Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Riassunto esame Principi Fondamentali del Diritto, prof. Stancati, libro consigliato La Democrazia, Kelsen Pag. 1 Riassunto esame Principi Fondamentali del Diritto, prof. Stancati, libro consigliato La Democrazia, Kelsen Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Principi Fondamentali del Diritto, prof. Stancati, libro consigliato La Democrazia, Kelsen Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Principi Fondamentali del Diritto, prof. Stancati, libro consigliato La Democrazia, Kelsen Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I FONDAMENTI DELLA DEMOCRAZIA

DEMOCRAZIA E FILOSOFIA

La democrazia come governo del popolo: una procedura politica

La democrazia fu l’idea del XIX secolo, il futuro apparteneva ad un governo del popolo e nel XX

secolo l’effetto della prima guerra mondiale sembrò una vittoria del principio democratico: i nuovi

Stati costituitisi adottarono costituzioni democratiche e perfino la Germania diventò una repubblica.

Nonostante ciò in Italia saliva al potere il governo fascista e in Germania quello nazionalsocialista.

Si sviluppò quindi una nuova dottrina politica che si opponeva alla democrazia: la dittatura.

Ancora più pericoloso del fascismo e del nazionalsocialismo è il comunismo sovietico poichè

combatte la democrazia sotto la maschera di un’idea democratica. La dittatura del partito comunista

infatti pretendendo di essere la dittatura del proletariato viene presentata come democrazia. Si

confonde il fatto che un governo del popolo sia sicuramente un governo “per il popolo”. Già

nell’antica Grecia però avversari della democrazia come Platone e Aristotele sostenevano che un

governo del popolo, cioè un governo di uomini inesperti e privi di conoscenza politica, non è

nell’interesse del popolo ma contrario ad esso.

La forma di governo definita come “governo del popolo” deve indicare un governo a cui il popolo

partecipa direttamente e indirettamente, mediante decisioni prese dalla maggioranza o da un solo

individuo eletto dal popolo.

La dottrina sovietica sulla democrazia

Già a partire dal Manifesto Comunista la dittatura del proletariato è presentata come la vittoria della

democrazia. Lenin dichiarava che la dittatura del proletariato è una democrazia per il povero e per il

popolo, non per il ricco. Inoltre, mentre la democrazia borghese era soltanto un’uguaglianza

“formale”, la democrazia socialista è uguaglianza reale.

Una nuova dottrina sulla rappresentanza

Proprio come i teorici sovietici distinguono una democrazia formale da una democrazia reale, Eric

Voegelin, autore di The new science of politics, distingue un tipo di rappresentanza “elementare” da

un tipo di rappresentanza “esistenziale”.

Per rappresentanza elementare si intende quella in cui i membri dell’assemblea legislativa sono

eletti dal popolo. La rappresentanza esistenziale invece è quella di uno stato “a partito unico”:

l’esempio più caratteristico è l’Uniove Sovietica. Il governo sovietico rappresenta la società

sovietica perchè controlla effettivamente il popolo.

Assolutismo e relativismo filosofico

Mentre secondo l’assolutismo filosofico esiste una realtà assoluta, indipendente dalla conoscenza

umana e che si trova al di là dello spazio e del tempo, il relativismo filosofico sostiene che la realtà

esiste soltanto entro i limiti della conoscenza umana e quindi è relativa al soggetto cosciente.

L’idea metafisica di libertà

Il passaggio dalla libertà naturale alla libertà sociale, fondamentale per l’idea di democrazia,

implica il dualismo tra natura e società che è in stretta relazione con la distinzione relativistica tra

realtà e valore. L’idea di libertà naturale deve essere trasformata nel concetto di libertà politica nel

senso di partecipazione al governo.

La dottrina della democrazia di Rousseau

Rousseau parte dall’idea di una libertà naturale, anarchica, incompatibile con la società. Egli

respinge la democrazia parlamentare perchè non riconosce la possibilità di una rappresentanza; di

conseguenza sostiene il principio di democrazia diretta. Rousseau introduce il concetto di “volontà

generale” che è distinto da quello di “volontà di tutti”. La libertà è compatibile con la sottomissione

alla volontà generale. Il principio della maggioranza

Se si accetta il principio della maggioranza non si può più attuare completamente l’idea di libertà

naturale ma è possibile approssimarsi ad essa. L’idea basilare del principio di maggioranza è che

l’ordinamento sociale sia dacccordo con il maggior numero possibile di soggetti e in disaccordo con

il minor numero possibile. Libertà politica significa accordo tra la volontà individuale e quella

obiettiva. Il tipo democratico di personalità

Da un punto di vista psicologico la sintesi di libertà e uguaglianza significa che l’individuo desidera

la libertà non solo per se stesso ma anche per gli altri. Questo tipo di personalità è altruistica, non

considera gli altri come nemici ma tende a vedere un amico nel suo simile. Più forte è la volontà di

potenza, minore è l’apprezzamento per la libertà. Questa personalità coincide con un’esagerata

coscienza di sè. Il principio di tolleranza

Il dominio della maggioranza del popolo si distingue da ogni altro non solo perchè per definizione

presuppone un’opposizione (la minoranza), ma anche perchè ne riconosce l’esistenza politica e ne

protegge i diritti. La democrazia moderna non può essere separata dal liberalismo politico: il suo

principio è che il governo non deve interferire in certe sfere di interessi proprie dell’individuo, che

devono essere protette dalla legge. L’idea di libertà implica anche che il comportamento

dell’individuo, il suo pensiero, sia oggetto solo della sua ragione e non di un’autorità.

