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Tema della competenza dal punto di vista dinamico

Vediamo le regole processuali che disciplinano le modalità attraverso le quali il difetto di competenza emerge nel processo e le modalità attraverso le quali il giudice incide nella questione e vedere poi i risvolti che produce nella decisione.

Parlando della giurisdizione abbiamo visto che la regola generale in tema di difetto quindi violazione della regola processuale è la possibilità di rilevare il vizio in ogni grado del processo, salvo che la legge non preveda un meccanismo diverso. La regola generale è quella, il legislatore poi può prevedere un meccanismo diverso e la competenza prevede i casi di regime diverso.

Art. 38 la norma diversifica il rilievo a seconda del convenuto o del giudice, il giudice può rilevare d'ufficio entro la prima udienza, queste norme sono misurate con riferimento al rito ordinario di cognizione dinnanzi al tribunale, vanno poi adattate al rito e quindi al...

procedimento che si applica di fronte ai giudici speciali, questa regola va adattata, ma prendiamo come modello il rito di cognizione dinnanzi al tribunale, in questo processo il giudice può rilevare d'ufficio l'incompetenza entro la prima udienza di cui all'art. 183, sempre sulla base del 38 il convenuto può eccepire nella comparsa di risposta quindi nel primo atto difensivo se depositato nei 20 giorni prima dell'udienza i motivi di incompetenza (materia, valore, territorio, derogabile, inderogabile), il giudice può rilevare d'ufficio entro la prima udienza, come si articola l'eccezione di incompetenza del convenuto nella comparsa di risposta? È articolata l'incompetenza territoriale, nell'eccepirla il convenuto deve dire che il giudice non è competente per tutti i possibili motivi di competenza territoriale. Abbiamo visto che il giudice può essere competente per più criteri, quello della residenza.

può concorrere con quello in cui è sorta l'obbligazione ecc. Problema rispetto all'incompetenza per valore: se prendiamo l'art. 14, abbiamo visto che il convenuto può contestare nella prima difesa l'incompetenza del valore e dire che la domanda dell'attore supera il limite di valore di competenza dello stesso giudice, il 38 ci dice che il giudice d'ufficio l'incompetenza anche per valore, sembrerebbe che ci fosse un difetto di coordinamento tra le due norme, la prima mi dice che il convenuto deve eccepire nella prima difesa altrimenti di presume del giudice adito, il 38 dice che fino all'udienza il giudice può rilevare d'ufficio anche l'incompetenza per valore. Si coordinano considerando che l'art. 38 ove stabilisce che possa rilevare d'ufficio anche per valore, presuppone che il valore della competenza sia determinato in qualche modo, la quantificazione del valore.però non è un dato automatico, può non essere mai quantificata la causa del giudice adito. Il meccanismo ex art. 14: se la domanda già quantifica non si pone il problema, quando non è quantificato dall'attore, il convenuto contesta prima difesa l'incompetenza per valore e questa contestazione determina una decisione immediata del giudice sulla quantificazione, determinazione del valore per capire se la contestazione è fondata o meno, meccanismo attraverso il quale si arriva alla quantificazione della domanda. Si può arrivare alla competenza senza che il valore stesso sia determinato, in via residuale la competenza si presume del giudice adito e se si tratta del giudice di pace, il giudice potrà darmi fino al massimo del limite della sua competenza. Incompetenza territoriale: il convenuto nella comparsa di risposta deve da un lato, laddove voglia eccepire l'incompetenza territoriale, deve dire al giudice che per

nessuna regola è competente, dall'altro lato affinché l'eccezione sia regolarmente proposta, deve anche indicare quello che secondo lui è il giudice territorialmente competente, quindi per un verso deve dire che il giudice non è competente né dal punto di vista residenza né per qualunque altro foro del territorio, e dall'altro deve indicare il giudice competente finalizzato a accordo endoprocessuale sulla La logica è: tu mi indichi il giudice competente perché se l'attore è d'accordo, si forma competenza. l'accordo quindi il contratto processuale preventivo e in questo caso si forma in corsa, cioè dopo la proposizione della domanda e all'interno del processo, questa misura facilita le cose, se l'altra parte ritiene che l'indicazione del giudice territorialmente sia corretta, non c'è bisogno che il giudice si Se la controparte, attore, concorda con

L'indicazione del pronunciamento sulla competenza convenuto, il giudice ne prende atto e emette un provvedimento processuale attraverso il quale cancella la causa, si spoglia della causa e quell'accordo crea un vincolo sull'indicazione del nuovo giudice territorialmente competente se le parti riassumono la causa e quindi proseguono dinnanzi alaltrimenti l'accordo perde effetti e si nota una differenza di regimenuovo giudice entro 3 mesi, rispetto all'accordo preventivo, lì è un contratto processuale e come tale soggiace alle regole suicontratti, avrà un'efficacia indefinita. Questo se l'attore concorda con l'indicazione del giudice fornita dal convenuto.

