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ING ITA
→ →
Dritte Reich Terzo Reich Third reich
* [ ] [ ] [ ]
TED ITA ING
→ calco misto (a metà) → si traduce un elemento mentre l’altro viene lasciato in lingua
originale →
to realize realizzare, nella sua accezione di “rendersi conto” (calco semantico)
* [ ] [ ]
ING ITA
→ si aggiunge a un vocabolo che esiste già, alla sua semantica concreta, una semantica che è
astratta sul modello di un’altra lingua
→ parola adottata da una comunità linguistica che parla una lingua diversa da quella in
prestito
〇 cui ha avuto origine, come conseguenza del contatto tra culture diverse, e avviene quando un termine
entra a far parte del canone e dell’uso comune, colmare una lacuna lessicale e semantica o “di
lusso”, nati non per colmare delle lacune ma per “prestigio”
→ cambiamento di classe di parola che consiste nel tradurre un’espressione del
trasposizioni
〇 prototesto avente una data struttura grammaticale con un’espressione del metatesto che ha una
struttura grammaticale diversa e contiene parti del discorso diverse disposte in modo diverso → è
dovuto alle diverse grammatiche delle varie lingue e, secondo Venuti, questo metodo permette di
sostituire una classe di parole con un’altra senza cambiare il senso del messaggio → egli distingue
tra (per via delle grammatiche)
① trasposizione obbligatoria
(hanno un valore stilistico)
② trasposizione opzionale 16
Principi di teoria della traduzione (argomenti)
→ cambiamento di unità (morfema, parola, sintagma, frase, paragrafo) o cambiamento di struttura
del sintagma (ad esempio del tempo e modo del verbo, modifica di una struttura nominale ecc.),
cambiamento di struttura della frase (voce attiva vs. voce passiva; strutture transitive vs. strutture
intransitive), cambiamento di struttura del periodo (diverse relazioni tra frasi), cambiamento di
coesione (riferimenti intratestuali, ellissi, sostituzioni ecc.), cambiamento di schema retorico
(parallelismo, ripetizione, allitterazione ecc.)
Strategie semantiche:
sinonimia
〇 antonimia
〇 iponima
〇 “conversi” (es. comprare vs. vendere)
〇 (es. astratto vs. concreto)
cambiamento di astrazione
〇 cambiamento d’enfasi
〇 parafrasi
〇
Strategie globali o pragmatiche:
→ ad esempio, naturalizzazione, domesticazione, adattamento vs. esotizzazione,
filtro culturale
〇 stranierificazione, estraniamento (più o meno esplicitazione)
cambiamento di esplicitazione
〇 → quello che distingue
cambiamento di informazione, addizione o omissione di informazioni
〇 l’omissione dall’implicitazione è il fatto che le informazioni omesse non possono essere inferite
→ ad esempio, livello di formalità
cambiamento nella relazione tra il testo, l’autore e il lettore
〇 → ad esempio un’affermazione diventa una domanda
cambiamento illocutorio
〇 → riguarda la coerenza, la disposizione logica di un testo
cambiamento a livello ideazionale
〇 → ad esempio un riassunto
traduzione parziale
〇 (della sua presenza autoriale)
cambiamento di visibilità del traduttore
〇 (riscrittura)
cambiamenti radicali a livello editoriale
〇 → termine introdotto da Sergej Vlahov e Sider Florin nel 1980 in un volume dedicato a ciò che
Realia
viene considerato intraducibile → il termine “realia” deriva dal latino medievale e stava a indicare le
“cose reali” contrapposte alle parole considerate né “cose” né reali → negli studi sulla traduzione, il
termine ha un significato specifico e indica le parole e i segni che indicano nozioni, oggetti, istituzioni e
abitudini che sono specifici di una data cultura, soprattutto se locale, che non esistono in altre culture, e
che sono quindi portatrici di un colorito nazionale, locale o storico, per cui non hanno corrispondenze
precise in altre lingue o culture → i realia si trovano prevalentemente nella letteratura artistica, ma anche
nelle scienze descrittive, e si differenziano dai “termini” che invece sono propri del lessico scientifico,
indicano un certo oggetto o funzione, hanno un significato che è tradotto con un preciso equivalente
nelle altre lingue e si trovano nella letteratura specialistica, mentre se usati in letteratura artistica hanno
un preciso scopo stilistico → si distinguono i realia tra “realia oggetti” e “realia parole” e in tre diverse
tipologie: → suddivisi in
realia geografici
〇 (steppa, fiordo, tsunami)
x oggetti della geografia fisica e della meteorologia
x nomi di oggetti geografici legati all’attività dell’uomo
(kiwi, koala, yeti)
x denominazioni di specie endemiche
→ concetti della disciplina che studia la vita quotidiana e la cultura dei popoli → si
realia etnografici
〇 suddividono in 17
Principi di teoria della traduzione (argomenti)
x vita quotidiana
alimenti (paprika, sushi)
– luoghi di svago o altro (bistrot)
– abiti (kimono, sari)
– luoghi di abitazioni (igloo)
– mezzi di trasporto (gondola)
– (concierge)
x lavoro e strumenti affini
(tarantella, [teatro] nō)
x arte e cultura (tarocco, mormoni)
x religioni e credenze (yankee, gringo)
x oggetti o concetti entici
(miglia, verdone)
