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Il credito IVA e il debito verso lo Stato
Noemi Ammirati spiega che il credito IVA è un accredito nei confronti dello Stato, poiché viene restituito dall'ente governativo. Pertanto, per l'azienda, l'IVA è considerata neutrale e non rappresenta né un costo né un ricavo. Durante l'acquisto di beni o servizi, l'IVA viene pagata al fornitore e successivamente restituita dallo Stato.
A seconda che si tratti di un'operazione di acquisto o di vendita, l'IVA può essere considerata una variazione finanziaria positiva, indicando un credito che va in dare, o una variazione finanziaria negativa, indicando un debito verso lo Stato che va in avere.
Le vendite, rispetto agli acquisti, sono considerate antitetiche poiché mentre gli acquisti generano costi e debiti, le vendite generano ricavi e crediti. Durante le operazioni di vendita, l'azienda che vende...
èobbligata a richiedere all'interno del prezzo di vendita al proprio cliente un prezzo che include l'IVA, ma non è un ricavo, perché l'azienda che riscuote il prezzo complessivo di IVA non se la tiene ma la versa allo Stato. L'IVA è esigibile ma poi va pagata allo stato. La catena si interrompe quando si arriva al consumatore finale; l'IVA grava solo sul consumatore finale, perché le aziende la pagano al fornitore ma poi se la fanno restituire, la scaricano allo Stato. Allo stesso tempo dopo che il fornitore la chiede ai propri clienti non la tiene ma la versa allo Stato: nelle operazioni di acquisto è a credito, nelle operazioni di vendita è a debito. A livello periodico l'azienda procede a un riepilogo dell'IVA: c'è un totale di crediti per IVA, quindi si evidenzia in contabilità la presenza di un debito nei confronti dell'erario della differenza. Se IVA a creditoèmaggiore di quella a debito non è un buon segno, perché significa che le uscite sono maggiori rispetto alle entrate, e si tiene quel credito per il mese successivo. Il riepilogo dell'IVA periodico può avvenire a livello mensile, trimestrale, dipende dalla dimensione delle aziende: per le aziende più piccole di solito non è necessario farlo ogni mese, mentre se le aziende più grandi lo Stato può pretendere un riepilogo mensile. Se è mensile il riepilogo si fa l'ultimo giorno del mese; se l'IVA a debito è superiore rispetto a quella a credito, il pagamento di quel debito iva si fa entro il 16 del mese successivo e il pagamento tiene conto del credito sorto in quel periodo. Il saldo dell'IVA a debito viene riportato nella sezione opposta rispetto a quella dove c'è l'eccedenza. Il riepilogo IVA richiede di chiudere il conto IVA a debito e il conto IVA a credito, per questo la prima.Il conto erogativo chiamato erario conto IVA si associa ad una VF+. A fine mese si usa solo il conto erogativo chiamato erario conto IVA; questo non toglie che ci sia un debito che poi verrà versato allo Stato il mese successivo. La differenza tra saldo debitorio e creditorio è erario conto iva. È una VF- se il debito è maggiore del credito.
CAPITOLO 3
Il conto di acquisto può essere sia di bene che di servizio, quindi in ogni caso va in B, cioè in costi della produzione del conto economico; l'IVA a credito va in stato patrimoniale, e i crediti vanno in SP A C II, ossia stato patrimoniale, attivo, attivo circolante, crediti.
La fattura viene emessa da chi vende alle altre aziende, ed è un documento che riepiloga l'operazione. Ci sono due operazioni di gestione esterna: ricezione di un documento denominato fattura, relativo ad un acquisto, e il pagamento della fattura.
Nel momento in cui un'azienda compra, paga anche l'IVA, quindi sorge un credito nei confronti dello
Stato, che è VF+, scritto in dare. L'acquirente vanta un credito nei confronti dello Stato, ma contestualmente deve incorporare l'IVA nel debito verso il fornitore, che è dunque composto dal valore delle merci e dall'IVA. Questo debito è una VF-, quindi va in avere; il conto che si utilizza si chiama debito verso fornitori. Anche qui c'è sia l'oggetto che il soggetto: l'oggetto è il debito, il soggetto sono i fornitori. 6NOEMI AMMIRATI
Le aziende all'interno di questo conto aprono tanti sottoconti che chiamano ciascuno col nome della ragione sociale dei propri fornitori; per comodità si aprono tanti sottoconti quanti sono i fornitori. L'articolo è l'annotazione a libro giornale di un'operazione di gestione; vengono fatti tanti articoli quante sono le operazioni. Alla fine il numero degli addebitamenti è uguale a quello degli accreditamenti, quindi il saldo è nullo.
