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ORZO

L’orzo (Hordeum sp pl.) è il quarto cereale in ordine di importanza, dopo frumento, riso e mais. Nel mondo è

coltivata a orzo una superficie di circa 55milioni di ettari. In Italia sono coltivati a orzo 360mila ha (circa

1,4milioni di t), prevalentemente in Lombardia, Puglia, E. Romagna, Sardegna, Basilicata, Piemonte,

Marche, Veneto, Abruzzo, Toscana.

sia per l’alimentazione zootecnica che per

Può usarsi quella umana, in cui rientra direttamente tramite caffè,

pane, pasta, malto e perlato; o indirettamente tramite uova, carne e latte.

L’Orzo coltivato pare sia derivato da un ancestrale selvatico originario del Medio Oriente o del Tibet. La

forma ancestrale è l’Hordeum spontaneum, tipo distico a rachide fragile che, attraverso mutazioni e

domesticazione ha dato origine alle numerose varianti attuali, comprese le forme coltivate (distiche e

polistiche). Sembra sia stato il primo cereale coltivato, fin dal 7000 a.c. in Mesopotamia.

L’orzo fa parte della classe delle Monocotiledoni, ordine Glumiflore, famiglia Graminacee, tribù Hordae,

genere Hordeum. Le specie più importanti vanno suddivise per tipi polistici e tipi distici:

- Hordeum vulgare L. a cui appartengono i tipi polistici, come H. vulgare tetrasticum L. (a 6 ranghi di cui 4

riuniti in due coppie nella spiga) e H. vulgare exasticum (a 6 ranghi equidistanti di cariossidi nella spiga);

- Hordeum disticum L. a cui appartengono i tipi distici.

Dal punto di vista botanico la pianta presenta:

RADICI fascicolate

FUSTO (CULMO) cilindrico, con internodi (5-8) cavi; quelli basali più corti e tutti separati da setti trasversali.

e per l’assenza di

FOGLIE alterne , si differenziano dagli altri cereali per la presenza di lunghe auricole

ligula. La lamina è liscia nella pagina inferiore e ha scanalature in quella superiore.

INFIORESCENZA è una spiga compatta a rachide breve con 20-30 nodi. Ad ogni nodo sono inserite tre

spighette uniflore (nel grano 1 poliflora). Nelle forme polistiche i tre fiori sono fertili, mentre nelle

distiche lo è solo quello centrale e la spiga matura in questo caso presenta due soli ranghi di cariossidi. Le

glume sono ridotte a formazioni pelose, mentre le glumelle, ben sviluppate, aderiscono alla cariosside

anche dopo la raccolta (vestita). La glumetta inferiore (lemma) termina con una resta lunga e robusta.

Esistono varietà a cariosside nuda. La spiga è spesso piegata da un lato per arcuamento del rachide e/o

dell’ultimo internodo. L’impollinazione è autogama.

FRUTTO cariosside.

SEMI Nei distici il PMS è di 45-55g e il peso ettolitrico, di 65-75 Kg/hl; nei polistici, rispettivamente 34-

45g e 60-70 Kg/hl. si adatta bene a situazioni in cui l’acqua è fattore limitante, in

Esigenze ambientali: cui supera in produttività

gli altri cereali, dando maggiori garanzie di riuscita. Tollera le alte temperature fino a 38°C in condizioni di

limitata disponibilità idrica, ma non in presenza di elevata umidità. È il cereale più resistente alla salinità.

Inoltre ha un ciclo biologico circa 15 giorni più breve rispetto al frumento, ciò consente la sua coltivazione fin

quasi al circolo polare artico dove è l’unico cereale che, seminato dopo l’inverno, matura nelle brevi estati.

l’orzo adattabile ad ambienti

Tutte queste caratteristiche rendono marginali molto diversi.

