Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Avvicendamento e Consociazione - Concetto di Stanchezza del terreno
Si è osservato che in alcune condizioni le culture presentavano caratteristiche negative (rese inferiori...) soprattutto nel caso in cui la stessa cultura succedeva a se stessa per svariati anni.
Se la pianta con caratteristiche negative veniva trapiantata su un altro appezzamento terreno riprendeva a vivere normalmente. Questo fenomeno è chiamato malattia da trapianto per le piante arboree.
Si è cercato di capire l'origine della stanchezza attraverso diverse teorie (non c'è ancora una teoria definitiva che spieghi il vero motivo di questa stanchezza):
- La teoria delle tossine: le radici possano emettere sostanze tossiche che si accumulano nel terreno e la cultura successiva le assorbiva. Il punto debole di questa teoria è che in genere si tratta di sostanze che scompaiono nel breve tempo.
- L'esaurimento di elementi nutritivi porta ad un impoverimento del terreno. Con delle concimazioni
Nellacoltivazione di un’unica specie in tutta l’azienda, ma gli anni successivi la coltura cambia).Inizialmente le colture rotanti venivano scelte dagli agricoltori, in base alla loro esperienza. Solo a metà del1700, con la Rotazione di Norfolk, ogni coltura aveva un ruolo ben specifico: si tratta di una rotazionequadriennale dove al primo anno c’è la rapa perché è una coltura di rinnovo (fittone che penetra nelterreno in profondità che forma una buona struttura), la coltura successiva, l’orzo si ritroverà una strutturamigliore. Dopo l’orzo si coltiva il trifoglio o il fagiolo (leguminose) che fissano l’azoto atmosferico. Unaparte di quest’ultimo andrà alla coltura successiva che è il frumento (depauperanti, peggiorano il terreno).Queste piante appartengono a famiglie e possono essere sostituite in base al clima.In Italia viene usato il mais come coltura da rinnovo o l’erba medica
come leguminosa. Spesso viene usato questo metodo per agricoltura biologica o biodinamica. Ogni avvicendamento è aperto da una lavorazione di rinnovo, la quale ha effetto miglioratore e duraturo sulla struttura. Specie a radice fascicolata lasciano il terreno in ottime condizioni per la disgregazione operata dalle radici, per i residui organici lasciati e per l'abbondante microfauna. Colture a radice fittonante modificano la permeabilità e la porosità degli strati di suolo più profondi. Al contrario, certe colture che impongono intenso calpestio di macchine, irrigazioni ripetute, e che lasciano per lunghi periodi la superficie del suolo scoperta possono lasciare i terreni in cattive condizioni. Ci sono colture (miglioratrici) che contribuiscono nel contenuto di azoto e sostanza organica ricca d'acqua che contribuisce alla disponibilità di elementi nutritivi nel terreno. Certe colture invece, che sfruttano questi elementi lasciati da colture precedenti,Vengono chiamate depauperanti, come il frumento. Inoltre alcune piante rilasciano sostanze fisiologicamente attive capaci di influenzare la popolazione microbica.
Riassunto sull'avvicendamento
L'avvicendamento può essere realizzato:
- Coltivando in un'azienda una sola specie per anno (monocoltura).
- Coltivando ogni anno tutte le specie incluse nell'avvicendamento in modo che "ruotino".
L'avvicendamento può essere a ciclo chiuso (c'è un ordine prestabilito) o a ciclo aperto (non c'è un ordine di coltura).
In base alla durata le rotazioni possono essere a ciclo breve (2-3 anni), medio (4-6 anni) o a ciclo lungo (più di 6 anni).
Le rotazioni sono continue se le colture si succedono senza interruzioni o discontinue quando il terreno resta a turno improduttivo (maggese).
Il maggese consiste nel tenere a riposo il terreno per un'intera annata. Può essere nudo (se non viene coltivata nessuna specie) o coperto (se viene seminata una specie erbacea).
specie) o vestito (si coltiva ad erbaio). Contribuisce a ridurre i rischi di stanchezza del terreno. Succede che il terreno o si ricopre di vegetazione spontanea o erbaio e contribuisce a migliorare la penetrazione dell'acqua e si migliora la permeabilità del terreno, il terreno risulta meno favorevole a piante infestanti, c'è meno perdita di acqua per evaporazione poiché il terreno è coperto da vegetazione e si riducono i problemi legati ad erosione (la vegetazione copre).
Il mantenimento o miglioramento della fertilità del terreno viene realizzato inserendo negli avvicendamenti: una leguminosa, il maggese e una coltura in asciutto; l'irrigazione continua causa problemi sanitari e un peggioramento della struttura. L'inclusione di una coltura asciutta consente di asciugare il terreno e favorisce l'instaurarsi di cicli di disseccamento e inumidimento, e si migliora la struttura del terreno.
La monosuccessione favorisce
L'instaurarsi di una popolazione infestante e talvolta anche la selezione diceppi resistenti a prodotti chimici. L'avvicendamento previene l'accumulo di patogeni e infestanti. Questo si traduce in un minor uso di prodotti chimici.
