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CONSIDERA PERICOLOSO L’IMPULSO, NON PARTE DA LUI LA DIFESA, MA DAL

SUPER IO CHE NE PROIBISCE IL SODDISFACIMENTO. L’Io viene privato della sua

indipendenza; il super io rappresenta le esigenze di un ordine ideale -> ostilità verso

pulsione e impossibilità a provare piacere. Si potrebbe pensare che la causa di nevrosi sia

sempre super io: NO!!! Attenuandolo, rendendolo meno severe, educando i bambini con

meno severità (più tolleranza verso pulsioni) si potrebbe estirpare. Purtroppo la nevrosi non

è dovuta solo dal super io, ma può esser causata anche dall’angoscia del reale.

b) ANGOSCIA REALE NELLA NEVROSI INFANTILE : i nevrotici adulti cercano di

allontanare desideri sessuali e aggressivi per non entrare in conflitto con il Super Io ; il

bambino li allontana per non trasgredire le proibizioni dei genitori: non combatte le pulsioni

in modo spontaneo, ma perché adulti o educatori gliele hanno proibito con minacce,

punizioni, imposizioni… -> importanza dell’educazione e del mondo esterno sul bambino –

speranze di profilassi. Nell’ adulto: angoscia morale. In entrambi i casi: paura del mondo

esterno, cioè da angoscia reale. Ma nel bambino non c’è ancora il Super io, eppure

l’angoscia che porta a nevrosi esiste ugualmente: LA NEVROSI NON E’ DA ATTRIBUIRSI

ALL’ ANGOSCIA DEL SUPER IO, MA ALL’ANGOSCIA DELL’IO STESSO, che mette in

moto il processo difensivo.

c) ANGOSCIA PULSIONALE (PAURA DELLE FORZE DELLE PULSIONI): l’io è favorevole

alle pulsioni finché non è fortemente differenziato dall’Es. Quando da principio primario a

secondario, di piacere a realtà: -> l’io diventa avverso alle pulsioni. La diffidenza verso le

pulsioni è sempre presente ma difficilmente percettibile in condizioni psichiche normali;

questa ostilità si intensifica quando L’IO SENTE CHE GLI VIENE A MANCARE LA

PROTEZIONE DI QUESTE FORZE SUPERIORI O QUANDO LE RICHIESTE DIVENTANO

ECCESSIVE, TEME CIOE’ DI ESSER SOPRAFFATTO O ANNIENTATO. Vengono messi

così in atto difese che portano a nevrosi

d) ALTRE MOTIVAZIONI DI DIFESA CONTRO LE PULSIONI: si formano più avanti nel

tempo a causa di bisogno di sintesi dell’Io, l’adulto necessità cioè di armonia tra i suoi

impulsi e sorgono così una serie di conflitti (conflitti tra tendenze opposte).

PUNTI A E B: sorgente comune, il soddisfacimento comporterebbe piacere immediato ma

dolore a lungo termine; agiscono quindi secondo il principio di realtà.

DIFESE CONTRO GLI AFFETTI: ogni volta che l’Io mette in azione difese contro le pulsioni, si

 vede costretto a munirsi anche contro gli affetti ad esse legati (di qualsiasi tipo essi siano). Ha

origine:

→ Dal conflitto io-es, cioè dalla difesa contro la pulsione

→ Legame più primitivo: se l’io non ha ragione di opporsi ad una pulsione (e quindi al suo

affetto) sceglie in base al principio di piacere

→ Anche quando rimuove pulsione, e sente senso di colpa per la difesa contro affetto legato:

seleziona tramite principio di piacere

RISCONTRI PRATICI: Anna trova riscontro della sua teoria nella pratica. In analisi si procede

all’eliminazione dei processi difensivi e i moti pulsionali o affetti che erano stati respinti vengono

indotti a rientrare nella coscienza. Dalla teoria le linee guida per la terapia analitica sono

→ Difese per paura del super io: prognosi favorevole; rendere più accessibile il super io e

raggiungere accordo tra istanze porta a < paura del super io.