Ognivolta che si fa l'articolo riguardo al pagamento ci sono solo variazioni di natura finanziaria, perché il conto è già stato registrato. Oltre al prezzo delle merci esistono spese accessorie che possono essere documentate o non documentate, a seconda se viene allegata o meno una fattura apposita; l'IVA calcolata riguarda la somma del valore delle merci e dei costi accessori insieme. Ci possono poi essere abbuoni e sconti, che sono rettifiche di costo, e in quanto tali vanno in avere e diminuiscono la base imponibile: i primi sono sconti condizionati, legati al verificarsi di un particolare evento, i secondi sono incondizionati, cioè per il cliente sono sempre uguali. A conto economico le rettifiche vanno esattamente dove va la merce alle quali si riferiscono, ma col - davanti. La nota di credito è il documento finalizzato a rettificare una fattura. Quando si paga l'anticipo, si riceve la fattura dell'anticipo e poi più.avanti il resto; visto che è pagamento ci sono solo VF. Quando le merci vengono consegnate, diventano di proprietà del cliente, e allora nasce il costo di acquisto che va registrato: il fatto che venga pagato un anticipo non significa che venga mobilitato il costo perché viene movimentato solo quando le merci vengono consegnate. Alla fine di tutto al fornitore va pagato il valore delle merci - anticipo merci + IVA di quella base imponibile.CAPITOLO 5
Le vendite avvengono in modo contrario rispetto agli acquisti. La proprietà dei beni venduti passa alla consegna. Quando c'è il passaggio all'acquirente per il venditore si genera una serie di variazioni che sono sempre le stesse di base: ricavo, VE+ (di reddito di esercizio), quindi va in avere; IVA, che il venditore pretende dal proprio cliente, per questo rientra nel diritto a riscuotere, la quale poi andrà versata allo Stato, e questo significa che esso è sia un debito che un credito.
e l'impegno a pagare è VF-; ricavo e IVA adebito sommati costituiscono il diritto che la società venditrice vanta nei confronti del proprio cliente ariscuotere, cioè il credito. Nel momento in cui si pagano o riscuotono fatture non ci sono più VE ma solo finanziarie, l'importante è che ci siano due annotazioni. Quando si paga con un assegno bancario si utilizza un conto banca corrente, perché la banca utilizza i fondi depositati nel conto corrente. Quando si incassa un assegno esso viene inizialmente tenuto nella cassa contanti dell'azienda e poi viene depositato in banca, per questo si utilizza come conto la cassa assegni; esso dice solo che è stato incassato, ma non che è stato depositato. Gli assegni non sono ancora soldi, perché potrebbero essere sbagliati o scoperti, quindi ancora non corrispondono a liquidità; il conto cassa assegni viene chiuso quando effettivamente l'incasso.con l'importo totale della fattura, ma è determinata sottraendo gli importi degli anticipi già ricevuti. Inoltre, l'IVA da applicare sulla base imponibile è calcolata in base alle aliquote previste dalla legge. Per quanto riguarda la nota di credito, essa viene emessa quando si ricevono resi di merci o si effettuano rettifiche sul valore delle merci vendute. In questo documento, l'importo delle merci vendute e l'IVA vengono modificati in base alle variazioni apportate. Infine, nel caso di ricezione di un anticipo prima della conclusione della vendita, è necessario emettere una fattura con l'importo dell'anticipo e l'IVA relativa ad esso. In questo caso, l'IVA è sempre a debito e deve essere calcolata in base alla proporzione 3600 ÷ 120 = base imponibile ÷ 100. In sintesi, la gestione delle fatture e dei documenti correlati è un aspetto complesso che richiede attenzione e precisione per garantire una corretta registrazione contabile.con il valore merci.CAPITOLO 7
Le merci, per essere vendute, necessitano di un processo di trasformazione nello spazio; in esso svolge un ruolo fondamentale il fattore lavoro, quindi i dipendenti. Essi rimangono parte esterna rispetto all'azienda, quindi nelle fatture non c'è la battitura dell'IVA, perché non c'è la cessione della proprietà.
Nel momento in cui sorge un costo relativo alla prestazione lavorativa del personale dipendente sorge anche un debito verso i dipendenti. La retribuzione è di tipo corrente, che nella maggior parte dei casi è mensile; oltre a questo c'è la retribuzione differita (o trattamento di fine rapporto), che matura ogni singolo giorno in cui il lavoratore ha un contratto in essere con l'azienda, quindi ogni anno viene calcolata quanto parte di retribuzione differita spetta al lavoratore in relazione a quanto ha lavorato, ma il diritto a ricepirla scatta solo quando il rapporto di
Il lavoro termina, cioè il compenso matura ogni singolo giorno, ma il diritto a percepire quella retribuzione è procrastinato al termine del contratto. Il dipendente è un lavoratore subordinato, ha un contratto subordinato, perché subordinato al datore di lavoro; il contrario è il lavoratore autonomo, che non ha relazioni col proprio datore di lavoro ma solo con i propri clienti. Esistono quattro tipologie di lavoratore dipendente: operaio, impiegato, quadro, dirigente. L'operaio è caratterizzato da operazioni manuali, quindi il costo della sua prestazione prende il nome di salario; le prestazioni degli altri tre sono caratterizzate da mansioni intellettuali, quindi la loro retribuzione è lo stipendio. Il quadro è una figura di responsabilità intermedia tra quella di un impiegato e quella di un dirigente; ha diverse persone sotto di sé da coordinare, ma sopra di sé ha figure apicali, dei manager rispetto ai quali
è subordinato. Esiste anche la figura di apprendista, che è un contratto di lavoro atipico, e la qualifica di operaio o impiegato la ottiene solo al termine del contratto di lavoro; è un contratto di lavoro indipendente e istituito senza una q