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TEORIA DELLA TRADUZIONE
che fanno di una traduzione una traduzione (Berman: “ ”); nasce in Paesi
TRADUTTOLOGIA
Bassi (Holmes), Israele, Cecoslovacchia, ex Unione Sovietica, ex Repubblica Democratica
→
Tedesca, US colma il divario esistente tra la vasta area della stilistica, della storia
letteraria, della linguistica, della semiotica e dell’estetica. . riguarda testo e testo letterario:
reazione anti-linguistica e anti-prescrittiva. studiosi di letteratura e di letterature
comparate: gruppo internazionale di studiosi che vuole stabilire un nuovo paradigma per
lo studio della traduzione letteraria, basato su una teoria globale e su una continua ricerca
non
→ “teorie della traduzione”, funzionali alla comprensione del fenomeno e nate
PRATICA
dallo studio del fenomeno: campo di ricerca considera prima cosa sia la traduzione nello
specifico, poi applica questa conoscenza alla teoria letteraria/linguistica.
! debito nei confronti dei formalisti russi (Tynjanov, Ejchenbaum): tentano di definire la
letterarietà. nella prima fase particolarmente importanti i Paesi Bassi e Tel Aviv(*).
:
PRINCIPI
non normatività
• source-orientedness
non
• :
OBIETTIVI
studi descrittivi — Holmes: “descrivere il fenomeno del tradurre e della traduzione come
• si manifestano nel mondo della nostra esperienza”
studi teorici — Holmes: “stabilire principi generali per mezzo dei quali questi fenomeni
• possono essere spiegati e previsti”
3. terza generazione / “ ” (anni 80)— cultura e tutti i tipi di testo: negli anni
TRANSLATION STUDIES
80 vi è un proliferare di studi e ricerche, con la nascita di corsi universitari in teoria della
studies, Target, Language International, Meta,
traduzione/translation periodici come
Society for Translation Studies,
fondazione dell’European seminari internazionali, ecc.
Testo a Fronte, Il Traduttore Nuovo,
l’Italia è in ritardo ma pubblica riviste come scuole per
traduttori e interpreti, collane. → descrive, non ha scopo pratico (rapporto teoria-pratica
CAMPO DI STUDI INTERDISCIPLINARE
è basata su uno scambio):
no scienza — sono pochi i criteri che stabiliscono che una teoria sia sbagliata
• no teoria — affinché sia una teoria, dovrebbe essere più uniforma e univoca.
• →
non è la lingua, né il testo, ma la cultura (diventa un’analisi culturale)
OBIETTIVO
traduzione che riguarda le culture, comunicazione interculturale: . (Nida: “le
CULTURAL TURN
differenze tra culture possono causare al traduttore più problemi che le differenze tra le
strutture linguistiche”)
centrale il ruolo del (60-70) — influenzati dai decostruzionisti
• POST-STRUTTURALISMO
(Derrida, De Man), si mettono in discussione concetti che apparentemente sono intuitivi
(testo, lingua, nazionalità), in particolare il concetto di testualità posta alla rottura della
discussione tra originalità e autorità →
Derrida fa esplodere l’opposizione che rende visibile il traduttore mette in discussione:
• 1. — importante a partire dal romanticismo
CONCETTO DI ORIGINALITÀ
2. — valore più forte del classicismo/pre-romanticismo
CONCETTO DI AUTORITÀ
3. — originalità del testo originale e la sua autorevolezza in
CONCETTO DI GESTUALITÀ →
quanto scritto dall’autore originale idea che questo sia il testo più importante di
quello tradotto, considerato al contrario più “umile” e servile. grazie all’idea della
traduzione come concetto culturale, nasce la , secondo cui
NOZIONE POST-COLONIALE
gli studi sulla traduzione devono analizzare il problema del rapporto tra le culture
dominanti (autoritarie, originarie, europee, bianche, maschili) e quelle periferiche
(post-coloniali, dei paesi che si liberano dal giogo coloniale a partire dagli anni 60
→
[per l’India fine anni 40]) opposizione tra cultura occidentale e post-coloniale
(traduzione e colonialismo): le ex-colonie iniziano a rispondere alla cultura
dominante, utilizzando la lingua a loro imposta (lingua ufficiale/amministrativa usata
→
in quelle lingue), ma che viene modificata dai parlanti (spesso bilingui)
esprimono situazioni culturali/quotidiane che nella loro lingua nativa sono espresse
appieno, ma che nella lingua dell’ex dominatore coloniale non hanno espressione:
un esempio di questo sono i processi di creolizzazione, ripresa dei vocaboli adattati
alla lingua inglese, ecc, in cui la lingua dell’ex-dominatore viene trasformata.
