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TERAPIA FAMILIARE
Lo sviluppo di questo approccio è legato a quello della La famiglia viene assimilata ad un sistema, ossia ad una totalità organizzata di relazioni comunicative non riducibile alle caratteristiche dei singoli membri, che tende a trovare un equilibrio di funzionamento anche a costo della patologia di uno dei suoi membri.
Modello pragmatico: Nasce il le soggettività dei singoli membri vengono messe tra parentesi, per rivolgere l'attenzione:
- alla famiglia come unità
- alle ridondanze comunicative che caratterizzano il sistema familiare qui e ora
- effetti pragmatici che la comunicazione disturbata ha sul comportamento osservabile delle persone.
Il terapeuta deve assumere una posizione esterna al gioco familiare.
Modello pragmatico entra in crisi ANNI 80 e l'approccio sistemico fa propri alcuni presupposti di matrice costruttivista.
- si riconosce che qualunque messaggio comunicativo viene interpretato sia dall'emittente che dal
- ricevente2) emerge il problema del significato e della soggettività
- si riscopre l'individuo, con il suo mondo interno e la sua storia relazionale, quale fattore determinante per spiegare il funzionamento del sistema.
- la famiglia è vista come una composizione di individui e delle loro differenze. Anche a livello di intervento terapeutico vi sono dei cambiamenti:
- accanto alle terapie familiari, vi sono quelle individuali, di coppia...
- abbandono della metafora della mente come scatola nera a favore di un recupero d'interesse per:
- le differenze individuali
- i significati sottesi alle comunicazioni osservabili
- l'individuo
- sistema identitario dell'individuo visto come unico e in continuo cambiamento.
- il terapeuta non assume più una posizione esterna.
- la psicoterapia si configura come una co-costruzione di nuovi significati, plausibili ma discordanti rispetto alla visione che i pazienti hanno del problema.
- la terapia è una co-costruzione
- fluidità del setting terapeutico
- adattabilità a sistemo sociali molto diversi tra loro
- rinuncia al costrutto tradizionale di sistema
- Ciò che comunemente si chiama identità personale è la storia che il soggetto racconta su di sé, tale storia è inserita in una complessa rete narrativa costituita dall'insieme delle diverse storie che gli altri significativi raccontano sul soggetto, le cui voci sono da lui interiorizzate
- La psicoterapia è un processo di rinarrazione condivisa che consente al paziente di svincolarsi da storie patogene, nella rete delle quali egli è rimasto intrappolato, sviluppando il malessere che lo ha portato in terapia
sociale7)lì intervento è attuato da un sistema terapeutico che comprende la famiglia, nn vi è più la concezionedell’intervento terapeutico come azione su un sistema familiare che non funziona.Una visione di questo tipo implica:
a) la revisione del concetto di diagnosi psicopatologica = è da considerarsi una cornice concettuale che oriental’osservatore piuttosto che una reale caratteristica dell’ogg osservatob)la diagnosi è la valutazione di un sistema del quale sono compresi , insieme al paziente, l’equipe terapeutica,l’inviante e il contesto relazionale e semantico in cui ha luogo il processo diagnostico.Il costruttivismo in terapia sistemica trova un’espressione nel modello milanese e nelle terapie narrative.Caratteristiche comuni a questi modelli:
NARRATIVISMO è caratterizzato da due idee di fondo:
Raccontare una nuova storia terapeutica significa pertanto attribuire nuovi significati agli eventi di vita del paziente dai quali egli si sente sopraffatto.
Questo processo di risignificazione mette in luce la natura costruttivista degli approcci narrativi alla terapia psicologica.
Secondo le versioni
Più radicali del narrativismo, l'approccio del terapeuta e del non sapere. In tali ipotesi sono insiti i rischi di soggettivismo e di relativismo. Se al terapeuta, che non può uscire dal proprio orizzonte soggettivo, non resta che dichiarare l'inconoscibilità del sistema osservato (paziente) e porsi nella posizione di non esperto, il ruolo di esperto del problema passa al cliente, il quale è venuto in terapia perché non riesce a risolvere il problema. In questa prospettiva di inversione dei ruoli, il terapeuta non sembra poter formulare ipotesi chiare sulla causa del disagio del paziente, con la conseguenza di condannarsi all'immobilità o di muoversi a caso senza sapere cosa fa e perché lo fa. Tuttavia, chi pretende di lavorare senza ipotesi in realtà lavora con ipotesi implicite che, come tali, sono difficilmente confutabili. Inoltre, considerare l'identità come una delle possibili storie che ciascuno può.
