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LA DEMOCRAZIA IN AMERICA

grandi temi dell’opera di Tocqueville importanti nel discorso politico

I tre sono:

1. America cosa pensava e vedeva quanto Tocqueville parlava di America;

→ cos’è, come l’ha definita Tocqueville e qual era

2. Democrazia il suo futuro;

→ prodotto della democrazia.

3. Concetto di tirannide della maggioranza

Il centro della riflessione c’è la definizione di come funzionavano le società democratiche e come in

esse fosse possibile preservare la libertà degli individui.

L’AMERICA

Prima della Democrazia in America, Tocqueville scrisse dei diari dei suoi viaggi, successivamente

pubblicati, i quali rappresentano una fonte importante per capire che tipo di interlocutori egi ha

raccolto. L’America che Tocqueville visitò era però

avuto, quali testimonianze e impressioni ha qui l’immagine era molto filosofica

molto diversa da quella che si ritrova nelle sue opere: e poco

fedele a ciò che effettivamente Tocqueville vide. James Bryce, nel suo American Commonwealth,

metà dell’Ottocento

analizzò la società americana per come si era configurata nella seconda

confrontandosi con il testo di Tocqueville, mettendo in rilievo come uno dei limiti della Democrazia

l’America per quello che era

era proprio questo carattere troppo filosofico, che non aiutava a capire

veramente. dell’America:

Tocqueville, in particolare, non percepì due fattori importanti

L’America degli anni Trenta era

1. già una società fortemente plutocratica: già in questi anni la

descrizione di un’America come

società era fortemente polarizzata, e la paese della classe

media non era fedele alla realtà.

L’avvento dei →

2. partiti politici di massa e il ruolo che stavano assumendo Tocqueville

distingueva i partiti in due grandi categorie:

 → partiti che lottano e che aggregano consenso su grandi ideali per i

grandi partiti

quali combattere;

 →

piccoli partiti partiti che hanno come unico scopo la conquista del potere, che

giocano sulla scena politica semplicemente per vincere le elezioni.

Fino al 1890 in America c’era lo spoil system, sistema per il quale il partito che vinceva le

elezioni inseriva suoi membri in tutti i ruoli amministrativi: non esistevano impiegati pubblici,

l’amministrazione cambiava

concorsi, amministrazione pubblica; ogni volta che le elezioni

Secondo Tocqueville l’America era un paese di

portavano al potere un partito diverso.

piccoli partiti: quest’analisi non coglieva in profondità le grandi trasformazioni in corso e di

ovvero l’avvento dei partiti politici di massa.

cui gli stessi americani erano ben consapevoli,

Autori come Calhoun videro questi processi di cambiamento della democrazia con una

chiarezza strepitosa, ma Tocqueville non se ne rese conto.

a un’epoca che stava

Tocqueville incontrò e parlò con personaggi appartenenti tramontando, ed è

il suo ragionamento sull’America.

sulla base delle loro affermazioni che costruì Molti dei dialoghi

riportati nei suoi diari sono diventati pezzi organici del suo capolavoro. I suoi interlocutori hanno

oscurando quello che stava emergendo davanti ai suoi occhi: alla fine degli anni Venti la vera

democrazia arrivò in America. nell’America

Nonostante queste premesse, Tocqueville vide le future società di massa.

LA DEMOCRAZIA

Tocqueville guardava la democrazia con gli occhi di un grande aristocratico: la democrazia non gli

piaceva, perché le società democratiche erano popolate da uomini mediocri, senza particolari

qualità, uomini massa , ma al tempo stesso la ammirava. Nella sua opera Tocqueville dà una

serie di definizioni della democrazia:

1. Democrazia come assetto sociale: la democrazia, nel linguaggio di Tocqueville, è in primo

luogo un assetto sociale, è una forma della società e non una forma di governo. Questo

assetto è caratterizzato dalla eguaglianza delle condizioni, intesa come eguaglianza delle

opportunità: gli uomini possono partire da punti diversi, ma tutti hanno le stesse possibilità

di organizzare e costruire la propria vita, tutti possono tentare di realizzarsi in qualsiasi

modo. L’eguaglianza delle condizioni distingue la società democratica da quella

aristocratica, o almeno quella che Tocqueville ha in mente: queste ultime sono società di

ceti, divise in gruppi sociali rigidi che decidono il destino degli individui, sono immobili. In

America non esistevano i ceti, ognuno era pienamente libero di realizzarsi e la mobilità

sociale era estremamente viva: la democrazia era una società di questo tipo, in cui tutti

potevano tentare la scalata sociale, salendo o scendendo.

2. La democrazia, intesa come società democratica, è il destino di tutte le società, la forma

Nell’introduzione di una delle edizioni della

verso cui tendono tutte le società umane.

«la rivoluzione democratica è un fatto provvidenziale,

Democrazia, Tocqueville scrisse che

irresistibile, universale, che si sottrae alla potenza dell’uomo».

