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A
delle benzodiazepine. La somministrazione di una benzodiazepina (lorazepam) riduce l’attivazione
sia dell’amigdala sia dell’insula dei soggetti che osservano volti che esprimono emozioni.
La somministrazione di flumazenil, un antagonista delle benzodiazepine, produce panico nei
pazienti con disturbo di panico ma non nei soggetti di controllo.
Le benzodiazepine causano sedazione, inducono tolleranza e sintomi di astinenza e rappresentano
potenziali sostanze d’abuso.
Le benzodiazepine esercitano i loro effetti interagendo con i recettori GABA attraverso un
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recettore sconosciuto. Le sostanze chimiche che attivano uno dei siti di legame sconosciuti di
questo rcettore, il sito di legame dei neurosteroidi, esaltano l’attività del recettore GABA . Durante
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gli attacchi d’ansia la sintesi dei neurosteroidi e quindi l’attività dei recettori GABA risultano
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soppresse. Il farmaco XBD173 facilita la sintesi dei neurosteroidi incrementando di conseguenza
l’attività del recettore GABA .
A
La serotonina sembra implicata nella depressione e molte evidenze ne suggeriscono il
coinvolgimento anche nei disturbi d’ansia. Persino se i sintomi di disturbo di panico e disturbo
ossessivo compulsivo sono molto diversi, gli inibitori specifici della ricaptazione della serotonina
(SSRI) che agiscono da agonisti della serotonina, sono un trattamento per entrambi i disturbi.
La somministrazione di un agonista indiretto del recettore NMDA che si attacca al sito di legame
della glicina, è stata utilizzata sperimentalmente per trattare con successo i sintomi della
schizofrenia e potrebbe essere lo stesso anche per i disturbi d’ansia. Diversi studi hanno utilizzato
con successo la D-cicloserina (DCS) in congiunzione con la terapia cognitivo-comportamentale per
trattare i pazienti con disturbi d’ansia. La DCS facilita il trattamento dell’acrofobia (paura
dell’altezza), del disturbo da ansia sociale e del disturbo di panico. La DCS esercita il suo effetto
terapeutico aumentando la capacità della terapia cognitivo-comportamentale di estinguere le
risposte di paura.
Disturbo ossessivo-compulsivo
I pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) soffrono di ossessioni (pensieri ricorrenti e
persistenti) e compulsioni (comportamenti che non si può evitare di mettere in atto).
La maggior parte delle compulsioni cade in una delle segueni quattro categorie: Contare +
Controllare + Pulire + Evitare
Al contrario degli schizofrenici gli individui con disturbo ossessivo compulsivo riconoscono
l’insesatezza dei loro pensieri e comportamenti e desiderano liberarsene.
L’incidenza di disturbo ossessivo compulsivo è pari all’1-2% e leggermente più frequente nelle
donne. Come il disturbo di panico il DOC insorge più comunemente all’inizio dell’età adulta .
Le compulsioni osservate nel DOC potrebbero essere forme di comportamenti specie-specifici che
non sono più regolati dai normali meccanismi di controllo a causa di una disfunzione cerebrale.
Cause potenziali
Il DOC è almeno parzialmente causato da fattori ereditari. Maggiore concordanza di ossessioni e
compulsioni nei gemelli monozigoti rispetto ai dizigoti.
Associazione del DOC con un disturbo neurologico con insorgenza durante l’infanzia: la sindrome
di Tourette caratterizzata da tic vocali e muscolari.
Molti pazienti con disturbo ossessivo compulsivo presentano tic e molti pazienti con la sindrome di
Tourette presentano ossessioni e compulsioni. I due disturbi potrebbero essere prodotti dallo stesso
genotipo sottostante. Non è chiaro però perchè alcuni individui con questo genotipo sviluppino
sindrome di Tourette mentre alti DOC. Non tutti i casi di DOC hanno un origine genetica.
Il disturbo può occasionalmente svilupparsi a seguito di un danno come un trauma alla nascita,
encefalite, trauma cranico.
I sintomi sembrano legati a lesioni o disfunzioni a carico dei gangli della base , giro cingolato e
corteccia prefrontale.
Il disturbi da tic (incluso il DOC) possono essere causati da infezione da streptococco β-emolitico di
gruppo A. Questa infezione può innescare diverse malattie autoimmuni.
Diversi studi di imaging funzionale hanno dimostrato l’incremento dell’attività al livello dei lobi
frontali e del nucleo caudato nei pazienti con DOC.
Trattamento
Per trattare le persone con reazioni emotive inadeguate, i clinici hanno sviluppato procedure che
danneggiavano la corteccia prefrontale o la disconnettevano da altre parti del cervello.
Alcuni pazienti con DOC grave sono stati trattati efficacemente con la cinglotomia (distruzione
chirurgica di specifici fasci fibrosi nel lobo frontale sottocorticale incluso il fascio del cingolo e una
regione che contiene fibre di connessione dei gangli basali con la corteccia prefrontale).
La capsulotomia distrugge una regione del fascio fibroso (capsula interna) che connette il nucleo
caudato con la corteccia prefrontale mediale.
La stimolazione cerebrale profonda (SCP) si è dimostrata utile nel trattamento dei sintomi del
morbo di Parkinson. Poichè il DOC come il morbo di Parkinson sembra coinvolgere anomalie dei
gangli della base, diversi clinici hanno cercato di usare SCP per trattare questo disturbo.
