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TED ITA ING RUS
appropriazione, ossia di adattamento di realia stranieri → può passare anche attraverso un’assimilazione
③ del vocabolo → si crea una parola nella lingua ricevente che però, sostanzialmente, riprende la struttura anche
fonetica della parola originaria → è il caso dei pirožki, tipici tortini ripieni russi, che in estone si chiamano
pirukas o Walküre in tedesco, che è attualizzato in altre lingue come “valchiria” in italiano, Valkyrie in inglese
e val´kirija in russo → una delle traduzioni più comuni
neologismo semantico → si differenzia dal calco per l’assenza di un legame etimologico con la parola
④ originale → detto anche calco semantico
→ = = →
→ snowshoes snegostupy (sneg neve; stup passo) racchette da neve
[ ] [ ] [ ]
ING RUS ITA
calco semantico → quello di “realizzare” sull’inglese to realize
⑤ finti calchi, pseudocalchi o calchi presunti → in inglese americano latte significa espresso coffee mixed with
⑥ steamed milk, cioè “cappuccino”, oppure golf che in italiano indica anche il maglioncino, così come smoking in
inglese ha un significato diverso, mentre l’indumento si chiama tuxedo
Sostituzione, approssimazione, contestualizzazione dei realia:
sostituzione dei realia con realia della cultura ricevente (pancakes = frittelle) → ammissibile in testi che hanno
〇 una dominante pragmatica, utilitaristica, e lo stile può essere relegato in ultima posizione → questa strategia,
se applicata a testi letterari, tende ad appiattire le diversità culturali, a negarle, a falsare la realtà per rendere
comprensibile un testo, o meglio per renderlo comprensibile senza nessuno sforzo di accettazione della
diversità
traduzione approssimativa dei realia
〇 sostituzione con un’espressione generica di significato più ampio → ricorso al noto principio traduttivo
〇 della generalizzazione → il principio è adatto quando il traduttore rinuncia volentieri a tradurre il colorito
locale, sapendo che in tal modo riesce però a dare un’idea del riferimento oggettuale, materiale
→
“Preferisco vino secco oppure boržomi ” “Preferisco vino secco oppure acqua minerale ” → il lettore
– non saprà mai né quale specifica bevanda è stata chiesta, né, in alcuni casi, che tale bevanda esiste ed è
particolarmente popolare in determinate zone o in determinati periodi storici → in base a questo principio,
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Principi di teoria della traduzione (argomenti)
per esempio, l’isbà sulle zampe di gallina tipica delle fiabe popolari russe può diventare una generica
palafitta, oppure la pagoda può diventare un generico tempio
sostituzione con un analogo funzionale → la definizione di questa strategia è molto labile, poiché si limita
〇 ad affermare che l’elemento sostituito suscita una reazione simile nel lettore della cultura ricevente a
quella suscitata dal prototesto sul lettore della cultura emittente → a un gioco poco noto ma molto diffuso
nella cultura emittente si sostituisce un gioco o strumento musicale ecc. molto noto nella cultura ricevente (es.
scacchi → dama, mandolino napoletano → banjo)
descrizione, spiegazione, interpretazione degli elementi di realia → al posto dei realia, si introduce una
〇 perifrasi esplicitante del contenuto denotativo → per esempio, al posto del russo armjak si scrive “vestito
di lana grezza”, al posto della kulebjaka si scrive “piatto fatto con pasta ripiena” → interpretazioni
lessicografiche
traduzione contestuale degli elementi di realia → si tratta di sostituire agli elementi di realia parole che,
〇 nel contesto e nel co-testo in cui sono collocate nell’originale, spiegano il senso di tale collocazione
( “Skol´ko stoit putëvka na sovetskij kurort?” → “Quanto costa una camera nelle località termali sovietiche?” →
putëvka era una sorta di certificato ufficiale rilasciato a una persona diretta in vacanza, oppure a un corso di
aggiornamento, oppure a una località di cura, che poteva, in epoca sovietica, essere gratuito o costare una
somma simbolica)
Traslitterazione e traduzione → variabili da cui dipende la scelta:
tipo di testo → se si tratta di un testo scientifico, è probabile che si incontrino pochi realia e che quei
〇 pochi siano più che altro dei termini (parole di una terminologia settoriale), che solitamente hanno come
esito in traduzione il termine corrispondente nella cultura ricevente → nella pubblicistica, statisticamente
è più frequente la traslitterazione, mentre nella letteratura finzionale la scelta dipende moltissimo dalla
strategia traduttiva, spesso nella letteratura per l’infanzia si preferisce la traduzione, ma in un romanzo di
avventure si cerca l’esotico, quindi è preferibile (?) la traslitterazione / trascrizione → in un’opera di
divulgazione, dato il carattere didascalico che vi è implicito, la soluzione più idonea è la trascrizione con
spiegazione in nota, mentre nel testo drammatico, dove sono escluse le note, la scelta è più complessa e
rientra nella strategia registica complessiva
significatività dei realia nel contesto → la presenza di realia in un certo testo può essere più o meno