→ Difese da angoscia reale: buone prospettive di successo. L’analista deve tentare di

influenzare la realtà, cioè coloro che sono responsabili dell’educazione del bambino (ciò

rende l’io meno severo), evidenziando una valutazione esagerata della realtà o di una

realtà ormai remota. Smascherare quindi l’angoscia reale dimostrando che è frutto di

fantasia

→ Difese per sottrarsi a dispiacere: più difficile. Il bambino deve imparare a sopportarlo

(compito dell’educazione)

→ Difese per paura della forza delle pulsioni: le più ostili, l’analista corre il rischio di annullare

le misure difensive dell’io senza potergli venire immediatamente in aiuto. L’io ha bisogno di

esser rafforzato, compito difficile.

3. IL RINNEGAMENTO NELLA FANTASIA

Meccanismi difensivi: aiutare l’io nella lotta contro la vita pulsionale, l’Io non accetta una parte del

suo Es; difendere l’Io e tenerlo lontano dal dispiacere.

L’io non si difende solo dal dispiacere proveniente dall’interno: già in età precoce apprende cosa

significa il DISPIACERE PROVENIENTE DALL’ESTERNO:

trova oggetti d’amore nel mondo esterno –> ne trae impressioni. Più sarà importante il mondo

esterno, più fonti di dispiacere ne trarrà.

Inizialmente il bambino agisce secondo il principio di piacere -> impara a conoscere il dispiacere:

MA periodo di immaturità e dipendenza in cui l’Io si sforza di difendersi dal dispiacere reale e dai

pericoli:

→ ancora troppo debole per prendere posizioni attive contro il mondo esterno

→ Troppo debole per difendersene o modificarlo

→ Capacità di comprensione limitate

→ Incapace fisicamente di darsi alla fuga

Gli sforzi infantili dell’Io infantile per evitare il dispiacere mediante opposizione alle impressioni

esterne sono NORMALI: possono incidere su formazione dell’Io e del carattere, MA non sono

patogeni (es piccolo Hans)

CASO 1: bambino di 7 anni si divertiva con fantasia di possedere un leone addomesticato che era il terrore

di tutti e voleva bene solo a lui: godeva nell’immaginare il terrore degli altri facendo fantasie (per esempio

portarlo al ballo mascherato) e nel credere che fosse una paura infondata visto che in realtà era buono.

Leone =sostituto del padre che temeva e odiava come rivale verso la madre. AGGRESSIVITà

TRASFORMATA IN ANGOSCIA E AFFETTO SPOSTATO DAL PADRE AD UN ANIMALE: NEGò UN FATTO

SPIACEVOLE E LO TRASFORMò CON LA SUA FANTASIA NEL SUO OPPOSTO PIACEVOLE.

CASO 2: bambina di 10 anni fantasticava spesso su storie di animali e ne scrisse anche alcune: immaginava

di essere padrona di un circo con animali feroci che lei era riuscita ad addomesticare senza la frusta.

Fantasia: ladro tra il pubblico spara a lei, animali la circondano per difenderla e catturano il cattivo per

punirlo: per tre anni punito, raccomandando di non farlo più ma trattandolo bene, cioè nutrendolo e

occupandosi di lui: IL PADRE TEMUTO DELLA REALTà VIENE TRASFORMATO IN ANIMALI PROTETTIVI

NELLA FANTASIA, PER RICOMPARIRE COME PADRE PERICOLOSO NELLA SCENA DEL LADRO;LA

FORZA DEL PADRE LA DIFENDEVA CONTRO IL PADRE STESSO.

FANTASIE INCONSCE PER SOSTIUTIRE IL PERICOLO REALE proveniente dall’esterno. Temi

universali presenti ad esempio nelle favole e in genere nelle storie dei bambini, dove il bambino

diventa vincitore, dominatore del potente padre e convertitore del cattivo in buono, capovolgendo

la realtà (es. cacciatore che viene ingiustamente cacciato dal regno; sul tragitto baratta cuccioli in

cambio della vita di animali che altrimenti aveva ucciso. Talmente tanti animali che torna indietro

per vendicarsi: il re gli dona mezzo regno e la figlia in sposa perché spaventato-> situazione reale

invertita, il figlio forte affronta il padre che spaventato si arrende e gli dà ciò che desidera).

