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Estratto del documento

Eziologia del disturbo da dismorfofobia

Disturbo da accumulo: bisogno percepito di conservare gli oggetti a prescindere dal loro valore reale e disagio associato al buttarli via.

Accumulo e ingombro: compromissione della fruibilità degli spazi vitali.

Eziologia del disturbo da accumulo

Disturbo da stress post traumatico.

Premessa:

Hans Selye standardizza la definizione di stress.

Stress: "sindrome generale di adattamento". Risposte soggettive, cognitive e fisiologiche multidimensionali utili all'individuo nella ricerca di un adattamento ad un nuovo contesto. Complesso di alterazioni della fisiologia dovute a stressors fisici, sociali, mentali.

Eustress: insieme di risposte soggettive, cognitive, fisiologiche per un adattamento. Distress: condizione di stress prolungata, cronico e disadattivo.

Fasi della risposta di stress:

Fase di allarme: messa in atto di meccanismi di fronteggiamento (coping) sia

RESISTENZA

L'organismo cerca di mantenere l'attivazione al fine di fronteggiare l'evento che provoca affaticamento prolungato

II FASE: Risposte specifiche

Nel caso migliore, si riesce a fronteggiare lo stressor e la risposta di stress si esaurisce

ESAURIMENTO

Il soggetto è sopraffatto dallo stressor con effetti permanenti a livello psichico e/o somatico (esaurimento delle risorse)

III FASE: RECUPERO

Estinzione della risposta di stress poiché lo stressor è stato fronteggiato

BASI NEURALI DELLA RISPOSTA DI STRESS

I FASE

RISPOSTA FUNZIONALE vs DISFUNZIONALE ALLO STRESS

MODELLO DI EMCEWEN SAPOLSKY

Hipotesi dei glucocorticoidi

+ attenzione rivolta all'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA)

disfunzionale

funzionale

LEGGE DI YERKES-DODSON

MAX EFFICIENZA = LIVELLI MODERATI DI STRESS

NON assenza di stress!

NON stress eccessivo!

La relazione tra arousal psicofisiologico ed efficienza comportamentale e cognitiva prende la forma di una "U"

rovesciata:LE STRATEGIE DI COPING MODELLO DI ELAZARUS FOLKMAN STRATEGIE DI COPING costanti (se funzionali) e mutevoli in base al contesto (se disfunzionali), messi in atto per gestire richieste specifiche interne (pensieri, emozioni) o esterne valutate come gravose o eccedenti le proprie risorse
FOCALIZZATE SUL PROBLEMA FOCALIZZATE SULLE EMOZIONI Tentativi di modificazione o eliminazione del problema Tentativi di regolazione delle emozioni attraverso la loro espressione o modulazione
+ - Problem solving Tecniche di Gesti autolesivi rilassamento
Grezze Articolate Tentativi di Tentativi di ristrutturazione accettazione senza giudizio cognitiva
Situazioni: Situazioni: - - Modificabili NON modificabili
- - Sotto il controllo della persona NON sotto il controllo della persona
DISTURBI DA STRESS E TRAUMI Tutti gli eventi traumatici sono stressanti Non tutti gli eventi stressanti sono traumatici
EVENTO STRESSANTE EVENTO TRAUMATICO Disturbo dell'adattamento Disturbo da stress

Disturbo da stress acuto

Licenziamento, divorzio, morte, minaccia di morte, abusi, lesioni gravi, violenza sessuale reale o minacciata

DISTURBO DELL'ADATTAMENTO (DA)

Sviluppo di sintomi emotivi e comportamentali in risposta a uno o più eventi stressanti identificabili

FEATURES

  • Sofferenza rispetto alla gravità o intensità dell'evento stressante marcata e sproporzionata
  • Compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre importanti aree

SINTOMI EVENTUALMENTE ASSOCIATI

  • Umore depresso
  • Ansia
  • Ansia + umore depresso
  • Alterazione della condotta
  • Alterazione emotività + condotta

NO diagnosi di altri disturbi (d'ansia...)

