Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 23
Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 1 Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'apprendimento e della memoria, prof. Pazzaglia, libro consigliato Vizi e virtù della memoria, Cornoldi, De Beni Pag. 21
1 su 23
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Le etichette variabili

Ciò che appare è che la mente umana è soggetta a delle limitazioni e non può fare attenzione a tutto

ciò che vede e che sente. Le debolezze della memoria riflettono i limiti del sistema di elaborazione delle

informazioni e meno il sistema di mantenimento. La memoria visiva potrebbe immagazzinare più

elementi se questi fossero stati inizialmente elaborati.

La percezione è selettiva (vedi es. anatra /coniglio in una stessa figura), e questa selettività è

influenzata dalla tendenza ad interpretare quello che si vede.

Selettività ed astrazione ci consentono di registrare le informazioni più importanti e che ad esse venga

dato un significato che rende possibile l’integrazione con altre rappresentazioni di memoria.

La mente smarrita 3

Gli inganni dell’orientamento spaziale

Perché non ci si ricorda i posti appena visitati o una strada accuratamente descritta?

La memoria spaziale

Gli incidenti di memoria spaziale sono simili a quelli descritti per la memoria visiva, dato che questi due

processi sono simili sul piano mentale.

La memoria spaziale ha però dei punti di forza dovuti al suo carattere adattivo e ancor prima, primitivo.

L’uomo infatti è sul punto più elevato della scala biologica che include tutti quegli esseri viventi per i

quali la memoria spaziale è essenziale (tane, prede, fuggire, ripararsi).

Le proprietà spaziali di una informazione sono quelle che più possiamo memorizzare automaticamente

e i ricordi spaziali sono quelli più evocativi.

I limiti del ricordo spaziale

Una descrizione spaziale ad es. per aiutare un turista a Venezia, può anche essere complessa perché

può includere molte informazioni di cui tener conto e l’incapacità di riuscirci a causa dei limiti della

memoria di lavoro. Questa memoria ci consente di mantenere presenti momentaneamente le

informazioni di cui la mente ha “ha bisogno per lavorare”, per es. quando dobbiamo orientarci,

memorizzare un ambiente, ragionare su uno spazio, costruire una rappresentazione.

Semplificare e schematizzare

Per superare gli ostacoli e le difficoltà dell’ambiente spaziale la mente umana utilizza lo ”schematismo

spaziale”. Esso rappresenta la semplificazione della rappresentazione di base a una o poche categorie

basilari che consentono di codificare le informazioni proposte. Questa semplificazione viene usata in

ambito geografico per aiutare per es. a collocare le montagne che sono correlate con il nord, mentre i

fiumi sono associati al sud anche se con distorsioni dato che non è sempre proprio così.

La geografia semplificata

Lo schematismo nord- sud trascura la forte inclinazione ovest-est dell’Italia e di fronte ad un indagine

sulla posizione dei capoluoghi di provincia rispetto a quest’asse, molti sono stati gli errori. Agli errori

verbali si affiancava invece una veritiera corrispondenza sulla carta delle posizioni delle varie città.

Differenti principi unificatori: Route e Survey

Possiamo pensare di dare una descrizione di un parco divertimenti. Ci sono due modi per farlo. Uno

consiste nell descrizione route e uno in quella survey, tra i molti altri possibili. Nel primo caso la

descrizione induce una presentazione che ha come punto di riferimento un percorso e una persona che

si muove lungo di esso. Questo modo route aiuta l’orientamento dentro il parco ma vale quando il

percorso non è troppo complicato. 4

Il metodo della rappresentazione survey è un po’ più evoluto però anche più difficile da fare. Può esser

così proposto il parco: è una specie di area quadrata i cui lati corrispondono ai punti cardinali, a metà

del lato nord ovest c’è l’ingresso e così via.

Lo spazio delle donne

Le donne hanno scarso orientamento nello spazio?

Non è affatto vero che il disorientamento spaziale sia una caratteristica di tutte le donne,alcune

mostrano un ottimo orientamento nello spazio. Forse l’uomo ha sviluppato nel corso dell’evoluzione

maggiori attività spaziali, mentre alla donna ha avuto il compito di stare in casa e non le ha potute

sviluppare. Le donne non dimostrano più difficoltà nei test di orientamento spaziale, ad es. in quelle

che avevano fatto corso di orienteering, rispetto ai maschi, avevano però scarsa precisione nel compito

più astratto di rotazione mentale. Quando veniva fatto fare loro un rilassamento prima della prova,

scompariva ogni differenza rispetto ai maschi, allora può essere che l’ansia giochi a sfavore del risultato

positivo del compito specie per le donne che forse ne sono più affette.

E’ successo realmente?

Eventi vissuti, eventi pensati

Può succedere di scambiare un ricordo o una fantasia di pensiero per un episodio direttamente

sperimentato?

La capacità di discernere tra realtà e immaginazione è solitamente sotto il controllo della nostra mente

e viene definita “monitoraggio della realtà”. Succede a volte però che il monitoraggio non funzioni, e si

scambi un ricordo di fantasia per un episodio vissuto.

Reagan soleva ricordare in certi discorsi episodi che lui definiva vissuti in guerra, la descrizione era

verosimile peccato si trattasse del l’esatto resoconto della sequenza di un film.

