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AGITAZIONE
L’agitazione psicomotoria è uno stato di iperattività psicologica e motoria eccessiva e inappropriata legata a
un’importante eccitazione emotiva.
SINTOMI: - Stato d’animo ostile
- Danni fisici
- Contatto visivo prolungato
- Minacce verbali
- Postura/ gesti minacciosi
- Aumento tono di voce
- Espressione facciale aggressiva
- Aumento irrequietezza
FATTORI EZIOLOGICI:
- Affettività negativa (ira/ stress/ agitazione)
- Deficit nella regolazione di emozioni e impulsi
- Malattie psichiatriche (disturbi d’ansia, disturbi psicotici, depressione)
- Intossicazione/ astinenza (alcol/droghe)
- Condizioni mediche generali (crisi/ convulsioni/ Alzheimer/ Parkinson)
TRATTAMENTO: è importante che l’operatore cerchi di calmare l’utente attraverso un linguaggio semplice e un tono
di voce calmo e pacato; che venga rispettato l’utente e lo spazio tra i due (minimo 2 metri); che l’utente si senta
ascoltato e compreso; che si crei una relazione di fiducia tra operatore e utente (ogni volta che viene fatto un
intervento senza la volontà di quest’ultimo).
DISTURBI DA SINTOMI SOMATICI
Ci sono alcuni disturbi psichiatrici che presentano sintomi fisici che ci permettono di capire che c’è qualcosa che non
va. (es. ATTACCHI DI PANICO: sintomi psichici: paura di non farcela, paura di perdere il controllo, paura di morire;
sintomi fisici: tachicardia, sudorazione, tremore, nausea; DEPRESSIONE: disturbi del sonno, della fame, del
comportamento, dolori muscolari; ANSIA: palpitazioni, tachicardia, prurito, irrequietezza).
Il DISTURBO DA SINTOMI SOMATICI presenta 1/+ sintomi somatici che causano disagio e alterazioni della vita
quotidiana.
In questo caso è importante specificare se:
- DOLORE: predominante (solo dolore) / persistente (sintomi gravi per più di sei mesi)
- GRAVITA’: lieve (1 sintomo); moderata ( 2/+ sintomi); grave ( più sintomi+ 1 sintomo molto
grave).
Tra questi disturbi distinguiamo:
- DISTURBO D’ANSIA DI MALATTIA: preoccupazione di contrarre una malattia che porta a un
aumento o ad un’assenza di controlli del proprio corpo. I sintomi possono non esserci o essere
lievi, ma in caso di malattia diventeranno gravi.
- IPOCONDRIA: convinzione di avere una malattia, anche se non supportata da diagnosi; questa
convinzione porterà il soggetto a fare sempre più controlli e accertamenti anche invasivi
(potrebbe comparire con ansia/ depressione).
- DISTURBO DA CONVERSIONE: dato da conflitti psichici che non vengono esplicitati e vengono
fuori con sintomi che alterano la funzione motoria (es. debolezza/ paralisi/ difficoltà a parlare/
convulsioni).
- DISTURBO FITTIZIO PROVOCATO A SE: falsificazione di segni e sintomi fisici o autoinduzione
all’infortunio, presentandosi come malato/ferito.
- DISTURBO FITTIZIO PROVOCATO AD ALTRI: falsificazione di segni e sintomi fisici o induzione
all’infortunio di un’altra persona (vittima), presentandola come malata/ferita.
E’ importante non osservare solo i sintomi fisici, ma anche gli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali,
considerando sempre la diagnosi.
DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
L’appetito e il digiuno sono sempre stati due elementi legati ad aspetti biologici, psicologici e sociali, infatti lo
psichiatra Bell sosterrà che le donne, più degli uomini, sono spesso spinte della società oppressiva, facendo
riferimento alle ragazze anoressiche e alle sante digiunatrici (monache che hanno basato le loro spiritualità su
digiuni e penitenze).
