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PSICOLOGIA CLINICA DELL’ETÀ EVOLUTIVA

19/10/2015

L’evoluzione del COMPORTAMENTISMO ha visto 3 fasi:

1. Comportamentismo puro

2. Cognitivismo

Comportamentismo di seconda generazione (ACT, midfullness…)

3.

Come abbiamo visto, nella disabilità intellettiva è importante che il paziente venga rinforzato ogni

volta che emette la risposta corretta. Nel caso di patologia grave si preferisce un trattamento

graduale per il quale il soggetto viene rinforzato anche per l’emissione di risposte che assomigliano

e si avvicinano a quella adeguata (shaping). PROMPT

Metodi Di Intervento

☼ →

MODELING (es. per la lettura) lo psicologo fornisce Guida fisica

fisicamente al soggetto la risposta corretta per favorire

l’imitazione del comportamento. Aiuto gestuale

☼ →

APPRENDIMENTO SENZA ERRORI lo psicologo inserisce,

all’interno del processo di apprendimento un aiuto, che prende il nome Aiuto verbale

che all’inizio è così forte che

di PROMPT, impedisce al soggetto di sbagliare = il

paziente emette sempre la risposta corretta, quindi viene sempre rinforzato (per i pazienti con

disabilità intellettiva è fondamentale, favorisce la relazione e l’autostima, fa decrescere l’ansia da

all’attenuazione dell’aiuto:

prestazione). Dal prompting si passa al FADING, ossia lo scopo del

la risposta desiderata anche dopo l’eliminazione del

training è quello di arrivare ad ottenere →

prompt favorisce la generalizzazione

APPRENDIMENTO PER PROVE dell’apprendimento. Se il processo è strutturato

ED ERRORI→ il soggetto apprende correttamente il soggetto non sbaglierà mai

sbagliando. Ciò prevede un nell’emettere la risposta. Se sbaglia lo psicologo deve

rinforzamento della risposta corretta tornare al passaggio precedente chiedendosi dove ha

e una punizione per ogni risposta sbagliato (solitamente si sbaglia nelle tempistiche: si

sbagliata. Questo training spesso non attenua il prompt quando il soggetto non ha ancora

funziona con la disabilità intellettiva. internalizzato la risposta corretta). In questo modo lo

psicologo mette in atto un processo di ATTRIBUZIONE INTERNA INSTABILE: interna

perché si attribuisce la colpa dell’errore del paziente; instabile perché cerca di porvi rimedio (se

fosse stabile questo processo porterebbe a un comportamento di rinuncia). Per fare un buon

prompting occorre aver fatto una buona analisi dei prerequisiti del soggetto. Quando il compito

non produce sufficientemente la risposta corretta va a danneggiare direttamente il soggetto, in

particolare l’aspetto relazionale sia con gli altri che con se stesso. L’individuo non può ricevere

un numero di punizioni superiore alle volte in cui viene rinforzato, si avvilisce e la relazione si

spegne. Per questo è importante inserire un prompt al momento giusto.

☼ LAVORO SULLE AUTONOMIE E L’INTEGRAZIONE → task analysis, prompt e fading

INTEGRAZIONE =

AUTONOMIA = capacità di svolgere le attività quotidiane senza l’acquisizione delle

bisogno di sostegno. autonomie favorisce

l’inserimento sociale

 cura di sé (lavarsi, vestirsi, mangiare…).

A. PERSONALI:

 del soggetto (scuola,

A. SOCIALI: riguardano la vita nel mondo (orientarsi nel quartiere, lavoro, amici…).

l’autobus, fare piccoli acquisti…).

prendere

☼ APPRENDIMENTO COOPERATIVO

☼ SOFTWARE DIDATTICI E RIABILITATIVI

Prof. Celi 1

PSICOLOGIA CLINICA DELL'ETÁ EVOLUTIVA

20/10/2015

Il Caso Di Maurizia

(8 anni)

Al primo colloqui la madre si presenta già con la bambina = ansia.

Maurizia entra nello studio muovendosi su se stessa in modo circolare, roteando le mani di fronte

a sé.

Non saluta, non c'è scambio di sguardi, non sorride: lo psicologo esiste per lei?

Ha già incontrato un neuropsichiatra che le ha diagnosticato l'autismo la sensazione è che la

madre voglia una disconferma di ciò.

Sintomatologia

Assenza di linguaggio verbale

Risulta indifferente e lontana, come se non le importasse degli altri

Ha sempre rifiutato l'abbraccio

Gravi anomalie del sonno

Deambulazione con insorgenza in epoca regolare (12 mesi), ma bizzarra: Maurizia

cammina sulle punte dei piedi

Gioca, ma a modo suo es. batte per ore effetti sul pavimento

Quindi Maurizia non parla e non dimostra alcun intento comunicativo, ha carenze nelle relazioni

sociali, presenta comportamenti bizzarri e stereotipati, la capacità di gioco è in qualche modo

compromessa e appare chiaramente in ritardo dal punto di vista intellettivo (➡ questi soggetti

non possono essere sottoposti a test per il QI, quindi si fa una diagnosi per sottrazione,

guardando le abilità che non hanno sviluppato).

L'approccio Dello Psicologo

Maurizia risulta incapace di rispondere alle consegne. Non solo: o ignora la richiesta e quindi lo

psicologo o, se la richiesta è più insistente, mette in atto comportamenti oppositivi, anche

autolesionisti. Inoltre deambulazione avanti e indietro per lo studio senza un senso. Appare

completamente immersa nel suo mondo, come racchiusa in una bolla.

