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FARMACOTERAPIA: SECONDA GENERAZIONE

Più efficaci nel ridurre sintomi negativi e positivi. Minori recidive ed effetti collaterali (ipercolesterolemia, maggiore rischio di patologie cardiovascolari e diabete m. tipo 2). Il meccanismo d'azione non è ancora chiaro = antagonista recettori DA e serotoninergici.

INTERVENTI PSICOLOGICI

  • Psicoeducazione: sia del paziente che dei famigliari
  • Training di abilità sociali (role playing): si insegnano abilità di base che servono nella vita di tutti i giorni.
  • Terapia famigliare per ridurre l'emozione espressa: commenti critici, ostilità, eccessivo coinvolgimento emotivo.

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE

  • Anoressia nervosa: base emozionale.
  • Bulimia nervosa
  • Disturbo da binge-eating

CARATTERISTICHE CLINICHE DELL'ANORESSIA NERVOSA

Restrizione dei comportamenti che promuovono un sano peso corporeo (peso significativamente inferiore al minimo normale).

Intensa paura di ingrassare o comportamenti che interferiscono con l'aumento di peso (non si attenuano con la riduzione ponderale) -> comportamenti compulsivi.

Percezione distorta dell'immagine corporea o della forma del corpo (autostima passa per il peso o la forma corporea e la capacità di controllo).

Sottotipi di anoressia nervosa:

  • Con restrizioni: negli ultimi 3 mesi non ha presentato abbuffate e condotte di eliminazione. La perdita di peso è ottenuta mediante dieta, digiuno e/o attività fisica eccessiva.
  • Con abbuffate/connette di eliminazione: durante gli ultimi 3 mesi, l'individuo ha presentato abbuffate e condotte di eliminazione (vomito, uso di lassativi o diuretici).

La alcuna ha reale utilità distinzione non Il livello si gravità si basa sull'indice di massa corporea [Kg/quadrato dell'altezza (metri)]:

  • Lieve: IMC >= 17 kg/m^2
  • Moderata: IMC 16-16,99 kg/m^2

Attenzione alle distorsioni

dell'IMC: - Grave: IMC 15-15,99 kg/m^2 - Estrema: IMC < 15 kg/m^2 Comorbidità con: depressione maggiore; disturbo ossessivo-compulsivo; disturbo di panico; diversi disturbi di personalità (borderline / evitante-dipendente). Tassi di mortalità 10 volte maggiori rispetto alla popolazione generale. 5% di suicidi e 20% di tentativi. Il 50-70% di pazienti guarisce, ma la terapia può durare 6-7 anni. Disinteresse nelle relazioni intime. Meno attivi sessualmente. Negano la gravità della patologia. CARATTERISTICHE CLINICHE BULIMIA NERVOSA Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata (abbuffate). Ricorrenti condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso. Le abbuffate e le condotte compensatorie sono recenti almeno 1 volta a settimana per 3 mesi. La forma e il peso corporeo sono estremamente importanti per l'autostima (così come la capacità di controllo di questi). L'anoressia nervosa ha la precedenza; se sono presenti entrambe, entrambe vengono diagnosticate.

Presenti entrambi i casi, la diagnosi sarà di anoressia con sottogruppo di bulimia.

Caratteristiche dell'abbuffata:

  • Assunzione di una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nel medesimo periodo di tempo. Si accompagna a una sensazione di perdita di controllo.
  • Scatenate da interazioni sociali negative o eventi stressanti
  • Condotte in solitudine
  • Seguite da disgusto, vergogna e paura di aumentare di peso -> 2° fase del disturbo: condotte compensatorie.

La prima abbuffata spesso si presenta durante una dieta.

Comorbidità con: depressione maggiore; disturbi d'ansia; disturbo da uso di sostanze; ...

Le bulimiche presentano rabbia e depressione in misura molto maggiore rispetto alle anoressiche.

L'ansia e le ossessioni sono leggermente maggiori nell'anoressia.

Le condotte di eliminazione non sono necessarie per la diagnosi di bulimia nervosa. Il peso è normale o

leggermente sopra la norma. Tendono a compiacere ed essere attraenti agli occhi degli altri. Stabiliscono relazioni intime. Più attivi sessualmente. Provano vergogna e colpa per il loro disturbo. Il perfezionismo patologico è presente in entrambe le patologie.

EZIOLOGIA DEI DCA: PROSPETTIVA PSICOBIOLOGICA

È presente una elevata familiarità nei disturbi del comportamento alimentare (confermata da studi sui gemelli). Il rischio di sviluppare AN è 11.4 e per BN è 3.7. Maggiore negli individui con un parente di primo grado con AN o BN rispetto al gruppo di controllo.

Fondamentale è anche il ruolo dell’ipotalamo nella regolazione della fame/sazietà: ipotalamo laterale -> fame; ipotalamo ventromediale -> sazietà. Studi mostrano però che tali differenze ormonali si manifestano in conseguenza del digiuno, quindi non come causa del disturbo.

