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Capitolo VI: Riabilitazione: Linee guida e prospettive

L'International Classification of Function (ICF) ha costituito sia un modello per analizzare la complessità delle condizioni di salute e per costruire un profilo di funzionamento umano sia un paradigma di riferimento per ripensare la riabilitazione. Lo scopo diviene quello di realizzare tutte le azioni necessarie affinché la persona con disabilità possa raggiungere il massimo livello possibile di funzionamento e di partecipazione. Gli interventi vedranno al centro la persona con disabilità e la sua famiglia nella loro interazione con l'ambiente sociale con le istituzioni. Tutte le recenti riflessioni nella psicologia della riabilitazione contribuiscono a definire la riabilitazione del futuro e a definire le specificità di una riabilitazione psicologica in cui trovino spazio nuovi obiettivi e nuove modalità di lavoro così che la psicologia della riabilitazione possa svilupparsi.

come disciplina autonoma e d'impatto per un numero sempre più ampio di persone.
  1. L'affermarsi del modello bio-psico-sociale nelle "riabilit-azioni" sanitarie: le linee guida italiane

L'affermarsi del modello bio-psico-sociale ha portato alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ed ha stimolato l'elaborazione di nuove linee guida per la riabilitazione. La proposta di seguito illustrata è risultato del lavoro svolto da un gruppo nominato dal nostro Ministero della Salute basato sulla riabilitazione, sulle analisi delle criticità e delle necessità.

Linee guida:

  1. Trasversalità nella riabilitazione: in ogni condizione clinica ci sono degli elementi di trasversalità, motivo per cui la realizzazione dell'intervento riabilitativo deve integrarsi sinergicamente con le condizioni cliniche.
  2. Definizione dei bisogni riabilitativi: il grado di necessità si

individua lungo tre dimensioni indipendentemente dallapatologia:

  1. complessità clinica: insieme della complessità diagnostica, assistenziale, organizzativa ed i differenti interventi terapeutici graduati per complessità, multimorbidità, cronicizzazione e distanza dall'evento di insorgenza
  2. impatto della disabilità: il grado di perdita delle capacità funzionali nell'ambito delle attività fisiche, motorie e cognitive che impattano con i fattori ambientali e riducono il livello di partecipazione alle attività di vita quotidiana e di relazione
  3. centralità delle caratteristiche del singolo: elementi individuali che condizionano il processo riabilitativo e determinano il percorso di cura.

3. Integrazione degli interventi: presenza di un team multidisciplinare che elabora il percorso riabilitativo individuale; ne entra a far parte anche il caregiver.

4. Multidisciplinarità del team: il team analizza le

condizioni di lavoro, sceglie la metodologia e l'organizzazione in modo da facilitare la differenziazione delle competenze rispetto alle diverse professionalità e sostenere così un'efficace integrazione degli interventi.
  1. Continuità della riabilitazione dalla fase residenziale sanitaria a quella domiciliare deve essere garantita la continuità così da facilitare l'accesso e la fruizione delle strutture organizzative.
  2. Tutti i "luoghi di cura" devono agire in continuità in modo da sviluppare un approccio globale che ponga al centro i bisogni delle persone e che sia guidato da alcuni criteri:
    1. Accessibilità: Il percorso di presa in carico deve poter essere attivato per tutte le persone che ne hanno necessità.
    2. Tempestività: Gli interventi devono essere effettuati in tempi adeguati.
    3. Integrazione: Garantire la successione e l'integrazione dei diversi interventi e setting.

funzione di: fasi del processo di recupero, condizioni cliniche, situazioni familiari ambientali→4. Appropriatezza dare priorità alla presa in carico onnicomprensiva evitando prestazioni di rieducazione monospecialistiche.

5. Presa in carico onnicomprensiva →6. Coinvolgimento attivo dell'utente facilitare e garantire la partecipazione attiva e consapevole al percorso di cura:educazione, supporto, formazione e informazione→7. Approccio educativo privilegiare un approccio che fornisca strumenti conoscitivi e operativi per una corretta autogestione→8. Efficacia proporre interventi sulla base di una validità riconosciuta e condivisa e con finalità causali→9. Valutazione di efficacia e di efficienza mediante sistema indipendente, imparziale e obiettivo.→10. Indicatore di qualità e appropriatezza scientifica utilizzare indicatori di processo, di risultato, di congruità e di investimento. 23Il Progetto Riabilitativo

Individuale (PRI) è lo strumento centrale nelle linee guida che tiene conto dei criteri sopraindicati: è unico per ciascuna persona, è finito dal medico specialista in riabilitazione ed è in condivisione con altri professionisti coinvolti. Tutti gli interventi formulati sulla base del progetto riabilitativo necessitano di una valutazione sistematica della performance e della definizione di obiettivi ed indicatori di processo. Nel PRI vengono definite la prognosi, le aspettative e le priorità condividendo il tutto col paziente, con la famiglia e i caregivers. Inoltre, vengono definite le caratteristiche di congruità e di appropriatezza dei diversi interventi e la conclusione prevista. Si definiscono anche: le aree di intervento specifico, gli obiettivi, i professionisti coinvolti, i contesti, le metodologie e le metodiche riabilitative, i tempi di realizzazione e la verifica degli interventi. A questo strumento si aggiunge il Progetto Riabilitativo di

Struttura (PRS) in cui ciascuna struttura (reparto, setting, centro, ambulatorio ecc) definisce: le proprie caratteristiche, le tipologie di offerta, le potenzialità e le vocazioni operative, la dotazione organica con le figure professionali e le specifiche competenze, le procedure di ammissione/dimissione e direlazione con altre strutture. In questo modo si realizza un flusso dei pazienti verso l'utilizzo più congruo delle risorse disponibili.

