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Disturbo narcisistico di personalità

Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) è un disturbo mentale che rientra nella categoria dei disturbi della personalità. Le persone affette da questo disturbo mostrano un modello pervasivo di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia verso gli altri. Il termine "narcisismo" deriva dal mito di Narciso, un giovane nella mitologia greca che si innamorò del proprio riflesso nell'acqua. Ecco alcune delle caratteristiche chiave associate al Disturbo Narcisistico di Personalità:
  1. Grandiosità e bisogno di ammirazione: le persone con DNP tendono ad avere un senso esagerato della propria importanza. Cercano costantemente l'ammirazione e l'approvazione degli altri e sono convinti di avere qualità straordinarie ingigantendo i propri successi e le proprie "gesta".
  2. Mancanza di empatia: mostrano generalmente poca empatia o interesse per gli altri, concentrandosi principalmente su se stessi e sulle proprie necessità.
sentimenti e le esigenze degli altri; sono esclusivamente concentrate su se stesse, sulla loro grandezza e sulla soddisfazione dei propri desideri. 3. Fantasie di successo illimitato: possono avere fantasie esagerate riguardo al loro potere, successo, bellezza o amore ideale. Sognano di realizzazioni straordinarie e spesso cercano di attirare l'attenzione su di sé attraverso l'auto-promozione. 4. Sfruttamento degli altri: le persone con DNP approfittano spesso degli altri per raggiungere i propri obiettivi; possono cercare relazioni unicamente per ottenere vantaggi personali e possono avere difficoltà a mantenere relazioni significative e durature. 5. Invidia: nonostante la loro grandiosità, si dimostrano particolarmente predisposti all'invidia nei confronti degli altri, specialmente se questi vengono da loro percepiti come persone di successo. 6. Reazioni aggressive alle critiche: reagiscono con rabbia e umiliazione alle critiche poiché la loro autostima è estremamente fragile.

è spesso fragile ed è strettamente connessa all’altrui approvazione.

Sensibilità all'autostima: la loro autostima è spesso vulnerabile e può essere facilmente scossa da eventi o circostanze che minacciano la positività dell’immagine che di sé hanno costruito.

Disturbo dipendente di personalità

Il disturbo dipendente di personalità è caratterizzato da un bisogno eccessivo di sentirsi accuditi dagli altri, un timore irrazionale di dover prendere decisioni da soli, una mancanza di fiducia nelle proprie abilità e una sottostima delle proprie capacità. Le persone con questo disturbo tendono a cercare costantemente l'approvazione e l'attenzione degli altri spesso sacrificando i propri desideri e bisogni per evitare conflitti o rifiuti.

Sintomi comuni del disturbo dipendente di personalità sono:

  1. Paura estrema di essere abbandonati.
  2. Difficoltà a prendere decisioni.
  1. Difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza il supporto o la guida di altre persone.
  2. Difficoltà a esprimere disaccordo con gli altri per paura di conflitti, rifiuti e abbandono.
  3. Difficoltà a intraprendere progetti o attività da soli.
  4. Ricerca costante di rassicurazione e approvazione dagli altri.
  5. Tendenza a permettere agli altri di assumere il controllo delle proprie decisioni e della propria vita.
  6. Sensazione di disagio o ansia quando si è soli.

Il trattamento per il disturbo dipendente di personalità può includere la terapia individuale (o di gruppo) che mira a sviluppare l'autostima, le capacità decisionali e la fiducia nelle proprie capacità e abilità. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può essere particolarmente utile nel trattamento di questo disturbo aiutando le persone a identificare e modificare i pensieri distorti, le emozioni disforiche e i comportamenti disfunzionali.

Disturbo evitante di personalità

Disturbo Evitante di Personalità è un disturbo di personalità caratterizzato da schemi di comportamento che includono l'eccessiva sensibilità al giudizio altrui, l'inibizione sociale e una profonda paura del rifiuto o dell'umiliazione. Le persone con questo disturbo spesso evitano situazioni sociali o interazioni che potrebbero farli sentire fuori luogo, imbarazzati o, peggio, respinti. Questo può influenzare significativamente la loro vita quotidiana, il funzionamento sociale ed il successo lavorativo. 1. Paura del rifiuto: le persone con questo disturbo temono fortemente di essere respinte o giudicate negativamente dagli altri. Questa paura può portarle ad evitare situazioni sociali o, al massimo, parteciparvi con grande ansia. 2. Inibizione sociale: possono apparire come timide, riservate, inadeguate o impacciate nelle situazioni sociali. Possono avere difficoltà a iniziare o mantenere conversazioni e possono sentirsi molto a disagio.disagio in presenza di nuove persone. Necessità di approvazione: cercano spesso approvazione e conferma dagli altri prima di prendere decisioni o agire poiché la loro autostima dipende fortemente dal feedback positivo ricevuto dagli altri. Isolamento: a causa della paura delle interazioni sociali negative, possono ritrovarsi a evitare situazioni in cui potrebbero incontrare altre persone, limitando così, attraverso l'isolamento sociale, le opportunità di costruire relazioni profonde e significative. Riserve nei rapporti interpersonali: pur desiderando delle relazioni intime, possono trovarsi in difficoltà nell'avvicinarsi agli altri a livello emotivo. Temono di essere feriti, rifiutati o abbandonati e, quindi, tendono a rimanere distanti rinunciando ad ogni tipo di approccio. Le terapie, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia dialettico-comportamentale, possono essere utili per affrontare i sintomi e imparare strategie per.gestire le paure sociali migliorando le abilità relazionali. Disabilità intellettive Le disabilità intellettive, anche note come ritardi mentali o disabilità cognitive, sono condizioni caratterizzate da limitazioni significative nelle capacità cognitive e nell'adattamento sociale. Queste limitazioni si manifestano durante il periodo dello sviluppo influenzando l'intelligenza generale, la comunicazione, le abilità sociali e le capacità di autogestione. Le disabilità intellettive possono variare sulla base della loro gravità o dell'impatto sociale che ne consegue. Esistono diverse classificazioni per descrivere il livello di gravità e la più comune è basata sulla scala dell'American Association on Intellectual and Developmental Disabilities (AAIDD) e sul Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Queste classificazioni considerano il funzionamento intellettivo.

