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DISTURBO BIPOLARE

Esistono 3 varianti del disturbo bipolare secondo il DSM

1. Disturbo bipolare di tipo I → alternanza di un episodio maniacale e un episodio depressivo maggiore

2. Disturbo bipolare di tipo II → alternanza di un episodio ipomaniacale e di un episodio depressivo maggiore

3. Disturbo ciclotimico → presenza di ricorrenti oscillazioni dell’umore di tipo depressivo e di umore elevato

che non raggiungono il livello né della depressione né dell’episodio ipomaniacale.

L’episodio maniacale generalmente (in epoca pre-farmacologica) durava addirittura mesi; ad oggi dura invece

molto meno perché viene arginato subito con i farmaci. Dopo un episodio di eccitamento maniacale o

ipomaniacale inevitabilmente c’è una fase depressiva maggiore a cui fa seguito.

Il disturbo bipolare è come un pendolo che oscilla, tale per cui se c’è una fase maniacale o ipomaniacale è

matematico che dopo ci sia una fase depressiva. Molte persone che hanno avuto una fase maniacale o

ipomaniacale si sono sentite euforiche, divertenti, capaci, ecc. per diversi giorni; poi però questa fase è

diventata una fase depressiva.

Componente ereditaria del 60/70% della varianza, ovvero con due genitori bipolari diventerai sicuramente

bipolare. Se si sa che due genitori sono bipolari si possono attuare degli interventi preventivi per i figli.

Non è facile da intercettare in quanto in adolescenza ci sono dei fisiologici cambiamenti di umore.

I meccanismi fisiopatologici cerebrali del disturbo bipolare non si conoscono.

Come si fa a fare diagnosi di episodio maniacale?

Ci deve essere un periodo in cui l’umore è particolarmente elevato, un aumento di energia, forza, attività

molto sviluppato, associato a:

- stima di sé molto alta

- poco bisogno di dormire e di mangiare

- notevole disinibizione

- pensiero molto veloce (spesso nei casi più gravi i pensieri si accavallano tra di loro)

- difficoltà di attenzione nello svolgimento dei compiti

- assenza del senso del limite di ciò che si può o non si può fare

- aggressività se ostacolati

- totale assenza di concetto di rischio e pericolo

- umore molto elevato (non sempre “giocherellone”, ma anche di rabbia e nervosismo)

- non c’è consapevolezza di malattia, dunque non ci si fa curare

→ è importante fare un ricovero forzato.

L’episodio ipomaniacale ha meno sintomi dell’episodio maniacale ed è più o meno la condizione ideale

perché non è così esagerato come quello maniacale. L’ipomaniacale può arrivare a fare cose incredibili, anche

in positivo. Meno disinibizione, meno aggressività, molto desiderio sessuale e mangiano poco.

Disturbo ciclotimico

Bipolarità attenuata. Si vede raramente perché i sintomi sono molto attenuati. Le oscillazioni dell’umore

sembrano far parte del carattere, a causa del tempo, a causa della luce, ecc…

Anche i ciclotimici se hanno tanti episodi euforici rendono tantissimo a livello lavorativo/di attività.

Disturbi bipolari con fasi maniacali o depressive non curate → Portano ad uno stato misto che riguarda una

varietà di disturbo bipolare molto pericolosa perché può portare al suicidio; prevede una presenza

contemporanea di sintomi maniacali e depressivi quali: bassa stima di sé, idea negativa del futuro, agitazione,

irrequietezza, insonnia, tale per cui sono persone con umore basso ma molto agitate + rischio suicidiario alto.

Richiede trattamenti farmacologici pesanti.

Un problema grosso delle forme più giovanili di disturbo bipolare è che l’insorgenza è molto bassa (13-15

anni).

Un altro disturbo sempre più diffuso tra i bambini e gli adolescenti è il Disturbo di deficit di attenzione e

iperattività (ADHD). È un disturbo su cui c’è un’inflazione diagnostica soprattutto negli Stati Uniti;

assomiglia nel soggetto molto giovane al disturbo bipolare. Se si sbaglia si fanno disastri perché l’ADHD si

tratta principalmente con farmaci dopaminergici amfetamino-simili. L’ADHD è una condizione per cui il

soggetto è:

- irreaquieto fisicamente

- non riesce a mantenere l’attenzione stabile se non per pochi minuti

- irritabilità

- allontanato dagli altri perché pesante

- difficoltà a rimanere seduti fermi per più di 2/3 minuti

- non c’è disinibizione sessuale

- raramente pensa al suicidio

- stima di sé scarsa

Il bipolare giovane invece:

- irrequieto

- agitato

- problemi di concentrazione

- no irrequietezza motoria grave

- stima di sé alta (cosa che non ha un bambino con ADHD)

- grave disinibizione sessuale (che comporta a rischi importanti)

L’uso delle sostanze è responsabile dell’età di esordio del disturbo bipolare.

Se il disturbo bipolare colpisce una persona molto giovane il rischio del suicidio è molto alto. Non ci sono

risorse sufficienti per affrontare una depressione maggiore o un disturbo bipolare.

Per prevenire le ricadute del disturbo bipolare o il rischio di suicidio si dà il litio (dagli 8 anni in su).

Pazienti con ADHD solitamente prendono amfetamine che sono stimolanti e se lo prendono persone che sono

anche a rischio di bipolarismo la situazione è molto molto grave in quanto i farmaci per l’ADHD

aumenteranno i sintomi del bipolarismo e dovranno comunque essere assunti anche farmaci per ridurre il

bipolarismo.

