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B. L' oggetto o la situazione fobica provoca quasi sempre paura immediata o ansia
C. L'oggetto o la situazione temuta viene attivamente evitata o sopportata con intensa ansia
D. La paura o ansia è sproporzionata al pericolo reale rappresentato dall'oggetto o situazione
specifici e rispetto al contesto socio-culturale
E. La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti, di solito della durata di 6 mesi o più
F. La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o menomazione nella
area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento
G. Il disturbo non è meglio spiegato da sintomi di un disturbo mentale, tra cui la paura, l'ansia e
l’evitamento di situazioni associate con i sintomi tipo panico o altri sintomi invalidanti
(agorafobia): oggetti o situazioni relativi a ossessioni (disturbo ossessivo- compulsivo), i ricordi
di eventi traumatici (Disturbo da Stress Post-traumatico); separazione da casa o dalle figure di
attaccamento (Disturbo d'Ansia da Separazione) o situazioni sociali (Disturbo d'Ansia Sociale).
Specificare se: Animali, Ambiente naturale, Sangue, Iniezioni, Ferite, Situazionale, Altro.
Disturbo d’ansia sociale
Paura marcata e intensa, irrazionale e persistente, delle situazioni sociali che potrebbero implicare
l’essere sottoposti al giudizio di persone sconosciute o anche soltanto esposti alla loro presenza.
A. Marcata paura o ansia rispetto a una o più situazioni sociali in cui l'individuo è esposto al
possibile giudizio degli altri. Gli esempi includono le interazioni sociali (nel corso di una
conversazione, conoscere persone non familiari), di essere osservato (mangiare o bere) e le
performance di fronte ad altri (un discorso).
Nota: Nei bambini, l'ansia deve manifestarsi con i coetanei e non solo con gli adulti
B. L’individuo teme di mostrare i sintomi di ansia e che verranno valutati negativamente
C. Le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia
Nota: Nei bambini la paura o l'ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, freezing o
stare in disparte in situazioni sociali
D. Le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa paura o ansia
E. La paura o ansia è sproporzionata alla minaccia reale rappresentata dalla situazione sociale e al
contesto socio-culturale
F. La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti, di solito della durata di 6 mesi o più
G. La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel
funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti del funzionamento
H. La paura, l'ansia o l'evitamento non è imputabile agli effetti fisiologici di una sostanza o di
un'altra condizione medica
I. La paura, l'ansia o l'evitamento non sono meglio spiegati con i sintomi di un altro disturbo
mentale, come il Disturbo di Panico, Disturbo da Dismorfismo Corporeo o da un Disturbo dello
Spettro Autistico
J. Se è presente un’altra condizione medica (morbo di Parkinson, l'obesitàà o lesioni), la paura,
l'ansia o l'evitamento è chiaramente non correlata o eccessiva
Specificare se: Solo Performance: se la paura è limitato a parlare o esibirsi in pubblico
Disturbo da attacco di panico
Caratterizzato da frequenti attacchi di panico, non collegati a situazioni specifiche e dalla
preoccupazione di soffrire di attacchi.
Cluster sintomatologici
1- Sintomi cardiorespiratori (tachicardia, senso di oppressione al petto, di affogare, dispnea)
2- Sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, mal di stomaco, tensione e dolori addominali, diarrea)
3- Sintomi vestibolari (sensazione di instabilità, vertigini, sensazione di svenimento)
4- Sintomi psicosensoriali (derealizzazione, depersonalizzazione, disorientamento, sensazione di
camminare sulla gomma piuma o di gambe molli)
A. Attacchi di panico inaspettati e ricorrenti. Un attacco di panico è un improvviso aumento di
intensa paura o disagio che raggiunge un picco in pochi minuti, durante i quali si verificano
quattro (o più) dei seguenti sintomi:
Palpitazioni, sensazione di cuore in gola o tachicardia + Sudorazione + Tremori o agitazione +
Sensazioni di mancanza di respiro + Sensazioni di soffocamento + Dolore o fastidio al petto +
Nausea o disturbi addominali + Sensazione di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di
svenimento + Brividi o sensazioni di calore + Parestesia (intorpidimento o formicolio) +
Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi) + La
paura di perdere il controllo o di "impazzire “ + Paura di morire
B. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno o di entrambi i seguenti:
1. Preoccupazioni persistenti relative al verificarsi degli attacchi di panico o alle loro
conseguenze (perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, "impazzire ”)
2. Un significativo cambiamento disadattivo relativo ai comportamenti legati agli attacchi
(comportamenti atti ad evitare gli attacchi di panico, per esempio evitare l’esercizio fisico o
situazioni non familiari)
C. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici di una sostanza o di un'altra condizione medica
(ipertiroidismo, disturbi cardiorespiratori)
D. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale (Disturbo d'Ansia Sociale; Fobia
Specifica; Disturbo Ossessivo Compulsivo; Disturbo Post-Traumatico da Stress; Disturbo
d'Ansia da Separazione)
L’attacco di panico può verificarsi nel corso di qualsiasi disturbo d'ansia e altri disturbi mentali
(disturbi depressivi, disturbo post-traumatico da stress, disturbi da uso di sostanze) e di alcune
condizioni mediche (cardiache, respiratorie, vestibolari, gastrointestinali).
Agorafobia
Paura di situazioni da cui potrebbe essere difficile o imbarazzante allontanarsi, nel caso si
manifestassero i sintomi d’ansia. Paura di non poter fuggire
A. Marcata paura o ansia in due (o più) delle seguenti situazioni:Con i mezzi pubblici + Trovarsi in
spazi aperti + Essere in luoghi chiusi + Stare tra la folla + Non stare bene fuori di casa
B. L’individuo prova paure o evita queste situazioni al pensiero che potrebbe essere difficile fuggire
o potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di sintomi tipo panico o altri sintomi invalidanti o
imbarazzanti (paura di cadere degli anziani; paura di incontinenza)
C. Le situazioni agorafobiche provocano quasi sempre paura o ansia
D. Le situazioni agorafobiche sono attivamente evitate, implicano la presenza di un compagno o
sono sopportate con intensa paura o ansia
E. La paura o l’ansia risultano sproporzionate al pericolo reale e al contesto socio-culturale.
F. La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti, di solito della durata di 6 mesi o più
G. La paura, l'ansia o l'evitamento causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel
sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento
H. Se è presente un’altra condizione medica (infiammazione intestinale, morbo di Parkinson) la
paura, l'ansia o l'evitamento sono chiaramente eccessivi
I. La paura, l'ansia o l'evitamento non sono meglio spiegati con i sintomi di un altro disturbo
mentale, i sintomi non si limitano a Fobia Specifica, Disturbo d'Ansia Sociale, Disturbo
Ossessivo-compulsivo, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, Disturbo Post- traumatico da
Stress, Disturbo d’Ansia da Separazione.
Nota: agorafobia è diagnosticata indipendentemente dalla presenza di disturbo di panico. Se la
manifestazione dei sintomi soddisfa i criteri per il disturbo di panico e agorafobia, devono essere
fatte entrambe le diagnosi
Disturbo d’ansia generalizzato (GAD)
La principale caratteristica è la preoccupazione persistente.
Le persone che soffrono di GAD sono costantemente preoccupate, spesso per cose di minore
importanza.
A. eccessiva ansia e preoccupazione (attesa apprensiva), che si verificano per almeno il 50% dei
giorni per almeno 6 mesi, relative ad un gran numero di eventi o attività.
B. L'individuo ha difficoltà a controllare la preoccupazione
C. L'ansia e la preoccupazione sono associate con tre (o più) dei seguenti sei sintomi
Nota: nei bambini è richiesto un solo un elemento.
Restlessness (irrequietezza/sindrome delle gambe senza riposo) + Facile faticabilità + Difficoltà
di concentrazione o vuoti di memoria + Irritabilità + Tensione muscolare + Disturbi del sonno
(difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o irrequietezza)
D. L'ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o
menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti
Paura della paura
La radice comune ai disturbi d’ansia: la persona esposta alla situazione stimolo proverebbe
un’emozione che è ritenuta insopportabile, che potrebbe far impazzire o morire
- Anxiety Sensitivity: disposizione a diventare ansiosi in seguito all’arousal autonomico
neurovegetativo
- Ansia di tratto: tendenza generale ad essere spaventati di fronte ad un ampio spettro di stimoli
Fattori di rischio comuni ai disturbi d’ansia
Condizionamento alla paura:
1) La persona apprende a temere uno stimolo neutro che è stato associato a uno stimolo
intrinsecamente avversivo (condizionamento classico);
2) La persona apprende a ridurre questa paura condizionata tramite l’evitamento dello stimolo
condizionato, la risposta di evitamento si mantiene perché funge da rinforzo negativo (eliminare
ansia) (condizionamento operante).
Modalità con cui può verificarsi il condizionamento classico: Esperienza diretta + Modeling
(apprendimento per imitazione) + Mediante indicazioni verbali.
Eziologia dei disturbi d’ansia
1) Fattori genetici
• Studi sui gemelli suggeriscono un’ereditabilità del 20-40% per le fobie specifiche, il disturbo
d’ansia sociale, il disturbo d’ansia generalizzato e del 50% per il disturbo di panico.
• Gli individui portatori di una delle varianti del gene trasportatore della serotonina (allele s)
mostrano un condizionamento della paura maggiore rispetto a quelli senza allele s. Tuttavia, i
portatori di una delle due varianti di un altro gene (il genotipo COMT met/ met) non mostrano un
maggiore condizionamento ma un’aumentata resistenza all’estinzione.
2) Fattori biologici
• L'Amigdala è un’area centrale del circuito della paura, con connessioni con aree
inferiori (locus coeruleus) e superiori (corteccia prefrontale). L’attacco di ansia si verifica quando
si attiva il circuito della paura, a opera sia di input corticali sia di input provenienti da aree
inferiori del cervello.
• Anomalie biochimiche: Al