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PLATONE

domenica 19 settembre 202116:44

filosofo che segna una tappa decisiva nella storia del pensiero occidentale in quanto la sua opera non si occupa di tutti gli argomenti che costituiranno il contenuto della ricerca filosofica bensi contribuisce a determinare il concetto stesso di filosofia. vive in un momento storico contrassegnato per il mondo ellenico dalla perdita di un centro politico prestigioso come Atene. molto importante per Platone è l'insegnamento del suo maestro Socrate in quanto è proprio questo che stimola l'orientamento etico politico della sua filosofia.

36 iscritti di cui 34 dialoghi, 1 monologo e 1 raccolta di lettere. da un'analisi fatta in relazione allo stile utilizzato si può capire come gli scritti platonici divisibili in 3 fasi:

  • La giovinezza: troviamo i dialoghi che hanno natura prevalentemente polemica nei confronti della cultura tradizionale e della sofistica
  • La maturità: i dialoghi prevalentemente di carattere costruttivo nei quali al metodo critico confutatorio di Socrate si affianca l'elaborazione di vere e proprie dottrine
  • La tarda maturità/vecchiaia: dialoghi dialettici inerenti a questioni fisiche e cosmologiche

una caratteristica comune a questi è l'affievolirsi della struttura dialogica e la comparsa di protagonisti diversi da Socrate.

IL DIALOGO:

il fatto che abbia scritto quasi ed esclusivamente dialoghi fa capire come l’autore non faccia udire direttamente la sua voce bensì parli attraverso i suoi protagonisti. nei dialoghi c’è sempre un personaggio principale che conduce il tutto il quale sembra ricondurre a Socrate. il dialogo inoltre viene utilizzato per coinvolgere il lettore e indurlo a formulare propri pensieri sugli argomenti trattati.

LA GIUSTIZIA E L'UOMO GIUSTO:

La giustizia è un fattore meramente personale che consiste nell'osservanza delle leggi indipendentemente dal fatto che queste siano più o meno giuste. Platone affronta il tema dell'uomo giusto riferendosi a Socrate il quale aveva rispettato la legge sebbene fosse stata ingiusta precedendo quella che sarebbe stata nel 1300/1400 la visione ius-positivistica(afferma che il diritto positivo è l'unico diritto esistente al quale bisogna poi ubbire a prescindere che questo sia giusto o meno). nella ricerca di una definizione di Uomo giusto arriva ad affermare che l'uomo esattamente come la comunità si divide in 3 parti descritte attraverso il mito della biga alata, le quali, se in armonia tra loro determineranno la giustizia

  • la parte razionale corrisponde alla
  • la parte concupiscibile la si trova dalla pancia in giù e

armonia tra loro determineranno la giustizia

la parte razionale corrisponde alla

testa e rappresenta l’auriga

La parte irascibile corrisponde al torace e viene rappresentata da un cavallo diretto verso l’alto

la parte concupiscibile la si trova dalla pancia in giù e viene rappresentata da un cavallo diretto verso il basso

Questa tripartizione si rispecchia anche nella Polis dove si distinguono 3 classi aventi una propria virtù:

  • una parte destinata a governare composta da governatori dotati di saggezza
  • una parte destinata a difendere composta da guerrieri dotati di coraggio
  • Una parte destinata a produrre composta dai produttori di servizi destinati a soddisfare i desideri materiali dotati quindi di temperanza

La giustizia di Platone e di Socrate si basa su un principio anti egualitario il quale afferma che la legge è uguale per tutti indipendentemente dalla forza, dal coraggio e dalla saggezza. questo principio si contrappone al principio egualitario individualistico in cui una testa vale un voto.

alla giustizia della Polis corrisponde la giustizia dell’uomo nel quale v’è è un elemento concupiscibile che deve essere tenuto a freno attraverso sia la temperanza, sia un elemento animoso che genera coraggio e attraverso l’elemento razionale che permette di ragionare correttamente.

si viene quindi ad affermare che l’uomo ha una natura e una sapienza superiore che lo rende adatto al comando andanado a identificare non più le leggi giuste bensì i governati giusti (si tratta quindi di un governo dell’uomo e non di un governo della legge).

LA TRAGEDIA DI ANTIGONE

Sofocle mette in discussione il diritto positivo attraverso 2protagonisti( Antigone e Creonte).