È preferito al frumento in ambienti molto siccitosi, sempre grazie alla precocità e grazie ai consumi idrici

ridotti con tolleranza alle alte temperature. In semina autunnale riesce a maturare prestissimo, sfuggendo

alla siccità e usando al meglio la poca acqua disponibile. Pertanto è dominante nelle colture medio-orientali

È meno soggetto al mal del piede e più all’allettamento.

e nord-africane semiaride.

Il ciclo biologico, rispetto al frumento, presenta maggior accestimento e la levata è più veloce con il periodo

di fioritura-maturazione che dura solo 20-30 gg. Nel complesso il ciclo è 15-20 giorni più breve. In base alla

durata del ciclo si distinguono orzi invernali W (Winter Type) con ciclo di 8 mesi; orzi primaverili S (Spring

Type) con ciclo di 90-140 gg. Gli invernali necessitano di vernalizzazione per fiorire.

Per quanto riguarda il terreno, produce meglio del frumento in terreni magri, sciolti, difettosi, purchè ben

drenati; rispetto al frumento è più sensibile al freddo.

Il posto nell’avvicendamento è lo stesso occupato dal frumento: le migliori produzioni si ottengono

facendolo succedere a bietola, patata, pomodoro e in genere ai rinnovi. Non è consigliabile far seguire l’orzo

ad una leguminosa, specie se si tratta di una coltura per la produzione di malto, in quanto si avrebbero

maggiori probabilità di allettamento e un contenuto troppo alto di N nella granella.

anche l’orzo richiede la presenza dei

Per quanto riguarda la concimazione, tre elementi principali anche in

rapporto della destinazione del prodotto. Per la produzione di granella ad uso alimentare, l’N deve essere

somministrato nelle quantità più opportune per ottenere la massima produzione poichè il contenuto in

sostanze proteiche nella cariosside non presenta problemi. Qualora, invece, si vogliano utilizzare le

cariossidi per produrre malto, il contenuto in N della granella deve risultare il più basso possibile. Va

rispetto al frumento tenero, per cui l’allettamento

ricordato che in generale le cv di orzo sono di taglia più alta

è più facile e, di conseguenza, è bene usare dosi moderate di N.

Orientativamente, si può impiegare una dose di N pari 80-100 Kg/ha in fase di accestimento-levata. La dose

di P O è di 70Kg/ha in caso di terreni carenti (<10 ppm) da somministrare alla semina; in terreni ben dotati

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(> 20 ppm) non va somministrato concime. Solo in terreni carenti (<100 ppm) si possono somministrare 60 10

Kg/ha di K O alla semina.

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L’epoca di semina è a ottobre-novembre in Italia (al sud e nelle isole fino a dicembre). Il seme da

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distribuire varia da 120 a 150 Kg/ha, con densità di semina di 300 cariossidi/m in modo da avere 600

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spighe/m alla raccolta, distanza fra le file di 15-20 cm e profondità di 3-4.

La raccolta si effettua a giugno. Si attua con mietitrebbiatrice, con rese attorno ai 50-90 q/ha.

Le varietà di orzo più utilizzate sono, distiche e polistiche:

- autunnali, come Arda, Sonora, Baraka, Plaisant, Express, Pilastro, Kelibia e Jaidor, tutte con

destinazione zootecnica;

- primaverili, come Cheri e Alexis, entrambe utili alla produzione di malto.

L’orzo per impiego zootecnico (in genere orzi polistici) deve avere alto tenore proteico, amminoacidi

antinutrizionali. Nell’alimentazione animale 1 Kg di orzo

essenziali, alto peso ettolitrico e assenza di fattori

corrisponde a una UF. Il valore energetico è di 2900-3200 Kcal per Kg di sostanza secca con un rapporto

equilibrato fra proteina ed energia. La granella macinata entra nella composizione dei mangimi ed è usato

anche come foraggio, raccolto a maturazione cerosa e insilato (orzo-silo).