Esistono diversi tipi di disturbi alimentari:
- DISTURBO PICA: ingestione di sostanze non commestibili (carta/ sabbia/colla) per almeno un
mese ma, per essere considerata un ‘’disturbo’’ deve essere inappropriata per la fase di sviluppo
(più grande di 18/24 mesi, prima è considerata normale per scoprire il mondo).
- DISTURBO DELLA RUMINAZIONE: rigurgito di cibo per almeno un mese e poi il cibo rigurgitato
viene rimasticato, ringoiato e nuovamente sputato
- DISTURBO EVITANTE/ RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO: limitazione
dell’assunzione di cibo con incapacità di soddisfare le necessità nutrizionali e/o energetiche che
porta a:
→ Perdita di peso
→ Deficit nutrizionale
→ Dipendenza nutrizione parenterale
- ANORESSIA NERVOSA: restrizione dell’assunzione di calorie per paura di ingrassare e per
cercare di raggiungere un peso inferiore al minimo ideale, derivante da un’eccessiva influenza
del peso/forma sull’autostima o perché non si riconosce la gravità della situazione.
Esistono 2 tipi di anoressia:
→ CON RESTRIZIONI: durante gli ultimi 3 mesi la perdita di peso è stata ottenuta attraverso diete/digiuni/ attività
fica esagerata
→ CON ABBUFFATE/ CONDOTTE DI AUTOELIMINAZIONE: durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato
ricorrenti episodi di abbuffate/ condotte di autoeliminazione (vomito autoindotto/ uso lassativi).
LIVELLI DI ANORESSIA:
- LIEVE (massa corporea > 17 kg/m2)
- MODERATA (compreso tra 16 e 16,99 kg/m2)
- GRAVE (compreso tra 15 e 15,99 kg/m2)
- ESTREMA (massa corporea< 15 kg/m2)
- BULIMIA NERVOSA: si manifesta mangiando una quantità di cibo molto elevata poiché non si
riesce a controllare quanto si sta mangiando/ non si è in gradi di smettere; per rimediare vengono
attuate condotte auto eliminatorie e compensatorie per evitare l’aumento di peso (vomito
autoindotto/ abuso lassativi)
- DISTURBO DA BEING•EATING: avviene attraverso abbuffate (almeno 1 volta a settimana per 3
mesi) senza condotte compensatorie. Le abbuffate avvengono anche se non si ha fame e spesso
la persona tende a mangiare da sola perché si avverte un senso di colpa e disgusto verso se
stesso.
TRATTAMENTO: è importante la collaborazione tra nutrizionista, psichiatra e psicologo; per la bulimia sono previste
terapie cognitivo-comportamentali, mentre per l’anoressia è previsto il modello del Moudsley che fornisce supporto
anche alle famiglie.
Nessun farmaco ha effetto ma, in caso di bulimia, a volte vengono usati gli antidepressivi.
DISTURBI CHE DERIVANO DALL’USO DI ALCOL E SOSTANZE
Si parla di "disturbo da uso di sostanza" quando sono presenti alterazioni comportamentali, psicologiche e cognitive
correlate all'assunzione continuativa di una sostanza.
L'assunzione continuata di una sostanza potrebbe portare alla dipendenza che ha in sé anche il concetto di:
- TOLLERANZA: Comporta il bisogno di aumento delle dosi per raggiungere l'effetto desiderato
- ASTINENZA: Segni è sintomi che insorgono dopo una brusca sospensione dell'uso della
sostanza; l'astinenza, soprattutto se prolungata, potrebbe portare al CRAVING (dipendenza
psicologica), cioè il desiderio intenso di assumere la sostanza e provarne gli effetti, che porta alla
perdita del controllo e ha una serie di comportamenti compulsivi alla ricerca della sostanza.
- ALCOLISMO (fa parte delle sostanze deprimenti)
La percentuale di popolazione con questa dipendenza sia gira intorno al 10/15%.
