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ASPETTI EPIDEMIOLOGICI

  • Esordio generalmente in tarda adolescenza
  • 95% dei casi sesso femminile
  • Prevalenza 0.5%
  • Disturbo subclinico molto più frequente
  • 20%-25% dei casi decorso cronico
  • Mortalità più alta nell'ambito patologie psichiatriche (6%-20%)
  • Familiarità Disturbi Alimentari, Disturbi dell'Umore, DOC.

CRITERI DIAGNOSTICI

criterio A: Rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra o al livello del peso minimo normale per l'età e la statura (perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell'85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell'85% di quello previsto).

criterio B: Intensa paura di acquistare peso o di divenire grassi, anche quando si è sottopeso.

criterio C: Alterazione del modo in cui

Il soggetto vive il peso e la forma del corpo, o l'eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o il rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.

CRITERI DIAGNOSTICI

Criterio D: Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. (Una donna viene considerata amenorroica se i suoi cicli si manifestano solo a seguito di somministrazione di ormoni).

Anoressia: sottotipi

Con restrizioni: non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, enteroclismi).

Con abbuffate/condotte di eliminazione

Anoressia: quadro clinico

Typus anorexicus: insieme di caratteristiche che contraddistinguono le ragazze che si ammaleranno e che rende particolarmente vulnerabile chi le possiede. Nell'infanzia vengono descritte come "brave bambine", timide, docili, affabili, sempre pronte a rispettare la

volontà dei genitori. Spesso sono ambiziose e perfezioniste, sensibili al giudizio degli altri, bisognose di rassicurazioni e dipendenti. Anoressia: quadro clinico

L'esordio spesso è subdolo, immancabilmente in occasione di una restrizione dell'apporto calorico. Nelle fasi iniziali la paziente limita l'assunzione calorica ricavandone una sensazione di euforia vittoriosa e considerando il dimagrimento come il conseguimento di un obiettivo ambito e raggiunto.

Anoressia: quadro clinico

Nelle fasi iniziali la paziente lotta per vincere la fame. Con il proseguire della malattia la sensazione di fame subisce delle reali trasformazioni. Vengono utilizzati schemi alimentari rigidi e stereotipati. I cibi vengono sempre scelti in base al contenuto calorico, si manifestano rituali e preoccupazioni spesso stravaganti. Tanto più avviene la perdita di peso tanto maggiori diventano le preoccupazioni sul corpo, sull'aspetto, più rigidi sono i rituali, nuovi sono gli

Obiettivi ponderali. Il peso diviene al centro della vita della paziente e il dimagrimento l'unico obiettivo. L'esame di realtà in tutti i disturbi alimentari è mantenuto. La paziente riconosce l'eccessiva perdita di peso e le problematiche derivanti, ma la paura di divenire grassi o acquisire peso è talmente marcata che non riesce a fare a meno di abbandonarsi a rituali e paure. Spesso c'è un piacere sadico e perverso di controllo sul corpo legato anche a fantasie di onnipotenza che la paziente ricerca e persegue.

Disturbi associati:

  • Disturbi dell'Umore
  • Disturbi d'Ansia
  • Disturbi di Personalità (Evitante, Dipendente, Borderline, Istrionico, Narcisistico)

Decorso: Il decorso è assai variabile, da guarigioni spontanee senza trattamento a decorso fluttuante caratterizzato da fasi di aumento di peso seguite da ricadute, a un decorso con graduale deterioramento che giunge fino al decesso dovuto alle complicanze della denutrizione.

In coloro che hanno riguadagnato un peso sufficiente, sovente persiste la preoccupazione per il cibo e il peso corporeo.

Anoressia: amenorrea

Dovuta all'alterazione del sistema ipotalamo-ipofisi-gonadi con conseguente insufficienza gonadica: ridotti livelli di gonadotropine (LH e FSH) e di Estradiolo con perdita della pulsatilità.

Può precedere o seguire la riduzione ponderale, oppure comparire simultaneamente al comportamento anoressico e persistere anche dopo il recupero del peso normale.

Quindi il peso non è la condizione unica per il verificarsi dell'amenorrea o per il recupero della ciclicità mestruale.

Se vi è un esordio precoce dell'Anoressia si può verificare un grave ritardo dello sviluppo sessuale.

Anoressia: osteopenia

Legata sia alle carenze nutrizionali, sia alla riduzione degli estrogeni sia al deficit di IGF-I (Somatomedina C). Nei soggetti in cui la malattia si manifesta in fase peripuberale o premenarcale si può osservare

un grave ritardo dell'accrescimento staturale.

Anoressia: altri sintomi e segni

  • Bradicardia
  • Stipsi

Tutti sintomi tipici di soggetti malnutriti e riflettono uno stato ipometabolico di adattamento all'inedia.

