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(CC-LC)• Cicli brevi (due o più per anno) (CC-RC), oggi denominati Rapidi Cicli
4. Corso irregolare della sequenza del ciclo (IRR)
Ciclo: Episodio Depressivo + Episodio Maniacale
- MDI DMI: :– –La maggioranza di questi pazienti appartiene al BPI
- La maggioranza di questi pazienti appartiene al BPII
- Passaggio graduale alla fase depressiva
- Moderata gravità della Fasi depressive con sintomatologia grave
- Prevalenza di sintomatologia di tipo inibitorio nella fase depressiva
- Prognosi migliore
- Minor rischio di sviluppo di rapidi cicli
- Buona risposta alla terapia con Litio
VARIETA’ CLINICHE
Mania “mista”
Mania “pura”
Sintomi principali:
principali:
- Labilità del tono
- Euforia dell'Umore
- Irritabilità
- Disforia
- Senso di colpa (Cassidy & Carrol, 2001)
- Tendenze suicidarie
I sintomi comuni alle forme "pura" e "mista" di mania comprendono:
- Attivazione motoria
- Accelerato flusso del pensiero
- Diminuito bisogno di sonno
- L'ideazione paranoide non differisce significativamente per frequenza tra i due gruppi. (Cassidy et al., 1998)
Forme "Kraepeliniane" di Mania:
- Ipomania
- Mania acuta
- Mania delirante
- Mania depressiva o ansiosa
Dimensioni cliniche della mania:
L'analisi fattoriale di 207 pazienti maniacali ha evidenziato 5 fattori fondamentali: disforia, agitazione psicomotoria, psicosi, funzione edonica, irritabilità con aggressività.
Recentemente l'analisi multivariata di struttura (GOM - 5 clusters sintomatologici) in 327 pazienti maniacali ha identificato due
(Cassidy et al., 1998; Cassidy et al., 2001)
RISCHIO SUICIDARIO
Tra il 25% ed il 50% dei pazienti con Disturbo Bipolare I o II compie almeno un "lifetime" tentativo di suicidio.
Fattori di rischio per il suicidio:
- Abuso di sostanze (il rischio suicidario aumenta più del doppio).
- Familiarità per Disturbi dell'Umore.
- Precoce età di esordio (minore di 25 anni).
(Lopez et al., 2001)
Diagnosi
Fondamentale un riconoscimento precoce e una corretta diagnosi per instaurare un trattamento adeguato.
All'80% dei pazienti una percentuale variabile dal 40% non viene individuata come bipolare al primo contatto psichiatrico.
L'intervallo medio di tempo tra la comparsa dei primi sintomi e del primo trattamento.
è di circa 10 anni (Lish et al 1994; Kessler et al 1997; Ghaemi et al 1999; Angst 2002)
Diagnosi
- Si ritiene attualmente che circa il 50% dei pazienti affetti da disturbo bipolare tipo I non riceva alcun trattamento
- Si considera che circa il 5%-10% (valore probabilmente sottostimato) dei pazienti con depressione unipolare svilupperà nel corso della vita un disturbo bipolare (Ghaemi et al 1999)
Ritardo nell'effettuare una corretta diagnosi
Ostacoli
- Da parte del paziente:
- Assenza di consapevolezza
- Vergogna/Imbarazzo
- Stigma
- Diagnosi difficoltosa per:
- Ampia variabilità dei sintomi
- Differenti fasi del disturbo
- Differenze interindividuali nella presentazione dei sintomi
- Sovrapposizione tra disturbi affettivi e psicotici
- Frequente comorbidità con altre patologie psichiatriche
- Sintomi dovuti ad altre cause (ad es.: patologie mediche)
- Rigidità dei criteri diagnostici
- Convinzioni
Limiti dei criteri DSM
- I criteri diagnostici del DSM-IV sono ipoinclusivi, non permettendo di formulare diagnosi di "Bipolare" nei pazienti affetti da forme "lievi"
- La depressione ricorrente non viene considerata un precursore di bipolarità
- Necessità assoluta di un episodio pregresso maniacale/ipomaniacale
Limiti dei criteri DSM
- L'ipomania indotta da farmaci esclude la presenza di un disturbo bipolare
- Non viene dato peso alla familiarità e al temperamento
- I criteri di durata per la diagnosi di ipomania (almeno 4 giorni) sono troppo rigidi
- I sintomi misti non sono sufficientemente caratterizzati
Criteri Diagnostici per l'Episodio Ipomaniacale secondo il DSM-IV-TR [2000]
A. Un periodo definito di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, della durata di almeno 4 giorni, e che è chiaramente diverso dall'umore non depresso abituale. Durante il periodo di
alterazione dell'umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l'umore è solo irritabile):- Autostima ipertrofica o grandiosità
- Diminuito bisogno di sonno (per es., sentirsi riposato dopo solo 3 ore di sonno)
- Maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare
- Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
- Distraibilità (cioè, l'attenzione è facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti)
- Aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) oppure agitazione psicomotoria
- Eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).