Le false memorie

E’ un fenomeno in larga misura spontaneo, su cui però possono fare ampiamente leva anche arbitrarie

manipolazioni dall’esterno. Reagan vedeva tutti i dettagli dell’episodio che stava raccontando e per

dipingere gli scenari non aveva bisogno di suggerimenti da nessuno.

Il sonno che non c’e

Si è cercato di dimostrare quanto facile sia indurre una persona credere che sia successo qualcosa anche se

non è mai accaduto. E’ stato fatto un esperimento con studenti dove si associavano ad una serie di parole

che avevano un certo contesto, il braccio alzato dell’insegnante. Il contesto riguardava parole con tema il

sonno e questa parola anche se non presentata, veniva ricordata come facente parte delle parole della lista

5

da riordinare. In generale tutte le parole vengono associate al braccio alzato dell’insegnante anche quando

non era così.

La spiegazione può essere che gli studenti sono portati a ricordare la parola nel contesto di un evento sia

per il braccio alzato, sia per la parola sonno tale da determinare un vero e proprio falso ricordo. Questi

sono innocui, mentre non lo sono i falsi ricordi che emergono in ambito processuale.

Monitoraggio della realtà

Tra memoria si porta dietro un numero impressionante di ricordi: episodi, emozioni, informazioni di ogni

tipo, e no è sempre facile districarsi e trovare percorsi giusti per ogni evento.

I bambini possono monitorare con una certa facilità le fonti esterne però possono avere difficoltà a

discriminare tra azioni pensate e azioni compiute effettivamente, fra piano reale e piano d’immaginazione.

Gli anziani hanno problemi a contestualizzare adeguatamente il ricordo e rintracciare la fonte, processi che

si svolgono nei lobi frontali, più soggetti all’indebolimento. L’anziano ha difficoltà a ricordarsi chi gli ha

detto una certa cosa, se davvero ha compiuto quell’azione etc. Egli ha anche la tendenza a ripetere più di

una volta le stesse azioni, errore conseguenza di un cattivo monitoraggio della realtà

I deficit di monitoraggio

La memoria dell’anziano può fallire nel ricordare se un evento si è verificato oppure no e questo secondo gli

studiosi perché soffrirebbero di “inflazione immaginativa” in maggior quantità rispetto ai giovani. Più si

immagina un evento, più tendiamo a credere di averlo vissuto.

Altri studiosi sottolineano la generale debolezza di analisi del contesto da parte degli anziani. Il problema

per alcuni insorgerebbe nel momento del recupero dell’informazione dell’evento, momento in cui

all’anziano verrebbe a sfuggire il contesto associato. Per altri l’anziano opera già in partenza un

monitoraggio insufficiente, cioè presenterebbe fin dall’inizio scarsa attenzione al contesto associato

all’evento con conseguente debole memorizzazione dello stesso.

Verità e sincerità

Gli errori dell’autobiografo

Il narratore che fa l’autobiografia della sua vita , si impegna con il lettore in un patto di sincerità per dire

solo la verità riguardo agli episodi raccontati della sua vita. Può egli sempre onorare questo patto?

Il memorabile esame di Goldoni

Racconta Goldoni nella sua biografia del suo esame di maturità con dovizia di particolari .’atmosfera di quel

giorno, cosa provava, com’era la traduzione, l’abbraccio con il padre alla fine dell’esame con la

6

constatazione dell’esito positivo della prova. Peccato che dai documenti originali risultasse che a

quell’esame Goldoni fosse stato respinto.

Goldoni non voleva tradire il lettore, lui ha raccontato la sua verità, quella che ricordava dell’evento a

sessant’anni di distanza. Dobbiamo ritenere che lo scherzo della memoria sia stato prodotto dai

meccanismi di difesa del Goldoni? Può darsi che l’autore abbia rimosso l’evento negativo e abbia costruito

un falso ricordo di copertura? Potrebbe essere, una deformazione del genere riguarda molti dei nostri

ricordi. Come può accadere questo?

C’è da tener presente che la mente torna sovente a fantasticare sui momenti significativi della vita: così nel

ricordo di questi episodi si confondono elementi dell’evento originario, fatti immaginati, ricordi di ricordi, in

una miscela esplosiva i cui ingredienti sono vivi e appaiono credibili allo stesso autografo.

La lettera di casanova

Casanova nelle sue memorie ricostruisce una lettere scritta trent’anni prima quando si trovava ai Piombi.

Ciò è molto difficile che avvenga anche per uno con una memoria eccezionale. Egli descrive la fuga da

Venezia in un modo molto verosimile pieno di particolari, cosa molto difficile da fare come il dar conto di

tutti i titoli dei libri a lui requisiti. Non è per non tener fede al patto di sincerità ma anche gli anziani mentre

parlano della loro vita trascorsa lasciano affiorare credenze illusorie sulla memoria come quella che a ogni

ricordo corrisponda su un nastro inciso, una traccia specifica e indipendente.

Le ricostruzioni di Rousseau

Nelle Confessioni Rousseau ricorda la sua giovinezza e lo fa in maniera molto precisa. Lo scrittore è

consapevole del meccanismo interno che sta da una parte(lettore) e l’altra(il narrante) e da questo

meccanismo prendiamo spunto per riflettere sui poderosi meccanismi ricostruttivi della memoria , per cui ,

quando si comincia a

Dettagli
A.A. 2013-2014
23 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessioBellatoOfficial di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell’apprendimento e della memoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pazzaglia Francesca.