ALLUCINOGENI/SOSTANZE PSICHEDELICHE
Gruppo eterogeneo di sostanze – naturali o sintetiche – che agiscono su diversi sistemi di
NT accomunate dalla capacità di indurre alterazioni della percezione, cognizione e
umore.
Percezione: “allucinazioni”= immagini distorte, colori vividi; percezione di
movimento; aloni o aure.
Cognizione: “deliri”; alterata percezione del tempo e dello spazio.
Umore: sovraccarico emotivo; panico, ansia, paranoia.
Possibili Conseguenze Gravi:
Depersonalizzazione: sensazione di distacco da sé stessi o dal proprio corpo
Episodi psicotici: temporanei o, in soggetti vulnerabili, duraturi
Rischi indiretti: possono indurre il soggetto a mettersi in situazioni
estremamente pericolose, incidenti, fino al suicidio o omicidio involontario o a
gravi episodi di autolesionismo.
Vengono somministrate attraversi differenti vie: orale, sublinguale, inalazione,
transdermica.
Agisce in 1 ora e il picco degli effetti si ha dopo circa 3 h; quindi hanno un emivita lunga
Dose di 25-300 microgrammi, l’1% raggiunge effettivamente il cervello (molto potenti)
Dose di 15 mg potenzialmente letale
Queste sostanze attraversano facilmente la barriera emato-encefalica, hanno una rapida
azione sul SNC. Gli effetti differiscono da persona a persona e variano per durata e
intensità a seconda della tipologia, della quantità e della modalità di assunzione.
Effetti fisiologici:
Aumento della temperatura
Aumento della frequenza cardiaca
Aumento della pressione sanguigna
Nausea
Vertigini
Sonnolenza
Effetti a lungo termine (anche anni):
flashback
angoscia
Azioni specifiche sul SNC:
Aree corticali
Sistemi percettivi
Sistemi funzioni affettivo/emotive
SNA
Non è stato stabilito in maniera definitiva se queste sostanze inducano dipendenza MA
sono riconosciuti i pattern d’abuso.
Si stanno sperimentano dei trattamenti per le dipendenze, OCD, asma utilizzando le
sostanze psichedeliche.
Meccanismo d’azione
Le molecole psichedeliche presentano una similitudine strutturale con i
neurotrasmettitori naturali del cervello e questa somiglianza consente alle molecole
di allucinogeni di interagire con specifici recettori sinaptici attivandoli o
modulandoli.
1. Psichedelici serotoninergici (classici): molecole
strutturalmente simili alla serotonina, un NT
coinvolto nella regolazione di sonno, umore,
appetito.
La serotonina deriva dal triptofano -> 5-idrossi triptofano ->
5-idrossi triptamina. Viene poi liberata nella sinapsi, si va a
legare ai recettori postsinaptici. Viene ricaptata dal SERT e
riutilizzata nel neurone. Le principali aree di produzione
della serotonina sono i nuclei del rafe nel tronco encefalico
(mesencefalo, ponte, bulbo).
Agiscono soprattutto come agonisti del recettore 5-
HT e mimano il neurotrasmettitore endogeno:
2A
serotonina 5-idrossi triptamina.
LSD: è un molecola semisintetica, è un derivato alcaloide dell’ergot; LSD –
Dietilamide dell’acido lisergico
Molecola semisintetica derivata da un alcaloide dell’ergotamina, fungo parassita
chiamato Claviceps purpurea che cresce principalmente su segale e altre graminacee.
Le colture infestate possono causare ergotismo nell’uomo, cioè, avvelenamento da ergot,
che è potenzialmente mortale e provoca una vasocostrizione severa con dolori, formicolii,
gangrena e sintomi neurologici: allucinazione, convulsioni, nausea, cefalea.
È il precursore dell’acido lisergico da cui si sintetizza l’LSD.
effetti terapeutici: utilizzata come anti-emicranico grazie alla sua azione vasocostrittrice.
Nel 1943 il chimico Albert Hofmann, nei laboratori Sandoz a Basilea sintetizza LSD-25
mentre stava studiando i derivati dell’ergot per i loro effetti sull’utero poiché per i
precedenti 150 anni veniva usata nel Regno Unito come promotore di dolori del travaglio
(sino agli anni ’60 in cui è stata resa illegale come parte della risposta all’epidemia di
talidomide). Hofmann assorbì accidentalmente LSD-25 attraverso la pelle e sperimentò il
primo trip psichedelico della storia. In seguito a quell’esperienza ne assume una dose
minima per testarne gli effetti, ma l’LSD è attiva anche a bassissimi dosaggi. In seguito,
negli anni ’50 venne avviato un programma di ricerca e questi anni sono considerati
l’epoca d’oro della ricerca sull’LSD, che hanno visto la pubblicazione di 1000 studi, in cui
venne esplorato l’uso in psichiatria ed è stato osservato che facilitava l’apertura
emotiva e abbassava le difese psicologiche, i risultati ottenuti erano considerati dei
buoni risultati e si pensava che fosse quello il futuro della psichiatria. ci fu anche la
scoperta di set&setting riconosciuti come cruciali, cioè, l’esperienza psichedelica è
influenzata dall’ambiente e dalla forma mentis. Negli anni ’60 divenne parte della
rivoluzione culturale, come simbolo della controcultura giovanile. Sino a essere resa
illegale negli stessi anni, con il divieto di utilizzo anche in ambito medico. Venne associata
a malformazioni genetiche. Il filone della ricerca si blocca completamente sino agli anni
2000. In svizzera lo psichiatra Peter Gasser, nel 2006 promuove uno studio su pazienti
oncologici, pazienti con depressione e ansia. Primo paziente donna con tumore allo
stomaco, depressa, l’esperienza l’ha riportata in contatto con la vita.
