memoria
Disorganizzazione del ricordo, perdita della coerenza spaziotemporale con evocazione dell’evento
traumatico senza controllo ed integrato ad altri contenuti del discorso.
Aspettative relazionali reciproche
Incapacità di adattamento con le figure affettivamente significative. Triangolo drammatico:
percezione di sé stravolta talvolta come vittima, talvolta come salvatore, talvolta come persecutore.
FATTORI CHE DETERMINANO SICUREZZA/INSICUREZZA
NELL’ATTACCAMENTO:
- Temperamento infantile: soglia di reattività agli stimoli, a seconda di come viene regolato dai
genitori può incidere sulla sicurezza
- Qualità delle cure materne:
_ Sensibilità : capacità di prestare attenzione a cosa colgo nell’altro e in me
_ Responsività: comunicare all’altro e fornire la risposta adeguata
_ Mentalizzazione: domandarsi quali sono le intenzioni dell’altro e le sue disposizioni, elaborare gli
stati emotivi dell’altro e regolare la risposta
- Incidenza delle cure non materne: che esercitano un’influenza indiretta
- Risorse psicologiche e di personalità dei genitori
- Stress e supporto sociale
- Relazione di coppia: il livello di sicurezza nell’attaccamento di coppia determina la sicurezza nella
relazione coi figli
STRUMENTI PER VALUTARE LE DIFFERENZE INDIVIDUALI NELL’ATTACCAMENTO:
STRANGE SITUATION: utilizzata fra i 12 e i 18 mesi perché in seguito il livello di tolleranza
aumenta. Consiste nell’inserimento del bambino in un contesto non familiare, con conseguente
allontanamento della mamma: l’allontanamento è una forte fonte di stress e consente di valutare
l’attaccamento. Si divide in 8 fasi:
1. Ingresso di mamma e bambino nel nuovo ambiente
2. il bambino esplora l’ambiente con la vicinanza della mamma
3. Ingresso dell’estraneo che parla con la mamma e gioca col bambino
4. Uscita della mamma, il bambino resta solo con l’estraneo per 3 minuti
5. Rientro della mamma che consola il bambino, mentre l’estraneo esce
6. La mamma esce e il bambino resta solo nella stanza per 3 minuti
7. Rientro dell’estraneo che eventualmente consola il bambino
8. Rientro della mamma che consola il bambino, mentre l’estraneo esce
Si verificano il livello di esplorazione e il comportamento di fronte all’estraneo, ma soprattutto per
l’attribuzione categoriale sono fondamentali i momenti di ricongiungimento con la mamma.
Pattern di risposta alla Strange Situation:
SICURO: segnali di mancanza del genitore durante l’assenza, una volta consolati riprendono
l’esplorazione
INSICURO EVITANTE: rispondono minimamente alla separazione e sono evitanti al
ricongiungimento
INSICURO AMBIVALENTE: angoscia alla separazione e, al ricongiungimento, manifestazioni di
rabbia e rifiuto, alternate alla ricerca di contatto
DISORGANIZZATO: manifestazioni di paura, di immobilità, di fuga verso il caregiver,
indifferenza e comportamenti atipici.
STEM STORY TECNIQUES: utilizzata dai 4 anni, riguarda il completamento di storie secondo
diverse modalità.
METODI Q-SORT: ordinamento di cartoncini che valutano un insieme di comportamenti per come
si presentano; si svolge in un contesto domestico. Fra questi la TACHMENT RESORT in cui viene
chiesto sia alle madri, sia ad osservatori esterni di rilevare i comportamenti del bambino, mettendo
in ordine i cartoncini.
USO PARZIALE DELL’INTERVISTA SEMISTRUTTURATA: Utilizzata a partire dagli 8 anni.
Fra queste la CHILD ATTACHMENT INTERVIEW, intervista semistrutturata al bambino,
coniugata all’osservazione e al completamento di una storia.
MANCHESTER CHILD ATTACHMENT STORY TASK: utilizzata in età prescolare e scolare.
Consiste in una casetta del gioco simbolico su due piani e 4 stanze: al primo piano le camere e al
piano terra cucina e salotto. Viene chiesto al bambino di decidere qual è la bambola mamma e la
bambola figlio fra un set di bambole disponibili, per stabilire una certa identificazione. La
procedura prevede una vignetta neutra di controllo per verificare che il bambino sia
sufficientemente coinvolto; questa vignetta riguarda la colazione e si chiede al bambino di
proseguire la storia. Successivamente si propongono 4 temi connessi all’attaccamento:
1. L’incubo notturno
2. Il ginocchio ferito: si chiede al bambino che gioco gli piace fare in giardino, poi viene simulato
l’incidente della bambola bambino mentre la bambola mamma è in casa
3. Mal di pancia
4. Centro commerciale: la bambola bambino si perde, cosa fa? Permette di verificare il processo di
riunione, come nella strange situation. Se il bambino è sufficientemente coinvolto si attiva
l’evocazione del legame di attaccamento. Le situazioni critiche proposte permettono l’attivazione di
modalità di regolazione emotiva.
5. In seguito si tirano fuori altre bambole, magari si propone al bambino una gita e gli si chiede
dove vuole andare; si lascia un po’ di tempo di gioco libero, per far uscire il bimbo dal setting in
maniera contenuta. Alla fine gli si chiede come si sente la bambola bambino e come si sente la
bambola mamma, per verificare la mentalizzazione. Lo strumento permette di valutare
- Il livello di attivazione emotiva del bambino
- Il comportamento verso le bambole, la cura e la sensibilità con cui il bambino si raprresenta e
rappresenta la mamma
- La coerenza della storia e la chiarezza del racconto
- Il legame d’attaccamento
STRUMENTI SELF REPORT: strumenti di autovalutazione in scala, somministrati agli adulti,
soprattutto per l’attaccamento di coppia.
ADULT ATTACHMENT INTERVEW: lo strumento più attendibile da somministrare agli adulti,
che permette di verificare la regolazione dell’emozione e la continuità nella generazione. Si tratta di
un’intervista semistru