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MODELLO PETTL

Presenta 7 componenti che creano una visualizzazione efficace quanto più verosimile.

P – Physical (fisico, corpo)

L'esperienza rappresentata nella mente è verosimile. Dobbiamo immaginare da un punto di vista fisico tutte le condizioni ottimali (e sperimentarle), ma anche sensazioni ed emozioni che possiamo provare.

E – Environment (ambiente, contesto)

Abituarsi al contesto ambientale che ci circonda nella situazione che vogliamo immaginare.

T – Task (compito)

Cosa devo fare fisicamente? Focus sul compito.

T – Timing (tempistiche impiegate nella situazione)

L – Learning (apprendimento)

Apprendimento delle abilità necessarie per il compito.

E – Emotion (emozioni)

Le emozioni sono fondamentali in situazioni di infortunio e gestione dell'errore. Dall'emozione negativa si può passare a una positiva seguendo un percorso definito; se ho paura sono condizionato.

P – Perspective (prospettiva)

Possiamo

immaginarci in 1^ persona (vivo la situazione) o in 3^ persona (guardo me stesso dall'esterno). Numerosi studi suggeriscono sia più efficace immaginarsi in 1^ persona.

Self talk

Il self talk (tradotto autodialogo, per cui "dialogo con se stessi") può influenzare i nostri comportamenti e le nostre azioni in modo positivo, istruttivo o negativo a seconda di come lo facciamo. È importante perché, anche e soprattutto durante la gara, dirige la nostra attenzione e aiuta a focalizzarci sul compito e a canalizzare le nostre energie sulle cose importanti. È multidirezionale con funzioni educativa e motivazionale.

Hardy, Van Raalte, Vincent e Brewer (2016) hanno distinto 3 tipi di self talk:

  • Positivo
  • Negativo
  • Aspetti motivazionali.

Aspetti educativi e motivazionali.

Uso di frasi per automotivarsi.

Disfunzionale e nocivo.

Focus su: Ci allontana da obiettivi, attenzione richiesta e compito.

Stato di attivazione;

Frasi con accezione

negativa. Pensieri funzionali necessari per acquisire Focus su: energia, non su ciò che devo fare.
  • Errori compiuti in passato; Istruttivo
  • Aspetti educativi. Sul passato ("l'altra volta ho avuto i crampi")
Focus sul compito, su ciò che devo fare in quel momento. Sicuramente non vincerò: mi porta a perdere la concentrazione e le energie. È importante conoscere tutti i tipi di self talk, incluso quello negativo, per poter fronteggiare il problema al meglio, e lo si fa attraverso l'arresto dei pensieri, una tecnica psicologica utilizzata anche nella gestione dell'ansia cognitiva. Il self talk ha due dimensioni:
  • PROCESSO - Come lo dico
  • CONTENUTO - Cosa dico
Frasi brevi e coincise: Frasi focalizzate sul processo (presente), non sulla performance o sul risultato (fortuna), in quanto possono generare ansia e distoglierci dal presente. Poco

elaborate per non sprecare energie;

  • Frasi su come comportarsi in situazioni di difficoltà: Non ho tempo di farmi discorsi lunghi.
  • Parlare con l'atleta di cosa non va bene.

Frasi funzionali:

  • Far capire all'atleta che si può sbagliare: Focus sul processo (ora), non sul risultato.
  • Focus sul compito (presente), non sull'errore (futuro).
  • Mi devono portare a raggiungere l'obiettivo.
  • L'atleta non deve trascurare l'errore ma anche superarlo.

Frasi pre-pianificate: "Preparate" prima della gara, non improvvisate.

Frasi espresse in 1^ persona, non in 3^.

Frasi con valenza positiva e significativa (mi danno un contributo affettivo).

Frasi acquisite prima della competizione affinché diventino automatismi e possiamo gestirli meglio.

Secondo Latinjak (2014), il self talk ha funzioni su tutte e tre le dimensioni temporali.

PASSATO

PRESENTE FUTURO

Controllo di reazioni emotive e Regolazione cognitiva e Pensieri brevi e funzionali stati emotivi disfunzionali. comportamentale e dello stato di orientati al futuro. attivazione.

Dobbiamo essere consapevoli che per una gara si può lavorare su passato, presente (psicologo sportivo) e futuro (educatori, allenatori).

Gli Infortuni

Per gli atleti, in particolare quelli di alto livello, un infortunio rappresenta un vero e proprio trauma che, per essere affrontato al meglio, necessita di un approccio olistico (multidisciplinare) che tenga in considerazione non uno specifico elemento ma l'interezza del sistema e del problema.

La reazione di un atleta a un infortunio dipende fortemente dalla soggettività per cui, appunto, ognuno reagisce in modo differente in quanto siamo noi a dare un determinato significato al trauma/evento.

