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-ACIDO ASPARTICO
-NOR
-ADR
-DOPA
-5HT
-ACETILCOLINA
-ADENOSINA
-ATP (molto spesso liberato dallo stesso nervo che libera noradr.)
-ISTAMINA
-COLECISTICHININA
-MORFINA
-NEUROTENSINA
-OSSIDO D’AZOTO (interviene soprattutto nella di memoria)
-ANANDAMIDE (produce azioni della cannabis, cannabinoide endogeno)
I farmaci interferiscono con la neurotrasmissione, ossia ne modifica le
proprietà fondamentali.
Funzioni trofiche: si inquadra nel concetto di plasticità neuronale,
I farmaci si interfacciano con la realtà plastica del SN, non è solo qualcosa
che eccita/inibisce solo temporaneamente. Es. stimolazione della produzione
dendridica -> modifica le connessioni stesse fra le cellule nervose, della
differenziazione e trofismo -> modificano la natura e lo sviluppo della
patologia, considerato specialmente nella depressione, non solo sintomatici
ma hanno azione sulla struttura del sistema (studi sull’associazione fra la
diminuzione volume massa neurone - patologia, con il farmaco può esserci
un compenso).
Formazione di nuovi neuroni: concetto rivoluzionario, per sopperire alla
morte del neurone stimolazione di cellule staminali residenti. In presenza dei
farmaci, nei ratti affetti da depressione, si è dimostrato che nelle aree
ippocampali si assiste alla formazione di nuovi neuroni.
Stimolanti/inibitori/classe/funzione, possibili distinzioni in classi dei farmaci.
Psicofarmaci: antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici, stabilizzatori.
Influenzano componenti del SNC che controllano la sfera cognitiva e
personale; si distinguono in psicolettici (deprimono il SNC, “depressivi delle
funzioni cognitive”, es. sedativo-ipnotici, antipsicotici), psicoanalettici
(stimolatori del SNC, possono interessare l’ambito psicologico -> sono
selettivi, vedi antidepressivi; o quello psico-motorio -> non selettivi, vedi
nicotina, caffeina, anfetamine), psicodislettici (allucinogeni, stimolazione
SNC, tipicamente della aree sensitive causando dispercezioni, vedi LSD,
oppiacei).
Farmaci con proprietà curative rispetto a stati patologici. Anni ’50,
clorompromazina, litio, imipramina, aloperidolo -> molecole di prima
generazione. Affinamento delle conoscenze chimiche e miglioramento delle
prestazioni, antipsicotici di seconda generazione, fino a quelle di terza
generazione es. paroxetina, fluoxetina, sertalina.
Anni 60-70’ introduzione di ansiolitici es. bzdp che sostituiscono i barbiturici.
Antidepressivi: teorie sulla base biologia comune depressione - ansia,
antidepressivi e ansiolitici hanno effetti comuni. Ansia come espressione dello
stress che può portare alla depressione. Sintomatologia caratteristica anche
se variabile nella sua manifestazione.
Molecole stimolanti del SN -> implicata l’azione monoaminergica, effetto
stimolante poi fase di down, es. cocaina; diminuiscono la trasmissione
noradrenergica e in parte minore quella adrenergica. Noradrenalina implicata
nel reward, nella concentrazione, nello stato di veglia, attività psicomotoria /
serotonina invece coinvolta nell’impulsività, attività specialmente pre-frontale.
Idea classica: carenza di questi neurotrasmettitori in aree specifiche.
[Importante la specificità, potenziare l’attività noradrenergica in siti ove non
c’è necessità può determinare effetti avversi, ADR-NORD-5HT sono
neurotrasmettitori presenti non solo a livello dl SNC ma anche SNA].
Potenziare la neutotrasissione a livello locale, aumento 5HT - ADR/NOR: a)
necessari i substrati per la formazione della molecola (precursore
l’aminoacido triptofano -5HT-, tirosina e fenilanalina -ADR/NOR), b) fare in
modo che la molecola agisca il meglio e abbia un’azione prolunga nel tempo
(attivazione maggiore dei recettori). I neurotramettitori vengono metabolizzati
da particolari enzimi ma prima sono ricaptati -> sistema di reuptake,
proteina specializzata che si lega al neurotrasmettitore e funge da
trasportatore, riporta la molecola nel vaso sinaptico e viene riciclata oppure
degradata. Opzioni: 1)inibizione del metabolismo (monoaminossidasi, MAO-I)
oppure 2) blocco del trasportatore (SSRI). Azione in virtù della loro struttura
che determina la capacità di entrare in relazione con i bersagli (sia quelli di
interesse sia quelli responsabili di eventi avversi).
MAO-I: selettivi -> inibiscono solo una classe di MAO (ossia quelle implicate
nel metabolismo di 5HT e catecolamine) e reversibili -> l’interazione con
l’enzima è reversibile, quando il farmaco viene eliminato l’azione termina.
Grossi problemi di interazione con il cibo, la tiramina è una sostanza
contenuta in molti alimenti ma non viene assorbita grazie a degli enzimi
intestinali -> MAO-I come potentissimi liberatore periferico di catecolamine,
pericolo di ipertensione grave.
TCA: primi farmaci che sfruttano il blocco del reuptake, la limitazione più
importante è che il tempo di latenza prima dell’effetto è piuttosto lungo (come
SSRI) mentre compaiono subito gli effetti collaterali. Discrepanza temporale
difficile da spiegare se non per il fatto che l’hp. della carenza di
neurotrasmettitore sia semplicistica: il problema potrebbe risiedere nei
recettori, l’effetto si ha quando si verifica un adattamento recettoriale.
