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La disgrafia e la disortografia

La disgrafia può essere imputata a una serie di disturbi legati alle abilità motorie e ai processi visuo-spaziali. La tendenza a studiare i bambini disgrafici prevalentemente da un punto di vista motorio, ha indirizzato l'interesse dei ricercatori verso l'analisi dei fattori legati ai movimenti e alla coordinazione motoria, riservando poche attenzioni alle componenti visuo-percettive, nonostante sia ormai accertato che i bambini con disturbo specifico della funzione motoria non rappresentano la globalità dei disgrafici. Il disturbo evolutivo specifico della funzione motoria si trova spesso associato ai disturbi dell'apprendimento. Si divide in due sottogruppi: i poco coordinati e quelli con un buon controllo dell'equilibrio e della coordinazione, ma con deficit nelle altre aree.

La disortografia, invece, consiste nella difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit uditivi che ne ostacolano la ricezione. Di conseguenza,

Il soggetto manifesta difficoltà nell'acquisizione delle regole fonologiche fondamentali e delle irregolarità ortografiche che si traducono in errori di tipo fonologico. Tali errori si manifestano principalmente nella scrittura di parole o frasi ed è importante sottolineare che spesso disgrafia e disortografia si presentano insieme.

Durante le fasi iniziali dell'insegnamento della scrittura l'attenzione è principalmente rivolta all'abilità di spelling, per il buon esito nel quale sembrano interessati due fattori: la consapevolezza fonologica e le abilità visuo-motorie. La coordinazione visuo-motoria, in particolare permette di produrre manualmente, in modo agevole e accurato lettere leggibili. Per indagare le abilità visuo-spaziali sono solitamente utilizzate misure che simulano la scrittura e che si esplicano in compiti che richiedono la produzione manuale di figure su carta.

La capacità di associare accuratamente la

La produzione di un suono a un simbolo grafico richiede l'intervento dei processi di memoria, grazie ai quali è possibile richiamare le rappresentazioni ortografiche dei suoni che compongono le parole. Il modello di Flower e Hayes enfatizza il ruolo della memoria nella produzione del testo. Prima che i soggetti possano procedere alla valutazione del testo devono attivare i processi di codifica fonologica. Nel frattempo, devono anche mantenere nella memoria di lavoro le informazioni richiamate dalla memoria a lungo termine e manipolare le attività implicate nella decisione di che cosa scrivere, perché scriverlo e come scriverlo. Si può affermare, quindi, che la produzione di testi è regolata dalla memoria a lungo termine e attinge ai diversi livelli strutturali della lingua. Il ruolo della memoria è invocato anche nel modello "a due vie": questo modello prevede che il processo di scrittura si attui tramite due differenti vie: la via

La via lessicale-semantica e la via fonologica o sub-lessicale sono i processi che caratterizzano la scrittura. La via lessicale-semantica riguarda principalmente l'uso della memoria. Per comprendere meglio il rapporto tra memoria di lavoro e scrittura, è importante porci alcuni interrogativi. Alcuni autori hanno scoperto che esistono correlazioni significative tra i processi di elaborazione fonologica e la scrittura, poiché la specificità del compito richiede al soggetto l'attivazione degli stessi processi implicati nella lettura. Il modello di Flower ed Hayes suggerisce che uno scrittore competente abbia un accesso flessibile a una vasta gamma di rappresentazioni mentali dalla memoria a lungo termine. Secondo il DSM-IV, per formulare una diagnosi di Disturbo dell'espressione scritta occorre che siano soddisfatti dei criteri, come: la capacità di scrittura è inferiore rispetto a quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto; l'anomalia

Dell'espressione scritta interferisce con l'apprendimento scolastico; in presenza di un deficit sensoriale le difficoltà di scrittura sono maggiori. Anche per i disturbi dell'abilità di scrittura è fondamentale procedere non solo all'analisi della performance di scrittura ma anche di effettuare una valutazione dei fattori di esclusione al fine di eliminare cause di natura socio-culturale e psicologica o ritardo mentale. Per la progettazione e realizzazione di un adeguato programma di intervento sui deficit di scrittura è fondamentale verificare e valutare le abilità possedute dal soggetto, poiché sono molteplici i requisiti richiesti per un adeguato processo di apprendimento di tale abilità. In particolare, riferendoci al modello di F e H emerge che la valutazione iniziale delle abilità di scrittura debba focalizzarsi principalmente su alcune abilità basilari che costituiscono le basi per una scrittura adeguata.

La letteratura è ricca di strumenti standardizzati che valutano le difficoltà di scrittura: ogniuno di essi focalizza l'attenzione di ogni componente sottostante alle abilità di scrittura. Tra i più accreditati c'è la Batteria per la valutazione della scrittura e la competenza ortografica e il DDO. La valutazione dell'accuratezza ortografica può essere effettuata attraverso l'esplemento di compiti che prevedono il dettato di un brano, di difficoltà appropriata al livello di scolarizzazione, di frasi e di parole. Anche per la scrittura, la rilevazione di errori può essere effettuata attraverso l'uso di check-list che devono rispettare determinati criteri. Gli errori più comuni sono: omissioni di lettere, aggiunte di lettere, sostituzione di lettere per somiglianza fonetica, sostituzione di lettere per somiglianza morfologica, scrittura incompleta e inversione di lettere. La velocità di accesso.

costituisce un importante fattore predittivo della capacità di scrittura poiché implica la capacità del soggetto di accedere il più rapidamente possibile ai simboli (lettere o numeri) presenti verbalmente. Deficit in tali processi determinano conseguenze significative nei compiti di velocità di accesso, come le misure temporali, la scorrevolezza della scrittura e la comprensione del testo. È fondamentale, di conseguenza, valutare la velocità di accesso quando si vuole avere un'idea chiara delle effettive capacità del soggetto. Esempi da proporre al soggetto per valutare la sua capacità di assemblaggio sintattico sono compiti in cui è chiesto al soggetto di descrivere singole azioni o sequenze di azioni.

