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Il concetto di personalità
Il termine "personalità" non si riferisce a qualcosa di ovvio e conosciuto, e anche nel linguaggio tecnico, la sua definizione non è uniforme e diversa da quella usata dalle persone comuni.- Insieme di caratteristiche, disposizioni, dinamismi psichici, repertori comportamentali, insieme di tratti, in alcuni casi misurabili empiricamente.
- Entità psicologica identificabile con processi interattivi di cui la persona è il punto di attraversamento e monitoraggio.
- Osservatore interno ed esterno che svolge inferenze attributive su sé e gli altri;
- Persona identificata con certe sue peculiarità;
- Situazione che la persona genera o a cui si adegua.
Accentuata decontestualizzazione degli stati mentali e dei modi di essere: ogni comportamento viene attribuito alle (presunte) caratteristiche della persona piuttosto che alla situazione e al contesto utilizzo dell'entità descrittiva come fonte di spiegazione;
Errore categoriale: attribuire entità fattuale a eventi selezionati attraverso giudizi di valore;
Totale identificazione dell'individuo con le tipizzazioni assegnategli. Difficoltà nella costruzione di un sistema tassonomico soddisfacente.
EFFETTI PARADIGMATICI
Orientamento mecanomorfico: personalità considerata un'entità oggettiva naturalmente data, identificabile con:
- Elementi costitutivi tratti, sintomi...
- Dinamismi istanze intrapsichiche, meccanismi di difesa...
- Disposizioni biologiche temperamento, predisposizioni genetiche...
- Condizionamenti comportamenti appresi, modelli di condotta...
Tutti questi elementi sarebbero imposti
all'individuo. Argomenti di psicologia clinica (Salvini) 8 Orientamento antropomorfico: personalità come una determinata classe di processi psicologici connotati da diversi gradi di autoconsapevolezza, generati da attori impegnati nella costruzione della realtà che li riguarda, mentre ne subiscono gli effetti. La persona userebbe le parti di sé più adatte a sostenere il fine dell'azione. La psicologia della personalità deriva in larga parte dal paradigma mecanomorfico. Il suo obiettivo è sempre stato di individuare i tratti, le motivazioni, i fattori e le disposizioni per spiegare il comportamento umano. Monismo: esiste un'unica realtà. Realismo ingenuo del senso comune: la personalità è un oggetto psicologico empiricamente identificabile, che esiste come le altre cose del mondo; Realismo riduzionista: la personalità è identificabile con le sottostanti disposizioni e dimensioni di origine.biologica.- Realismo ipotetico: la realtà è accessibile solo con teorie e strumenti scientifici. La personalità è ciò che vediamo attraverso una certa teoria.
- Realismo concettuale: gli STP non sono solo dei medium per entrare in contatto con certe dimensioni psicologiche, ma costruirebbero i significati dell'esperienza psicologica. La personalità è una configurazione psicologica descritta da sistemi linguistici e simbolici.
Le varie etichette attributive pur generate da STP diversi derivano da uno stesso paradigma accettazione condivisa di concetti e pratiche implicito riferimento al paradigma mecanomorfico. Linguaggio convenzionale realtà fattuale.
EFFETTI COSTRUTTIVI E DISTORSIONI
Grazie agli STP di senso comune, siamo in grado di creare ipotesi che si adeguano a qualunque cosa possa capitarci di incontrare. Una realtà concettuale è considerata possibile se possiamo attivare qualche schema che ci
consenta di rappresentarla.
- Reificazione: trasformazione di un’attribuzione qualitativa in proprietà psicologiche della persona;
- L’effetto dello schema genera un’attesa capace di organizzare e rendere plausibile l’informazione.
Gli schemi di sé elaborano l’informazione in modo da accentuare l’accettazione o il rifiuto in base adun’attesa.
Letteralizzazione: l’enunciato linguistico diventa un fatto analogo alla realtà degli oggetti empirici,trasferisce sulla qualità una connotazione fattuale che finisce per trasformarsi in un attribuzionedi proprietà.
Un elemento del pensiero patologico è la reificazione linguistico-esperienziale. Le rappresentazioni di-ventano immodificabili, e i pazienti perdono il controllo dei loro processi mentali. Il terapeutacerca di indurre un cambiamento non nei contenuti, ma nelle regole linguistico-rappresentazio-nali e nelle modalità di costruzione dei
significati. Considerare le valutazione come reali proprietà psicologiche della persona sarebbe come confondere un abito con chi lo indossa. Certi STP diagnostici danno vita all'effetto Pigmalione negativo, in cui la patologia è indotta da una diagnosi o una terapia errate, comunicate da un'autorità clinica e accettate dal paziente. I luoghi comuni sulle persone servono a rassicurare sul piano cognitivo e sociale, scongiurando il caos nelle questioni umane. Il DSM-IV non descrive entità reali, ma prototipi e tassonomie. Le rappresentazioni fatte sono dei tipi ideali, non le immagini effettive della malattia i procedimenti attraverso cui comunichiamo la nostra esperienza sono gli stessi attraverso cui la creiamo. Variando gli STP e i suoi modelli ipossono avere descrizioni molto diverse di uno stesso caso clinico. Il DSM-IV