x misure e denaro → suddivisi in
realia politici e sociali
〇 (regione, contea)
x entità amministrative territoriali
(municipio, senato)
x organi e cariche (partigiani)
x vita sociale e politica
(maresciallo, legione)
x realia militari
→ i confini dei realia e della loro (in)traducibilità sono labili → quando si incontra per la prima volta
un realia va in qualche modo esplicitato o tradotto poco a poco → quando si familiarizza con la parola,
non c’è più bisogno di tradurla, ma si può semplicemente trascriverla, tuttavia bisogna stare attenti a non
falsificarne la specificità culturale tramite l’adozione di un vocabolo o traducente invece di un altro,
questo perché la parola va contestualizzata nella sua cultura di origine
→ quando si incontrano realia in un testo, diverse sono le scelte
Trasmissione dei realia in traduzione
traduttive → li si può innanzitutto tradurre o trascrivere → nel caso della traduzione, è insito il tentativo
di maggiore appropriazione dell’elemento estraneo, mentre nel caso della trascrizione, c’è il tentativo di
preservare l’elemento altrui attraverso i propri mezzi → si distingue in:
trascrizione propriamente detta → essa consiste nella trasmissione dei suoni di una lingua straniera
〇 utilizzando le lettere dell’alfabeto della cultura ricevente e adattandole alla fonetica della lingua di
arrivo, mentre se l’alfabeto è lo stesso si possono verificare casi di adattamento che riproducano la
pronuncia della parola
traslitterazione → essa è la trasmissione di lettere di una parola straniera attraverso l’alfabeto della
〇 cultura ricevente, per cui l’enfasi ricade sulla forma grafica, che dovrebbe rendere conto della
corrispondenza esatta dell’alfabeto di partenza → se la traslitterazione è portata all’estremo, è
possibile a chiunque ricostruire la forma originaria della parola
→ per quanto riguarda la traduzione dei realia, le possibilità sono varie, si possono cioè formare:
neologismi, che spesso corrispondono a calchi di traduzione (skyscraper > grattacielo)
〇 mezzi calchi, che conservano solo una parte dell’espressione composta (Terzo Reich)
〇 appropriazione o adattamento, per cui si crea una parola nella lingua ricevente che riprende la
〇 struttura anche fonetica della parola originaria, passando anche attraverso l’assimilazione del
vocabolo
neologismi o calchi semantici, che non ha un legame etimologico con la parola originaria (realizzare
〇 / to realize)
finti calchi, pseudocalchi o calchi presunti (l’inglese latte, oppure golf o smoking in italiano)
〇
→ i realia possono, inoltre, essere sostituiti, approssimati o contestualizzati:
sostituzione con realia della cultura ricevente, ammissibile in testi che hanno una dominante pragmatica,
〇 se invece applicati a testi letterari si tende ad appiattire le diversità culturali
traduzione approssimativa
〇 18
Principi di teoria della traduzione (argomenti)
sostituzione con un’espressione generica con significato più ampio (ricorso al principio della
〇 generalizzazione), adatta quando il traduttore rinuncia a tradurre il colorito locale sapendo che così
riuscirà a dare però un’idea del riferimento oggettuale
sostituzione con un analogo funzionale, in cui l’elemento sostituito suscita una reazione simile nel
〇 lettore della cultura ricevente a quella suscitata dal prototesto sul lettore della cultura emittente
descrizione, spiegazione o interpretazione, quindi si introduce una perifrasi esplicitante del contenuto
〇 denotativo
traduzione contestuale, quindi si sostituisce agli elementi di realia parole che, nel contesto e nel co-
〇 testo in cui sono collocate nell’originale, spiegano il senso della collocazione
→ la scelta tra traduzione o traslitterazione dei realia dipende da alcune
Traslitterazione e traduzione
variabili:
il tipo di testo → in un testo scientifico è poco probabile trovare realia, e quei pochi che possono
〇 esserci hanno solitamente un termine corrispondente nella cultura ricevente → nella pubblicistica,
invece, è più frequente la traslitterazione; nella letteratura fiction dipende dalla strategia traduttiva;
nella letteratura per l’infanzia si preferisce la traduzione, invece in un romanzo di avventure si
opta per la traslitterazione o la trascrizione; in un’opera di divulgazione è meglio trascrivere
spiegando in una nota a piè pagina, mentre nel testo drammatico si rientra nella strategia registica
complessiva
la significatività dei realia nel contesto → quando i realia sono estranei già alla cultura emittente, una
〇 strategia traduttiva neutra consiste nel trascriverli o nel traslitterarli → se i realia sono invece
propri della cultura emittente, il grado di esotizzazione, in caso di traslitterazione o trascrizione,
aumenta di molto rispetto al TP → se i realia hanno un significato semantico importante, è più
opportuno trascrivere, mentre la traduzione è più opportuna quando i realia sono tra le
sottodominanti più basse nella scala gerarchica stilata dal traduttore
il tipo di realia, il loro ruolo semantico nella cultura em