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La ricerca è guidata dagli interessi dell’osservatore e anche dal contesto orienta il matching con la traccia
mnestica
Il matching viene già attivato sulla base dei
primi risultati dell’analisi primaria delle
caratteristiche fisiche.
Stadi del processo di riconoscimento:
1) il sistema visivo analizza la configurazione globale dello stimolo (frequenze spaziali basse), orientata
dal contesto o dagli indizi
2) analizzati i dettagli (frequenze spaziali alte)
“priming” parola o informazione che facilita l’identificazione prima che lo stimolo venga presentato
bottom-up (dal basso verso l’alto): da dati di livello inferiore sul piano cognitivo (proprietà fisiche), si arriva
all’identificazione cognitiva (livello superiore)
top-down (dall’alto verso il basso): se l’informazione fisica e le conoscenze non sono sufficienti, l’analisi
continua esplorando meglio i dettagli e cercando di ottenere maggiori
informazioni sul contesto per confrontarle con le tracce in memoria
Tipi di memoria: memoria a breve termine e memoria a lungo termine differiscono per la durata
Temporale
Si possono trattenere informazioni
fino a 30 secondi. Non si può
immagazzinare un elevata quantità Si divide in memoria dichiarativa e non dichiarativa
di informazioni (media 7) “dichiarativa” =l’informazione può Riguarda le azioni complesse
essere richiamata ed espressa si ricordano le operazioni e
sotto forma di linguaggio. le procedure ma non si riesce
a verbalizzarle, l’esecuzione
diventa automatica
Suddivisa in memoria semantica e memoria episodica
comprende le informazioni raccolte Memoria individuale che può
nell’arco della vita di carattere riguardare fatti noti, depositati
“universale”, cioè accessibili a tutti nella memoria semantica
memoria esplicita (tipica della memoria semantica) e memoria implicita (tipica della memoria procedurale)
si sa di aver memorizzato un’informazione e la si esegue un’azione complessa senza
si richiama consapevolmente esserne coscienti
Teoria del “confronto della sagoma”: confronto diretto tra lo stimolo e le sue rappresentazioni in memoria
dove sono conservate tante rappresentazioni quante sono le variazioni
dello stimolo
Il limite è che prevede di memorizzare un numero molto elevato di configurazioni e non consentirebbe di
riconoscere nuove versioni di uno stimolo
Teoria dell’“analisi delle caratteristiche”: risolvere il problema della variazione dei parametri fisici dello
Stimolo. Si basa sull’assunto che lo stimolo è costituito da un
Insieme di caratteristiche che lo distinguono da un altro
porta a
Modello “pandemonium” di Selfridge: descrivere il processo di identificazione di pattern visivi.
“demoni” = neuroni, ognuno con una propria
funzionespecializzati per riconoscere caratteristiche specifiche
ispirato da
Eleanor Gibson: elaborò un sistema di identificazione delle lettere dell’alfabeto basato sull’analisi delle
componenti 12 caratteristiche in base alle quali riconoscere una lettera
Appartenenza categoriale
Assegnare uno stimolo a una determinata classe o categoria di stimoli
Tre tipi: 1) livello inferiore (categoria subordinata) La categoria di base è l’oggetto che vediamo
2) livello base (“di entrata”) che per essere riconosciuta viene messa in
3) livello superiore (categoria sovraordinata) rapporto con la categoria sovraordinata e con
quella subordinata. Per le categorie si
Esempio: “setter” (subordinata) possono stabilire dei prototipi più tipici
“cane” (di base) per ognuna.
“animale” (sovraordinata) Si impone come esemplare standard
Operazione di top-down: se si chiede di disegnare un certo
oggetto o animale il prototipo viene impiegato come schema
per eseguire l’operazione.
Operazione di bottom-up: se si vuole classificare un insieme
di stimoli, si prendono in considerazione i singoli dettagli
Categorie dette “semantiche” (tipo di memoria) di due tipi principali:
1) cose animate coinvolge le aree posteriori del cervello
2) cose non animate coinvolge le aree anteriori del cervello
Teoria “percettivo-funzionale”: per la spiegazione del processo di categorizzazione; il riconoscimento degli
Stimoli richiede sia un’elaborazione percettiva, ovvero un’analisi degli
attributi fisico-percettivi dello stimolo, che un’analisi degli aspetti funzionali
dello stimolo
Gli oggetto sono identificati in base alle loro caratteristiche funzionali
Gli animali sono identificati secondo un’analisi di tipo fisico
La scelta del prodotto: emozioni, decisioni e neuroestetica
La nuova scienza della mente: immagini dal cervello
Neuroscienze cognitive disciplina che integra approcci diversi (neuroscienze, psicologia cognitiva,
scienze cognitive, neuropsicologia) e che si occupa del rapporto mente-cervello
con le nuove tecniche di neurovisualizzazione.
Lo scopo delle tecniche di neuroimmagine (tra cui a risonanza magnetica funzionale fMRI) è di individuare
le aree che si attivano selettivamente durante lo svolgimento di un compito. Le aree che si attivano
richiedono un maggior afflusso di sangue
Esempio: guardando la foto di un amico si attiva - l’area del lobo temporale responsabile del
riconoscimento dei volti
- la corteccia visiva per l’elaborazione delle
Caratteristiche fisiche
- la parte anteriore del lobo temporale per i ricordi
- l’area del linguaggio per il nome della persona
Le emozioni
Nucleo centrale della vita psichica, si svolgono senza la partecipazione volontaria e influenzano il
comportamento, il pensiero e la memoria.