translation studies
è in questi anni che i iniziano a occuparsi di VARI CAMPI DI
: traduzione e colonialismo, studio di traduzione e genere,
INDAGINE/STUDIO
traduzione e ideologia [es. in URSS la politica di traduzione dei testi è
ideologizzata, alcuni autori vengono immessi a dose massicce nella cultura russa,
→
mentre altri vengono scoperti solo con la caduta dello stato nel 92 controllo chi/
cosa veniva tradotto]
• Translation Studies
1976 André Lefevere propose di adottare il termine per indicare la
disciplina che “tratta i problemi derivanti dalla produzione e dalla descrizione delle
→
traduzioni” dimostra che è una disciplina
a partire dagli anni 90~ gli studi non sono più solo occidentali, ma partecipano al dibattito anche
studiosi , in una : traduzione tra culture
POST-COLONIALI PROSPETTIVA MULTIETNICA E MULTICULTURALE
dominanti e culture dominate, traduzione e genere, traduzione e colonialismo, traduzione e
ideologia, traduzione e soggettività
* — i fattori extratestuali diventano determinanti per il processo e il risultato
SCUOLA DI TEL AVIV →
del tradurre. Toury distingue tra sistema formalizzante primario e secondario la lingua
naturale assume un ruolo primario, ma non può esistere senza il sistema modernizzante
secondario, la cultura. traduzione come processo semiotico: appartiene ad un sistema (TA) e
rappresenta un sistema diverso (TP); si focalizza sul sistema di arrivo e sulla relazione tra
sistema di arrivo e sistema di partenza, che non può essere stabilita o fissata a priori
traducibilità vs intraducibilità
→
traduzione = illusione idea babelica delle lingue: bisogna tornare alla lingua delle origini;
→
Chlebnikov tenta di ricostruire una lingua pre-babelica, in modo da evitare ogni conflitto questa
lingua costruita dà un valore semantico forte alla consonante e ha valore spaziale (rapporti di
forza). costruisce questa lingua a partire dall’analisi della lingua russa (aporia).
— un bilingue può passare da una lingua all’altra direttamente, da una visione del
• TRADUCIBILITÀ →
mondo all’altra la traduzione è continuamente possibile, anche se con dei residui
— l’influenza tra lingua e pensiero porta all’intraducibilità, alla confusione
• INTRADUCIBILITÀ →
babelica. la traduzione è solo un’illusione soluzione: ritorno alla lingua adamitica, per
superare la confusione babelica
:
VISIONI POSITIVE
1. Sapir Whorf — diversità delle lingue significa diversità di pensiero e visione del mondo,
condizione necessaria per la traduzione per Sapir la lingua è una guida alla realtà sociale,
un’esperienza è determinata dalle abitudini linguistiche. sostiene che non esistono lingue
abbastanza simili da poter rappresentare una stessa realtà sociale.
2. Eco — la reciproca incommensurabilità non impedisce alle lingue di essere comparabili l’un
l’altra; la differenza è a livello superficiale, ma a livello profondo tutte rinviano ad una lingua
→
universale esistono principi universali (universali linguistici) che sono la struttura profonda
delle lingue
Sulla Traduzione
• → “ritrovare l’intenzione del testo, quello che il testo dice o suggerisce in
CONCETTO DI FEDELTÀ
rapporto alla lingua in cui è espresso e al contesto culturale in cui è nato”; al contatto con la
lingua in cui viene tradotto, si può scoprire che contiene nuove possibilità e potenzialità che lo
possono migliorare. fedeltà avviene a diversi livelli (vi sono diverse fedeltà). NON ESISTE LA
→ , deve tenere conto di una serie di elementi
LINGUA PERFETTA TRADUZIONE = SCOMMESSA
linguistici o semiotici. una traduzione deve rendere (conservare ~immutato, eventualmente
ampliare senza contraddire) il senso del testo originale; tradurre = interpretare, interpretare =
→
scommettere che il senso da noi riconosciuto è il Senso del testo il senso è il risultato di
una congettura interpretativa, una scommessa ( ):
PRINCIPIO DELLA SCOMMESSA INTERPRETATIVA
questo principio implica il principio di fedeltà e implica che altri possano ricorrere a
considerazioni accettabili per valutare o confutare una determinata scelta traduttiva.
paradosso: non c’è regola che stabilisce perché e come una traduzione è fedele, ma la
traduzione “deve” essere fedele.
tradurre = rendere il testo comprensibile al lettore di una lingua diversa. spesso è possibile
rendersi conto che un testo tradotto ha più potenziali interpretative di un originale ed è quindi
target- source-oriented,
migliorato. non esiste una regola con cui si può scegliere tra e ma
bisogna usare i due criteri in modo flessibile.
— spesso l’espressione è più decisiva del contenuto. in
PROBLEMA DELLA TRADUZIONE IN POESIA
poesia contano metro e rima, ma vi sono traduzioni che per mantenere questi perdono
immagini che si realizzano a livello del contenuto. 3 :
LIVELLI FONDAMENTALI DEL TESTO NARRATIVO
1. / contenuto — successione logico-temporale degli avvenimenti di cui si parla
FABULA
2. / contenuto — disposizione narrativa degli avvenimenti
INTRECCIO
3. / espressione — forma linguistica in cui la successione viene esposta
DISCORSO “ ” di Benjamin — la lingua ipotizzata è in realtà
POSIZIONE SCETTICA RE: LA LINGUA PURA/PERFETTA
una pre-lingua — idioma di immensa flessibilità, capace di una incredibile vitalità
• LINGUA AYMARA
neologizzante, particolarmente adatta ad esprimere attrazioni, tanto da avanzare il sospetto
che si trattasse dell’effetto di un “artificio”. si parla di lingua adamica, basata su una logica
trivalente (no bivalente: vero/falso, come le altre) e quindi capace di esprimere sottigliezze
modali che le nostre lingue catturano solo tramite perifrasi. paradosso: quello