Familiarità per bipolarità importante → per ridurre il rischio di insorgenza del bipolarismo la cosa

fondamentale è evitare che prenda sostanze.

Il disturbo bipolare più è precoce più è alto il rischio suicidiario; inoltre, il rischio suicidiario è alto anche nel

caso in cui ci sia un passato con storie di abuso.

Tanti bipolari si automedicano, senza andare dallo psichiatra. Le sostanze che generalmente assumono

inducono la fase maniacale e ipomaniacale, perché loro hanno un ottimo ricordo di quando erano eccitati.

L’uso di cannabis e alcol portano ad un abbassamento dell’età di insorgenza del disturbo bipolare in soggetti

predisposti.

DISTURBO BORDERLINE

E’ impropriamente definito come un disturbo di personalità.

I farmaci fanno molto poco, nell’80% dei soggetti ci sono storie disastrose, i risultati terapeutici sono scarsi e

il rischio suicidiario è molto alto. Il DSM l’ha comunque inserito nei disturbi della personalità.

PERSONALITA’ = modo di essere stabile e definito da pensieri, comportamenti, emozioni che una volta che

si sono consolidati saranno tali per tutta la vita della persona e che permettono di farti identificare dagli altri.

La personalità diventa stabile nelle femmine circa a 18 anni, nei maschi a 23-25 anni.

Disturbo di personalità secondo il DSM → modo permanentemente alterato di vivere e di pensare a sé stesso.

Il modo poco funzionale e poco flessibile di adattarsi all’ambiente è stabile.

Il disturbo borderline è una patologia mentale grave, non è solo un disturbo di personalità ma è molto di più.

Si pensa che colpisca più o meno il 2% della popolazione.

Il borderline inizialmente veniva considerato come una persona impulsiva, con relazioni sempre difficili.

Il problema principale dei soggetti borderline è la scarsa o assente definizione di sé; cioè il borderline non sa

chi è. Questo implica il fatto che egli non sa cosa vuole, cosa non vuole, cosa gli piace e cosa non gli piace.

Inoltre, ha una tendenza all’impulsività molto grave; non ha filtri né in entrata né in uscita; parte al minimo

stimolo, sente tutto in modo esasperato e reagisce in modo esasperato. Ha un profondo senso di vuoto e non

trova un significato o una motivazione in niente; non è però un vuoto emotivo. Ha un’instabilità dell’umore

gravissima. Ha un’ipereattività verso ciò che gli accade intorno e rispetto a tutto quello che ha già vissuto,

all’impatto dei ricordi di quello che ha vissuto (spesso sono ricordi dolorosi).

Dal punto di vista relazionale sono persone molto complicate a tutti i livelli e ha una modalità di relazione

sentimentale totalizzante con passaggi rapidi dall’adulazione/adorazione/dedizione/amore a disprezzo, rifiuto,

schifo, ecc.; il tutto è connotato dalla paura dell’abbandono (che è reale nei borderline proprio a causa del loro

comportamento).

Stato emotivo caratterizzato da rabbia verso sé stessi e verso gli altri. La rabbia verso sé stessi unita alla

tendenza alle oscillazioni rapide dell’umore e al ricordo di un vissuto doloroso, porta ad autolesionismo nel

50% dei borderline; con una percentuale anche del 10/15% che si suicida. Ha una frequente presenza di

sintomi di dissociazione della coscienza e una presenza non prolungata (quindi episodica) di tratti persecutori.

Solitamente fanno uso di sostanze, sono ricoperti di tatuaggi e pearcing con basso scopo estetico ma piuttosto

con scopo di automutilazione. Tendenza alla promiscuità sessuale esagerata.

Nella storia dei soggetti con disturbo borderline è molto frequente la presenza di abusi fisici e sessuali,

trascuratezze, famiglie alcolizzate, ecc.; aspetto che porta alle gravi dissociazioni della coscienza.

I borderline possiamo dividerli grossolanamente in 2 gruppi:

- quelli intelligenti con un ottimo insight; sono persone con cui ci si può fare una terapia (che sarà

essenzialmente una psicoterapia).

- quelli scemi

Dopo i 50 anni migliorano.

LEZIONE 01/12/2023

Disturbi psichiatrici secondari ad eventi e traumi

Un certo numero di sintomi/diagnosi possono essere messe in un rapporto di causa ed effetto con quello che è

successo alla persona. In psichiatria si fa una distinzione tra disturbi mentali che si sviluppano

indipendentemente da quello che ti succede nella vita e disturbi mentali dove si possono individuare una serie

di fattori tali per cui è successo qualcosa e poi si è sviluppato un disturbo.

L’essere umano ha delle capacità di resilienza incredibili, poiché anche davanti ad un trauma non sviluppa per

forza un disturbo.

Il rapporto tra eventi e patologia è già stato individuato alla fine dell’800. Si parlava in particolare di “Nevrosi

da trauma” (Oppenheim, 1892), ovvero di quadri di ansia morbosa in risposta a gravi traumi e shock emotivi;

e di “Nevrosi da spavento” (Kraepelin, 1896): entità clinica autonoma insorta a seguito a fatti o eventi che

suscitano intensa ansia, spavento, shock emotivo (incendi, collisioni, …).

Con Bleuler (1911) si parla di quadri clinici reattivi circoscritti che possono comunque portare allo svil

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A.A. 2023-2024
85 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nnoemiis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ricca Valdo.