Se l'attore non concorda con il convenuto sull'indicazione del giudice, valgono le regole generalidinnanzi all'eccezione di incompetenza delche valgono anche per le altre ipotesi di incompetenza,convenuto, al di là di questo singolo caso,

si creerà una controversia sul profilo di competenza, la questione a quel punto deve essere decisa, lo stesso giudice deciderà sulla competenza e per decidere sulla propria competenza evidentemente dovrà valutare se sono rispettate le norme processuali che sovrintendono alla corretta individuazione del giudice competente, si svilupperà quindi un'istruttoria. Questo tema della decisione sul presupposto processuale, dà luogo alla tematica del rapporto tra questioni di rito e questioni di merito. Tra questioni di rito e di merito si dice che vi è un rapporto di pregiudizialità, il giudice non può decidere il merito se prima non ha riscontrato la corretta istaurazione del processo dal punto di vista dei presupposti processuali. Questo discorso della pregiudizialità tra rito e merito vale non nella fase di trattazione della causa, ma diventa necessaria al momento della decisione della causa, quindi detta in altri termini, se sorge

Una questione di competenza è una questione che il giudice è costretto a decidere se sia competente o meno. Non è necessario che lo decida subito, non è detto perché può anche ritenere di portare avanti la causa, istruirla, accogliere prove ecc., salvo al momento della decisione decidere prima la questione di rito, quindi la pregiudizialità è cogente al momento della decisione, in alcuni casi quando la questione si presenta da subito probabilmente fondata, il giudice la decide subito, ma in altri casi, nella maggior parte, il giudice decide di rinviare a un secondo momento. Quando arriva a decidere della questione di rito, deve decidere sulla base di un'istruttoria e valutare se dal punto di vista processuale abbia ragione l'attore o il convenuto, sarà quindi necessaria verifica dei presupposti da cui il giudice ricava quale regola applicare. Qui le regole che riguardano l'istruttoria sulla questione di competenza ce le da il 38 in combinato con il 14.

Il quale dice che per decidere sulla questione di competenza il giudice si limita a verificare cosa risulta dagli atti o quando necessario sommarie informazioni. Nel corso del corso vedremo che per stabilire chi ha ragione e chi no nell'ambito di una causa civile, il processo di cognizione è strutturato in modo tale che i presupposti del giudice sulla realtà sostanziale devono seguire certe regole, si possono raccogliere un certo tipo di prove e solo quelle, le regole che sovraintendono all'istruttoria sono predeterminate. La norma crea una regola speciale, ci dice che per decidere della competenza l'istruttoria di cui può usufruire il giudice, possa essere deformalizzata rispetto al modello generale, quando la legge parla di sommarie informazione, es. mezzo di prova informazioni prese dai carabinieri non esiste, ma la casistica giurisprudenziale ne ha notato l'esistenza, oppure prove tipiche assunte in modo atipico, la prova testimoniale è

quella orale, quindi la dichiarazione di un terzo dinnanzi al giudice. In terzi casi, la dichiarazione del terzo può anche non essere assunta. Ai fini della competenza, l'istruttoria è deformalizzata. Vi sono poi casi palesi dove basta la mera affermazione. Se io affermo dinnanzi al giudice di pace che si tratta di una causa di locazione, il giudice si rende conto dell'incompetenza senza bisogno di fare istruttoria. Dobbiamo fare una precisazione: in tema di presupposti processuali, il giudice tendenzialmente decide sempre con sentenza. Se il presupposto processuale non è integrato, il giudice chiude il processo con un rigetto per motivi processuali, lo chiude con sentenza. Tutto questo avveniva anche rispetto alla competenza o incompetenza, cioè la decisione sull'incompetenza fino a qualche anno fa era assunta in forma di sentenza. Ma nel 2009, con una riforma sul processo civile, si è previsto che in tema di competenza il giudice decida.con ordinanza, che è un provvedimento semplificato rispetto alla sentenza, non è però così scontato che vi sia sempre e comunque una decisione con ordinanza. Il giudice deve decidere con ordinanza solo quando il provvedimento riguarda esclusivamente il profilo della competenza. Se si occupa anche di altro, del merito, il giudice deve decidere con sentenza. È possibile che il giudice si occupi solo di competenza e emetta un provvedimento circoscritto al profilo di competenza, pur affermandola. In questo caso, il giudice dice: "sono competente". Questa ipotesi si può verificare quando la pregiudizialità tra rito e merito è cogente al momento della decisione finale, ma se la ritiene fondata sin dalle prime battute con una sorta di derivazione sommaria, il giudice deve aprire la fase decisoria. Ma in fase decisoria, se vede che aveva fatto un errore di valutazione, è costretto a dire che è competente. Quindi, in quel caso, decide solo sulla competenza.

emette un provvedimento parallelo, il processo può andare avanti.

Il regolamento di giurisdizione è un mezzo preventivo, strumento per risolvere la questione di giurisdizione.

Dettagli
A.A. 2020-2021
195 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadascaramelli97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale civile I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Cecchella Claudio.