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Nevrosi
Le nevrosi sono disturbi senza cause organiche i cui sintomi esprimono il disagio di un conflitto fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. Producono sentimenti di paura e d'incertezza che complicano i rapporti con le situazioni del vivere. La nevrosi patologica scatta quando l'ansia diventa talmente insopportabile, da rendere inadeguato l'agire umano. Pochi ammettono di essere affetti da tale disturbo, in quanto ognuno di noi vede sempre le stranezze nel comportamento altrui e mai nel proprio.
Tra normalità e anormalità non si può tracciare una linea di confine netta e precisa. La differenza fra l'essere e il non essere nella norma, sta nel considerarsi partecipi o meno, nel mondo. Chi è dissociato da ogni rapporto, è una persona a rischio. Rientra nella norma, invece, chi proietta la propria personalità nel fare e nel rapportarsi agli altri.
Secondo il criterio statistico, è normale colui che si
comporta come la maggioranza delle persone; secondo il criterio sociale è anormale colui che si comporta in modo stravagante. Il criterio migliore per rispondere alla domanda chi è normale è la consapevolezza della propria interiorità. È normale, quindi, chi sa costruire il rapporto con gli altri e sa rendere importante anche quelle piccole cose che rendono piacevoli le relazioni umane. Chi non ha simile consapevolezza è un nevrotico per inefficienza o difetto di soggettivismo, disturbo che si manifesta nell'incapacità di guidare coerentemente i propri affetti, nella difficoltà di dimostrare impegno familiare, nella discontinuità dell'impegno scolastico o lavorativo, nella fissazione di non saper vincere le paure che bloccano le loro azioni, nella paura di non sentirsi sicuro in casa propria, nella certezza di non avere futuro. Si può essere nevrotici anche per troppa efficienza. È il rischio di quegli
individui che credono di avere sempre ragione e che il modo giusto di comportarsi è solo quello, che essi pensano. Non riescono facilmente a mettersi in discussione, sono estremamente rifiniti nell'esercizio della loro professione e difficilmente incorrono in errori di distrazione. Il loro atteggiamento di superiorità è di peso per amici e collaboratori. Emettono giudizi trancianti. I primi sono nevrotici per difetto di soggettivismo, i secondi per eccesso di soggettivismo. PSICOSIDescrizione
A differenza della nevrosi, la psicosi è un grave disturbo mentale contraddistinto da una disintegrazione della personalità. Investe in maniera determinante, pensieri, sentimenti e relazioni sociali. La persona psicotica vive in un mondo irreale che non concorda con quello in cui egli vive e, quando si accorge della divergenza, il che avviene molto spesso, va in crisi reagendo con aggressività, autolesionismo, depressioni e minacce di suicidio.
Il linguaggio
delle psicosi, che sono disturbi gravi caratterizzati da alterazioni percettive, affettive e cognitive. Lo psicotico può vedere cose che non ci sono ed essere estremamente euforico o depresso. Questi disturbi sono temuti non meno del tumore o dell'infarto, anche se non tutti i soggetti psicotici sono ugualmente gravi. Un confronto tra il modo di pensare e di agire del nevrotico e dello psicotico può rendere più chiara la differenza fra i due disturbi. Troppo spesso, le persone non addette ai lavori malintendono questi disturbi. A volte i genitori, di fronte a disturbi gravi come reazioni ossessive, dissociative e compulsive, che sono sintomi di una psicosi, forse per paura di scoprire la verità, considerano il figlio solamente un po' strano. Non comprendono che con simili disturbi, è meglio affrontare subito delle psicosi.Il problema. Il nevrotico è un individuo che sogna la vita in modo fantastico ed irreale, proietta la sua fantasia in un altro mondo, ma è sempre in grado di distinguere il valore della sua immaginazione da quello della realtà. Fa castelli in aria, ma con il suo pensiero vive in terra. Lo psicotico, invece, è convinto che la vita è quella del suo sogno irreale e ogni altro pensiero, diverso dal suo, appartiene a persone malate. La vita è solamente quella che lui irrealmente pensa. Fa castelli in aria.