Le linee guida definiscono anche gli obiettivi di tipo organizzativo e le priorità dei dipartimenti di riabilitazione:

  • messa a punto di progetti di struttura
  • costruzione di interfacce tra i vari attori del sistema della rete di riabilitazione
  • monitoraggio e salvaguardia dei requisiti minimi di accreditamento
  • condivisione di un codice etico per la tutela delle situazioni più critiche e per l'utilizzo equo delle risorse

Tutto ciò allo scopo di garantire un'adeguata diffusione sul territorio dei

Servizi e delle buone pratiche riabilitative. L'aggiornamento Infine, il Patto della Salute 2014 -2016 prevede azioni di riorganizzazione degli ospedali, dei livelli essenziali di assistenza (LEA), e che la salute venga proposta come investimento economico e sociale; con l'obiettivo di l'invecchiamento l'arrivo fronteggiare delle nuove sfide tra cui: della popolazione, dei nuovi farmaci efficaci ma costosi e la medicina personalizzata. Tra le varie scelte c'è anche l'umanizzazione delle cure secondo cui le regioni le province autonome devono impegnarsi per attuare interventi di umanizzazione delle cure che comprendano anche la formazione del personale e un'attività progettuale che porti al cambiamento organizzativo.

2. Un cambio di passo negli interventi: la riabilitazione comunitaria Il 9 giugno 2011 l'OMS ha presentato il primo Rapporto sulla disabilità, in cui è emerso che il 15% della popolazione ha almeno

un'esperienza di disabilità temporanea o permanente; e che nella vita di tutti i giorni permangono alcune barriere: idonei, impedimenti nell'accesso ai trasporti, edifici, tecnologie di mancanza dei servizi sanitari e di riabilitazione informazione e risorse di comunicazione. Tutte le indicazioni nel rapporto pongono l'attenzione sulla necessità di interventi di ampia portata ovvero di una riabilitazione comunitaria finalizzata ad alleviare la povertà e promuovere il rispetto dei diritti umani. Nel 2013 l'assemblea annuale dell'OMS ha approvato una risoluzione riguardante l'accesso ai servizi sanitari precisando che anche le persone con disabilità hanno gli stessi bisogni di tutti gli altri cittadini ma che spesso non riescono accedervi per una serie di barriere. Ecco che hanno chiesto ai governi di prendere opportune misure affinché la situazione si modifichi e hanno raccomandato di: - Promuovere l'abilitazione e lariabilitazione durante le diverse fasi della vita tramite interventi precoci, servizi riabilitativi integrati e decentralizzati finalizzati a migliorare la fornitura degli ausili e a rinforzare la formazione dei professionisti affinché possano aiutare le persone disabili ad avere uguali opportunità di partecipazione alla società.
  • Lanciare e rinforzare i programmi di riabilitazione su base comunitaria (RBC) per promuovere l'emancipazione di tutte le persone con disabilità, il loro accesso e la piena partecipazione nei servizi educativi, occupazionali, sanitari e sociali.

La RBC è considerata il modo più efficace per assicurare l'inclusione e la partecipazione dei disabili e parte dal presupposto che la comunità debba essere direttamente coinvolta nel processo riabilitativo. È necessario che a tutti coloro che vivono a contatto con chi ha una disabilità vengano fornite delle informazioni su come aiutare le persone disabili a raggiungere il massimo potenziale e a vivere una vita piena e soddisfacente.

personedisabili nel compiere le attività quotidiane al fine di accrescerne l'autonomia personale. Gli specialisti dovranno quinditrasferire le conoscenze e le competenze in materia di disabilità a tutti coloro che operano nella comunità. Ill’estensione dell’assistenza a un maggior numero di persone,coinvolgimento della comunità rende possibile:

  • dinell’ambiente socio-familiarerimanere favorendo il reinserimento, favorendo così la creazione di maggiori opportunitàlavorative di partecipazione.

La presa in carico della persona con disabilità prevede sia la parte riabilitativa che l'intervento sul contesto ambientale.Le diverse attività realizzate nella RBC prevedono 5 aree, ciascuna delle quali prevede, a sua volta, 5 elementi chepossono essere combinati in modi diversi e specifici in rapporto alle diverse situazioni e che costituiscono la base sucui lavorare:

  • Salute promozione; prevenzione; cure

secondarie e primarie; cure terziarie/riabilitazione; ausili.

Educazione sviluppo prima infanzia; non formale; formale (comprese elementari); superiori e oltre; apprendimento

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Publisher
A.A. 2020-2021
48 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice.bertoi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica della riabilitazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Tossani Eliana.