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Vantaggi e svantaggi della registrazione dei dati di accesso

1. Vantaggi:

  • Non sono necessari hardware o installazioni di software speciali;
  • Sempre disponibili sia le informazioni attuali che le storiche;
  • Tutti gli eventi che accadono nel server vengono registrati;
  • Anche i siti a basso traffico possono essere analizzati facilmente.

2. Svantaggi:

  • Difficoltà di standardizzazione dei parametri;
  • Una parte significativa delle visite sfugge alla registrazione (ad esempio le pagine dinamiche e in cache);
  • Difficoltà di calcolare il tempo realmente trascorso su una pagina;
  • Mancanza di informazioni sociodemografiche.

Se dopo giorni torno nella stessa pagina web, non interrogo il server, ma la cache del mio computer.

Modulo 5

I progetti digitali vanno concepiti a lungo termine ed è necessaria una visione strategica.

Cosa significa digitalizzare?

Il quadro di riferimento per la costruzione dell'ambiente culturale digitale è quello della rete, che significa anche saper lavorare in rete, o meglio, collaborare.

insieme.L'ambiente digitale trasforma il flusso di lavoro nelle istituzioni culturali. Non somiglia più a una catena di montaggio, in cui ogni fase precede la successiva; in ogni fase, invece, si deve tener conto di tutte le altre: nella fase di creazione dei contenuti, si deve sapere come l'oggetto culturale sarà presentato e reso accessibile all'utente, e al tempo stesso occorre aver deciso quale strategia verrà attuata per assicurare la conservazione a lungo termine dell'oggetto digitale creato.

Nell'ottica della rete, inoltre, l'organizzazione coinvolgerà possibilmente diverse istituzioni insieme: non possono esistere biblioteche digitali o servizi online isolati, pena la loro inefficacia. Nell'apertura al networking, elementi tecnici andranno combinati con quelli organizzativi e collaborativi, pensando a un governo complessivo del sistema a livello locale o nazionale o internazionale.

Una organizzazione aggiornata

è legata all’architettura dell’informazione in rete, con unacorretta progettazione di servizi condivisi e di servizi locali distribuiti.Si presenteranno qui principi, criteri, conoscenze di base per chi voglia progettare e costruireuna biblioteca digitale, un archivio digitale, un museo virtuale.Un supporto per i responsabili, per garantire che i prodotti dei progetti avviati corrispondano airequisiti essenziali dell’interoperabilità, accessibilità, conservazione a lungo termine, sicurezzae autenticità. 22Tutti questi requisiti richiedono una organizzazione del lavoro e dei servizi e una infrastrutturatecnologica adeguate, ma anche conoscenze e competenze essenziali da parte del personalecoinvolto, che sole possono garantire sia scelte appropriate, sia una corretta gestione eattuazione di tutto il flusso di lavoro.

I 10 passaggi-chiave per il ciclo di vita di un progetto di digitalizzazione:

  1. Progettazione
  2. Preparazione per la digitalizzazione
  3. Trattamento degli originali (tutela, attenzione nella digitalizzazione)
    1. Processo di digitalizzazione
    2. Memorizzazione e conservazione del master digitale (massima qualità, decisione dei formati, supporti, tecniche, in questa fase si crea l'oggetto digitale)
    3. Creazione dei metadati
    4. Pubblicazione (uso interno o esterno)
    5. Reperimento
    6. Riuso
    7. Diritti di proprietà intellettuale e copyright (da tener conto durante tutto il processo)
    Progettazione = La progettazione deve prevedere le seguenti attività:
    • definizione degli obiettivi, inclusa la strategia di fruizione dei contenuti
    • definizione dei criteri di selezione del materiale da digitalizzare (per esempio: rarità, conservazione, integrazione delle raccolte, richieste utenti)
    • individuazione dei diritti di proprietà intellettuale e di riproduzione
    • definizione del sistema di gestione degli oggetti digitali
    • individuazione delle risorse (umane, tecnologiche, finanziarie), dei costi
    dellasostenibilità del progetto. Le risorse umane possono essere interne e/o esterne all'istituzione che sviluppa il progetto-- identificazione del flusso di lavoro idoneo al perseguimento delle fasi del progetto. Particolare attenzione deve essere rivolta al flusso di lavoro (workflow) idoneo per perseguire le diverse fasi del progetto. Il flusso di lavoro deve essere definito e valutato in rapporto alla specifica organizzazione del lavoro adottata; esso varia, ad esempio, a seconda che le operazioni si svolgano esclusivamente all'interno dell'istituzione, oppure siano affidate, come avviene frequentemente, in parte o interamente, a ditte esterne. Identificazione delle risorse digitali → Le risorse da digitalizzare dovrebbero essere identificate e dovrebbero essere puntabili (riconoscibili) in maniera univoca direttamente dal browser web di un utente, quando saranno digitali. È importante che l'utente finale (umano o automatico) abbia la

    Possibilità di identificare esattamente e in modo attendibile una singola risorsa, anziché dover indicare il collegamento al sito web di un intero progetto. Preparare la digitalizzazione = Gli oggetti da avviare alla digitalizzazione devono essere catalogati/inventariati; in mancanza di risorse catalografiche o inventariali preesistenti, la catalogazione avverrà nell'ambito del progetto di digitalizzazione.

