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PRIMOAPPELLO PRIMOAPPELLO

Presunzione di non colpevolezza è un principio giurisdizionale

Presuppone la presenza di un’accusa relativa ad un reato già realizzato

Inizio = Essa inizia a dispiegare i sui Fine = Il termine finale consiste nella condanna che ha acquisito l’autorità

effetti solo dal momento della formale di giudicato

acquisizione di una notizia di reato,

cioè con l’avvio del procedimento Deve essere respinta l’idea di identificare la condanna definitiva

penale con la condanna di primo grado, al fine di rendere quest’ultima

provvisoriamente esecutiva e di conseguenza immediata

applicazione della pena

Motivi a sostegno di tale soluzione:

• Cronica lentezza dei processi

• Art. 27 co.2 cost. non emerge la volontà di restringere la

dimensione temporale della presunzione ad un momento anteriore al

giudicato

• Se ogni decisione è sempre soggetta al vaglio in Cassazione, essa

Blocco normativo costituito dagli non è mai, di per sé, definitiva: lo diventa solo quando

artt. 27 co.2 e 111 co.7 Cost. l’impugnazione non è stata proposta o non è proponibile oppure

rappresenta un ostacolo all’esito del giudizio di legittimità

insuperabile per chi volesse tentare

di introdurre nel sistema forme di

esecuzione anticipata della pena

con una semplice legge ordinaria

Significativo è il ruolo svolto dalla presunzione di non colpevolezza come “antidoto” all’errore giudiziario -> limitare la sfera

operativa dell’art. 27 co.2 Cost. alla sentenza di primo grado, per legittimare la provvisoria esecuzione della sentenza,

significherebbe introdurre nel sistema una sorte di presunzione di verità del giudizio di prima istanza

Sul terreno dell’accertamento, la presunzione di non colpevolezza delinea una regola di giudizio per la decisione sul fatto

incerto -> stabilisce come ripartire il rischio della mancata prova tra le parti e come risolvere il dubbio insoluto sul fatto

descritto nella imputazione

La presunzione di non colpevolezza attribuisce all’imputato una oggettiva posizione di vantaggio

Il canone in dubbio pro reo, quale criterio di decisione sul Si affianca il canone dell’oltre ogni ragionevole

fatto incerto favorevole all’imputato, gode di una solida dubbio. Questo parametro esprime una soglia

copertura al più alto livello della gerarchia delle fonti, cognitiva sensibilmente più alta rispetto a quella

rappresentando il logico corollario della presunzione ricavabile dalla tradizionale formula in dubbio

costituzionale di non colpevolezza pro reo, offrendo una maggiore tutela

all’imputato perché questo sarà condannato

solo se risulta colpevole oltre ogni ragionevole

dubbio

L’attuale assetto delle regole di giudizio Art. 530 co. 2 equipara la prova insufficiente a carico alla prova mancante ->

viene cosi recepita nel codice la regola dell’in dubbio pro reo.

L’articolo fissa i requisiti sufficienti per l’assoluzione in presenza del fatto incerto

Art. 533 co. 1 individua il livello cognitivo necessario per la condanna

PRIMOAPPELLO

Il diritto di difesa PRIMOAPPELLO

La difesa nel processo penale compete all’accusato e consiste in quell’insieme di attività dirette a far valere nel

procedimento i suoi diritti e interessi

È tutelato dall’art. 24 co. 2 e 3 Cost. Comprende due componenti

Autodifesa Difesa tecnica

Diritto dell’imputato di essere presente Affidata all’avvocato

nel processo che lo riguarda e di La partecipazione del difensore è talmente centrale

contribuire personalmente alla funzione e caratterizzante che è riconosciuta da tutti i modelli

difensiva fornendo argomenti in

proprio favore Persino i sistemi inquisitori la Nel sistema

pretendono anche se qui accusatorio il difensore

l’attività difensiva tende a ha più poteri e a questi

configurarsi come corrispondo maggiori

prevalentemente retorica-> il responsabilità

momento più alto della

performance dell’avvocato è

considerata l’arringa conclusiva

La difesa tecnica ha un costo ed è per questo che la

Costituzione si preoccupa di garantirne l’effettività

imponendo alla legge di assicurare ai non abbienti, con

appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad

ogni giurisdizione -> art. 24 co. 3 che costituisce una

proiezione del principio di uguaglianza sostanziale sul

terreno del processo.

È obbligatoria-> se l’imputato non ha un difensore di fiducia,

gliene viene nominato uno d’ufficio

Questo perché prevale l’idea che la difesa non sia soltanto un diritto individuale

ma anche una garanzia oggettiva, un canone di regolarità del procedimento che

ne assicura l’equità e riduce il rischio di errori

Inoltre l’ordinamento tende ad evitare manovre autolesionistiche dell’imputato ->

questo spiega perchè l’imputato non possa difendersi da sé neppure quando sia

egli stesso un avvocato

La difesa è un diritto inviolabile La difesa non è una situazione di fatto che esiste indipendentemente

alla predisposizione di una disciplina. La difesa è una situazione di

Attributo già incontrato negli artt. 13, 14 e 15 Cost. dove diritto artificiale, un prodotto del legislatore -> esiste nella misura in

svolge un ruolo molto forte a differenza di quanto accade cui la legge che regola il processo la fa esistere

nell’art. 24 Art. 111 Cost. ha cercato di attribuire maggiore certezza alla protezione

del diritto alla difesa enunciandone tratti che fino a prima della

riforma del 1999 erano rimasti impliciti

Art. 111 co. 3 Cost.

Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi

dell'accusa elevata a suo carico Questa formula viene dall’art. 6 C.e.d.u.

con riferimento al quale è stato chiarito

che il primo vocabolo allude alla

qualificazione giuridica, il secondo ai fatti

materiali ascritti all’imputato

La comunicazione dell’accusa svolge un ruolo di estrema importanza nel processo penale -> stretto legame tra questa

previsione e quella relativa al fatto che la persona accusata di un reato disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua

difesa Precetto che funziona come un contrappeso alla clausola sulla ragionevole durata del processo

Art. 111 co. 3

[La persona accusata di un reato]abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere

la convocazione e l'interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell'accusa e l'acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore;

Qui viene costituzionalizzato il diritto dell’imputato a confrontarsi con il proprio accusatore e più in generale il diritto alla

prova, cioè il diritto di sviluppare la difesa introducendo nel processo ogni elemento di conoscenza necessaria o utili per

corroborare le proprie posizioni = diritto di difendersi provando

Art. 111 co3

[La persona accusata di un reato] sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo. PRIMOAPPELLO

Diritto a non collaborare

Corollario del diritto di difesa è il principio nemo tenetur se detegere ( nessuno è tenuto a smascherarsi) -> componente

dell’autodifesa che si estrinseca nella facoltà di non fornire elementi in proprio danno

Nell’ambito del procedimento probatorio l’imputato può venire in considerazione come

Organo di prova Oggetto di prova

= fonte dalla quale le informazioni promanano = “bersaglio” sul quale l’accertamento cade

attraverso un atto di volontà In questo caso l’imputato può trovarsi in uno

stato di soggezione che giustifica l’esecuzione

Il diritto a non collaborare vale per questi atti coattiva dell’esperimento probatorio

La manifestazione più vistosa del diritto a non collaborare si coglie sul terreno delle dichiarazioni

Diritto al silenzio il quale protegge l’individuo quando si trova vis a vis con l’autorità

In questo modo di spiega anche come l’ordinamento possa prevedere le intercettazioni che puntano a carpire

involontarie confessioni

Facoltà di mentire, che costituisce una scelta autodifensiva attiva

L’esercizio di una facoltà processuale non può produrre conseguenze negative in capo a chi se ne sia avvalso -> in linea

di principio il rifiuto di rispondere non può essere valutato come elemento a carico dell’imputato

Punti deboli del principio • Testimonianza assistita

• Legislazione premiale in favore dei collaboratori di giustizia

• Limitazioni della libertà personale per spingere l’imputato verso la confessione e non per far

fronte ad una genuina esigenza cautelare PRIMOAPPELLO

Il principio di parità fra le parti PRIMOAPPELLO

Testualmente previsto dall’art. 111 co. 2 Cost., ma può considerarsi insisto nel diritto al processo equo ex artt. 6 C.e.d.u. e

47 Carta di Nizza; funzionale anche al più generale principio di parità di trattamento previsto dall’art. 3 Cost.

Esigenza di un ragionevole equilibrio fra le posizioni dell’accusa e della difesa

Si concretizza in primis nell’opportunità per ciascuna parte di presentare le proprie ragioni di fronte ad un giudice

Mantiene la sua validità per tutta la durata del processo

Tra accusa e difesa esiste una congenita ed ineliminabile differenza di fondo

ACCUSA DIFESA

È una parte pubblica, deputata a realizzare l’interesse della Svolge una funzione di rilevanza pubblica ma sulla base di

collettività alla punizione del reale colpevole in modo che il un incarico di natura privata.

giudizio non si trasformi in un atto di vendetta da parte della Il difensore non è tenuto a concorrere alla realizzazione

vittima dell’interesse collettivo perseguito dal pm

Deve essere dotato di poteri autoritari i, esercitabili specie Alla difesa non spettano poteri paragonabili a quelli

nella fase delle indagini, e suscettibili di ripercuotersi sui dell’organo di accusa e questo si riflette sui connotati del

diritti fondamentali dell’accusato principio di parità

La parità deve assicurare non una perfetta

uguaglianza ma un contro-bilanciamento

Ai poteri autoritativi dell’accusa devono corrispondere garanzie difensive

che, nelle varie fasi del processo, siano capaci di bilanciare i primi

Il principio del contraddittorio PRIMOAPPELLO

Il contraddittorio è la tecnica di confronto dialettico tra due antagonisti che sono ammessi ad esporre le ragioni a

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A.A. 2020-2021
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/16 Diritto processuale penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher PrimoAppello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Busetto Marcello Luigi.