Il problema della leadership

L’antagonismo tra democrazia e autocrazia appare anche nella diversità della funzione del

governante. Nell’ideologia autoritaria l’usurpazione del comando viene nascosta dal mito del leader

mentre la democrazia è contraria al principio di autorità assoluta.

La democrazia nella storia delle idee politiche

Quasi tutti i maggiori esponenti della filosofia relativistica furono particolarmente favorevoli alla

democrazia, mentre i seguaci dell’assolutismo filosofico furono favorevoli all’assolutismo politico e

contro la democrazia.

I sofisti furono relativisti, sostenevano che l’uomo è la misura di tutte le cose. Platone invece

sostenne il principio che è Dio la misura di tutte le cose. Anche nella metafisica di Aristotele

l’assoluto appare come motore primo immobile ed egli infatti dichiara che la monarchia è la

migliore forma di governo mentre la democrazia è corruzione, degenerazione.

DEMOCRAZIA E RELIGIONE

La democrazia come problema di giustizia

La teologia cristiana offre una giutificazione della democrazia poichè la giustizia è un valore

assoluto posto da Dio. Brunner riconosce oltre ad una giustizia assoluta e divina, una giustizia

relativa, quella umana. La teologia della giustizia di Emil Brunner

Brunner distingue una giustizia assoluta da una relativa. Da una parte c’è la giustizia terrena, il dare

a ciascuno ciò che gli è dovuto, la giustizia che riguarda le istituzioni e i sistemi sociali; dall’altra

parte c’è la giustizia celeste, quella della fede, che ricambia il male col bene e perdona il peccatore.

Entrambe queste giustizie hanno origine da Dio ed entrambe, anche la giustizia terrena esprimono

una volontà divina e sovrumana.

La democrazia è un ordinemento sociale stabilito dall’uomo per l’uomo.

La dottrina cristiana del diritto naturale

Visto che esiste una giustizia assoluta sorge la domanda perchè essa non sia attuata sulla terra,

perchè l’uomo sebbene la conosca non riesca ad attuarla. La sola risposta possibile è che la

giustizia assoluta è inapplicabile alla realtà sociale, poichè per sua natura rifiuta di essere

disciplinata da un ordine di giustizia assoluto. Questa spiegazione però è una giustificazione del

relativismo poichè ammette che la nozione di giustizia subisce necessariamente una modifica nella

sua applicazione allo stato. Questa modifica costituisce la giustizia relativa.

La giustizia relativa però non è un adattamento della giustizia assoluta alla realtà sociale, ma è la

sostituzione alla giustizia assoluta che è inapplicabile.

Libertà ed uguaglianza secondo la teologia protestante

La democrazia è una combinazione tra libertà e uguaglianza, secondo Brunner nella comprensione

cristiana dell’uomo il fatto principale non è la sua libertà, ma la sua relazione con Dio. Questa

relazione consiste in una sottomissione, in un’obbedienza incondizionata.

L’uguaglianza tra gli uomini risultante dall’insegnamento delle scritture, è la stessa uguaglianza

formale che ritroviamo nel diritto.

Secondo Brunner il segreto della concezione cristiana della giustizia non è l’uguaglianza in sè ma la

mescolanza di uguaglianza e ineguaglianza poichè non tutti gli uomini sono uguali effettivamente

ma ogni essere umano ha una natura specifica e grazie a queste differenze esiste la comunità.

L’opinione di Reinhold Niebuhr. La religione è base necessaria della democrazia

Il teologo americano Reinhoold Niebuhr ritiene la filosofia positivistica e non religiosa responsabile

del totalitarismo. Il pessimismo verso la razionalità dell’uomo e la convinzione dell’assenza di Dio

conducono all’idea che solo un potere forte può guidare una comunità. Anche la teologia cristiana

però ha giustificato regimi totalitaristici in quanto si faceva risalire il potere di un determinato uomo

a Dio stesso. Niebuhr comunque crede che una concezione cristiana della natura umana sia più

adeguata allo svilupppo della società democratica e che la democrazia moderna richieda una base

religiosa. Il relativismo religioso

Niebuhr ritiene che l’uso del potere coercitivo da parte dei governanti sarebbe del tutto arbitrario se

non fosse guidato da alcuni principi generali di giustizia. Questi principi generali sono il “diritto di

natura”. Ogni società umana ha almeno qualcosa di simile ad un concetto del diritto naturale e

quindi si presume che esistano dei principi di giustizia immutabili e puri da cui deriva la giustizia

relativa.

Questi principi di giustizia assoluta devono essere inaccessibili alla ragione e derivabili solo dalla

religione. Secondo Niebuhr quindi esiste una legge naturale da cui deriva il diritto positivo e questa

legge naturale ha fonte nella religione.

La tolleranza su di una base religiosa

Niebuhr sottolinea che una delle condizioni essenziali della democrazia è la tolleranza ma ignora il

fatto che la tolleranza presuppone il relativismo.

Una credenza religiosa che ammette che l’oggetto stesso d

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
14 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher diegol81 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi fondamentali del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Stancati Claudia.