Hanno una funzione di controllo sulla motivazione e guidano il comportamento a scelte vantaggiose
“The expression of emotions in man and animals” 1872 Charles Darwin: spiegare le emozioni come risposte
nella lotta per la sopravvivenza, per favorire l’adattamento all’ambiente.
“What is an emotion” 1884 William James: intende l’emozione come la percezione dei cambiamenti
fisiologici attivati dalla percezione di uno stimolo a contenuto emotivo
“emozione” = esperienza positiva o negativa associata a un particolare quadro di attività fisiologica
Permette di riconoscere se lo stimolo in arrivo è positivo o negativo, pericoloso o no.
Mancanza di equilibrio emotivo è alla base di infelicità e depressione “sindrome di Capgras” a causa di
un trauma cranico veniva a mancare
il collegamento fra la visione e
l’emozione
“cervello emotivo”
Amigdala piccola struttura situata nel lobo temporale mediale adiacente alla porzione anteriore
dell’ippocampo; ruolo fondamentale nell’elaborazione delle emozioni, per l’apprendimento e
la memoria per gli stimoli emotigeni. Lesioni a questa possono provocare l’incapacità di
riconoscere le espressioni facciali o una mancata reazione emotiva a stimoli negativi
Interagisce con la corteccia del cingolo, la corteccia orbitofrontale (OFC), l’insula e il solco temporale
superiore (STS) (coinvolto nel riconoscimento delle espressioni facciali e della direzione dello sguardo)
Lo stimolo viene elaborato dalla corteccia visiva e l’informazione viene trasmessa all’amigdala che compie
una valutazione e innesca un meccanismo di risposta; le informazioni dell’amigdala sono inviate alla
corteccia prefrontale dove avviene una valutazione più consapevole
“cervello sociale”
Amigdala e corteccia prefrontale collaborano nell’elaborazione di stimoli con valenza sociale
Capacità di riconoscere, interpretare e rispondere ai segnali sociali, richiede un sistema neurale che
percepisca ed elabori le informazioni sociali e le integri con la motivazione, l’emozione e un comportamento
adattativo
volti capacità di veicolare informazioni con valenza emotiva e sociale
Gli aspetti fisici e strutturali vengono elaborati nella corteccia visiva in un’area posta nel giro
fusiforme (nella via ventrale tra lobo occipitale e temporale)
Gli aspetti sociali vengono elaborati da altre aree: per un volto attraente si attiva l’OFC, quando non
Ci fidiamo si attiva l’amigdala, per un volto felice si attiva il STS
Comprensione degli stati d’animo delle intenzioni e dei sentimenti degli altri.
Le aree coinvolte sono: l’amigdala e la corteccia mediale prefrontale
Alcune malattie come l’autismo o la fobia sociale mostrano delle anomalie strutturali nella corteccia
prefrontale, una minor attivazione dell’OFC e dell’amigdala
Emozione e cognizione
“cognizione”: insieme di processi mentali come la percezione, l’attenzione, la memoria, il linguaggio,
il pensiero e pianificazione.
Cognizione ed emozione si incontrano a livello dei lobi frontali:
la corteccia prefrontale riceve informazioni da tutte le aree sensoriali, è collegata all’ipotalamo e
all’amigdala ed è in grado di integrare informazioni per generare
comportamenti complessi.
I lobi frontali hanno ruolo nel processo di selezione e nella presa di decisione.
L’OFC è la parte della corteccia prefrontale situata alla base del lobo frontale e poggiante sulla parte
superiore della cavità orbitaria; implicata nell’assunzione di decisioni in situazioni emotive e sociali,
basandosi su indizi provenienti dall’esterno, interpreta i segnali e decide il giusto comportamento
- punto d’incontro tra emozione e cognizione
- necessario per una valutazione delle associazioni stimolo-rinforzo ogni comportamento è associato alla
sua proprietà di rinforzo ricompensa
Il potere delle emozioni nel design
“Emotional design” Donald Norman nuovo concetto di design nel quale la funzionalità deve essere
Integrata con la capacità di evocare emozioni; usabilità e
funzionalità affiancate al piacere e all’emozione.
Design che punta al coinvolgimento emotivo
Tre livelli di elaborazione corrispondenti a tre tipi di design:
1) Design viscerale: permette di valutare, in modo rapido e inconscio, ciò che è positivo o negativo.
Livello più primitivo di elaborazione, si basa sull’impatto ci fa provare piacere
o disgusto, emozioni rudimentali. Contano molto forma, bellezza, piacevolezza,
aspetto innovativo, creativo e divertente. Agisce in maniera inconscia
2) Design comportamentale: associato al piacere di usare efficacemente uno strumento, si basa
sull’utilizzo contano le prestazioni, la comprensibilità, l’usabilità,
la sensazione fisica. Agisce in maniera subconscia
3) Design riflessivo: subentrano la cognizione, i