L'individuazione dei deficit di scrittura risulta di fondamentale importanza per la costruzione di efficaci programmi di intervento. Come per la lettura, anche qui esistono numerosi programmi che offrono

validi suggerimenti sui percorsi da intraprendere per superare le difficoltà e si configurano come veri e propri curriculum di insegnamento di tale abilità. Per ciò che riguarda il Training sulla velocità di accesso anche per la scrittura il Precision Teaching si rivela un metodo efficace per favorire i processi di automatizzazione poiché stimola l'acquisizione degli aspetti meccanici della scrittura. Anche per ciò che riguarda il Training sulla formazione di strutture del testo è possibile adottare lo stesso percorso e le stesse attività utilizzate per la fase di assessment. Ciò che differenzia le due fasi è: nella fase di assessment il bambino ha a disposizione 10 minuti per completare la prova, mentre nella fase di training il tempo a disposizione è in base ai ritmi di apprendimento individuali; inoltre, nella fase di assessment il bambino può descrivere un'immagine o una sequenza d'immagini.con il numero di parole o frasi che ritiene più opportuno, mentre nella fase di training il bambino sarà stimolato attraverso domande pertinenti. Cap 4 I deficit nel processo di calcolo Si può definire la matematica come un sistema di conoscenze dichiarative e procedurali che concorrono al normale sviluppo della capacità di soluzione strategica dei problemi. Apprendere la matematica significa apprendere un insieme di conoscenze contestuali che formeranno quel bagaglio esperenziale da cui originano e si sviluppano le appropriate procedure o strategie di problem solving. Il pensiero matematico è frutto di un processo intellettivo che coinvolge una serie di funzioni cognitive complesse. Numerose ricerche hanno evidenziato che i bambini possiedono una capacità innata di riconoscere e manipolare piccole numerosità. Ben diverso è il processo di rappresentazione numerica che si attiva esclusivamente in fasi evolutive superiori, in quanto.linguaggio verbale sono utilizzati per rappresentare i numeri in modo astratto, mentre il codice visivo-arabo è utilizzato per rappresentare i numeri in modo concreto. Inoltre, il modello suggerisce che la comprensione dei numeri e delle operazioni matematiche coinvolge anche la rappresentazione di grandezze analogiche, come ad esempio la lunghezza di una linea o la grandezza di un oggetto. Alcuni studi hanno evidenziato che le abilità linguistiche, come la comprensione del linguaggio e la capacità di elaborare informazioni verbali, sono correlate alla performance matematica. Ad esempio, i bambini con una buona competenza verbale tendono ad avere anche una buona capacità di calcolo. Inoltre, la capacità di utilizzare il linguaggio per descrivere e spiegare concetti matematici può facilitare la comprensione e l'apprendimento della matematica. Tuttavia, è importante sottolineare che la relazione tra linguaggio e matematica è complessa e non completamente compresa. Molti fattori possono influenzare questa relazione, come ad esempio le abilità cognitive generali, l'esperienza di apprendimento e il contesto culturale. Pertanto, è necessario continuare a condurre ricerche per approfondire la comprensione di questa relazione e sviluppare strategie di insegnamento efficaci per promuovere l'apprendimento della matematica.

Il concetto di grandezza sottostanno alle operazioni basate sul riconoscimento e sulla quantità astratta, mentre la via linguaggio-dipendente sostiene il richiamo dei fatti aritmetici. Tale modello descrive l'architettura ai fatti aritmetici sia a livello funzionale e sia a livello atomico. Al livello funzionale le operazioni di moltiplicazioni più semplici verrebbero acquisite attraverso la memoria verbale e rievocate come associazioni verbali. Le operazioni di sottrazioni semplici, al contrario, sarebbero apprese grazie alla memoria verbale, ma risolte attraverso la manipolazione delle rappresentazioni interne di quantità, che richiedono l'attivazione di meccanismi visuo-spaziali. Per le operazioni di addizione, infine, i calcoli più semplici vengono immagazzinati tramite un codice verbale, mentre per quelle complesse si procede come per le sottrazioni.

Negli ultimi decenni molti studi hanno indagato lo sviluppo delle capacità di ragionamento matematico.

E' stato dimostrato che i bambini in età prescolare riescono a ragionare con i numeri. Piaget sosteneva che nonostante si riesca correttamente nei compiti addittivi e sottrattivi, ciò non vuol dire che si sa compreso esattamente il meccanismo che sottostà alle operazioni di sottrazione e addizione. In accordo con lui, anche se i bambini riescono a risolvere i problemi matematici, potrebbero non avere una comprensione profonda delle operazioni stesse.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.