Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Programmazione e controllo nelle P.A - Appunti Pag. 1 Programmazione e controllo nelle P.A - Appunti Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Programmazione e controllo nelle P.A - Appunti Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Programmazione e controllo nelle P.A - Appunti Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Programmazione e controllo nelle P.A - Appunti Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ORGANI AMMINISTRATIVI

Il Ministero è gestito da due tipi di dirigenti:

  • Dirigenti di I fascia (dirigenti generali)
  • Dirigenti di II fascia

I dirigenti di I fascia:

  1. Formulano proposte e pareri al ministro su materie di loro competenza.
  2. Curano l'attuazione di piani, programmi e direttive.
  3. Definiscono obiettivi e distribuiscono risorse ai dirigenti di II fascia.
  4. Coordinano i propri dirigenti di II fascia.

I dirigenti di II fascia:

  1. Formulano proposte e pareri al dirigente di I fascia.
  2. Curano progetti e gestioni.
  3. Gestiscono le risorse loro assegnate.
  4. Coordinano i propri uffici.

Le direttive sono documenti di programmazione annuale ministeriale che non distinguono tra obiettivi strategici e ordinari. I ministeri si concentrano principalmente sugli obiettivi strategici, tralasciando la gestione ordinaria.

Il D.lgs. n. 29/1993 introduce un altro organo chiamato servizio di controllo interno o nuclei di valutazione. Questo organo svolge compiti di valutazione in merito all'efficienza.

struttura amministrativa, quindi dei Dirigenti.- EFFICACIA INTERNA- ECONOMICITA- EQUITAQuesti compiti di valutazione hanno una cadenza annuale, e servono per determinare iparametri di controllo delle AA.PP.Composizione SECIN DIREZIONEUFFICIO E STRUTTURA di SUPPORTO.Quindi:Il D.lgs. n. 29/1993 introduce concetti manageriali: (Programmazione Controllo - E E E - Organidi controllo (SECIN) - Produttività - Costi).Ma l’oggetto è un altro, quindi non c’è una sistematizzazione dei concetti manageriali.Per ovviare a questo problema..LEGGE DELEGA n. 59/1997Art n. 11. Lett C) Questa legge delega mira a riordinare e potenziare gli strumenti dimonitoraggio e dare una valutazione dei costi dei risultati e dei rendimentidelle AA.PP.A questa legge delega segue..D.lgs. n. 286/1999.Attua una legislazione ad hoc sui controlli:- Sistematizza e migliora EFFICACIA (Risultati) – EFFICIENZA (Costi – Rendimenti).Struttura decreto:1) Disposizioni generali2)

Strumenti di controllo interno

3) Qualità dei servizi pubblici e della Carta dei Servizi.

Art n. 1) Al comma 1 introduce una serie di principi generali indispensabili per la formazione dei controlli interni nella amministrazioni pubbliche.

Ciascuna AA.PP nella propria autonomia deve dotarsi di strumenti adeguati ad effettuare:

  • Controllo di regolarità amministrativa e contabile
  • Controllo di gestione
  • Valutazione dirigenziale
  • Valutazione e controllo strategico

Critica Prof.

  1. Il controllo amministrativo contabile è affidato al Collegio dei revisori (Professionisti esterni all'amministrazione). È un CONTROLLO di tipo BUROCRATICO, in quanto deve garantire la legittimità, la regolarità, la correttezza dell'azione amministrativa.
  2. Valutazione Dirigenti: NON è un CONTROLLO ma è l'attribuzione dei risultati del controllo ad una specifica categoria.

Il professore è critico sul termine "interni", poi

vedremo perché! Ora volendo sistematizzare il D.lgs. n. 286/1999 (torniamo all'art 1) possiamo dire che si occupa di: - burocratico legale (forma) - controllo amministrativo contabile - controllo manageriale (sostanza) - controllo di gestione - controllo strategico. - Dirigenti (valutazione gestionale) - Valutazione Strategica (valutazione strategica). Quindi all'articolo 1, comma 2 vengono riportati i principi guida nella progettazione del sistema dei controlli: 1. L'attività di valutazione/controllo strategico supporta l'attività di: - Programmazione strategica - Indirizzo politico amministrativo (attività politica no gestionale). Questa attività viene svolta da STRUTTURE che rispondono all'organo d'indirizzo politico. Critica: affidare il controllo a delle autorità indipendenti avrebbe avuto più senso. ORGANO POLITICO D.G./.S.G. DIR. I FASCIA DIR. II FASCIA PERS. NONDIRIG. Queste STRUTTURE aiutano l'organopolitico alla valutazione del D.G./ S.G.2. Controllo di gestione e valutazione dirigenti sono effettuati da strutture poste al vertice dell'unità organizzativa interessata. (controllo e valutazione sono svolti da strutture separate). 3. Tutte le funzioni sono svolte in modo integrale. 4. La verifica di regolarità amministrativa contabile è affidata a strutture differenti dalle precedenti. (OGNI TIPOLOGIA Di CONTROLLO VIENE SVOLTA DA UNA STRUTTURA DIFFERENTE) Art n. 4) Controllo di gestione (verifica E – E – E degli organi gestionali) "verifica E – E - E nell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare anche mediante tempestivi interventi il rapporto tra costi e risultati". Per fare ciò A.P. deve definire: 1. L'unità o le unità preposte alla progettazione del sistema di controllo gestionale (anche attraverso società esterne specializzate in controllo di gestione). 2. Unità organizzative a livellodelle quali verificare E/E/E. Solitamente il livello è il CRA (Centro responsabilità amministrativa) e si occupa dell'avalutazione dei Dirigenti di I Fascia. (secondo il prof sarebbe meglio II Fascia). 3. Definire obiettivi gestionali e responsabili. 4. Modalità rilevazione e ripartizione costi tra le unità organizzative (costi per dirigente). Individuazione obiettivi per cui i costi sono sostenuti (costi per obiettivi). 5. Individuazione indicatori E/E/E. 6. La frequenza delle rivelazioni previste al punto 5. (Limite: In questo decreto non era stata prevista una casistica specifica in merito ad ogni punto, lasciando il tutto alla discrezione delle singole AA. PP.) Art n. 5) Valutazione personale con incarico dirigenziale. Consiste in: - Valutazione prestazione dirigenti sulla base dei risultati del controllo di gestione. - Valutazione del comportamento delle risorse - professionali – umane – organizzative. (doti di coordinamento leader) Questo tipo di