〇 significativa, il loro ruolo può avere un valore semantico più o meno grande → quando i realia sono estranei
già alla cultura emittente, è probabile che una strategia traduttiva neutra consista nel traslitterarli o
trascriverli → la presenza di realia propri della cultura emittente, invece, pone un problema molto più serio
al traduttore → in questo caso il grado di esotizzazione, in caso di traslitterazione o trascrizione, aumenta
molto rispetto al prototesto → laddove i realia abbiano un significato sistemico (testuale, contestuale)
importante, è più opportuna la trascrizione, mentre la traduzione è indicata quando i realia sono tra le
sottodominanti più basse nella scala gerarchica stilata dal traduttore al momento di decidere la propria
strategia
tipo di realia, il loro ruolo sistemico nella cultura emittente e nella cultura ricevente → parametro essenziale
〇 è il grado di conoscenza che in una cultura si ha di determinati realia → alcuni non destano quasi nessun
dubbio (es. rublo, franco, bolscevico, toreador, termidoro, giacobino) → sono parole che si trovano in
qualsiasi enciclopedia o dizionario enciclopedico, e in questi casi la trascrizione è una scelta quasi obbligata,
poiché il lettore che eventualmente non fosse a conoscenza del loro significato può facilmente accedervi
indirettamente → i realia che pongono quindi davvero problemi sono quelli nazionali (della cultura
emittente), regionali e (micro-)locali → di questi, i più semanticamente attivi si possono trascrivere, quelli
più secondari eventualmente tradurre, a seconda della strategia traduttiva complessiva → le parole che
indicano determinate entità territoriali o economiche o politiche, se tradotte, possono indurre in errore il
lettore → sarebbe fuorviante “tradurre” il Presidente degli Stati Uniti d’America in primo ministro, o tradurre
l’“amministrazione” Clinton in “governo” Clinton → così come sarebbe quanto meno poco informativo
parlare del “segretario di Stato” di un paese europeo, dove invece è in carica un ministro degli Esteri →
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Principi di teoria della traduzione (argomenti)
analogamente, sarebbe fuorviante tradurre un kolhoz sovietico in una fattoria, come se non vi fosse alcuna
peculiarità del kolhoz rispetto alle fattorie che si trovano in buona parte del resto del mondo
lingue, collocazioni e collocabilità, il grado di accettazione di collocazioni insolite e di espressioni esotiche
〇 nella cultura ricevente, la volontà del traduttore di “costringere” il lettore a superare una pigrizia mentale a
vantaggio di una più ricca conoscenza del mondo → per quanto riguarda la cultura emittente, la cultura
ricevente e le relative lingue, ci sono culture più inclini ad assorbire parole dalle culture “estranee”, e altre
meno → per motivi storici delle singole nazioni, alcune culture lasciano più il segno su altre → i prestiti
dal francese hanno imperato in inglese, italiano, tedesco e russo per molti secoli, perché la cultura francese
è stata quella dominante oppure comunque una delle culture dominanti a livello mondiale occidentale →
mentre in questo secolo, soprattutto con internet, si assiste al clamoroso predominio linguistico
dell’inglese → qualsiasi cultura in cui non viga un rigido protezionismo linguistico ospita, nei propri
dizionari, una quantità di parole angloamericane che non ha reciproco
lettore modello del metatesto (con eventuali, probabili differenze rispetto al lettore modello del prototesto)
〇
Antroponimi → nomi di persona, fittizia o reale → si traducono? quando? come? → questione che fa parte
dell’ambito linguistico-culturale, ma c’è anche una questione politica → ad esempio, in epoca fascista si dovevano
italianizzare tutti i nomi
Caratteristiche testuali che condizionano la scelta del traduttore → tipologia del TP, che può essere un testo
giornalistico, letterario, una letteratura o film, oppure testi per bambini o per adulti, un testo comico, un testo
narrativo/finzionale o descrittivo, basato su fatti ecc.
Elementi extratestuali che determinano la scelta del traduttore:
i gusti del pubblico e le sue (presunte) conoscenze rispetto alla cultura del TP
〇 tipologia del pubblico (adulti o bambini?)
〇 indicazioni dell’editore o produttore di case cinematografiche
〇 motivi di marketing o economici
〇 motivi ideologici → ad esempio, in epoca fascista era imperativo italianizzare antroponimi, toponimi, realia
〇 di altro tipo
Possibili strategie:
non tradurre → riprodurre l’antroponimo nella stessa forma in cui appare nel testo di partenza
① traslitterare, se nel TP è in un altro alfabeto
② trascrivere, se nel TP è in un altro alfabeto → la trascrizione è la trasmissione di suoni di una lingua straniera,
③ solitamente nomi propri, denominazioni geografiche, termini scientifici, usando le lettere dell’alfabeto della
cultura ricevente e adattandole alla fonetica della lingua di arrivo → ad esempio nel russo del XIX secolo, il
suono H di nomi tedeschi come Hegel veniva trascritto con la lettera G (Gegel’ → la G era pronunciata
all’epoca come una fricativa [ɣ], di questa pronuncia restano tracce per