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Segnali d’allarme: squilibri elettrolitici, incremento della creatinine mia, alterazioni cardiache, ipotermia,
immunodepressione.
Bulimia = condotta alimentare episodica, con abbuffate in maniera improvvisa, imprevedibile, indiscriminata
e irrefrenabile, spesso seguite da vomito autoindotto. Le crisi bulimiche sono caratterizzate da ansia,
tristezza, rabbia, senso di frustrazione. L’abbuffata costituisce un comportamento impulsivo simile ad un
automatismo. Persistente preoccupazione per il proprio aspetto fisico e con marcato timore di diventare
grassi. Conduce meno facilmente ad uno scadimento fisico marcato. Nei pz bulimici è più evidente la
tendenza all’impulsività.
= aumento del peso corporeo. Favorisce l’insorgenza di un valgismo delle ginocchia; si possono
Obesità
associare disturbi endocrini e cardiocircolatori.
DISTURBI CORRELATI A SOSTANZE, DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E DELLA CONDOTTA
Disturbi correlati a sostanze = vari sintomi, a livello neurologico e psico-comportamentale, di tipo acuto,
subacuto o cronico. Principali effetti: attivazione o inibizione dello stato di vigilanza e di coscienza e
alterazione delle funzioni psichiche. L’abuso produce: compromissione dell’adempimento dei normali ruoli,
problemi interpersonali e legali, polarizza l’interesse, comporta situazioni di pericolo. Dipendenza
fisica/psichica, crisi di astinenza cessato l’effetto della sostanza, che fa perdere la capacità di controllarne
l’uso e ricercarne il consumo (craving), tolleranza legata ad un adattamento recettoriale.
Disturbi del controllo degli impulsi = difficoltà volitiva nell’inibire e nel controllare un determinato
comportamento disadattivo. (1) disturbo esplosivo intermittente (condotte violente episodiche), (2)
cleptomania, (3) piromania, (4) gioco d’azzardo patologico, (5) tricotillomania (strapparsi capelli e peli), (6)
disturbo del controllo degli impulsi non altrimenti specificato.
Disturbi della condotta = nell’ambito dei disturbi del comportamento a insorgenza nell’infanzia o
nell’adolescenza. Caratterizzati da modalità ripetitive e persistenti di condotte antisociali, aggressive o
provocatorie. A volte sintomatici di altre condizioni psichiatriche. Possono evolvere in un disturbo antisociale
di personalità in età adulta.
DISTURBI DISSOCIATIVI
Mancata integrazione tra processi psichici quali senso-percezioni, memoria, coscienza e identità, con
conseguente disorganizzazione mentale.
Amnesia dissociativa = episodi di incapacità a ricordare fatti personali importanti.
Fughe dissociative = allontanamenti da casa o dal luogo di lavoro spesso inaspettati e protratti per ore o
giorni.
Disturbi dissociativi dell’identità = espressione di personalità multiple, per cui il pz manifesta due o più
identità o stati di personalità distinti, che non sono coesistenti.
Disturbi di depersonalizzazione e di de realizzazione = depersonalizzazione: sentirsi distaccato, quasi come
se si fosse un osservatore esterno, rispetto ai propri processi mentali o al proprio corpo. Derealizzazione:
vivere il proprio mondo come estraneo e irreale.
DISTURBI SCHIZOFRENICI
Quadri clinici caratterizzati da una serie di sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, incoerenza e
frequenti deragliamenti del pensiero, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico,
appiattimento dell’affettività, alogia, abulia. Associati a una marcata disfunzione dell’autonomia personale.
Forme paranoidi: prevalenza di allucinazioni, deliri, percezioni deliranti o idee di autoriferimento.
Forme ebefreniche o disorganizzate: marcata incoerenza.
Forme catatoniche: scarsa interazione con l’ambiente, fino a forme di arresto psicomotorio, mutacismo
ostinato, pose statuarie, negativismo, crisi improvvise di agitazione.
Forme indifferenziate: miste
Forme difettuali e residue: disturbi con evoluzione cronica, caratterizzati da ritiro sociale, povertà
dell’eloquio, appiattimento affettivo.
Sintomi positivi = disturbi della percezione e del pensiero: (a) allucinazioni, percezioni visive, uditive,
olfattive, sensitive, non legate ad un oggetto esterno; in alcuni casi vissute all’interno della mente, cioè
pseudo-allucinazioni. (b) deliri, evidente concezione errata o bizzarra di sé e della realtà esterna. (c)
percezioni deliranti, o idee di autoriferimento, in cui ad una percezione corretta viene associata una
interpretazione delirante. (d) intuizioni deliranti, si scopre all’improvviso un nuovo e abnorme contenuto di