raccontare su di sé, pone alcuni problemi anche sul piano teorico: a ben vedere infatti la narrazione di una storia presuppone un soggetto narrante, la cui identità però coincide con la storia narrata. Si configura così un circolo vizioso analogo a quello considerato a proposito delle prospettive interazioniste e ostruzioniste sul sé e l'identità. Il sé come posizione conversazionale: la teoria delle polarità semantiche familiari assume che in ogni famiglia la conversazione sia organizzata in polarità di significati antagonisti (buono/cattivo...) tali dimensioni semantiche derivano dal contesto culturale e sociale di cui la famiglia fa parte, ma solo alcune tra quelle presenti nella cultura si risultano salienti in una famiglia. Ciascun membro definisce se stesso in riferimento alle polarità semantiche importanti della sua famiglia. Ogni persona, componendosi con gli altri, condivide con loro le stesse.modalità di attribuzione di significato e di conseguenza lega la propria identità aquella degli altri. In questo senso l'identità si configura come una posizione relativa nella conversazione familiare. Le possibili posizioni su cui l'individuo può collocarsi non sono infinite ma sono vincolate dalla semantica familiare e dalla configurazione relazionale che viene nel tempo a costruirsi tra i membri della famiglia. Tale configurazione è dotata di stabilità e contribuisce alla formazione dell'identità personale. UGAZIO avanza la tesi che ogni organizzazione psicopatologica sia caratterizzata da una specifica polarità semantica (es libertà/dipendenza per i disturbi fobici). Il paziente è colui che, rispetto a tale dimensione critica, si trova in una posizione in cui sperimenta una situazione di circuito riflessivo bizzarro, tale da rendergli impossibile comporsi con gli altri. Il disagio psicopatologico.soggettivo è quindi ricondotto a dimensioni semantiche intersoggettive: vi è una connessione tra significati personali, familiari e culturali per la spiegazione della psicopatologia. Conclusioni Interazionismo, ostruzionismo e teorie sistemiche sono accumnati dall'adozione di un approccio contestuale: il contesto relazionale, soc, fam, culturale gioca una parte fondamentale. Gli approcci contestuali hanno contribuito a mettere in discussione l'idea che lo sviluppo normale debba seguire un sequenza invariante di stadi. Le teorie stadiali sono critiche perché sottovalutano la componente sociale in favoredi un modello idealizzato delle normali tappe di sviluppo. tratto che caratterizza approcci contestuali = Il richiamo a considerare la natura convenzionale di quanto si ritiene assodato, sia a livello comune sia a livello scientifico. SENSO COMUNE = la realtà è tale indipendentemente dal rapporto con chi la osserva CONTESTUALISTI: nulla è realese non vi è accordo sul fatto che lo siaÈ solo a partire dalle nostre relazioni che il mondo si riempie di oggetti e il modo in cui ricostruiamo gli eventilinguisticamente può farne delle realtà molto diverse. Comunicando si creano e si condividono dei criteri didiscriminazione del reale.
Cap 3 costruttivismo e fenomenologia
Capita sempre più spesso che in letteratura si senta parlare di prospettiva fenomenologico-costruttivista o di teoriacostruttiviste-fenomenologiche. L'accostamento dei due indirizzi di ricerca sta diventando quasi scontato, qui sicercherà di mettere a confronto i due orientamenti scientifici.
Una rivoluzione annunciata
In entrambi i campi si parla spesso di rivoluzione. L'intento rivoluzionario è diretto verso la tradizione scientificaprecedente e, in questo comune obiettivo di sfidarne i presupposti, si trovano le ragioni profonde della comunanzatra fenomenologia e costruttivismo.
La critica alle scienze
oggettivela concezione tradizionale della scienza è quella di un'attività finalizzata a presentare la realtà così com'è e scoprire le leggi che la regolano. Raggiungere una coscienza oggettiva è lo scopo delle operazioni scientifiche e i metodi di ricerca sono stati concepiti in conseguenza a tale progetto. Fenomenologia e costruttivismo sfidano questa visione secondo la quale la conoscenza è un riflesso del mondo là fuori, mostrando che la scienza è una costruzione e che la conoscenza è connessa con la nostra presenza nel mondo. Questo è il p.d.v fondamentale che unisce le posizioni costruttiviste a quelle fenomenologiche. COSTRUTTIVISMO RADICALE: parte dall'assunzione che la conoscenza è nella testa delle persone e che il soggetto non ha altra alternativa che costruire ciò che conosce sulla base della propria esperienza. HUSSERL (fenomenologia): occorre intuire che il problema èquello dell'ultima donazione di senso da parte della conoscenza. Ci deve essere la volontà di ritrovare sotto lo strato di conoscenze scontate l'origine del nostro legame con il mondo, l'intenzionalità che ci collega agli oggetti. Ma questa scoperta mette in discussione l'impalcatura delle scienze naturalistiche, perché queste si sono costruite sul presupposto di una realtà indipendente dal soggetto e hanno prodotto una conoscenza slegata dall'esperienza. MARLEAU PONTY: tutta la scienza deve essere ripensata a partire dal nostro vissuto. La messa in parentesi dell'ovvio, l'EPOCHÉ, per uscire dall'inganno dell'oggettività, il primo passo metodologico proposto dalla fenomenologia è la messa in parentesi delle presupposizioni e delle acquisizioni scontate, compresa l'esistenza di una realtà esterna. Ma non si tratta di una negazione della realtà perché mentre mettiamo inparentesi la tesi del mondo, la tesi rimane sempre quella che è, essa esiste.
Piuttosto che allontanarci dal mondo, la riduzione dà fenomenologica ce lo restituisce nella sua forma originaria,