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GABA.

*Antidepressivi triciclici→ Imipramina → Tofranil→Disturbo di panico,GAD,DOC,PTSD → Dopam. e noradr.

*Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (antidepressivi) → Paroxetina, fluoxetina, sertralina →

Sereupin, Prozac, Zoloft → Tutti i disturbi d'ansia → Serotonina

Trattamento dei disturbi d'ansia specifici:

• Eziologia delle fobie specifiche: 10 Alessio Bellato

Teoria bifattoriale di Mowrer: attraverso un condizionamento classico con predisposizione biologica

(trauma diretto, trauma indiretto o modeling, istruzione verbale) una persona apprende a temere

uno stimolo neutro, abbinato ad uno SI. Attraverso un processo di condizionamento operante la

persona apprende a ridurre questa paura condizionata tramite l'evitamento dello SC.

• Eziologia della fobia sociale:

La paura condizionata non si estingue partecipando a situazioni sociale prive di conseguenze negative. Il

soggetto presenterà, in ogni caso, comportamenti protettivi (evitare il contatto oculare, tenersi in

disparte, far cadere le conversazioni). Essi sviluppano, infatti, standard superiori alla norma, riguardo

alla propria prestazione e pensieri negativi non realistici circa le conseguenze dei propri

comportamenti sociali (non pensano agli altri, pensano solo a come loro stessi sono giudicati).

• Trattamento delle fobie: esposizione, desensibilizzazione sistematica (terapia comportamentale),

esposizione nella vita reale. L'esposizione è efficace anche nel trattamento delle fobie sociali (sedute

individuali e poi in piccoli gruppi), durante le quali è utile anche adottare una terapia cognitiva, basata

sull'addestramento a non usare i comportamenti protettivi

*Farmaci: benzodiazepine e antidepressivi (soprattutto SSRI); beta bloccanti: inibiscono alcuni effetti

dell'adrenalina , come l'accelerazione del battito cardiaco, sintomo dell'ansia.

L'abbinamento farmaci-trattamento psicoterapeutico non porta a risultati positivi.

• Eziologia del disturbo di panico: il locus coeruleus è un'importante parte del circuito della paura, perchè è la

principale fonte di noradrenalina. Gli attacchi di panico possono essere innescati dall'aumento di

noradrenalina, dalla diminuzione del GABA, dalla caffeina e dal lattato di sodio, ma anche da sostanze con

funzioni opposte (acetilcolina, che attiva il parasimpatico). Gli attacchi di panico possono essere risposte

condizionate a situazione ansiogene (condizionamento introcettivo). La percezione soggettiva del controllo

su sé stessi è importantissima, nell'innesco di attacchi di panico. Importante, inoltre, è anche la tendenza del

soggetto a dare false interpretazioni catastrofiche delle proprie sensazioni fisiche.

• Trattamento del disturbo di panico e dell'agorafobia: La terapia cognitivo-comportamentale è la migliore

(terapia del controllo del panico, PCT: esposizione), anche rispetto al trattamento farmacologico con

imipramina o benzodiazepine, portando nel 70-80% dei casi a remissione dei sintomi e beneficio per oltre 2

anni..

• Eziologia del DAG: la preoccupazione agisce da rinforzo, distraendo le persone da emozioni e immagini

negative più potenti, proteggendola.

• Trattamento del DAG: la terapia cognitivo-comportamentale (esposizione e messa in discussione dei pensieri

negativi del paziente, addestramento a identificare gli indizi d'ansia) è più efficace di un placebo. A livello

farmacologico, vari farmaci hanno effetti comparabili alla terapia cognitivo-comportamentale.

• Eziologia del DOC: Nei soggetti che soffrono di DOC, la corteccia orbitofrontale, il nucleo caudato e il giro del

cingolo anteriore sono insolitamente attive. Le compulsioni sono rinforzate, in quanto riducono l'ansia (che è

dovuta probabilmente alla mancanza di fiducia nella memoria). I soggetti con DOC si sforzano più degli altri

di sopprimere i pensieri intrusivi e ciò, come si sa, non fa altro che peggiorare le cose.

• Trattamento del DOC: esposizione e prevenzione dei rituali (EX/PR): il rituale costituisce un rinforzo negativo

perchè riduce l'ansia, il non eseguire il rituale espone il soggetto all'intensa ansia provocata dallo stimolo e

l'esposizione porta all'estinzione della risposta condizionata (l'ansia). Aggiungere una terapia farmacologica

alla EX/PR non migliora il trattamento.

• Eziologia del DPTS: livelli elevati di attività cerebrale nelle aree del circuito della paura, come l'amigdala.

Bisogna considerare l'importanza della gravità del trauma. Nei soggetti con DPTS, l'ippocampo ha un volume

ridotto rispetto ai soggetti “normali” ed è presente un aumento della sensibilità dei recettori per il cortisolo,

l'ormone dello stress, che porta ad alti livelli di noradrenalina. Anche il DPTS è stato messo in relazione con il

modello bifattoriale del condizionamento. La bassa percezione soggettiva di controllo e l'evitare di pensare

all'accaduto, assieme alla dissociazione nel momento del trauma, sono tutte possibili predittori del DPTS.

• Trattamento del DPTS: l'esposizione del soggetto agli stimoli che evocano le sue paure (ricordi del trauma

originale, oggetti che lo richiamano) è migliore del trattamento farmacologico (es.:esposizione immaginativa:

si fanno vedere per tempi prolungati scene collegate all'evento traumatico; oppure tecnologia della realtà

virtuale). L'esposizione modificherebbe il significato che gli stimoli assumono per i soggetti, correggendo le

11 Alessio Bellato

proprie false credenze in merito all'oggetto della loro paura. Benzodiazepine e antidepressivi (soprattutto

SSRI) sono i farmaci più efficaci, ma sempre meno efficaci dell'esposizione. Un intervento precoce su pazienti

affetti da Disturbo acuto da stress diminuisce il rischio che esso si tramuti in DPTS.