La SCP del nucleo sottotalamico che gioca un ruolo di integrazione nel circuito tra la corteccia e i
gangli della base riduce i sintomi di DOC. Anche la SCP dalla capsula interna ha ridotto i sintomi di
DOC in quattro pazienti su sei con DOC grave resistente al trattamento.
Le principali parti dei gangli della base, il nucleo caudato e il putamen, ricevono informazioni dalla
corteccia cerebrale. Quando questa informazione è elaborata dai gangli della base, passa attraverso
due vie prima di essere inviata al talamo e quindi tornare indietro alla corteccia.
La via diretta è eccitatoria mentre la via indiretta è inibitoria.
I sintomi di DOC ossono essere il risultato dell’iperattività della via diretta. Una delle funzioni di
quesa via è il controllo delle sequenze comportamentali precedentemente apprese.
La via indiretta inibitoria è implicata nella soppressione di questi comportamenti automatici
affinchè l’individuo possa mettere in atto altri comportamenti, più adattivi.
Perciò il DOC potrebbe essere il risultato di uno squilibrio tra le vie diretta e indiretta.
Sono state individuate tre sostanze in grado di ridurre i sintomi ossessivo-compulsivi:
Cloripramina
• Fluoxetina
• Fluvoxamina
•
Questi farmaci efficaci contro le ossessioni sono bloccanti specifici della ricaptazione della
serotonina (agonisti serotoninergici).
La serotonina ha un effetto inibitorio sui comportamenti specie specifici. Le regioni cerebrali che
sono risultate implicate del DOC (inclusi la corteccia orbitofrontale e i gangli della base) rievono
imput dalle terminazioni serotoninergiche.
L’importanza dell’attività serotoninergica nell’inibire i comportamenti compulsivi è sottolineata da
tre interessanti compulsioni: tricotilomania (strapparsi i capelli) + l’onicofagia (mangiarsi le
unghie) + la dermatite acrale da leccate (disturbo dei cani).
Un agonista del recettore NMDA, la D-cicloserina, sembra essere utile nel trattamento dei sintomi
di una varietà di disturbi d’ansia. Questa sostanza sembra agevolare anche il trattamento dei sintomi
di DOC.
Stress
Reazione fisiologica causata dalla percezione di situazioni avverse o pericolose.
Le risposte fisiologiche che accompagnano le emozioni negative servono a prepararci a fronteggiare
i rivali, oppure fuggire da situazioni pericolose (reazione di attacco o fuga).
Il fatto che le risposte fisiologiche possano avere effetti negativi a lungo termine sulla nostra salute
non è importante se le risposte in questione restano di breve durata.
Fisiologia della risposta di stress
Le emozioni sono costituite da risposte comportamentali, autonomiche e endocrine. Le ultime
due possono avere effetti negativi sulla salute.
Dal momento che le situazioni minacciose necessitano di un'intensa attività, le risposte autonomiche
ed endocrine che le accompagnano sono di tipo catabolico cioè aiutano a mobilizzare le risorse
energetiche del corpo.
Il ramo simpatico del SNA si attiva e le surrenali secernono adrenalina, noradrenalina e ormoni
steroidei dello stress.
L'adrenalina influenza il metabolismo del glucosio rendendo disponibili le riserve
• immagazzinate nel tessuto muscolare. Insieme alla noradrenalina, l'ormone incrementa
anche l'irrorazione ematica dei muscoli, aumentando la gittata cardiaca.
Oltre a servire da ormone dello stress, la noradrenalina è secreta dal cervello in qualità di
• neurotrasmettitore. Alcune delle risposte comportamentali e fisiologiche prodotte dagli
stimoli avversivi sembrano essere mediate dai neuroni noradrenergici. Le situazioni
stressanti incrementano il rilascio di noradrenalina nell'ipotalamo, nella corteccia frontale e
nel proencefalo basale laterale.Il rilascio di noradrenalina nel cervello si serve di una via che
va dal nucleo centrale dell'amigdala alle regioni secernenti noredrenalina del tronco
encefalico.
L'altro ormone collegato allo stress è il cortisolo, uno steroide secreto dalla corteccia
• surrenale. Il cortisolo è denominato glucocorticoide perchè influisce profondamente sul
metabolismo del glucosio. I glucocorticoidi agevolano il catabolismo delle proteine e la loro
conversione in glucosio, rendono i lipidi più facilmente disponibili alla produzione di
energia, aumentano il flusso ematico e stimolano le risposte comportamentali. Queste
sostanze riducono la sensibilità gonadica all'ormone luteinizzante (LH) riducendo di
conseguenza la secrezione degli steroidi sessuali.
La secrezione di glucocorticoidi è controllata dai neuroni del nucleo paraventricolare (NPV)
dell'ipotalamo i cui assoni terminano a livello dell'eminenza mediana dove sono situati i capillari
ipotalamici dell'irrorazione ematica portale dell'ipofisi anteriore. I neuroni dell' NPV secernono un
peptide denominato ormone di rilascio della corticotropina (CRH) che stimola l'ipofisi
anteriore a secernere l'ormone adernocorticotropo (ACTH). L'ACTH entra nel circolo generale e
stimola la produzione di glucocorticoidi da parte della corteccia surrenale.
Il CRH è secreto anche all'interno del cervello con funzioni di neuromodulatore/trasmettitore specie
nelle regioni del sistema limbico coinvolte nelle risposte emozionali, come la sostanza grigia
periacquedottale, il locus coeruleus e il nucleo centrale dell'amigdala. Gli effetti comportamentali
prodotti da un iniezione di CRH nel cervello sono simili a quelli scatenati dalle situazioni avversive.
Effetti dello stress a lungo termine sulla salute
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