L’orzo per la produzione di malto deve avere basso tenore proteico (11-12%), alta germinabilità (95%) e

elevata attività alfa-amilasica, basso tenore in antociani, diametro dei semi superiore ai 2,5 mm, peso dei

1000 semi sui 40g. Le fasi per la produzione del malto sono: pulitura e calibrazione, imbibizione al 41-44% di

umidità, germinazione a 13-17°C per 5-7 gg, essiccamento fino al 5% di umidità, separazione di radichette e

piumette (trebbie di birra), con la parte rimanente sottoposta a molitura. Da 100 Kg di orzo si ottengono 76-

80 Kg di malto. 14-16 Kg di malto permettono di ottenere 100 litri di birra.

Per l’alimentazione umana, inoltre, si può impiegare come: orzo perlato, per la preparazione di minestre. Le

linee a cariosside nuda garantiscono resa in perlato e qualità maggiori; surrogato del caffè.

Contiene β-glucani e tocoli, con attività ipocolesterolemizzante e, per i tocoli, anche antiossidante. Sono

importanti nella prevenzione di malattie come arteriosclerosi e obesità.

CEREALI ESTIVI O MACROTERMI

MAIS

Il mais (Zea mais L.) appartiene alla famiglia delle Graminaceae, tribù Maydeae. Il centro di origine è il

Messico e con buona probabilità una parte dell’America meridionale. I maggiori produttori mondiali sono

Usa, Cina, Brasile, Messico, Francia, Argentina, India e Italia. In Europa si coltiva anche in Ungheria e

Romania. Esistono sette diverse sottospecie secondo la classificazione di Sturtevant e Kuleshov:

- subsp. everta, mais da scoppio o pop corn; sono tipi primitivi, prolifici e dotati di buon accestimento, con

spighe piccole e numerose, peso dei 1000 semi di 100 g (molto piccoli), endosperma vitreo e molto proteico;

preferito nell’alimentazione umana e nell’avicoltura

- subsp. indurata, mais vitreo (plata) o flint corn; (ricca

presenta cariossidi tondeggianti, farinose all’interno e

di xantofilla che conferisce colore giallo alle uova),

vitree all’esterno; a questi tipi appartengono i primi mais introdotti in Europa;

- subsp. indentata, mais dentato (a dente di cavallo) o dent corn; è il tipo più coltivato al mondo in quanto è

il più produttivo, ha cariosside con endosperma corneo soltanto ai lati, per il resto è di consistenza farinosa;

- subsp. amylacea, mais da amido o soft corn; ottenuto da mutazioni con modificazioni nella costituzione

dell’amido, presenta una prevalenza di amilosio rispetto all’amilopectina;

- subsp. saccharata, mais dolce o sweet corn; ha endosperma con poco amido e molti carboidrati solubili e

viene raccolto a maturazione latteo-cerosa come ortaggio o per inscatolati;

presenta la mutazione waxy (wx) e ha l’amido costituito

- subsp. ceratina, mais ceroso o waxy corn;

esclusivamente da amilopectine;

- subsp. tunicata, mais vestito o pod corn; ha cariosside di forma ellittica ed è poco diffuso.

Dal punto di vista botanico la pianta presenta:

RADICI fascicolate con radici primarie seminali e secondarie avventizie. Presenta inoltre radici aeree.

Si sviluppano fino a oltre 1m di profondità ma per lo più nei primi 40cm.

FUSTO (CULMO o STOCCO) cilindrico è costituito da una serie di nodi e internodi in numero variabile

la lunghezza degli internodi cresce dalla base all’apice; l’allungamento

(12-24 nelle cv coltivate in Europa);

degli internodi avviene separatamente per ciascuno in corrispondenza di una zona meristematica posta

subito sopra i nodi. La presenza di un numero elevato di punti di crescita determina un allungamento a

telescopio conferendo alla pianta un’elevata rapidità di sviluppo che può anche superare i 7-8 cm al giorno.

No

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
26 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MarcoP87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Produzioni Erbacee e Qualità delle Materie Prime e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Montemurro Pasquale.