generale (misurato attraverso il QI) e l'adattamento sociale. Le cause delle disabilità intellettive possono essere varie tra cui fattori genetici, ambientali, prenatali, perinatali e postnatali. Alcune disabilità intellettive sono riconducibili ad anomalie genetiche, come la sindrome di Down, mentre altre possono essere scatenate da fattori ambientali come esposizione a sostanze tossiche durante la gravidanza. Il supporto e l'assistenza alle persone con disabilità intellettive variano a seconda della gravità e delle esigenze individuali; l'obiettivo principale è quello di migliorare la qualità della vita e promuovere l'indipendenza per la percentuale massima del possibile. Le terapie impiegabili sono diverse e possono includere terapie educative, terapie comportamentali, supporto nella vita quotidiana, opportunità di lavoro e alloggio assistito, a seconda delle esigenze della persona. È importante sottolineare che le

persone con disabilità intellettive possono avere una vasta gamma di abilità e talenti unici; la società sta lentamente spostando l'attenzione da un modello di cura basato sulle limitazioni a un approccio centrato sulle capacità e sulle opportunità di inclusione sociale valorizzando al massimo le unicità che queste persone portano comunque in dote. Disturbi dell'età evolutiva I disturbi dell'età evolutiva, noti anche come disturbi dello sviluppo o disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza, sono condizioni che influenzano il normale sviluppo fisico, cognitivo, emotivo o sociale di un individuo durante l'infanzia e l'adolescenza. Questi disturbi possono avere un impatto importante sulla vita quotidiana dei ragazzi e sulla loro capacità di svolgere adeguatamente le attività quotidiane, vivere le relazioni interpersonali e apprendere in maniera fluida ed efficace. 1. Disturbi dello spettro

1. Disturbi dello spettro dell'autismo (ASD): questi disturbi implicano grosse difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale e si caratterizzano per comportamenti ripetitivi, condotte abitudinarie (ristrette zone di comfort) e interessi limitati.

2. Disturbi dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD): caratterizzati da sintomi come difficoltà a concentrarsi, iperattività e impulsività, questi disturbi possono influenzare l'abilità di un bambino di completare compiti scolastici e di seguire le istruzioni ricevute (per quanto semplici e lineari possano apparire).

3. Disturbi dell'apprendimento: includono disturbi come la dislessia (difficoltà nella lettura), la discalculia (difficoltà nella matematica) e la disgrafia (difficoltà nella scrittura). I bambini con questi disturbi possono avere difficoltà di riuscita in alcuni ambiti pur avendo un quoziente intellettivo nella media (nessun deficit particolare).

4.

Disturbi di ansia: ansia di separazione, ansia sociale o ansia generalizzata possono influenzare il benessere emotivo e l'interazione sociale dei giovani.

Disturbi dell'umore: depressione e disturbo bipolare sono spesso presenti nei ragazzi affetti da questi disturbi e possono causare cambiamenti nell'umore, nell'energia, nella motivazione e nel comportamento.

Disturbi dell'alimentazione: l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa o il disturbo da alimentazione incontrollata sono spesso riconducibili ai disturbi dello sviluppo.

Disturbi del sonno: insonnia e apnea del sonno possono avere un impatto significativo sull' svolgimento delle normali attività quotidiane.

Disturbi del comportamento: il disturbo oppositivo-provocatorio e il disturbo della condotta sono tra i più diffusi durante lo sviluppo e si concretizzano in atteggiamenti aggressivi, sfidanti o antisociali.

Aggressività e bullismo: L'aggressività e il bullismo sono

adattarsi o di ottenere vantaggi a spese degli altri. Queste due connotazioni sono l'egoismo e la manipolazione. L'egoismo si riferisce a un atteggiamento centrato esclusivamente su se stessi, in cui una persona agisce solo per il proprio interesse personale senza preoccuparsi degli altri. Questo comportamento può manifestarsi attraverso azioni come l'egoismo materiale, in cui una persona cerca di accumulare ricchezza e beni solo per sé stessa, senza condividere con gli altri. Può anche manifestarsi attraverso l'egoismo emotivo, in cui una persona si preoccupa solo delle proprie emozioni e bisogni, senza considerare quelli degli altri. La manipolazione, d'altra parte, si riferisce a un comportamento in cui una persona cerca di controllare o influenzare gli altri per ottenere ciò che desidera. Questo può avvenire attraverso la manipolazione emotiva, in cui una persona sfrutta le emozioni degli altri per ottenere ciò che vuole. Può anche avvenire attraverso la manipolazione psicologica, in cui una persona utilizza tattiche come la persuasione, la menzogna o la manipolazione delle informazioni per ottenere il controllo sugli altri. Entrambe queste connotazioni della personalità possono avere un impatto negativo sulle relazioni interpersonali e sulla società nel suo complesso. L'egoismo e la manipolazione possono minare la fiducia e la cooperazione tra le persone, creando un clima di sospetto e conflitto. Pertanto, è importante essere consapevoli di questi comportamenti e cercare di coltivare una personalità basata sulla generosità, sull'empatia e sul rispetto degli altri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
42 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lelewolf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universitas Mercatorum di Roma o del prof Maniglio Roberto.