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Estratto del documento

A. DEPRESSIONE NORMALE

Calo dell umore che dà sofferenza che è reattivo a un evento, solitamente a

un evento di perdita o cambiamento. C è un lutto. À un lutto normale che va

elaborato. C è un periodo di sofferenza, poi il soggetto riprende. Quando

riprende? Quando si guarda attorno. Se ho perso la morosa quando guardo le

altre. Prima sono paralizzato, bloccato. Conseguente a un evento della vita,

soprattutto di perdita o cambiamento, che è compatibile per intensità e

durata. Posso dare dei numeri per dire quanto è compatibile per durata e

intensità ? No. Devo sapere che tipo di cosa il soggetto perde. Lo faccio anche

come battuta: non posso dire che per un padre che muore si sta male per 1 mese,

madre 1 mese e mezzo, suocera 2 giorni. Dipende da che relazione c è con la

persona. Anche un cane. Una cosa è un cane che mi sono comprato io, una cosa è

un cane che mi ha regalato mio padre prima di morire, o che mi ha regalato al

compleanno la moglie prima di piantarmi… questo cane vale di più. La

sofferenza non è che deve essere quantificata.

Es. Quando è morta la nonna del prof non gli fregava nulla. Donna anaffettiva,

una stronza. Nobile, ma una povera stronza. Quando è morta non ha fatto nessuna

pietà . Gli è morto il merlo indiano, forse è stato peggio. Lui se l era

portato in casa quando la mamma era morta. Rappresentava qualcosa, che magari

sua nonna non ha rappresentato. Però non è depressione reattiva, non è che

dopo due mesi che è morto il merlo andava a fare due mesi di pianto.

Si può parlare di lutto complicato, non elaborato.

B. DEPRESSIONE REATTIVA

Sto troppo male. Non reggo quell intensità . Oppure non riesco a elaborare

questo dolore che naturalmente mi è venuto, ma che altrettanto naturalmente

dovrebbe passare. Nel DSM forse giustamente la depressione reattiva non viene

chiamata come disturbo affettivo, ma come disturbo dell adattamento con umore

depresso. À una reazione patologica a un adattamento. Se sentiamo parlare di

disturbi dell adattamento con umore depresso si parla di depressione reattiva.

C. DEPRESSIONE SECONDARIA

Come per l ansia secondaria è una depressione da sostanze oppure da malattie.

Vuol dire che se le sostanze vengono sospese o le malattie curate per loro

conto, la depressione passa. Allora, quali sostanze potrebbero dare depressione?

Sostanze ormonali, tiroidei, estroprogestinici, la pillola anticoncezionale, per

qualcuno può dare anche depressione.

Un farmaco che noi usiamo e dobbiamo usare in psichiatria, è il sedativo

maggiore, i neurolettici. I quali però vanno dati a un soggetto in fase

maniacale. Quando è su di giri questo deve essere bloccato. Se uno è bipolare,

soprattutto a cicli frequenti, è su, mi va direttamente in depressione. Tanto

quanto un soggetto depresso bipolare se gli dò un antidepressivo mi può andare

in eccitamento. Devo cercare di capire che tipo di farmaco è più opportuno. I

neurolettici sono depressogeni. E non li diamo perché vogliamo che i pazienti

diventino depresso, ma per controllare uno stato particolare, come lo stato di

eccitamento maniacale che va controllato. L accoppiata poi è farmaco-

psicoterapia. In psichiatria ci sono solo tre vie: la prima arriva sul sintomo,

corregge il sintomo, favorisce anche il contatto (il farmaco può essere una

maniera per avvicinare il paziente). Il farmaco, che è più rapido, anche se

gli antidepressivi hanno bisogno di una quindicina di giorni, e la psicoterapia.

Bisogna capire anche esattamente quale. La terza via, ma è la via dei cronici,

è la riabilitazione. Non si fa perché uno ha una fobia, ma perché ha perso

delle capacità con la malattia. Si farà per gli schizofrenici cronici ad

esempio. Devo riabilitare delle funzioni che si sono spente. Quelli cronici che

sono seguiti da 10 anni dalle istituzioni, tra le cure è che li devo rimettere

in piedi e riprendere le funzioni.

La psicoterapia è un viaggio. Una persona angosciata che cammina da sola è

diversa da una angosciata che cammina con qualcuno. Il depresso è uno che anche

si attacca. C è anche il problema di staccarsi, aiutarlo a diventare

autonomo. Tolgo il sintomo, rivaluto insieme a lui le situazioni di perdita…

dove vogliamo arrivare?

La depressione reattiva è misurata anche da un comportamento anche suicidario o

parasuicidario. C è un azione autoaggressiva.

D. DISTIMIA

La distimia si avvicina di più alla reattiva, spesso la reattiva finisce per

andare alla distimica. C erano due termini una volta che usiamo per ricordare.

La depressione esogena era quella più collegata a fatti esterni. Endogena si

vedeva legata anche a fatti di predisposizione. La distimia rientrava tra le

depressioni esogene, come la reattiva. La depressione distimica si chiamava una

volta depressione nevrotica; la maggiore si chiamava depressione psicotica.