  • Caduta di capelli
  • Intolleranza al freddo
  • Ipotensione
  • Ipercolesterolemia
  • Ipercarotenemia

Anoressia: cute

Alla malnutrizione si devono la fragilità delle unghie e dei capelli, l'aspetto distrofico della cute che appare di colore pallido-giallognolo, secca, fredda, lievemente desquamante.

Il colorito giallognolo è legato all'ipercarotenemia. Spesso la cute è ricoperta da una "lanugo" estesa al volto che si differenzia dall'ipertricosi perché non legata ad iperandrogenismo.

Caratteristiche sono callosità ed abrasioni al dorso delle mani dovute all'autoinduzione del vomito.

apparatogastroentericoErosioni della dentina e dello smalto sulla superficie linguale deidenti, dovuta ai rigurgiti di materiale acido.

Lesioni dentarie sono più frequenti nella bulimia (assumonomaggiori quantità di carboidrati e spesso affetti da bruxismo).

Lesioni esofagee legate al vomito (Anoressia “binge eating” eBulimia)

La muscolatura liscia della parete gastrica è atonica e atrofica conconseguente difficoltà nello svuotamento gastrico, e precoce senso diripienezza gastrica.

Lesioni al colon da lassativi e conseguente stipsi cronica.

Anoressia: apparatocardiocircolatorioLa bradicardia e l’ipotensione sono legate allamalnutrizione.

Prolasso mitralico ( 32% - 80%)Alterazioni ECG da squilibri elettrolitici.

Anoressia: apparato muscolo-scheletricoIl deficit calorico, quello proteico, l’ipopotassiemiae l’attività fisica eccessiva, determinano unamiopatia primitiva e conseguente ipotrofia eipotonia muscolare.

Osteoporosi da

Mancanza di apposizione corticale piuttosto che da aumentato riassorbimento osseo. Ne consegue fragilità ossea e fratture anche in età adulta.

Anoressia: alterazioni metaboliche. L'utilizzazione referenziale del tessuto adiposo è responsabile della chetosi e della chetonuria. Quest'ultima inibendo la secrezione tubulare di acido urico, che è associata anche all'abuso di diuretici, facilita la comparsa di iperuricemia.

Vomito, lassativi e diuretici determinano una alcalosi ipocloremica ed ipoKaliemica con aumento della pCO2.

BULIMIA NERVOSA

Criteri diagnostici:

  • Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da:
    • Mangiare in un definito periodo di tempo, una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.
    • Sensazione di perdere il controllo durante l'episodio.

Bulimia: criteri diagnostici:

  • Ricorrenti ed inappropriate condotte.
compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come il vomito autoindotto, l'abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi, digiuno, esercizio fisico. Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano in media due volte alla settimana per tre mesi. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei. L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa. Specificare se presenti condotte di eliminazione. Bulimia: aspetti epidemiologici - Età di insorgenza fra 15 e 45 anni - Spesso diagnosi difficile perché conservano un peso corporeo pressoché normale e perché spesso nascondono le abbuffate, l'abitudine al vomito e l'uso di lassativi. - Più comune in classi agiate Bulimia: quadro clinico Gli episodi bulimici possono iniziare dopo un periodo di sovrappeso più o meno marcato e dopo infruttuosi tentativi di dieta dimagrante, allorché il soggetto

Si rende conto di riuscire a controllare “a posteriori” il peso corporeo dopo un pasto anche copioso mediante il vomito o l’assunzione di lassativi. Le abbuffate bulimiche possono essere improvvise o premeditate. In quest’ultimo caso preparate meticolosamente il cibo per l’abbuffata. Solitamente gli alimenti ingeriti sono ad alto contenuto calorico.

Bulimia: quadro clinico

Al termine dell’abbuffata, i pazienti avvertono un senso di colpa, di disgusto di sé, di paura e disperazione e ricorrono immediatamente al vomito autoindotto. Col tempo imparano a vomitare spontaneamente piegando il tronco in avanti e comprimendo l’addome e ad utilizzare diuretici e lassativi.

Alle abbuffate spesso seguono periodi di digiuno e notevolesercizio fisico (manovre compensatorie).

Bulimia: quadro clinico

Elemento essenziale nei pazienti affetti da Bulimia è la marcata impulsività che si manifesta oltre che con le abbuffate anche con la spiccata tendenza a abusare

dialcol e di sostanze e di mettere in atto gesti autolesivi. Queste evenienze sono maggiormente frequenti quando è presente un Disturbo Borderline di Personalità.

Bulimia: altri segni e sintomi

  • Erosioni dentarie e scarsa igiene orale
  • Tumefazione indolente delle ghiandole salivari
  • Abrasioni o cicatrici dorso delle mani
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
38 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Bellomo Antonello.