La valutazione prende il nome di comportamento o competenze organizzative.

Valutazione in coerenza del contratto collettivo nazionale del lavoro (Art n. 5 comma 2)

Quali sono i principi seguiti nella valutazione?

Esistono 2 diversi livelli di valutazione:

  1. Valutazione di I istanza
  2. Valutazione di II istanza

Il valutatore di I istanza deve conoscere direttamente l'attività del valutato (es. Il D.G. valuta il Dir I fascia).

Il valutatore di II istanza approva la valutazione solo in caso di contestazione della I istanza.

Il valutato (Dirigente) deve partecipare alla valutazione:

  1. Durante la fase preventiva (Definizioni obiettivi)
  2. Durante la fase successiva (Valutazione)

Alla valutazione viene sempre associata una PREMIALITA (Art n. 6)

Valutazione e controllo strategico

Verifica:

  • Adeguatezza obiettivi fissati e i bisogni della collettività (efficacia decisionale).
  • Impatto attività realizzata (efficacia esterna).

Se ciò non avviene, bisogna individuare

scostamenti/responsabilità e quindi meccanismi di retroazione. Le STRUTTURE che svolgono questo controllo devono dare:

  • Supporto agli organi politici per la valutazione dei dirigenti apicali.
  • Analisi relative a politiche o programmi specifici relativamente all'amministrazione di appartenenza.
  • Indicazioni e proposte sui sistemi di controllo interni. (Questi ultimi due punti si riferiscono nello specifico alle amministrazioni centrali dello Stato)

Le STRUTTURE che si occupano di questi controlli prendono il nome di SECIN, i quali annualmente predispongono una relazione contenente:

  • I risultati dell'analisi di efficienza o efficacia.
  • Proposte per migliorare il funzionamento dell'amministrazione.

Tutti i Secin sono coordinati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il CTS (Comitato tecnico scientifico).

Questo D.lgs. oltre ad occuparsi di controlli, affronta anche il tema della programmazione:

Art n. 8) Il documento di base per la programmazione manageriale dei

ministeri è la Direttiva annuale del Ministro, la quale si occupa di - programmazione e di - definizione obiettivi. La direttiva, tenuto conto degli indirizzi della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli obiettivi di pari opportunità, definisce i principali risultati da realizzare (obiettivi straordinari) e gli obiettivi di miglioramento (obiettivi ordinari).

Art n. 7 c.2) Il coordinamento di valutazione e controllo è affidato alla Presid. Cons. Ministri che si avvale della collaborazione del CTS, il quale fornisce suggerimenti, che andranno a confluire nella Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La quale si occupa di:

  • Controlli
  • Redazione della Direttiva annuale del Ministro. (Sono 2 direttive diverse!! La prima disciplina la seconda!!)

Direttive Presidenza del Consiglio dei Ministri (la prima è ovviamente successiva al D.lgs. n 286/1999 che ne dispone l'esistenza) - Direttiva del 2000. "Coordinamento e omogeneizzazione"

La direttiva dei Ministri “Amato - Bassanini (Ministro funzione pubblica)” affida al CTS il compito di “compiere una riflessione metodologica sull’elaborazione e la redazione delle direttive dei ministri” al fine di introdurre delle linee guida valide per tutti.

Il contenuto della Direttiva dei Ministri è il seguente:

  1. Ridefinizione Mission - Ministeriali - Istituzionali delle amministrazioni (ob. ordinari)
  2. Determinare i processi per attuare la riforma amministrativa.
  3. Precisazione obiettivi per l’anno 2001 dei CRA: caratteristiche obiettivi: significativi, misurabili, specificatamente attribuibili ad un responsabile.
  4. Identificare i progetti di particolare rilievo (ob. straordinari).
  5. Definire il ruolo e le funzioni dei servizi di controllo interno “Secin”.

La direttiva approfondisce il ruolo dei Secin e le caratteristiche che devono avere per funzionare bene.

Rapporto fiduciario diretto tra Ministro e Capo Gabinetto

Familiarità problematiche specifiche A.P.

Competenza specialistica a svolgere attività di supporto.

"1. 2) Direzione; 3) Struttura di supporto".- Direttiva 2001. Berlusconi - Frattini.

Si occupa di Aspetti qualitativi.

Ribadisce e amplia il ruolo della Direttiva del Ministro:

  • Deve trasmettere le priorità politiche dal governo all'amministrazione.
  • Deve introdurre funzionali sistemi di programmazione e controllo.

Affinché questi due punti vengano soddisfatti, è necessario introdurre nella Direttiva del Ministro una serie di requisiti definiti condizioni di efficacia:

  1. La direttiva deve essere un documento di natura prescrittiva
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
19 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carlo1988 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo nelle PA e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof D'Amico Eugenio.