    La descrizione conforme degli originali è di estrema importanza infatti per stabilire un legame con la collezione/archivio/catalogo esistente e per la conservazione dell'originale e della fruizione, reperimento e interpretazione sia dell'originale sia della risorsa digitale che li rappresenta.

    Da evitare assolutamente l'uso di standard di descrizione degli oggetti digitali (come Dublin Core) per sostituire una corretta catalogazione/inventariazione.

    Nella fase di preparazione i progetti devono tener conto delle caratteristiche fisiche.

    degli oggetti da digitalizzare e degli usi cui saranno destinate le risorse digitali che si creano. Per il materiale archivistico e librario, ad esempio, le caratteristiche da prendere in considerazione includeranno:
    • stato di conservazione e fragilità, maneggevolezza, legatura, supporto, dimensioni, cartulazione
    • ordinamento
    • presenza di altri elementi notevoli, quali sigilli, miniature, annotazioni, stemmi ecc.
    Nella fase di preparazione, infine, sono da scegliere hardware e software da impiegare nel progetto. Nella scelta, si deve tener conto delle caratteristiche degli oggetti originali e, in particolare, di formato, dimensioni, stato di conservazione, tenendo conto dell'importanza di una fedele registrazione di proprietà quali il colore. Per l'hardware, si deve garantire che le apparecchiature prescelte per la digitalizzazione generino oggetti digitali di qualità adeguata agli usi previsti, entro accettabili limiti di costo. Il software adottato deve

    Avere i requisiti di interoperabilità, portabilità, aderenza agli standard, apertura.

    Formazione del personale = I progetti devono garantire che il personale coinvolto riceva una preparazione adeguata al trattamento corretto degli originali e all'uso dell'hardware e del software da impiegare per la digitalizzazione. Ciò garantisce l'efficacia del processo e riduce qualunque rischio per gli originali.

    Le esigenze di formazione devono essere identificate rispetto a:

    • tecnologie adottate
    • trattamento degli originali
    • operazioni di catalogazione
    • gestione complessiva dei programmi di digitalizzazione

    Trattamento degli originali = I responsabili del progetto devono valutare i rischi cui vanno incontro gli oggetti originali in qualunque processo di digitalizzazione, a maggior ragione quando si tratta di pezzi unici, preziosi o fragili.

    Si devono allora concordare le modalità di lavoro con i responsabili della conservazione degli originali.

    Le problematiche della conservazione riguarderanno anche, una volta creato, l'oggetto digitale che rappresenta l'oggetto fisico. Master digitale = I problemi posti dalla conservazione delle risorse digitali devono essere considerati come parte integrante del processo di produzione digitale. La possibilità di conservare a lungo termine delle risorse digitali è agevolata dall'adozione di standard, ma dipende anche dalla documentazione dell'insieme dei procedimenti tecnici che hanno condotto alla creazione di un oggetto; molte informazioni essenziali possono, quindi, essere registrate solo al momento della creazione delle risorse da conservare. Garantire in futuro l'uso delle risorse digitali è il primo obiettivo, grazie agli standard. È fondamentale prevedere tutto ciò che andrà fatto in futuro per continuare ad utilizzare le risorse. La conservazione a lungo termine delle risorse digitali non dipende però solo dalla

    scelta di opportuni formati o supporti. Deve essere considerata piuttosto una forte responsabilità gestionale per chi possieda e gestisca contenuti informativi digitali, poiché garantisce il loro uso e riuso a lungo termine. La conservazione dipende da un gran numero di fattori, anche al di fuori del processo di digitalizzazione, come la stabilità istituzionale, la continuità dei finanziamenti e il possesso dei diritti di proprietà intellettuale.

    È possibile tuttavia adottare strategie di tipo tecnico nel corso del processo di digitalizzazione allo scopo di agevolare la conservazione, come:

    1. Formati dei file = Quando si producono delle risorse digitali si dovrebbero impiegare formati standard aperti, per massimizzarne l'accesso. L'impiego di formati aperti favorisce l'interoperabilità, garantendo la riusabilità delle risorse, che possono essere create e modificate da un gran numero di applicazioni. Si eviterà in
    tal modo anche la dipendenza da un unicofornitore. Qualora non impieghino standard aperti, la normativa italiana prevede che i progetti pubblici giustifichino il ricorso a formati proprietari. Se si utilizzino formati proprietari, si deve prevedere una strategia di migrazione che consenta una successiva transizione verso standard aperti. 2. Digitalizzazione e memorizzazione del testo a) Codifica dei caratteri → La codifica dei caratteri è un algoritmo che consente di rappresentare i caratteri in forma digitale, definendo una corrispondenza tra le sequenze di codice dei caratteri (i numeri interi corrispondendo ai caratteri in un repertorio) e sequenze di valori di 8 bit (byte o ottetti). Per poter interpretare correttamente i byte che compongono un oggetto digitale, un'applicazione richiede l'indicazione della codifica di carattere utilizzata nel documento. La codifica dei caratteri usata nei documenti di testo dovrebbe essere quindi sempre documentata. b) Formati dei

    documenti di testo →

Dettagli
A.A. 2019-2020
42 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher iorio_margherita di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione digitale per i beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Feliciati Pierluigi.