Questi studi suggeriscono un possibile impiego nella psicoterapia per ansia,
depressione, dolore esistenziale; per i casi di cefalea.
PSILOCIBINA: presente nei funghi allucinogeni, meno potenti dell’LSD. Sono il
profarmaco della psilocina.
Studio sui malati di cancro, dopo l’esperienza dichiaravano di non avere più paura della
morte. 1970 classificata come sostanza stupefacente e proibito l’uso medico.
Negli ultimi anni, c'è molto interesse scientifico attorno alla psilocibina per trattare:
Depressione resistente
Disturbo ossessivo compulsivo
Disturbo post-traumatico da stress (PTSD)
Ansia da malattia terminale
Dipendenze
Studi clinici (soprattutto in USA e Regno Unito) stanno mostrando risultati promettenti,
anche se la terapia psichedelica è ancora sperimentale nella maggior parte dei Paesi.
2. Psichedelici colinergici muscarinici: Sono degli antagonisti competitivi e
agiscono sui recettori colinergici muscarinici.
ATROPINA: alcaloide naturale, contenuto in piante come la belladonna. Ha diversi
siti d’azione:
Occhio: midriasi, ciclopegia, fotofobia.
Sistema cardiovascolare: aumento frequenza e gittata cardiaca.
Apparato digerente: diminuzione dell’attività secretoria gastrica e dell’attività
peristaltica.
Sistema urinario: rilasciamento del muscolo detrusore.
Apparato respiratorio: broncodilatazione, blocco delle secrezioni lungo il
sistema respiratorio.
Effetto dose-dipendente
>10.0 mg allucinazioni e delirio; coma
5.0 mg Frequenza cardiaca elevata; secchezza delle fauci; dilatazione delle pupille;
palpitazioni
2.0 mg 0.5 mg leggero rallentamento cardiaco; inibizione della sudorazione; modica
secchezza delle fauci
SCOPOLAMINA: alcaloide naturale. Passa facilmente la membrana emato-
encefalica e causa blocco della memoria a breve termine. L’uso improprio è
potenzialmente pericoloso e letale. La scopolamina viene utilizzata per diversi scopi
terapeutici:
Prevenzione della cinetosi (mal d’auto, mal di mare) – spesso in cerotti
transdermici applicati dietro l’orecchio.
Trattamento di spasmi gastrointestinali.
Sedazione pre-operatoria (riduce ansia e secrezioni).
Dilatazione della pupilla in ambito oculistico (uso in colliri).
Gli effetti collaterali sono gli stessi dell’atropina: secchezza delle fauci, stipsi, ritenzione
urinaria.
3. Psichedelici catecolamminergici: agiscono sui sistemi dei NT
catecolamminergici: (dopamina, noradrenalina, adrenalina) e sulla serotonina.
Non è chiaro se inducano dipendenza. Per via orale sono ben tollerate.
Mescalina: assunta per via sublinguale/orale. Agisce in circa 1-1,5 ora e gli effetti hanno la
durata di 10 ore. Non subisce metabolismo perché l’organismo non la riconosce come
molecola da metabolizzare e viene escreta in maniera immodificata. (psichedelico).
Mescalina:
Agonista dei recettori serotoninergici.
Agonista diretto e indiretto dopaminergico e adrenergico.
MDMA: assunta per via orale sotto forma di pasticche, per via inalatoria in polvere o
iniettata. È in fase di approvazione in USA per il PTSD e per l’ansia sociale, in
combinazione con psicoterapia. MDMA: blocca la ricaptazione delle monoammine
(dopamina, noradrenalina e serotonina) inibendo i loro trasportatori (DAT, NET, SERT)
aumentano la loro concentrazione nello spazio sinaptico.
Ecstasy: agisce anche sul sistema serotoninergico. (upper SNC: empatogeni)
Effetti:
• Simpaticomimetici
• Euforia
• Aumento delle emozioni
• Alterata percezione
• Effetti somatici (tremori, vertigini)
• Depersonalizzazione
• Ansia
In particolare, l’MDMA ha tra gli effetti: convulsioni, morte per overdose o suicidio.
Meccanismi d’azione
1. Sinapsi dopaminergica : tirosina -> L-DOPA -> dopamina (il trasportatore che la ricapta è il
DAT)
2. Sinapsi noradrenergica: tirosina -> L-DOPA -> dopamina -> noradrenalina ( il
trasportatore è il NET e poiché la noradrenalina è sintetizzata dalla dopamina il
NET ha fortissima sensibilità per la dopamina, infatti, la ricapta.
3. Sinapsi serotoninergica: il trasportatore è il SERT.
* le monoammine sono un classe di NT che contengono un gruppo amminico legato a un
anello aromatico. Comprendono le catecolammine (dopamina, noradrenalina, adrenalina);
la serotonina…
Lezione 13 19 maggio
4. Psichedelici glutammatergici
FENCICLIDINA: somministrata per via orale o per inalazione (sniffata). Ha un’emivita di
18 ore e induce tolleranza (non tutte queste sostanze inducono tolleranza). Lo status che
induce è definito status simil-schizofrenico.
Tra gli effetti:
Rilassamento e euforia
Calore
Intorpidimento
Tra gli effetti a alte dosi:
Anestetici e Analgesici (coma)
Amnestici (perdita della memoria)
Agitazione
Delirio e psicosi
Allucinazioni
Depersonalizzazione
Confusione e disorientamento
Possibilmente letale per arresto respiratorio, emorragia cerebrale
KETAMINA: ha effetti simili ma meno intensi e durevoli rispetto alla Fenciclidina. È un
anestetico dissociativo che
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