Non sempre l'avvicendamento è la scelta giusta. I vantaggi della monosuccessione sono: i profitti sono sempre maggiori se la coltura scelta è più remunerativa, un terreno può essere particolarmente adatto a una specifica coltura, le condizioni climatiche che potrebbero favorire una coltura rispetto ad un'altra, gli investimenti in macchine possono essere inferiori (una sola coltura rispetto a più colture) e l'agricoltore può specializzarsi sull'unica specie che coltiva.
Gli avvicendamenti più frequentemente adottati nelle regioni semi-aride prevedono l'uso di cereali autunno-vernini e leguminose in assenza di irrigazione, mentre con l'irrigazione si alternano
cerealiautunno-vernini e cereali estivi, oppure frumento e barbabietola da zucchero. (SLIDES 47-53 DEL FILE 14 AVVICENDAMENTO) (Lezione 14 – 22-04-21)Per consociazione si intende la coltivazione contemporanea di più specie nello stesso appezzamento (coltura specializzata: varie specie seminate o piantate su campi distinti, consociata: più specie sullo stesso appezzamento di terreno).
Abbiamo diversi tipi di consociazione:
- Consociazione Erbacea (es. mais e fagiolo)
- Consociazione Arborea (es. vite e noce)
- Consociazione Mista (es. vite e frumento)
- Consociazione A strati (con altezze diverse)
- Consociazione Permanente (ciclo colturale contemporaneo)
- Consociazione Temporanea (convivono assieme per un certo periodo di tempo, non sempre)
Le consociazioni hanno lo scopo di: avere maggiori produzioni in unità di superficie, per ottenere produzioni migliori, terreno sempre occupato dalle colture (reddito esteso per tutto l’anno), di protezione (es. frangivento), di sostegno (una coltura si può appoggiare ad una).
più eretta), si ha una varietà diprodotti, si può effettuare la fecondazione incrociata, associazioni protettive e l’inerbimento (gestione peril controllo delle piante infestanti). Questa forma di coltivazione si adatta all’agricoltura biologica edinamica, come l’avvicendamento.
La consociazione conviene effettuarla quando: le due specie coltivate hanno apparato radicale diverso,diverso habitus vegetativo, ritmi di crescita diversi e la produttività complessiva delle due specie èmaggiore. <— Nella consociazione le piante vengono disposte a file, che permette di inserire,tra una fila e l’altra, un’altra coltura. Questo facilita tutti i successivi interventi.
Un altro sistema di consociazione consiste nel disporre una colturanella parte centrale dell’aiuola, ed una seconda sui bordi. —>Può esistere una competizione tra le due specie per la radiazione solare, la CO2, l’acqua e gli elementinutritivi.
competizione intra-specifica si verifica tra individui della stessa specie, mentre la competizione inter-specifica si verifica tra individui di specie diverse. La competizione intra-specifica può essere gestita in modo sano se si raggiunge un equilibrio e le risorse vengono distribuite in modo equo tra le piante che hanno le stesse esigenze e la stessa capacità di competere. D'altra parte, la competizione inter-specifica si verifica tra due specie diverse che hanno morfologie e sviluppi diversi. Questa competizione può essere sfruttata dall'agricoltore per ottenere rese maggiori. Le due specie si differenziano nel tempo e nello spazio per quanto riguarda le nicchie ambientali alle quali attingono. Sfruttando nicchie diverse, sono in grado di sfruttare al massimo le risorse ambientali disponibili. La consociazione, cioè la coltivazione di diverse specie insieme, è vantaggiosa quando c'è una complementarietà tra le specie consociate che consente un migliore sfruttamento delle risorse e si traduce in un vantaggio produttivo. Il successo di una consociazione può essere valutato confrontando la produzione delle specie coltivate singolarmente con quella ottenuta tramite la consociazione.La complementarietà nell'uso delle risorse può essere raggiunta in 2 modi: coabitando le due specie utilizzando spazi diversi (differenziazione delle nicchie nello spazio) o le due specie coabitano per un breve periodo, consentendo di allungare i tempi di utilizzazione delle risorse (differenziazione delle nicchie nel tempo).
La complementarietà nello spazio si può esprimere solo per le risorse acquisite dal terreno: acqua ed elementi nutritivi. Gli elementi nutritivi sono principalmente presenti negli strati superficiali ed è quindi accessibile alle due specie, mentre l'acqua è distribuita lungo tutto il profilo del terreno.
L'interazione tra leguminose e non leguminose può essere considerata come un caso dell'uso di spazi diversi, poiché le non leguminose dipendono dall'azoto del terreno, mentre le leguminose ne ottengono la maggior parte dall'atmosfera (es. avena e veccia). Nella consociazione
e rispetto alla leguminosa, quindi possono essere coltivati in successione per sfruttare al meglio le diverse condizioni climatiche. Inoltre, le radici delle leguminose sono in grado di fissare l'azoto atmosferico nel terreno, rendendolo disponibile per le piante circostanti, come ad esempio i cereali. Questo processo, chiamato fissazione dell'azoto, è fondamentale per la fertilità del suolo e per la crescita delle piante.