CAP. 6 – I disturbi somatoformi e i disturbi dissociativi

I disturbi somatoformi: i problemi psicologici si manifestano in forma fisica, ovvero la persona mostra sintomi fisici,

per i quali non è individuabile alcuna causa organica. Le persone che ne soffrono si sottopongono a cure mediche,

restando frustrate e confuse quando i medici non trovano alcuna spiegazione fisiologica ai loro problemi.

I fattori genetici non hanno un ruolo rilevante nella comparsa di disturbi somatoformi.

• *Disturbo algico:

Diagnosi:

*Il dolore è di gravità sufficiente a giustificare attenzione clinica.

*Il dolore causa un livello significativo di malessere o di menomazione nel funzionamento.

*Fattori psicologici sono ritenuti importanti per l'esordio, il mantenimento o la gravità del dolore.

*Il dolore non è prodotto intenzionalmente o simulato.

*Il dolore non è attribuibile a un'altra condizione psicologica.

• *Disturbo di dismorfismo corporeo: più frequente negli americani, rispetto agli europei, e più frequente

nelle donne, rispetto agli uomini. Comorbilità con la depressione, la fobia sociale, il DOC, l'abuso di sostanze

e i disturbi di personalità.

Diagnosi:

*Preoccupazione per un supposto difetto fisco, o eccessiva preoccupazione per una piccola anomalia

corporea esistente.

*La preoccupazione causa un livello significativo di disagio o di menomazione nel funzionamento.

*La preoccupazione non è attribuibile a un altro disturbo mentale, per esempio l'anoressia nervosa.

• *Ipocondria:

Diagnosi:

*Preoccupazione legata alla paura di avere una malattia grave.

*La preoccupazione persiste, nonostante la rassicurazione medica.

*La preoccupazione non può essere attribuita a un disturbo delirante o a un disturbo di dismorfismo

corporeo.

*I sintomi si protraggono per almeno 6 mesi.

*I sintomi causano un livello significativo di disagio o di menomazione nel funzionamento.

• *Disturbo di somatizzazione: diffuso tra le donne, soprattutto di origine afroamericana e ispanica, e tra i

pazienti sottoposti a trattamento.

Diagnosi:

*Una storia di lamentele fisiche , per un periodo di anni.

*Almeno 4 sintomi dolorosi, almeno 2 sintomi gastrointestinali, 1 sintomo sessuale e 1 sintomo pseudo-

neurologico.

*I sintomi non possono essere spiegati con una condizione medica o, quando vi sia una condizione medica

collegata, sono eccessivi e sproporzionati rispetto ad essa

*I sintomi causano un livello significativo di disagio o di menomazione nel funzionamento.

• *Disturbo di conversione: i sintomi si presentano, in seguito ad un evento traumatico.

Diagnosi:

*Uno o più sintomi riguardanti funzioni volontarie o sensitive (improvvisa cecità, paralisi parziale o

totale degli arti inferiori o superiori, convulsioni e alterazioni della coordinazione, sensazioni di

pizzicore, formicolio o brividi a livello della pelle, che insieme sono definiti “anestesia”) suggeriscono

una condizione neurologica o medica generale, ma non hanno alcun senso dal punto di vista

anatomico

*I sintomi sono correlati a conflitti o a stress.

*I sintomi non sono prodotti intenzionalmente e non possono essere attribuiti a una condizione

12 Alessio Bellato

medica.

*I sintomi causano un livello significativo di disagio o di menomazione nel funzionamento, oppure

richiedono attenzione medica.

La sintomatologia di questo disturbo, secondo la psicoanalisi, offre una chiara dimostrazione del ruolo

dell'inconscio. Freud ipotizza che il disturbo di conversione si sviluppa quando una persona vive un

evento che provoca intensa attività emozionale, ma l'emozione non viene espressa e il ricordo

dell'evento viene escluso dalla coscienza (nelle donne, potrebbe essere un Complesso di Elettra

irrisolto, che viene risvegliato con i primi stimoli adolescenziali, provocando ansia e poi sintomi fisici.),

Nel fenomeno della cecità isterica, si pensa che l'informazione venga elaborata senza che la persona ne

sia cosciente (blindsight) e che queste persone presentino una motivazione profonda ad apparire

ciechi.

I fattori socioculturali possono avere un ruolo importante in questo fenomeno (ai tempi di Freud la

sessualità repressa faceva comparire i sintomi della malattia). Il disturbo, inoltre, è più diffuso tra le

popolazioni delle aree rurali e delle classi socioeconomiche più svantaggiate.

E' possibile che alcuni dei fattori neurobiologici di rischio per il DOC siano coinvolti anche nella genesi del disturbo

di dismorfismo corporeo.

Secondo il punto di vista cognitivo-comportamentale, questo tipo di disturbi ha inizio da un sintomo fisiologico

non patologico (nel Disturbo di dismorfismo corporeo dal concentrarsi su un'anomalia fisica), sulla quale il

soggetto pone un'attenzione non necessaria, formulando, riguardo ad esso, attribuzioni negative. Una volta

che i pensieri negativi hanno inizio, l'ansia intensa e l'elevata reattività al cortisolo possono inasprire i sintomi<

Dettagli
A.A. 2013-2014
42 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessioBellatoOfficial di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Sanavio Ezio.