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FINALITA’ DELLA CONTABILITA’ ANALITICA:

La contabilità analitica consente di realizzare i vantaggi e le finalità tipiche di un sistema di

controllo direzionale, cioè:

Controllo economico;

a) Controllo esecutivo;

b) Supporto al processo decisionale;

c) Motivazione/morale.

d)

Che differenza c’è fra la contabilità generale e la contabilità analitica?

CONTABILITA’ GENERALE CONTABILITA’ ANALITICA

SCOPO E DESTINATARI: Scopo: Misurazione del reddito Scopo: Supporto allo

e del capitale. svolgimento dell’attività di

direzione.

La contabilità generale nasce

per supportare la redazione del La contabilità analitica si

bilancio d’esercizio, art. 2423 propone di attivare un flusso

c.c. informativo verso l’interno, a

supporto del processo

La contabilità generale si pone decisionale.

l’obiettivo di produrre

informazioni per l’esterno Destinatari: informativa interna,

informazioni per il

(Stakeholders, banche, management.

concorrenti, ecc).

Destinatari: informativa

esterna, bilancio civilistico e

fiscale. 45 di 76

MOMENTO DI RILEVAZIONE: Momento di rilevazione: è dato Momento di rilevazione: è il

dalla variazione monetaria, momento del consumo del

passiva o attiva, legata al fattore produttivo.

ricevimento di una fattura o

all’emissione di una fattura. Ex. compro MP che vanno in

magazzino, registro la fattura. In

contabilità analitica non faccio

nulla fino a quando queste MP

non vengono prese fisicamente

dal magazzino e portate nel

processo produttivo.

AMPIEZZA*: Ampiezza: focalizza la sua Ampiezza: focalizza la sua

attenzione su tutti i possibili attenzione solo sulla gestione

ambiti gestionali. caratteristica e al limite anche

sulla gestione finanziaria.

La contabilità analitica riguarda

solo la gestione caratteristica

corrente, e non anche gli altri

perché è nella gestione

ambiti,

caratteristica che esprimiamo il

nostro processo decisionale

alla base dell’attività d’impresa,

negli altri ambiti le operazioni non

sono correlate al nostro processo

decisionale.

Così come per la gestione

finanziaria: non decide

l’imprenditore quanti oneri

finanziari pagare, però è

l’imprenditore che in qualche

modo decide l’indebitamento

ed è per questo che potrei

inserire la gestione finanziaria

nell’ambito della contabilità

analitica.

TIPOLOGIA°: Tipologia: La contabilità Tipologia: La contabilità

generale classifica i costi per analitica classifica i costi per

natura, ovvero rileva la natura destinazione.

del fattore produttivo. contabilità analitica

La

classifica i costi per

destinazione nel senso che

deve risponde a queste 4

domande:

Dove le risorse sono

1) consumate nell’azienda?

Come sono state

2) consumate? In modo

efficiente? In modo

inefficiente? In questo caso,

Qual è

quanto non-efficiente?

il mio livello di inefficienza?

Chi è il responsabile del

3) consumo di quelle risorse?

Riferimento a CDR.

Per quale oggetto di

4) calcolo?

46 di 76

PROFONDITA’ DI ANALISI: Profondità di analisi: Profondità di analisi:

Informazioni sintetiche Informazioni al massimo livello

di analisi, riaggregate in

funzione del fabbisogno

informativo

ORIZZONTE TEMPORALE: Dati storici Dati sia consuntivi che

previsionali

*Specchietto sull’ampiezza:

Gestione caratteristica corrente: insieme delle operazioni gestionali volte al perseguimento

• del fine istituzionale dell’azienda.

Ex. Produco mobili? in questo caso compro legno e vendo prodotti finiti.

Gestione caratteristica non corrente -> gestione straordinaria: insieme delle operazioni

• gestionali volte a modificare la struttura tecnico-organizzativa di un’azienda.

Tratta di tutte quelle operazioni che generano plusvalenze/minusvalenze, sopravvenienze

passive/attive, sussistenza passive/attive..

Gestione complementare accessoria e patrimoniale: è una gestione di diversificazione del

• rischio ed è una gestione a fianco della gestione caratteristica.

E’ un gestione di diversificazione del rischio nel senso che nel momento in cui ho delle

disponibilità monetarie, che impiego in business non rientranti nei fini istituzionali, questa

situazione genera costi e ricavi che mi permettono di diversificare il rischio rispetto alla gestione

caratteristica.

Ex. abbiamo nel c/c 200.000 €, compro un bar e lo affitto a qualcun altro. Percepisco un affitto

che evidentemente non centra nulla con l’azienda, perché io produco mobili, ma uso questa

entrata per compensare e mitigare il rischio legato alla mia attività istituzionale.

Gestione finanziaria: genera solo costi, solo oneri finanziari. Attività volta al procacciamento

• delle risorse finanziarie necessarie a coprire gli investimenti legati all’attività di impresa.

Gestione tributaria: pagamento delle imposte.

° Specchietto tipologia di valori:

Supponiamo di rilevare in partita doppia il costo degli stipendi:

Salari e stipendi DARE

Personale conto retribuzioni AVERE

contabilità generale rileva la natura del fattore

Classificare i costi per natura significa che la

produttivo, si tratta di costo del lavoro, non mi interessa altro.