Spesso, per affrontarlo, vengono utilizzati diversi interventi e tecniche psicologici, tra cui quelli visti in precedenza (imagery, self talk).

ecc.).
Stress-Athletic Injury Model (William e Andersen, 1998)
Si tratta di un modello che spiega come determinati aspetti di una persona possono influire nel modo in cui essa risponde allo stress.
Esperienze stressanti Strategie di coping Personalità
RISPOSTE ALLO STRESS
Valutazione cognitiva della situazione potenzialmente stressante Cambiamenti psicologici
INTERVENTO PSICOLOGICO
Conoscere poche strategie di coping significa avere una risposta negativa allo stress, che è influenzata anche da fattori personali quali esperienze visive e personalità. Gli aspetti psicologici di una persona possono incidere negativamente sulle possibilità che essa ha di farsi più o meno male in una situazione atletica potenzialmente stressante.
L'intervento psicologico è necessario nella valutazione secondaria e nelle strategie di coping.
A parità di infortunio e di caratteristiche fisiche, il tempo di recupero è uguale per tutti? No,poiché su di esso incidono diversi aspetti come la prontezza fisica e mentale. Trauma TEMPO Ritorno in campo Incidono aspetti Biomedici Psicologici Lavoro interdisciplinare Il periodo di tempo, quindi, non varia solo a seconda del tipo di infortunio ma anche per aspetti psicologici e biomedici, come le caratteristiche fisiche specifiche della persona. Sulla base di ciò è necessario un intervento multidisciplinare in cui cooperano circa 5-6 figure professionali, tra cui medico/i, fisioterapista, chinesiologo, psicologo, staff tecnico/atletico e nutrizionista; la collaborazione tra tutti questi specialisti garantisce un recupero completo. Le aree implicate nel recupero dagli infortuni sono principalmente due: - L'area del sé (fisico) – Alterazione della percezione della propria immagine corporea (es. non mi alleno = ingrasso), che incide su prontezza fisica e psicologica per il ritorno in campo; - L'area del benessere, che viene distinto in fisico.emozionale e sociale. Benessere fisico Benessere emozionale Benessere sociale
  • Non avere dolore (è soggettivo)
  • Prontezza
  • Non allontanarsi dall'ambiente sportivo
  • Gestione dell'infortunio
  • Le restrizioni date dall'ansia
  • Non perdere il ruolo che si aveva prima dell'infortunio
  • Dare importanza alle relazioni con le persone che mi seguono attraverso il self report (percezioni personali) e l'utilizzo di scale e rilevatori per la misurazione del dolore
  • Non dare nulla per scontato
  • Non sottovalutarsi
Il periodo dell'infortunio è caratterizzato da 3 fasi sequenziali. 1 - FASE ACUTA Il trauma è ancora fresco; si vivono reazioni fisiche, emotive e cognitive. Reazioni emotive: - Rabbia - Va gestita per fare in modo che il Mi sono rotto il ginocchio, dovrò amputare
  • Tristezza – Incide sulle aree della vita e può evolvere in umore depresso (non depressione!) Non potrò più farlo come prima. ma ci si può lavorare.
  • Negazione
  • Frustrazione
  • Non mi sono fatto male.
  • Senso di colpa
  • Non-accettazione delle proprie debolezze
  • Apatia – Da tenere sotto controllo! Come posso essermi fatto male?
  • Senso di incapacità di affrontare la situazione – Importante agire con strategie di coping e lavorare sulle fonti di autoefficacia.
  • Paura del dolore
  • Paura del cambiamento – Cosa pensa la gente di me? Tornerò come prima?
  • Drop-out – Può essere causato dall'assenza di uno staff preparato, per cui non c'è aderenza.
  • Ritiro dalla vita sociale – Tendenza all'isolamento, limitati rapporti sociali, insorgenza di disturbi psicologici come la depressione.

Modello teorico di

Riferimento - Modello integrato di risposta all'infortunio e al processo di riabilitazione

Risposte emotive Fattori Fattori personali situazionali

VALUTAZIONE

Aspetti Aspetti cognitivi COGNITIVA comportamentali DELL'EVENTO

RIABILITAZIONE Risposte psicologiche nelle situazioni post-infortunio

Questo modello ci mostra che esiste una relazione circolare tra aspetti cognitivi, risposte emotive e risposte comportamentali, tutti fattori che si influenzano tra di loro e che incidono e sono influenzati dalla riabilitazione.

La valutazione cognitiva dell'evento incide sulle risposte psicologiche nelle situazioni post-infortunio: ciò significa che non possiamo lavorare sulle risposte ma sulla valutazione primaria, con l'aiuto di uno psicologo in grado di utilizzare strumenti specifici (non basta un colloquio), e secondaria, attraverso l'attribuzione di responsabilità che non sono realmente interne ma sono percepite come tali; lavoriamo su di esse.

attraverso strategie di coping, aspettative e responsabilità. Le risposte psicologiche, inoltre, influenzano il comportamento assunto nelle fasi successive, per cui c'è la necessità di lavorare anche su aspetti emotivi e cognitivi (riferimento alla teoria di Lazarus). I fattori personali a cui si fa riferimento sono: - Caratteristiche dell'infortunio: gravità reale e percepita, come è successo ecc. - Caratteristiche dell'atleta: personalità, soglia del dolore, autoefficacia, strategie di coping, sport praticato. I fattori situazionali a cui ci si riferisce sono: - Riferiti ad aspetti sociali come l'influenza dei compagni, staff e famiglia; - Livello dell'allenamento e della competizione; - Caratteristiche dell'ambiente in cui si svolge l'attività sportiva.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
49 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angio11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia applicata alle attività motorie e sportive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Pazzona Riccardo.