Emersione dall'evento stressante entro 3 mesi

Sintomi dalla cessazione dell'evento per NON più di 6 mesi

ACUTO

Perdura < 6 mesi

CRONICO

Perdura >= 6 mesi

SE l'evento stressante si conclude

SE l'evento stressante perdura nel tempo

Durata limitata

e buona prognosi
Disturbo dell'adattamento con umore depresso++ probabile
DISTURBO DEPRESSIVO
Disturbo dell'adattamento con ansia
DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATA
DISTURBI TRAUMATICI
DISTURBI TRAUMATICI - ELEMENTI COMUNI
COMORBILITÀ
- Depressione maggiore
- Disturbi d'ansia
- Disturbi da uso di sostanze
35%-30% di chi vive un trauma  PTSD
DISTURBO DA STRESS ACUTO
DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO
Sintomi < 1 mese Sintomi > 1 mese
SINTOMI
RICORDI INTRUSIVI Rivivere il trauma nel momento presente
Evitamento di situazioni che possono ricordare quelle in cui il trauma è avvenuto
Ruminazione
PENSIERI E STATI
DELL'UMORE NEGATIVI Scarsa attenzione
IPERATTIVAZIONE Aumento dell'arousal psicofisiologico
Distacco dalla realtà al momento della rievocazione della memoria intrusiva (incapacità di integrare le memorie nella coscienza e nel vissuto)
SINTOMI DISSOCIATIVI
++ gravità del quadro clinico
FATTORI DIRISCHIO NEL PTSD FATTORI DI RISCHIO DOVUTI ALL'EVENTO TRAUMATICO NATURA DEL TRAUMA - Trauma inferto da altra persona >> trauma dovuto a eventi naturali IMPREVEDIBILITÀ - Quanto meno prevedibile ++ rischio DURATA - Trauma si protrae nel tempo ++ rischio GRAVITÀ - Gravità dei danni potenzialmente riportabili ++ rischio GRADO DI ESPOSIZIONE - Grado di vicinanza e coinvolgimento nella situazione dalla quale può scaturire un trauma FATTORI DI RISCHIO DOVUTI A CARATTERISTICHE INDIVIDUALI - SESSO - > rischio di esposizione a traumi - < rischio di esposizione a traumi - < rischio di sviluppare PTSD - > rischio di sviluppare PTSD - Basso livello di istruzione - Basso livello socio-economico - Presenza di altri disturbi EZIOLOGIA DEL PTSD MODELLO COGNITIVO – EEHLERS CLARK BIAS COGNITIVI (negative appraisal) GENERALIZZAZIONE - Estensione del contesto in cui è avvenuta la minaccia SOVRASTIMA DELLA PROBABILITÀ DELLA - Sovrastima dellaprobabilità che la minaccia MINACCIA possa ripresentarsi senso di colpa (auto-attribuzione della RESPONSABILITÀ/CORRESPONSABILITÀ A SE → responsabilità) STESSI DI QUANTO ACCADUTO CREDENZE SUI SINTOMI “non è normale” (PROPRIE E ALTRUI) “gli altri pensano che io sia pazzo” CATASTROFIZZAZIONE DELLE CONSEGUENZE → Irrimediabilità delle conseguenze, impossibilità (DANNI FISICI O MATERIALI) di convivere con le conseguenze del trauma NATURA DEL RICORDO TRAUMATICO FRAMMENTATA → No ricordo di tutto l’evento DISORGANIZZATA → No filo logico dei pensieri DIFFICILE DA RECUPERARE → Flashback non controllabili dall’individuo INTENZIONALMENTE MEMORIE INTRUSIVE → Ricordi vividi e percepiti come attuali ma recupero non intenzionale MEMORIE LEGATE AD ASPETTI → Trigger ambientali che si avvicinano a elementi del contesto SENSORIALI ED EMOZIONALI traumatico (visione di un dettaglio/percezione di un odore…) scatena ricordo del

trauma -> STRATEGIE DI COPING (disfunzionali) -> MANTENIMENTO/SOPPRESSIONE DEI PENSIERI

Determina ++ probabilità che i ricordi si RELATIVI AL TRAUMA fissino nella mente

Continuo monitoraggio di ciò che avviene nel contesto in cui ci si trova, per mantenersi pronti ad una eventuale ripresentazione della situazione traumatica

IPERVIGILANZA

EVITAMENTO di luoghi, persone, situazioni

DISSOCIAZIONE - NO integrazione delle memorie traumatiche entro un sistema cosciente

ATTENZIONE SELETTIVA - Attenzione a specifici dettagli conferma dei propri pensieri

-> PROCESSAMENTO COGNITIVO DURANTE IL TRAUMA (cognitive processing)

Durante il trauma

  1. Percezione di non essere in grado di fronteggiare e opporsi alla situazione traumatica - MENTAL DEFEAT
  2. Percezione che il danno arrecato dal trauma avrà conseguenze permanenti e irreparabili

Eventi dissociativi durante l’esperienza traumatica

Distacco della coscienza dal contesto: STATO CONFUSIONALE - fattore protettivo dalla connotazione disturbante

delle memorie di dissociazione che si creeranno memoria frammentata e disorganizzata (difficoltà di ri-contestualizzazione dell'evento). Fattori di rischio: Modello psicobiologico WHO: strutture cerebrali legate ai disturbi d'ansia - Ippocampo: Paura, Ansia, Vergogna, Colpa (volume ridotto) - Difficoltà di organizzazione e contestualizzazione dei ricordi autobiografici - Difficoltà nel costruire una narrazione coerente dell'evento traumatico, appare come attuale - Corteccia ventro-mediale: Ipoattivata, Iperattivata, Ridotta inibizione da parte della corteccia prefrontale ventro-mediale e dell'ippocampo - Amigdala: Nucleo laterale (processo di condizionamento alla paura) - Incidente d'auto (SI) paura (RI) - Macchina (SN) paura - Incidente d'auto Macchina (SC) paura (SC) - Nucleo centrale: Modulazione dell'attivazione del SNA simpatico tramite output a ipotalamo e tronco encefalico - Risposta neurovegetativa di attacco omatico:

La terza fase del trattamento consiste nell'esposizione immaginativa dell'episodio traumatico. Durante questa fase, il paziente viene guidato a ripercorrere mentalmente l'evento traumatico, immaginando i dettagli e le sensazioni fisiche che ha sperimentato. Questo processo può essere estremamente difficile e doloroso per il paziente, ma è fondamentale per affrontare e superare i ricordi traumatici.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
239 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gaiadancer00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Messerotti Benvenuti Simone.