La contabilità analitica parte dal costo classificato per natura dalla contabilità generale e si

chiede, ma qual è la quota di stipendi e quale quella di salari? E nell’ambito di stipendi quanti

sono dell’ufficio amministrazione e cosi via?

PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA DI CONTABILITA’

ANALITICA:

La progettazione di un sistema di contabilità analitica di fatto vuol dire fornire una risposta

a carattere sistematico alle seguenti 6 questioni:

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1. Su quali elementi di costo il sistema dovrà “lavorare”?

2. Attraverso quali criteri procedere ad una classificazione dei costi?

3. Quale configurazione di costo dovrà costituire l’output del sistema?

4. Quali specie di dati di costo dovranno “alimentare” il sistema stesso?

5. Quali “percorsi” prescelti per “calare” le classi di costo selezionate sugli oggetti di calcolo

prescelti?

6. Attorno a quelli entità “polarizzare” le informazioni di costo?

La progettazione di un sistema di contabilità analitica vuol dire fornire una risposta a carattere

sistematico alle questioni che sono prospettate in questa sorta di ROBDEP della progettazione di

un sistema di contabilità analitica che ci consente di struttura il nostro momento concettuale in 3

grandi fasi:

Scelta delle tipologie di informazioni di costo

A. -> scelte a carattere preparatorio a quello che

si fa nell’ambito della metodologia di calcolo.

Scelta della metodologia di calcolo

B. -> la metodologia di calcolo è la parte CORE della

progettazione di un sistema di contabilità analitica.

Scelta dell’oggetto di calcolo

C. -> è inevitabile che la scelta dell’oggetto di calcolo è il

momento iniziale e di avvio della progettazione di contabilità analitica perché è l’oggetto di

calcolo che individuerà poi le fasi successive.

SCELTA DELLE TIPOLOGIE DI INFORMAZIONI DI COSTO:

A. L’alimentazione di un sistema di contabilità analitica parte dalla considerazione che la

contabilità analitica sarà alimentata da un flusso di informazioni derivanti da altri ambiti del

sistema informativo aziendale (principalmente dalla CO.GE, ecc) e che raccoglierà queste

informazioni e presenterà poi dei risultati/informazioni di costo per oggetto di calcolo.

Raccolgo -> Elaboro -> Processo -> Presento la diportistica del caso con riferimento

alle informazioni di costo per oggetto di calcolo.

La progettazione della contabilità analitica dovrebbe seguire una prospettiva di carattere

strategico che parte dall’analisi dell’ambiente competitivo, dell’ambiente interno, identifica una

strategia e il conseguente fabbisogno informativo che la contabilità analitica dovrà soddisfare.

In cosa consistono le 4 questioni scritte sopra riguardanti la scelta delle tipologie di

informazioni di costo?

Risposte alle domande:

Quali elementi di costo considerare?

1.

Perimetro dell’architettura contabile e della contabilità analitica -> io so che la contabilità analitica

deve insistere essenzialmente sulla gestione caratteristica da un lato e sulla gestione finanziaria

dall’altro. Quindi considero solo i costi della gestione caratteristica e della gestione finanziaria.

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Il punto è che in fase di progettazione non tutti i costi della gestione caratteristica saranno

egualmente importanti, ma per ogni elemento di costo io devo fare un’analisi costi-benefici,

laddove il costo è il costo di produzione dell’informazione e il beneficio è il fabbisogno informativo

che vado a soddisfare con quell’informazione -> confronto quindi il costo con il valore (beneficio)

che quell’informazione mi da.

Cosa significa nella pratica una valutazione di questo genere?

Esempio azienda ospedaliera di S. Antonio Abate di Gallarate:

Riunione per attribuzione di costi. Bisogna decidere per ogni costo quale fosse il centro di costo

di competenza. Quindi come dividere ogni costo fra i diversi reparti dell’ospedale.

Tra i vari costi c’era il costo della cappella religiosa (14.200.000 lire).

Come dividiamo il costo della cappella religiosa fra il reparto di chirurgia, medicina,

ortopedia, ecc? Attribuzione della Contabilità per

Lo dividiamo nell’ambito di un processo che si chiama fase di

Centri di Costo.

Criterio di attribuzione: n° posti letto per reparto. E’ un dato disponibile, è un dato che non si

• fa fatica a trovare.

In funzione dei posti letti divido quel costo -> maggiore è il numero dei posti letto del reparto,

maggiore è la quota di costo che riceveranno.

responsabile di chirurgia 2 obietta

Ad un certo punto però il e dice che bisogna tener conto

• del fatto che i posti letto potrebbero essere occupati o no.

Perciò per decidere come ripartire 14.200.000 lire bisogna fare:

numero dei posti letto * tasso di saturazione dei posti letti

chirurgia 1 dice:

Quello di non si può fare così perché se no tutti i costi andrebbero caricati sul

• sottoscritto ingiustamente perché l’utilizzo della cappella religiosa è principalmente usata da

persone anziane.

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Publisher
A.A. 2017-2018
76 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina100596 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Memmola Massimo.