  • Antigone: riconosce il diritto di tutti gli uomini ad essere sepolti e decide di disobbedire all’editto del re Creonte il quale imponeva il divieto di degna sepoltura a coloro che avevano imbracciato le armi contro la città.
  • La ragazza, nel tentativo di portare il cadavere del fratello all’interno delle mura della città per poi seppellirlo, viene scoperta e imprigionata in una grotta dove morirà impiccata suicida prima che le profezie di Triesia e le suppliche del coro degli anziani di Tebe riuscissero a convincere Creonte nel liberarla.
  • Antigone riconosceva la legge naturale come superiore a quella della Polis.
  • Creonte definisce il concetto di amicizia e di philia: afferma che vi è una philia per i genitori, per i fratelli e per gli alleati politici anche se questi non sono amici tra loro. Afferma poi che chi pone di fronte alla propria patria un amico non è degno di essere in quanto non si potrà mai

intorno alla sfera del cosmo nella Repubblica poi l'anima viene descritta come se fosse composta da tre parti, una razionale, una concupiscibile e una animosa.

afferma che bisogna fare il bene ed evitare il male, si può attraverso deduzioni

concludenti affermare che anche il tradire le promesse è una sfumatura del male.)

Per Tommaso il senso di una norma sta nel suo contenuto il quale dipende dalla legge naturale a

differenza della legge divina in cui il contenuto non ha importanza mentre conta che questa sia stata

voluta dal Dio legislatore.

in relazione al contenuto delle norme di diritto, Norberto Bobbio vede nel ragionamento di Tommaso

una riduzione della validità della Giustizia.

NB: si può obbedire ad una legge ingiusta per evitare il disordine a condizione che questa non metta a

repentaglio la propria anima.

Si vengono quindi a scontrare 2massime:

la prima afferma che è diritto in quanto è giusto

la seconda afferma che è diritto in quanto viene comandato

Se inizialmente Sant'Agostino aveva svalutato il mondo delle istituzioni e delle leggi, Tommaso,

collega queste alla ragione di Dio e alla legge interna e di conseguenza il mondo della politica

diventa qualcosa meritevole di essere studiato e compreso.

Il mondo delle istituzioni umane non viene più visto con sospetto e di conseguenza la legge umana può

creare norme aventi come obiettivo il bene comune.

HOBBES

Uno dei principali pensatori che nel 12o secolo ha contribuito alla formazione di un nuovo modello di filosofia e di scienza.

Nasce in Inghilterra ed è fortemente appassionato delle ricerche scientifiche di Galileo al punto che nei primi anni 30 inizia a svilupparsi i suoi interessi rivolti nei confronti della matematica, della fisica e della geometria.

NETTA OPPOSIZIONE NEI CONFRONTI DI ARISTOTELE come si vede nell'opera il LEVIATANO.

Hobbes realizza un racconto che parte dallo Stato di natura, prevede un contratto sociale (trasforma lo stato di natura in una società politica) per arrivare poi alla società politica.

Quello che viene descritto nel 13o capitolo del Leviatano è uno stato di guerra privo di civili istituzioni e pervaso dalla paura della morte dove nessuno è al sicuro ed al quale è necessario uscire per trovare la pace.

Per risolvere: CONTRATTO SOCIALE di drastica efficacia.

Occorre quindi istituire un potere supremo così che tutti gli uomini rinunciano alle proprie velleità e i loro e i propri diritti trasferendoli nelle mani di un sovrano che non solo ricevi diritti altrui ma mantiene i propri divenendo la massima espressione del consenso a lui dato irreversibilmente e per sempre da suoi sudditi.

Otteniamo quindi uno stato retto da una assolutismo politico nel quale il sovrano è la legge alla quale quest'ultimo non è sottomposto.

Lo Stato Leviatano è un'unità politico-giuridica artificiale creata da un meccanismo tecnico.

  • se nel mondo antico il contratto sociale era qualcosa di vivente e naturale, nello stato di Hobbes viene messo insieme dalla volontà umana che genere è una specie di uomo artificiale senza limiti comandato da leggi.

NASCONO 2 PRINCIPALI TESI

TESI IMPERATIVISTICA (dietro al diritto c'è una volontà)

TESI STATUALISTICA (i comandi che costituiscono leggi sono comandi dello

Un aspetto importante nello stato di Hobbes è la prevalenza del legislativo sul giudiziario in quanto i giudici non hanno nessun valore di fronte al sovrano il quale prevale su qualsiasi potere

la sovranità è un potere diverso in quanto il sovrano agisce rappresentando tutti i sudditi che nel Leviatano vengono raffigurati all'interno del corpo stesso del sovrano senza differenze tra di loro. L'unica cosa che accomuna i soggetti è la miseria e la

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele.cerasa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Belloni Ilario.