Altro nome della dep. distimica è depressione cronica. Per un periodo si è

chiamata così. Dicendo questo diciamo che si chiamava nevrotica, esogena,

cronica, diciamo già delle caratteristiche.

Non compromette la realtà , meno profonda. Ma ha la caratteristica di essere

persistente. Si dice almeno 2 anni, tendenzialmente è una depressione

abbastanza stabile, persistente, meno profonda. Questa in verità è una

depressione narcistica, più che nevrotica. Ho bisogno degli altri. À una

depressione un po  rabbiosa e vendicativa:  Perché non mi volete bene ,

 À colpa degli altri ,  Se sto male è perché… . C è una minore

profondità . Alla mattina quando mi alzo vado avanti, tiro. Alla sera, com è

andata? Male, ovviamente. C è fatica ad addormentarsi. Il soggetto sta peggio

alla sera, vede un fallimento nella giornata e fa fatica ad addormentarsi. Poi

comunque parte, è un insonnia precoce. Che fantasia può avere un depresso

distimico? La fantasia della propria morte dove finalmente gli altri si

accorgono di lei. E se compie un atto suicidario un peletto di merda agli altri

la lancia. Non mi avete amato? Toh! Anche colpa vostra. Soffrite, anche voi, non

solo io.

E. DEPRESSIONE MAGGIORE

La depressione maggiore è profonda, estremamente grave. Non c è niente da

fare, si è i gran fighi del mondo. Posso vincere alla SISAL non sono neppure

contento. Sofferenza pura, profonda. Però è ciclica. A episodi. Infatti si

chiama episodio depressivo maggiore. Ha una crisi importante, anche 20 giorni,

un mese, poi basta. Poi segue eutimia, stato equilibrato. Qui ci sta anche che

abbia una crisi maniacale. In questo caso è bipolare. Altre caratteristiche:

c è colpevolizzazione degli altri? Rivendicazione nei confronti degli altri?

No. Tutta colpa sua. Si vede la differenza tra depresso distimico che accusa

padre, moglie, che non lo capisce, e il depresso maggiore che dice:  Mio

marito si stancherà di me, che se ne farà di me? . Senso di esaurimento fino

a quasi livello delirante. Tutta colpa mia, non colpa degli altri. Quando sta

peggio il soggetto con Depressione Maggiore? La mattina. Perché è vivere che

lo fa soffrire. Alla sera, bene o male, adesso dorme. Si addormenta. Purtroppo

il dramma è che magari si sveglia alle due di notte, tende ad avere

un insonnia tardiva. Immaginiamo un soggetto con questo tipo di sofferenza

alle due di notte. Questa depressione maggiore in cui per esempio le fantasie di

morte tendono ad essere non un desiderio di rivendicazione, come l altro in

cui magari si vuole far soffrire. Qui il senso di colpa è non voler far

soffrire gli altri. In questo caso si può pensare a chi fa l assicurazione

per assicurare alla famiglia qualcosa, aspetta un po  di tempo e si toglie la

vita.  Almeno servo da morto. Sono un peso, non valgo nulla .

Se ci sono elementi psicotici, sono qui. Quindi deliri che abbiamo detto, quelli

depressivi. Però un altra caratteristica è che ci sono più sintomi fisici,

in fondo. Più polarizzazione sul corpo, sempre vissuto come un corpo in

disfacimento, con senso di morte diffuso.

Ovviamente non sappiamo quando facevano diagnosi una volta, ma una volta per

definire quei pazienti che avevano episodi maniacali e depressivi, i bipolari,

la chiamavano psicosi maniaco-depressiva. Non sappiamo se erano tutti aspetti

psicotici, forse c erano anche dei disturbi bipolari senza elementi

necessariamente deliranti, cioè perdita contatto di realtà e deliri.

F. DEPRESSIONE MASCHERATA

Non si esprime con sintomi affettivi. Il soggetto non è giù, non ha ideazioni

depressive (anedonia, etc). Mancano quegli aspetti secondo cui sembra che un

soggetto sia depresso. Ma sotto c è depressione. Una donna mascherata ad

esempio è una donna ma non si vede che è una donna. Una depressione mascherata

è una depressione ma non si vede che è una depressione.

À una depressione che non si esprime con sintomi affettivi, ma con altri

sintomi o comportamenti che la nascondono. Di una depressione mascherata abbiamo

già parlato: la pseudo-demenza depressiva. Qui la troviamo tra le depressioni

mascherate. Sembra demente il soggetto, ma non lo è. Un altro tipo di

depressione mascherata è quella definibile come dolore cronico, ipocondria. In

cui il soggetto lamenta dei dolori che non hanno una spiegazione fisica. Non è

un artrosi grave, è focalizzato su questa artrosi. Si lamenta in una maniera

esagerata. Non risponde ai farmaci. E a questo fa male. Forse è un umore molto

condizionato da uno stato che non è una depressione. Il dolore è molto

connesso all aspetto soggettivo. Il dolore cronico è una forma di depressione

mascherata a volte insieme all ipocondria. Alcuni anziani che comincian

Dettagli
A.A. 2015-2016
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SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davide.dallacqua1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Colombo Giovanni.