Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
M ODELLI FUNZIONALI PER IL CATALOGO
Studio della California Digital Library nel 2006 su cinque tematiche:
1. Sistemi di ricerca testuali con capacità di ranking per rilevanza
2. Correzione di errate digitazioni basate sugli indici
3. Miglioramento delle strategie di navigazione mediante l’applicazione di
faccette e il raggruppamento dei risultati secondo la logica di FRBR
4. Potenziamento della funzione di ranking per rilevanza attraverso
l’analisi dinamica del comportamento dell’utente
5. Raffinamento delle strategie per generare raccomandazioni attraverso il
data mining e l’analisi delle scelte di cluster di utenti
OPAC che si adatta
L’opac deve perdere la rigidità di visualizzazione che lo caratterizza. Il catalogo
deve potersi adattare all’utente, differenziandosi di volta in volta dal punto di vista del
linguaggio, degli elementi visualizzati, della tipologia delle ricerche permesse e
dall’arricchimento bibliografico e semantico proposto. Opac fluido che si modella sul
comportamento dell’utente che lo sta consultando, o meglio, su classi di utenti cluster,
definendo così profili più o meno omogenei. Il primo problema è legato alla
definizione dei cluster.
Data mining: si tratta di un processo di estrazione della conoscenza che si basa
sull’applicazione di algoritmi che consentono l’esplorazione di dati con l’obiettivo di
individuare le informazioni più importanti.
Due modi per estrarre dati:
1. Tramite form da compilare da parte dell’utenza e in questo caso il
profilo sarà più dettagliato
2. Tramite l’analisi dei comportamenti dell’utilizzatori.
L’Opac che suggerisce
Oltre ad adattarsi alle tipologie di utente l’opac deve anche essere in grado di
orientarlo, sia quando la conoscenza della materia o del modo di ricerca sia
14
G. Solimine, P. G. Weston, Biblioteconomia: principi e questioni, Carocci,
Roma 2007.
approssimativa, sia quando manchino record che corrispondano esattamente alla
richiesta.
Si può applicare la logica fuzzy e correggere eventuali digitazioni errate, oppure
di possono suggerire chiavi alternative e nuovi pattern allo scopo di rendere più
fruttuosa la ricerca anche attraverso la valorizzazione della serendipità.
Reccomendation system è il metodo applicato nel commercio elettronico. Sono
programmi che possono predire oggetti che potrebbero interessare l’utente sulla base
del suo comportamento all’interno del sistema.
L’Opac che apprende
Collaborative filtering: il sistema legge il comportamento degli utenti e lo
applica a utenti dal profilo simile. Può essere usato per suggerire percorsi di lettura
alternativi o suggerimenti di navigazione.
L’Opac che integra
L’opac non può più essere un semplice catalogo elettronico, deve diventare il
punto di snodo di attività esercitate dalla biblioteca e dovrebbe essere potenziato in
modo tale da instradare l’utente verso servizi diversi. In un certo senso potrebbe
essere un portale che da accesso a servizi diversi come ad esempio l’acquisto di un
libro in una determinata libreria e altro.
L’Opac che aggrega
Problema è gestire insiemi di risultati corposi per le dimensioni raggiunte e che
si presentano eterogenei per la varietà di formati.
Il ranking è la restituzione dei risultati secondo criteri di priorità regolati
mediante algoritmi prestabiliti.
L’Opac che organizza il Web
Questo modello funzionale riguarda i rapporti che l’Opac può stabilire con i
contenuti della rete e il contributo che l’insieme dei cataloghi e degli altri repertori
bibliografici può fornire all’organizzazione del Web semantico.
Web 1.0 took people to information, Web 2.0 will take information to people. 15
G. Solimine, P. G. Weston, Biblioteconomia: principi e questioni, Carocci,
Roma 2007.
Quindi nel Web 2.0 è presupposta una tale flessibilità da essere in grado di
ampliare lo spettro dei servizi e di adeguarli a ciascun utente.
Il reference digitale
Riccardo Ridi
Definizioni e obiettivi
La terza sfida delle biblioteche (dopo automazione cataloghi e alla
digitalizzazione delle collezioni) è la virtualizzazione del servizio di reference.
L’attività del reference digitale o reference virtuale o ancora reference online o
e-reference, a seconda di come lo si chiami, consiste in definitiva nell’assistere,
istruire e informare utenti fisicamente lontani dalle sedi delle biblioteche e dai relativi
operatori utilizzando risorse telematiche e in particolare internet.
Si possono individuare quattro livelli di impegno in questo senso da parte delle
biblioteche V (Virtual Reference Desk) e V (Virtual Reference Service):
RD RS
V 1: ci si limita a disporre un Opac in modo che l’utente possa
− RD
accedervi dal sito della biblioteca. Non è un vero servizio di reference in
quanto l’utente è autonomo nella ricerca.
V 2: creare questi repertori online usando software che permettano la
− RD
personalizzazione e l’uso interattivo da parte degli utenti registrati.
V 1: si affianca ai V un servizio (V ) che permetta all’utente
− RS RD RS
remoto di interagire coi bibliotecari per ricevere assistenza
personalizzata, sebbene con strumenti che permettano un dialogo in
differita, come la posta elettronica (reference digitale asincrono).