“Desensibilizzazione recettoriale” -> alla base non c’è soltanto il
neurotrasmettirore carente ma un’iper-sensibilità dei recettori. Latenza come
tecnico dei recettori per adattarsi.
Farmaci antidepressivi non solo come sintomatici a differenza di altri
psicofarmaci. Effetto genomico (vs. effetto rapido: azione che subito si
traduce in un effetto, modificazioni rapide all’interno della cellula es. secondi
messaggeri, AMP-c) -> cascate di eventi intracellulari che possono andare ad
agire sul genoma, andando a provocare effetti a lungo termine, favorire
l’espressione di geni non ancora espressi. Dimostrato che alcuni
antidepressivi determinano un’aumentata espressione del gene produttore di
BDNF, proteina che stimola la crescita di tessuto nervoso (infrange l’assioma
che le cellule nervose non possono rinnovarsi).
Se uno delle caratteristiche della depressione è una diminuzione del volume
cerebrale, aumentare la presenza di BDNF vuol dire colmare questo deficit
stimolando la produzione di nuove cellule. Aumento della sopravvivenza dei
neuroni e delle connessioni fra di essi.
Studi sui ratti: depressione associata a depilazione di neuroni in alcune aree
come l’ippocampo, dopo la somministrazione del farmaco formazione di
nuove cellule (isotopi marcati). In un primo momento arborizzazione poi
maturazione di nuovi neuroni.
Non solo controllo del sintomo ma modulazione del sistema.
Effetti collaterali TCA: le molecole oltre ai bersagli principali, che sono i
recettori catecolaminergici e serotoninergici, vanno a colpire dei bersagli
secondari.
- Blocco M-1: recettori dell’aceticolina, perturbazione del processo di
memoria, apprendimento, spazio-temporale, effetto vagamente sedativo.
- Blocco H1 dell’istamina: incremento ponderale (azione sull’ipotalamo,
aumento del senso di fame e dismetabolismo).
Controindicazioni importanti dei TCA inducono pensare a molecole meglio
tollerabili. Focus sulla trasmissione serotoninergica. Nascita degli SSRI
(capostipiti sono paroxetina, fluoxamina, sertalina). Blocco selettivo per i
recettori 5HT, non più di quelli noradrenergici.
Sono selettivi ma non specifici, es. sertalina non blocca solo il re-uptake della
5HT ma anche della dopamina, utile nella depressione del parkinsonismo.
Azione anche su citocotromi epatici (enzimi che servono a metabolizzare i
farmaci e altre sostanze), es. citocromo P- 2d6 coinvolto nel metabolismo di
tantissime molecole.
Escitalopram isomero del citalopram (molecole uguali ma speculari, tali
molecole contengono un carbonio asimmetrico a cui sono legati 4 gruppi
diversi, il carbonio si può situare in posizione spazialmente diverse e
speculari; gli isomeri sono importanti perché il farmaco è composto da un 50
e 50, di cui però una non è attiva.
Es. Citalopram centro di asimmetria, atomo di carbonio che ha quattro legami
distinti-> una simile conformazione del carbonio, determina la conformazione
di due isomeri uguali ma speculari. La sintesi casualmente produce metà
isomeri in un modo e metà in un altro, il problema è che solo uno dei due
isomeri è attivo, es. nel citalopram isomero S.
L’interazione deve essere ottimale: metà dl farmaco non serve, causa invece
effetti avversi.
Sintesi stereoselettiva: si seleziona solamente uno dei due isomeri. Speso
invece di sintetizzare una nuova molecola viene sintetizzato l’isomero.
Farmaci elettivi anche in alcuni disturbi d’ansia come la fobia sociale, DAP,
OCD.
Margini di sicurezza molto alti specialmente per quanto riguarda il sistema
cardiovascolare.
A-ciclici, alternativa a serotoninergici e TCA.
Trazodone: molecola molto sedativa, usata in stati depressivi con
manifestazioni ansiose e alternativa alle bzdp per quanto riguarda l’azione
ipnotica.
Buproprione: profilo dopaminergico, utilizzo per la disassuefazione da
nicotina (potente liberatore di dopa). Poco successo.
Reboxetina: profilo opposto ai serotoninergini, inibitori della ricaptazione
della noradrenalina.
Mietazapina: proprietà sedative.
Antidepressivi in gravidanza: assumere se i benefici sono inferiori ai danni.
A differenza di altri psicofarmaci (es. Litio -assolutamente vietato-, TCA, bzdp
-usare con cautela-) gli SSRI sono ammessi. Farmaco di scelta è la
paroxetina, molecola che offre informazioni in più rispetto ad altri farmaci.
Speso neonato con letargia, midriasi, cianosi, tachicardia, irritabilità,
ritenzinone urinaria -> segni reversibili.
Fitoterapia / medicina naturale: iperico efficace nella depressione lieve,
problematiche legate alla concentrazione del principio attivo, uno dei pochi
casi in cui l’omeopatia ha un effetto evidence based. Iperforina, ipericina,
peripericina sono principi attivi contenuti nella droga, induttori enzimatici ->
aumentano la sintesi di proteine enzimatiche a livello epatico legate
all’assorbimento dei farmaci -> se iperico associato a un farmaco che deve
essere sintetizzato da tali enzimi, il farmaco ha un effetto ridotto.
Agomelatina, farmaco che deriva dalla melatonina (struttura molecolare
simile, agisce sugli stessi recettori), correlazione con il sistema
serotoningergico. La melatonina utilizzata come antidepressivo ha il limite di
un’emmivita molto breve. L’agomelatina è un bloccante per alcuni percettori
5HT, studi da approfondire.
Benzodiazepine nella