I disturbi di alcol possono essere:
- DISTURBI NEUROLOGICI (Tremori eh più visibili alle estremità degli arti; dolore alla
compressione dei tronchi nervosi; polinevrite alcolica)
- DISTURBI APPARATO GASTROINTESTINALE: (Esofagite da reflusso e gastrite)
- DISTURBI EPATICI:( Epatiti e cirrosi)
- DISTURBI PANCREATICI (Pancreatiti)
Gli effetti possono essere:
- CRONICI: Demenza persistente; disturbo del sonno; disfunzione sessuale; disturbo psicotico.
- ACUTI: Intossicazione (disinibizione comportamentale; labilità emotiva; scarsa coordinazione
motoria) e Delirium tremens ( Disturbi la sfera cognitiva accompagnati da un alterato stato di
coscienza, agitazione e ritardo psicomotorio; È importante posizionare il paziente in un ambiente
tranquillo ben arieggiato e poco luminoso e monitorarlo attraverso la registrazione di parametri
vitali, controlli ematologici periodici e Rx torace; inoltre per la terapia posso essere utilizzati:
benzodiazepine antipiretici centrali, abbondante idratazione e correzione di squilibri elettrolitici,
glicemici e vitaminici.
SOSTANZE: 1. Deprimenti:
- BENZODIAZEPINE: Contenuto in alcuni ansiolitici come il Lorazepam e il Diazepam, se assunto
per 3 settimane consecutive porta alla dipendenza generando sintomi opposti:
- incremento dell'ansia
- ipersensibilità a luce e rumori
- allucinazioni
- confusione mentale
In alcuni casi viene assunta in malo modo come sostanza singola per i suoi effetti, altre volte
viene assunta per aumentare gli effetti degli oppioidi.
2. OPPIACEI: Producono un sentimento di piacere intenso ma fugace e i sintomi dell'astinenza si
avvertono dopo 6/12h dall'assunzione, raggiungendo l'esordio dopo 2/3 giorni e risolvendosi
autonomamente dopo 7 giorni dall'assunzione, accompagnati da sintomi quali: vomito, diarrea,
febbre, midriasi e sudorazione.
La terapia farmacologica più utilizzata è il METADONE.
L'intossicazione, invece, comporta: iniziale euforia seguita da apatia, sonnolenza, difficoltà a
parlare, rallentamento psicomotorio, diminuzione del diametro della pupilla, vomito e stipsi.
Il rischio più grande è costituito dall’overdose via endovena, in quanto può portare alla morte nel giro di poco tempo,
Per questo sarebbe opportuno l'iniezione di un antagonista come il Naloxone.
Tra gli oppiacei troviamo l'EROINA che può essere assunta via endovena, fumata o sniffata.
Appena assunta il corpo raggiunge l'estasi accompagnata da confusione, sudorazione, vomito.
Dopo 20 minuti i movimenti pensieri rallentano, dando vita a umore euforico e disforico.
Dopo 1 ora c'è il picco massimo in cui si avverte una sensazione di pace, piacere ed esaltazione interiore.
3. CANNABINOIDI: marijuana, hashish e olio di hashish.
Il THC è responsabile dei loro effetti: rilassatezza, euforia, lieve compromissione cognitiva; inoltre può avere effetti
antiansia e anti ira, ma se assunti in modo protratto nel tempo porta a:
- lievi forme di depressione, ansia e irritabilità
- iperemia congiuntivale
- tachicardia
- intensificazione stimoli e colori.
4. ALLUCINOGENI: possono essere naturali (contenenti in alcuni funghi o alcuni cactus) o sintetici
(LSD o ketamina). I sintomi possono essere allucinazioni e perdita di contatto con la realtà.
Non portano ad abuso o dipendenza ma l'intossicazione presenta sintomi quali: sudorazione,
tachicardia, tremore, midriasi (ingrandimento pupilla), allucinazioni, illusioni, alterata percezione
spazio•temporale.
5. PSICOSTIMOLANTI: Anche se possono essere naturali (COCAINA, assunta per via
endovenosa, mangiata, fumata o sniffata) o sintetiche (anfetamine, che si presentan