V 2: l’assistenza online all’utente avviene in tempo reale, sebbene
− RS
entro orari ben stabiliti (reference digitale sincrono.
Per quanto riguarda la FAD (Formazione a Distanza) intesa come online e
digitale, si possono distinguere tre livelli: 16
G. Solimine, P. G. Weston, Biblioteconomia: principi e questioni, Carocci,
Roma 2007. FAD 0: predisposizione e diffuzione online di contenuti didattici digitali
• in vari formati, però manca l’interazione tra docenti e discenti, oppure
avviene durante lezioni tradizionali in classe.
FAD 1: inizia una stretta interazione tra docenti e discenti online, anche
• se in modalità asincrona.
FAD 2: come il livello precedente, ma con la possibilità di interagire in
• tempo reale tramite videoconferenze, audioconferenze, chat o browsing
condiviso.
Strumenti e competenze
Sono necessarie tre risorse fondamentali:
1. Personale con competenze e sufficiente tempo a disposizione;
2. Fonti informative da cui il personale possa attingere
3. Risorse tecnologiche
La gestione non può dipendere dall’iniziativa estemporanea o dall’interesse
personale dei singoli, ma deve essere programmata e organizzata. Si può avviare una
sperimentazione solo se si hanno condizioni di operatività che garantiscano la
disponibilità di tempo-lavoro libero da diverse e concorrenti mansioni.
Metodi e problemi
Il reference digitale e l’e-learning costituiscono in prospettiva l’unica possibilità
economicamente sostenibile per fornire un numero crescente di competenze in ambiti
dove l’approccio tradizionale è sempre meno in grado di garantirle.
Si tratta in definitiva dell’unica forma di assistenza realisticamente accessibile
per un numero crescente di utenti che non entrerebbero mai nella biblioteca reale, ma
che potrebbero frequentare il sito web se scoprissero che potrebbe soddisfarei loro
bisogni informativi.
Per quando riguarda il reference sincrono ha per il momento costi insostenibili
per le varie realtà italiane, inoltre sarebbe preferibile sperimentare, estendere e
consolidare il VRS1 prima di passare al VRS2. 17
G. Solimine, P. G. Weston, Biblioteconomia: principi e questioni, Carocci,
Roma 2007.
Il primo passo è stabilire che genere di domande siano ammissibili e che tipo di
risposte fornire (educative: dove trovare la risposta. Sostitutiva: recuperare la
risposta) e infine quanto tempo dedicare a ogni singola richiesta.
Il livello minimo del servizio, che consiste nel rispondere brevemente e
rapidamente entro una o al massimo due giornate lavorative (bisogna rispondere
sempre a tutte le richieste, anche con un “non lo so, mi spiace”).
Un’altra limitazione potrebbe consistere dal bacino di utenza, che a differenza
di una biblioteca reale potrebbe attirare utenti impropri.
Una soluzione potrebbe essere quella di avere in un’unica interfaccia tutte le
domande o gli ambiti, per poi smistarle tra più biblioteche e più centri [come quando
si chiama la telecom o l’enel].
Predisporre un sistema di FAQ e dei formulari standardizzati di risposta, con
formule introduttive di saluto, firme e citazioni.
Incoraggiare la richiesta di informazioni tramite la compilazione di un form
aiuta a risparmiare il tempo del bibliotecario e dell’utente.
Standard ed esperienze
Dal 1998 si sono sviluppate le linee guida dell’IFLA (sezione reference work)
pubblicate nel 2003 e aggiornate (2005) a cui si è cercato di dare ordine e prospetti a
alle iniziative degli anni precedenti. La necessità di standard e linee guida diventa
importante quando i servizi di reference digitale sono gestiti in modo consortile e
continuano a svilupparsi.
Le IFLA digital reference guidelines sono molto generali e piuttosto che
indicare soluzioni organizzative, mettono in evidenza cosa non può mancare nel
documento organizzativo.
Progettare e organizzare lo spazio fisico delle biblioteche
Antonella Agnoli 18
G. Solimine, P. G. Weston, Biblioteconomia: principi e questioni, Carocci,
Roma 2007.
Premessa
Michel Melot: “non esiste una forma architettonica propria della biblioteca. La
questione dell’architettura delle biblioteche si è posta quando ci si è preoccupati dei
lettori e la biblioteca è diventata un luogo pubblico, inteso come luogo civico”.
La biblioteca pubblica, aperta a tutti e a causa del suo servizio di base per tutti,
costituisce la tipologia più rappresentativa sul piano simbolico.
Il mutamento di funzioni della biblioteca
La biblioteca non è più solo una raccolta ordinata di documenti destinata agli
studiosi o alla generalità del pubblico, ma tende a diventare un servizio pubblico che
riafferma la sua specificità nella mediazione tra l’accesso all’informazione e gli
utenti.
Ma diventa anche un luogo di socialità in quanto insieme strutturato di risorse e
di servizi, nonché un elemento indispensabile per la buona organizzazione del
territorio.
La biblioteca è un servizio di forte valenza sociale: sostiene la cultura generale,
aiuta l’integrazione nella società e il miglioramento della propria condizione, può
facilitare l’accesso al mondo del lavoro e ridurre il senso di frustrazione di cittadini
c