L'alterazione dell'umore e il cambiamento nel modo di agire sono osservabili dagli altri D.
L'episodio non è abbastanza grave da provocare una marcata compromissione in ambito lavorativo o E. sociale, o da richiedere l'ospedalizzazione, e non sono presenti manifestazioni psicotiche I.
I sintomi non sono dovuti all'azione fisiologica diretta di una sostanza (per es., una droga di abuso, un F. farmaco o un altro trattamento), o ad una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).
Nota: Episodi simil-ipomaniacali chiaramente indotti da un trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, light therapy) non dovrebbero essere considerati per la diagnosi di Disturbo Bipolare II
Sintomi ipomaniacali:
- Generalmente non riportati spontaneamente
- Spesso non percepiti soggettivamente
- Possono essere socialmente vantaggiosi
- Non causano
generalmente sofferenza soggettiva
- Necessitano di fini strumenti per la loro individuazione
- Possano essere valutati come non patologici
- I soggetti possono riportare commenti o critiche da parte di altri
- È necessario raccogliere le informazioni dalle persone vicine al soggetto
Comorbidità
- Molto comune (asse I e asse II)
- Associata ad un decorso e ad una prognosi peggiori
- Importanti le differenze di genere
Comorbidità
Disturbi in comorbidità Prevalenza lifetime (%)
- Abuso/Dipendenza da alcol 39-61
- Abuso/Dipendenza da sostanze 8-60
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo 8-35
- Emicrania 29
- Disturbo del Controllo degli Impulsi 13-23
- Disturbo di Panico 7-16
- Bulimia Nervosa 2-15
Comorbidità nei pazienti BPI
Disturbi in comorbidità Prevalenza (%)
- Disturbo d'Ansia Generalizzato 42,4
- Fobia Sociale 47,1
- Disturbo di Panico
- Una peggiore risposta al trattamento.
- Un maggiore intervallo di tempo prima della remissione della fase acuta.
- Alla comparsa di maggiori effetti collaterali. (Feske et al., 2000)
- Età di esordio precoce
- Genere
- Familiarità positiva per uso di sostanze
- Caratteristiche di tipo misto Tohen et al 1998
- Nel sesso femminile prevalgono:
- d'Ansia Disturbi
- Disturbi del Comportamento Alimentare
- Nel sesso maschile prevalgono
- Disturbi da uso di alcol
- Disturbi da uso di sostanze
- Più episodi misti e decorso a rapidi cicli
- Allungamento del tempo di guarigione
- Maggior numero di ospedalizzazioni nel corso della vita
- Esordio più precoce Keller et al 1986; Brady e Sonne 1995
- La prevalenza nella popolazione generale varia dal 6% al 17%
- La prevalenza nei pazienti bipolari varia dal 9% al 89% - Ampio range probabilmente dovuto a differenze metodologiche nei vari studi
- Più frequenti i disturbi di personalità del cluster B e C Kay et al 1999; George et al 2003
- La distinzione tra le due forme affettive (unipolare e bipolare) dell'umore ha caratterizzato l'inquadramento nosografico e le linee di ricerca negli ultimi decenni