RINNEGAMENTO DELLA FANTASIA: L’ Io del bambino si rifiuta di riconoscere una parte di

 realtà spiacevole:

rifiuto -> fuga -> negazione -> sostituzione con fatti immaginari opposti

→ Se la trasformazione ha successo: il bambino diventa insensibile a quella realtà, sfugge

dall’angoscia e non ha bisogno di ricorrere a misure difensive contro pulsioni né di ricorrere

a nevrosi!

→ !!!: se in periodo di latenza: sviluppo di carattere anormale

→ !!!!!! ma grave se si ripresenta successivamente nella vita (es. stati confusionali acuti di

psicosi): la capacità dell’io di negare la realtà è incompatibile con l’altra capacità dell’Io di

riconoscere e sottoporre ad esame critico gli oggetti della realtà stessa; risultato:

compromissione rapporti Io - realtà. Permangono nell’adulto i SOGNI AD OCCHI APERTI

che servono solo per alleviare lievi disagi con momentanea illusione, perdendo l’effetto che

hanno invece durante l’infanzia.

4. IL RINNEGAMENTO MEDIANTE PAROLE E ATTI

Anche gli adulti utilizzano il rinnegamento di realtà nei confronti dei bambini per dar loro piacere:

come sei grande, la mamma torna subito, sei coraggioso come un soldato! Anche i regali offerti

dagli adulti ai bambini rinforzano queste illusioni: una borsa, una cucina, un martello. Tutto ciò

serve per realizzare desideri, offrire la possibilità di sublimazione e creare nelle menti dei

bambini piacevoli fantasie per dominare il mondo. (Froebel vs Montessori: quanto l’educatore

deve incoraggiare ad assimilare la realtà e quanto a sfuggire costruendo un mondo immaginario).

Per favorire queste finzioni, gli adulti hanno REGOLE FONDAMENTALI:

→ Non superare limiti

→ Esser pronta ad abbandonare immediatamente la fantasia per tornare alla realtà

L’adulto esce “dal gioco” quando:

→ La transizione tra fantasia e realtà non si effettua più prontamente e senza discussioni

→ Il bambino conforma il suo comportamento reale alle fantasie

→ L’immaginazione cessa di essere un gioco e diventa ossessione o automatismo

Caso 1: bambina forte invidia verso fratelli per il loro pene; mostra atteggiamenti di esibizionismo per

dimostrare che anche lei ha qualcosa da mostrare e per negazione del fatto di non avere il pene (mostra

qualcosa di inesistente). Inizia a chiamare le persone per mostrare cose che non esistono: comportamento

al limite dell’ossessivo, la madre capisce che non è più un gioco o scherzo.

Caso 2: bambino che si finge il padre prendendo a prestito cappello e bastone, e intimorito quando vede

uomo alto e robusto. Cattivo umore se provavano e levargli il cappello, non lo mollava mai e se non poteva

tenerlo in testa lo stringeva tra le mani.

IL COMPORTAMENTO OSSESSIVO E’ DIVERSO DALLA NEVROSI OSSESSIVA!

RINNEGAMENTO - COMPORTAMENTO NEVROSI OSSESSIVA

OSSESSIVO

Alla base: frustrazione o delusione obbiettiva Alla base: frustrazione o delusione obbiettiva

Conflitto mantiene legami con mondo esterno Conflitto interiorizzato

Difese messe in atto contro mondo esterno Difese messe in atto contro la vita pulsionale

fonte di frustrazione

Rinnegamento per evitare il dispiacere Rinnegamento per evitare il dispiacere

Rinnegamento rafforzato e com

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
16 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher desidesi92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Ugazio Valeria.