IL RUOLO DELLA SEROTONINA NEI DCA

BN: ipoattività serotoninergica (ridotto

senso di sazietà e incremento depressione) -> abbuffate. AN: iperattività serotoninergica (maggiori livelli di ansia e ossessioni) -> restrizioni per ridurre l'ansia creata dalla troppa serotonina (riduzione serotonina assunta attraverso il cibo) -> incremento recettori serotoninergici (incrementa la sensibilità alla serotonina) -> ciò porta ad altre restrizioni. PROSPETTIVA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE Crossover diagnostico: slittamento da una diagnosi all'altra. ANR AEAN Nucleo psicopatologico: valutazione di sé centrata esclusivamente su: peso-forma del corpo; capacità di controllarli. BNP. C-C: BULIMIA NERVOSA Valutazione eccessiva della forma del corpo, del peso e del loro controllo Comportamento compensatorio di controllo del peso Abbuffate inizialmente da sollievo Vomito compensatorio Uso improprio di lassativi P. C-C: ANORESSIA NERVOSA Schemi disfunzionali PERFEZIONISMO di autovalutazione Autostima BASSA

Il controllo è focalizzato sul peso; ciò che possono controllare facilmente sono le attività (perfezionismo-criticismo). Cambiamenti umore di CARATTERISTICHE CLINICHE DEL BINGE EATING DISORDER:

  • Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata (abbuffate: quantità eccessiva e perdita di controllo). Associati a 3 o più dei seguenti aspetti:
  • Mangiare più velocemente del solito;
  • Mangiare fino a sentirsi scoppiare;
  • Mangiare anche se non si ha fame;
  • Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo;
  • Provare forte disagio dopo l'abbuffata.

Le condotte di eliminazione o compensatorie non sono presenti in queste pazienti! (Slide sbagliate)

Solitamente sono in sovrappeso. Non presentano paura di ingrassare. Prevalenza simile tra maschi e femmine (un po' di più le femmine). Obesità infantile è un fattore di rischio. Comorbidità con: DDM, DA, DuS, ADHD (impulsività comportamentale). Condizioni mediche associate:

diabete m. 2, obesità, problemi cardiovascolari. DISTURBI DI PERSONALITÀ

Personalità: modalità strutturata di pensiero, funzioni affettive e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un individuo e che risulta da una combinazione di:

  • Fattori costituzionali e innati
  • Dinamiche di sviluppo
  • Influenze sociali

Tratti di personalità: sono modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell'ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti, sociali e personali.

DISTURBO DI PERSONALITÀ

Pattern costante di esperienza interiore e comportamento che si discosta marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell'individuo. Questo pattern si manifesta in 2 o più delle seguenti aree: Cognitività, Affettività, Funzionamento interpersonale, Controllo degli impulsi (v. borderline).

Persistente = stabile nel tempo; anche se nel corso degli

anni può subire variazioni e addiritturanon soddisfare più i criteri per la diagnosi, alcuni sintomi però tendono a restare. Pervasivo = sipresenta nella maggior parte dei contesti in modo rigido e inflessibile. Patologico = causa disagioo menomazione in ambito sociale, lavorativo o altre aree importanti. Spesso la percezione deisintomi è egosintonica!Comorbidità con: DDM, DA, DuS, tra i vari disturbi di personalità -> la maggior parte dei pazienti(>50%) che soffre di un DDP ne presenta anche un’altro -> quando presenti, rendono il quadroclinico più grave e la prognosi peggiore. dei sintomisintoniaEgoCLUSTER DEI DISTURBI DI PERSONALITÀCLUSTER A -> comportamenti insoliti/eccentrici.• D. Paranoide: la sua teoria della mente è sbagliata, totalmente proiettata sull’altro (pensa chepotrebbe recargli danno). Sempre sulla difensiva, e pronte al conflitto: purtroppo i conflittitendono a perpetuare in

Queste persone manifestano la paranoia. Si discostano dal disturbo della schizofrenia paranoide per la mancanza di allucinazioni e veri e propri deliri.

  • D. Schizoide: distacco dalle relazioni sociali. Totalmente disinteressati. Appaiono scialbi e solitari.
  • D. Schizotipico: Notiamo pensieri e comportamenti insoliti ed eccentrici, distacco interpersonale e sospettosità. Vanno soggetti spesso a illusioni ricorrenti (percezioni sensoriali inaccurate), pensiero magico e idee di riferimento. La vulnerabilità biologica sembra sovrapporsi a quella della schizofrenia. Potrebbe essere una forma attenuata della schizofrenia!

CLUSTER B -> comportamenti drammatici/instabili.

  • D. Antisociale: incapacità etica e morale. Tratti di aggressività, impulsività e insensibilità. Spesso criminali. Mancanza di empatia o rimorso. Alta comorbidità col disturbo da uso di sostanze. Circuito della paura ipoattivo. La psicopatia, ha come punto chiave la
re al centro dell'attenzione. Mostrano un'eccessiva emotività e teatralità. Sono facilmente influenzabili e manipolabili. A livello neurobiologico, presentano una ridotta attività nella corteccia prefrontale e un'iperattività dell'amigdala in risposta a stimoli emotivi.• D. Narcisistico: grandiosità e senso di superiorità. Hanno bisogno di ammirazione e di essere al centro dell'attenzione. Sono privi di empatia e sfruttano gli altri per raggiungere i propri obiettivi. A livello neurobiologico, presentano una ridotta attività nella corteccia prefrontale e un'iperattività dell'amigdala in risposta a stimoli negativi.• D. Evitante: evitano il contatto sociale per paura del rifiuto e dell'umiliazione. Sono timidi e insicuri. Hanno difficoltà a esprimere le proprie emozioni. A livello neurobiologico, presentano una ridotta attività nella corteccia prefrontale e un'iperattività dell'amigdala in risposta a stimoli sociali.• D. Dipendente: dipendono emotivamente dagli altri. Hanno paura dell'abbandono e fanno di tutto per evitare la separazione. Sono insicuri e hanno bisogno di costante rassicurazione. A livello neurobiologico, presentano una ridotta attività nella corteccia prefrontale e un'iperattività dell'amigdala in risposta a stimoli di separazione.• D. Ossessivo-compulsivo: perfezionismo e rigidità. Sono ossessionati dall'ordine e dal controllo. Hanno difficoltà a gestire l'incertezza e la flessibilità. A livello neurobiologico, presentano una ridotta attività nella corteccia prefrontale e un'iperattività dell'amigdala in risposta a stimoli di incertezza.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
51 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pistocho di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof .