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Eventi di vita stressanti
1. Decesso del coniuge 100
2. Divorzio 73
3. Separazione dal coniuge 65
4. Detenzione in carcere 63
5. Decesso di un familiare 63
6. Lesione personale grave o malattia 53
7. Matrimonio 50
8. Ustione sul lavoro 47
9. Riconciliazione con il coniuge 45
10. Pensionamento 44
Stressors emozionali cronici o intensi
producono modificazioni neurovegetative, neuroendocrine, immunitarie
+Vulnerabilità costituzionale di organo o di apparato
=Rischio psicosomatico
Fattori psicologici che influenzano la malattia coronarica, la morte cardiaca improvvisa, le aritmie ventricolari
Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
LA PERSONALITÀ DI TIPO A
Prof. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
La personalità di tipo A
- Potenziale di ostilità
- Urgenza del tempo e velocità di attività
- Impazienza, accelerazione, rapidità
- Aggressività
- Esplosività, voce alta
- Ambizione
- Competitività
- Aspettativa di standard di prestazione eccessivamente alti
- Comportamento duro
- Tendenza a muoversi con movimenti del corpo veloci
- Tensione della muscolatura facciale
- Parlata carica e talvolta esplosiva
- Aumentata tensione muscolare con tendenza a digrignare i denti, stringere le mani
Prof. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
Fattori psicosociali di rischio cardiaco
- Depressione
- Reazioni situazionali acute (spaventi improvvisi,
- litigi violenti)
- Comportamento di tipo A
- Ostilità
- Iperreattività cardiovascolare a stimoli emozionali e ambientali, mediata dal sistema adrenergico
- Eventi esistenziali stressanti (lutti, "morte di crepacuore")
- Sovraccarico protratto di lavoro
- Frustrazione nel lavoro con bassa soddisfazione
- Scarso supporto sociale
- Solitudine
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Fattori psicologici che influenzano i disturbi gastrointestinali cronici (colon irritabile - morbo di crohn)
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Ruolo dei fattori psicologici nelle malattie infettive
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LA MALATTIA GRAVE COSTITUISCE UNA INTERRUZIONE BRUSCA DEL PERCORSO DI VITA DELLA PERSONA FRAGMENTA TUTTE LE
DIMENSIONI ESISTENZIALI
MODIFICA LA CONDIZIONE PSICOSOCIALE
DEL SOGGETTO IN OGNI AMBITO
DELLA VITA. LA FAMIGLIA, LA COPPIA,
IL LAVORO, LE RELAZIONI SOCIALI.
SUNProf. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia
Relazionali CdL. Caserta
LA MALATTIA È UN EVENTO
STRESSANTE E TRAUMATICO
IL PAZIENTE E LA SUA FAMIGLIA DEVONO
SVILUPPARE STRATEGIE DI ADATTAMENTO
LA MALATTIA MINACCIA
LE DIMENSIONI SU CUI SI FONDA
L'UNICITÀ DELL'ESSERE UMANO:
LA DIMENSIONE FISICA, PSICOLOGICA,
ESISTENZIALE E RELAZIONALE
LA ANGOSCIA È LA CONSEGUENZA PSICHICA
COSTANTE DELLA ESPERIENZA DI MALATTIA
SUNProf. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia
Relazionali CdL. Caserta
IL VISSUTO SOMATICO NELLA MALATTIA
Il corpo è il primo nucleo dell'identità personale
La malattia evidenzia la realtà concreta della morte
La malattia e le terapie determinano modificazioni
traumatiche della propria
immagine corporea edei significati attribuiti a parti del corpo
Tali cambiamenti spesso comportano difficoltà nella vita quotidiana (disabilità) a causa delle limitazioni, della necessità di aiuto, della perdita della autonomia e della conseguente dipendenza fisica dagli altri
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LA MALATTIA TRASFORMA L’IDENTITA’ DEL PAZIENTE
Identità Individuale
- Identità esistenziale (mortalità)
- Identità somatica (immagine corporea)
- Identità emozionale (stabilità affettiva)
- Identità temporale (prospettiva nel futuro)
Identità Sociale
- Identità nel ruolo familiare:
- relazioni familiari intime
- relazioni familiari allargate
- Identità di ruolo sociale
- relazioni sociali intime (rapporti interpersonali)
- relazioni sociali allargate (rapporti lavorativi e ambientali)
SUNProf.
Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
IL VISSUTO PSICOLOGICO NELLA MALATTIA
Le conseguenze psicologiche della malattia sono inscindibili dagli effetti fisici derivati dal processo morboso.
Il paziente deve confrontarsi con:
- Il senso di insicurezza, instabilità
- Le limitazioni alla propria libertà
- Le modificazioni del corpo
- I cambiamenti nelle relazioni con gli altri
- Il timore della morte, dell'ignoto
- La sofferenza
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COPING
- Cavarsela nelle situazioni difficili
- Adattarsi alle circostanze avverse
Lo stile personale di coping dipende dalla personalità.
La malattia somatica, come evento avverso, richiede capacità di coping al paziente.
Un coping efficiente migliora:
- L'adesione alle cure
- La qualità di vita del paziente
- Il decorso e, talvolta,
l'esito della malattia
Il coping è un processo cognitivo
Le difese sono processi emotivo/affettivi
SUNProf. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
ASPETTI PSICOLOGICI E MALATTIA SOMATICA
È unanimemente accettato nella letteratura medica che le reazioni psicologiche alla malattia somatica hanno conseguenze:
- sull'adattamento psicosociale
- sulle complicanze psicopatologiche
- sull'aderenza alle terapie
- sulla qualità di vita
- sul decorso della malattia (in buona parte dei casi)
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DIABETE E DISTURBI PSICHIATRICI
Convergenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che la prevalenza di alcuni disturbi psichiatrici nei pazienti diabetici (tipo 1 e 2) è maggiore rispetto alla popolazione generale. (Borsey 1987; Jacobson 1997; Musselman 2003; Golden 2004).
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Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta
DIABETE E DISTURBI PSICHIATRICI
La comorbidità psichiatrica può causare:
- dei deficit funzionali e cognitivi
- peggioramento dei sintomi legati alla malattia
- esacerbazione frequente ricorso ai servizi sanitari
- più del rischio di suicidio
- incremento della mortalità
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DIABETE E DEPRESSIONE
Le correlazioni tra depressione diabete e controllo glicemico sono oggetto di numerosi studi senza risultati univoci (Arroyo, 2004)
La depressione nel diabete è più frequente rispetto alla popolazione generale, tassi: 15% - 35% (Gavard, Lustman, 1993)
la comorbidità depressiva è significativamente più alta:
- donne (28%) (uomini 18%)
- nelle studi non controllati (30%) (controllati
21%)•neglipopolazione ospedalizzata (32%) (comunità 21%)•nella (Anderson, 2001)
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DIABETE E DEPRESSIONE
l’elevata comorbilità depressiva può essere influenzata da fattori biologici epsicosociali, ed è causa di disabilità e di un più frequente ricorso a servizimedico-sociali(Borsey, 1987; Musselman, 2003 )
Un recente studio condotto su 11.615 adulti di età compresa tra i 48 e 67anni, ha dimostrato, inoltre, che i sintomi depressivi possono essereindicatori di rischio per il diabete tipo 2(Golden et al, 2004)
Un’ampia letteratura attesta che il trattamento della depressione nei pazientidiabetici migliora il controllo glicemico e prolunga la sopravvivenza(Biol Psychiatry 2003; 54:317-329)
SUNProf. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e ChirurgiaRelazionali CdL.
DEPRESSIONE Fattori di rischioi diabetici ad alto rischio di depressione: - grado di scolarizzazione - basso supporto sociale - scadentecronico ed eventi di vita negativi - stress Prof. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. Caserta DIABETE E DEPRESSIONE La depressione, nelle pazienti di sesso femminile, maggiormente sevedove o divorziate è associata a scadente compliance ai differentipresidi terapeutici (Tellez-Zenteno, 2002). Gli episodi depressivi possono condizionare il controllo glicemico attraverso l'effetto negativo sulla memoria, sulla consapevolezza della malattia, sull'aderenza alla terapia e sull'interesse verso il proprio corpo (Lustman, Griffith, 1997). Nel 75% dei casi la depressione viene diagnosticata in media quattro anni prima della diagnosi di diabete. Prof. Paolo Gritti Psicologia Clinica e Abilità Facoltà di Medicina e Chirurgia Relazionali CdL. CasertaLa prevalenza di disturbi d'ansia nel diabete dell'adulto è maggiore che nella popolazione generale.
Il 14% dei pazienti presenta disturbo d'ansia generalizzato.
Si osservano manifestazioni subcliniche del disturbo.