1 ABITUAZIONE stare in una situazione/ambiente a lungo senza mai ricevere punizioni.

Permette di ridurre le emozioni negative. Se troppo prolungata può produrre assuefazione e

quindi disinteresse/rinuncia. Lo psicologo, quindi, la lascia familiarizzare con la situazione

senza farle richieste. Rientra nelle pratiche di CONTROLLO DELLO STIMOLO.

2 Lo psicologo la chiama per nome (➡ CONTROLLO Essere contingenti è tanto più

DELLO STIMOLO) = si stabilisce un CONTATTO importante quanto e più grave

OCULARE SPONTANEO che viene immediatamente la disabilità del paziente.

ricambiato dallo psicologo (➡ RINFORZO

CONTINGENTE).

3 Lo psicologo si accorge che non le dispiace affatto essere guardata, anzi dopo poco ricerca

l'attenzione. Lo psicologo le dà attenzione quando lo guarda, quando si avvicina alla

scrivania e quando prende i pastelli (➡ SHAPING: portarla alla scrivania in modo

graduale).

4 Lo psicologo ignora Maurizia quando emette comportamenti disfunzionali alla relazione (➡

1

PSICOLOGIA CLINICA DELL'ETÁ EVOLUTIVA

20/10/2015

ESTINZIONE: con i soggetti autistici non ha molto effetto, poiché i comportamenti oggetto

di estinzione in realtà si autorinforzano).

Durante le procedure lo psicologo continua ad osservare Maurizia e nota che:

 Prende gli oggetti ma non li utilizza seguendo la loro funzione (es. prende un mestolo, lo

annusa e comincia a batterlo forte sul pavimento)

 Riesce a discriminare fra 3 oggetti, ma emette comportamenti di gioco bizzarri

 Il suo livello di attenzione arriva a 15', ma è sempre molto imprevedibile

 Alla proposta del puzzle alla scrivania, subita maneggia un pezzo come se non lo avesse

mai visto, lo annusa, poi in pochi secondi il puzzle è risolto.

Maurizia ha un DISTURBO DELLO SPETTRO DELL'AUTISMO che, secondo i criteri

diagnostici del DSM V, presenta:

Compromissione qualitativa della comunicazione e dell'interazione sociale:

 Deficit della reciprocità socio-emotiva

 Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali (es. contatto oculare)

 Deficit dello sviluppo della gestione e della comprensione della relazione (es.

gioco di finzione compromesso)

Comportamenti e interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati

 Ecolalie, frasi idiosincratici, Quando il linguaggio è presente non

dondolamenti ha comunque un intento comunicativo

 Attaccamento alle routine, se

cambia qualcosa questo genera Lo scarso sviluppo di queste funzioni

ansia favorisce l'insorgenza del disturbo

 Attaccamento ad oggetti inanimati

 Bizzarrie, stereotipie e autolesionismo (comportamenti autorinforzanti)

 Iper o iporeattività in risposta agli stimoli sensoriali (es. rumore)

I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo

I sintomi devono causare compromissione clinicamente significativa

Prevalenza, Decorso E Prognosi Del Disturbo

☆ 1% della popolazione generale (casi in tutto lo spettro)

☆ Risulta 4 volte più frequente nei maschi rispetto alle femmine (4:1)

☆ I sintomi vengono riconosciuti intorno al 2° anno di vita. Ultimamente si sta cercando di

lavorare sulla prevenzione per una diagnosi precoce.

☆ É possibile un deterioramento graduale

☆ In tarda infanzia è frequente un miglioramento

☆ Difficile l'inserimento lavorativo autonomo adulto tranne che per i casi ad alto

funzionamento

Fattori Prognostici Favorevoli:

★ Livello intellettivo

★ Presenza del linguaggio verbale

★ Nessuna correlazione con il livello socioculturale della famiglia 2

PSICOLOGIA CLINICA DELL'ETÁ EVOLUTIVA

20/10/2015

Il Problema Eziologico

NON è colpa di una distorta relazione madre-bambino. L'ipotesi di Bettelheim della

"madre frigorifero" è stata martoriata a causa di un'inversione della causa con l'effetto: la

madre diventa fredda perché il bambino è autistico, non il contrario.

É correlato a FATTORI NEUROBIOLOGICI: Gli autistici presentano un

mutazione genetica nota, mutazione poligenica,

dell’X-fragile. deficit biologico che intacca

paradigmatico il caso queste capacità: percepiscono i

IPOTESI EZIOLOGICHE COGNITIVE dettagli e non l'insieme, non

TEORIA DELLA COERENZA CENTRALE hanno la capacità di

(unire i dettagli per percepire un insieme coerente)

TEORIA DELLA MENTE (inferire pensieri e stati immedesimarsi negli altri.

d'animo altrui)

Cosa permette di fare la teoria della mente?

★ Dà senso ai comportamenti interpersonali

★ Dà senso alle comunicazioni

★ Permette di fingere

★ Permette lo sviluppo dell'empatia

★ Cose che gli autistici non sono in grado di fare! 3

PSICOLOGIA CLINICA DELL’ETÀ EVOLUTIVA

26/10/2015

Come abbiamo visto, la caratteristica principale del disturbo dello spettro autistico è una carenza

significativa a livello della comunicazione e delle interazioni sociali carenza qualitativa (legata

→ questo è uno degli aspetti che differenzia l’autistico

al MODO di interagire, più che quantitativa

dal disabile intellettivo, il quale presenta una povertà comunicativa legata al basso quoziente

intellettivo che lo rende “più piccolo” della sua età effettiva.

La disabilità intellettiva grave, a un primo approccio, sembra autismo perché il linguaggio è

→ si va ad indagare l’INTENTO COMUNICATIVO,

praticamente assente la ricerca

dell’interazione, che

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
22 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeDzEp1991 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica dell'età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Celi Fabio.