Questo processo, che Tocqueville vedeva già nella società medievale con il clero, andava

3. però governato in modo razionale, altrimenti, se si prova a contrastare la democrazia con

metodi violenti, duri, la reazione sono i sussulti rivoluzionari, eventi che distruggono la

società. Il processo di democratizzazione, per Tocqueville, metteva a rischio la libertà degli

uomini: le società democratiche opprimono la libertà individuale perché sono

conformistiche. Il conformismo diventa oppressione degli individui: chi vuole sottrarsi al

conformismo viene semplicemente emarginato. Le società democratiche sono società che

emarginano le diversità, in cui l’ideale è il conformismo; le società aristocratiche sono

invece ispirate alla ricerca della differenza, in cui l’ideale è distinguersi. In questo modo si

mette a repentaglio la libertà individuale. La marcia alla democrazia è verso l’illibertà.

Tocqueville studiò l’America perché questo era il paese che aveva

4. realizzato nella sua

forma più compiuta la democrazia: la società americana incarnava nella maniera più

estrema, più compiuta, i caratteri della società democratica. Per questa ragione Tocqueville

studiare l’America: qui essa si vedeva

credeva che, per studiare la democrazia, bisognasse

in tutte le sue potenzialità, nei suoi dati positivi e, soprattutto, nei suoi dati negativi.

L’America rappresentava dell’Europa per Tocqueville, e non viceversa, come

il futuro

sostenevano molti studiosi post-rivoluzionari.

Perché l’America ha realizzato compiutamente la democrazia? In uno dei capitoli iniziali della

Democrazia, Tocqueville analizza le origini degli Stati Uniti: essi sono il frutto di una storia

eccezionale e incarnano una via peculiare alla modernità. Questa via peculiare è spiegata sulla

base di diversi elementi:

L’America ha rappresentato un

1. modello peculiare di colonizzazione: a differenza

dell’America del Sud, qui arrivarono profughi, emigrati, rifugiati, sostanzialmente inglesi,

dissidenti religiosi che scappavano da persecuzioni religiose. Essi arrivarono negli Stati

Uniti con le loro famiglie alla ricerca di un posto in cui costruirsi una vita migliore. La

colonizzazione dell’America del Nord fu un processo di colonizzazione dal basso, elemento

peculiare, quasi unico della storia coloniale europea: gli emigrati non furono inviati dalla

corona inglese.

2. Gli emigrati appartenevano ad una classe media: non erano né troppo ricchi né troppo

né troppo poco; c’era

poveri, né troppo colti una sostanziale eguaglianza tra le persone. A

differenza dell’Europa, non era presente una grande aristocrazia e nemmeno grandi

dinastie: fin dal principio della propria storia, gli Stati Uniti si diedero sistemi politici di

«la culla ancor vuota di una grande nazione».

stampo repubblicano: Tocqueville li definisce

I coloni inglesi portarono con sé la propria tradizione del l’auto-governo

self-government,

3. delle piccole comunità che funzionava senza la sovrastruttura della grande aristocrazia.

Questo modello presupponeva necessariamente un tipo di governo democratico.

Fondamentale fu dei coloni: essi erano una delle

l’orientamento confessionale puritani,

4. sette tipiche del mondo riformato che solitamente si etichettano sotto il nome di

una variante particolare e specifica del calvinismo svizzero.

puritanesimo,

Tocqueville intuì alcuni elementi a cui Max Weber, sessant’anni dopo, dedicò uno studio corposo,

(1904-05): Tocqueville vedeva con chiarezza un rapporto

Etica protestante e spirito del capitalismo

strutturale tra puritanesimo e capitalismo da un lato e, dall’altro, un rapporto altrettanto strutturale

tra puritanesimo e democrazia. La confessione puritana, per una serie di norme tipiche di condotta

a cui induce, è particolarmente favorevole allo sviluppo dello spirito capitalistico e dello spirito

democratico: esse portano l’uomo a vivere in modo profondamente razionale, a differenza di altre

etiche religiose. L’elemento principale è la credere che le proprie

teoria della predestinazione:

azioni contribuiscano alla propria salvezza conduce l’uomo a comportarsi in modo profondamente

irrazionale; nel mondo cattolico, l’istituto della confessione permette di dispensare il perdono divino

tramite le opere buone accumulate dai santi. In questo modo, il cattolico non è stimolato ad avere

una condotta sistematica della propria vita. Il protestantesimo, invece, si trova in una condizione

completamente diversa: le buone opere non sono uno strumento di salvezza, bensì la conferma

del proprio stato di salvezza o di dannazione. Questa concezione porta ad avere una condotta

sistematica di vita, razionale: il protestante tende a organizzare programmaticamente le proprie

azioni. Inoltre, nel protestantesimo ascetico, il successo nella professione rappresenta un ulteriore

segno della grazia divina: il fallimento nella vita professionale, ad esempio, è un segno della

dannazione eterna, mentre successo e ricchezza sono segno della benedizione divina.

L’operosità degli americani e il loro orientamento al successo economico erano, per Tocqueville e

poi per Weber, il frutto di questa originale propensione al capitalismo. Weber, nella Sociologia delle

collega anche la democrazia al puritanesimo: le comunità rituali del protestantesimo

religioni,

ascetico erano improntate a uno spirito d

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A.A. 2015-2016
42 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteomachet di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Tuccari Francesco.