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Riassunto esame Psichiatria, prof. Nardi, libro consigliato Costruirsidi Nardi B. Pag. 1
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Estratto del documento

Segnali d’allarme: squilibri elettrolitici, incremento della creatinine mia, alterazioni cardiache, ipotermia,

immunodepressione.

Bulimia = condotta alimentare episodica, con abbuffate in maniera improvvisa, imprevedibile, indiscriminata

e irrefrenabile, spesso seguite da vomito autoindotto. Le crisi bulimiche sono caratterizzate da ansia,

tristezza, rabbia, senso di frustrazione. L’abbuffata costituisce un comportamento impulsivo simile ad un

automatismo. Persistente preoccupazione per il proprio aspetto fisico e con marcato timore di diventare

grassi. Conduce meno facilmente ad uno scadimento fisico marcato. Nei pz bulimici è più evidente la

tendenza all’impulsività.

= aumento del peso corporeo. Favorisce l’insorgenza di un valgismo delle ginocchia; si possono

Obesità

associare disturbi endocrini e cardiocircolatori.

DISTURBI CORRELATI A SOSTANZE, DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E DELLA CONDOTTA

Disturbi correlati a sostanze = vari sintomi, a livello neurologico e psico-comportamentale, di tipo acuto,

subacuto o cronico. Principali effetti: attivazione o inibizione dello stato di vigilanza e di coscienza e

alterazione delle funzioni psichiche. L’abuso produce: compromissione dell’adempimento dei normali ruoli,

problemi interpersonali e legali, polarizza l’interesse, comporta situazioni di pericolo. Dipendenza

fisica/psichica, crisi di astinenza cessato l’effetto della sostanza, che fa perdere la capacità di controllarne

l’uso e ricercarne il consumo (craving), tolleranza legata ad un adattamento recettoriale.

Disturbi del controllo degli impulsi = difficoltà volitiva nell’inibire e nel controllare un determinato

comportamento disadattivo. (1) disturbo esplosivo intermittente (condotte violente episodiche), (2)

cleptomania, (3) piromania, (4) gioco d’azzardo patologico, (5) tricotillomania (strapparsi capelli e peli), (6)

disturbo del controllo degli impulsi non altrimenti specificato.

Disturbi della condotta = nell’ambito dei disturbi del comportamento a insorgenza nell’infanzia o

nell’adolescenza. Caratterizzati da modalità ripetitive e persistenti di condotte antisociali, aggressive o

provocatorie. A volte sintomatici di altre condizioni psichiatriche. Possono evolvere in un disturbo antisociale

di personalità in età adulta.

DISTURBI DISSOCIATIVI

Mancata integrazione tra processi psichici quali senso-percezioni, memoria, coscienza e identità, con

conseguente disorganizzazione mentale.

Amnesia dissociativa = episodi di incapacità a ricordare fatti personali importanti.

Fughe dissociative = allontanamenti da casa o dal luogo di lavoro spesso inaspettati e protratti per ore o

giorni.

Disturbi dissociativi dell’identità = espressione di personalità multiple, per cui il pz manifesta due o più

identità o stati di personalità distinti, che non sono coesistenti.

Disturbi di depersonalizzazione e di de realizzazione = depersonalizzazione: sentirsi distaccato, quasi come

se si fosse un osservatore esterno, rispetto ai propri processi mentali o al proprio corpo. Derealizzazione:

vivere il proprio mondo come estraneo e irreale.

DISTURBI SCHIZOFRENICI

Quadri clinici caratterizzati da una serie di sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, incoerenza e

frequenti deragliamenti del pensiero, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico,

appiattimento dell’affettività, alogia, abulia. Associati a una marcata disfunzione dell’autonomia personale.

Forme paranoidi: prevalenza di allucinazioni, deliri, percezioni deliranti o idee di autoriferimento.

Forme ebefreniche o disorganizzate: marcata incoerenza.

Forme catatoniche: scarsa interazione con l’ambiente, fino a forme di arresto psicomotorio, mutacismo

ostinato, pose statuarie, negativismo, crisi improvvise di agitazione.

Forme indifferenziate: miste

Forme difettuali e residue: disturbi con evoluzione cronica, caratterizzati da ritiro sociale, povertà

dell’eloquio, appiattimento affettivo.

Sintomi positivi = disturbi della percezione e del pensiero: (a) allucinazioni, percezioni visive, uditive,

olfattive, sensitive, non legate ad un oggetto esterno; in alcuni casi vissute all’interno della mente, cioè

pseudo-allucinazioni. (b) deliri, evidente concezione errata o bizzarra di sé e della realtà esterna. (c)

percezioni deliranti, o idee di autoriferimento, in cui ad una percezione corretta viene associata una

interpretazione delirante. (d) intuizioni deliranti, si scopre all’improvviso un nuovo e abnorme contenuto di

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tennie91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Nardi Bernardo.